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GEOVISMO E NAZISMO

Ultimo Aggiornamento: 15/11/2011 19:07
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15/11/2011 19:07
 
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GEOVISMO E NAZISMO

PROVE GEOVISTE DELLA POLITICA “CONTRO” TUTTO E TUTTI.


Tutti sanno come il geovismo si ostini ad informare il mondo della sua cosiddetta “neutralità politica”. Lo fa a parole perché è convinto che anche le piaggerie più ridicole lasciano il segno se accompagnate dalla ripetizione costante e caparbia. Lo fa a parole ma poi offre le prove di un atteggiamento completamente opposto a quello verbale. Sono prove che il Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova non si è guardato bene di nascondere perché tutto preso, questa volta, dalla necessità di attaccare, accusare e condannare gli altri.
Di che si tratta. Si tratta di accusare gli altri di non aver parlato, dichiarato, avvertito, fatto sapere addirittura in anticipo di quanto criminale fosse il partito nazista.
È vero. Da un lato il geovismo parlò anche anticipando i tempi contro il nazismo, ma da un altro lato stipulò intese col nazismo come fanno sapere altre fonti che naturalmente il geovismo ignora. Ma a me non mi interessano delle strette di mano di amicizia tra il geovismo ed il nazismo. Lo hanno fatto in altri libri documentatissimi.
Io mi occupo soltanto di far sapere, citando pedissequamente la stampa geovista più recente, che se il geovismo fu perseguitato dal nazismo, lo fu certamente ed anche perché esercitò molto poco la sua sbandierata “neutralità politica”. Anzi, fece politica ed una politica sempre velenosamente “contro” che non poteva non attirarsi logicamente le ire del nazismo, come si sarebbe attirate le ire di chicchessia accusato, sbeffeggiato, insultato alla maniera tipicamente geovista.
E i fatti, le prove, la dimostrazione di questo, non andrò a rovistarli chissà dove. I fatti mi sono offerti candidamente dalla rivista Svegliatevi! del 22 agosto 1995. Un articolo interessantissimo che si snoda da pagina 3 a pagina 15. Dodici pagine di preziosa documentazione con la quale si potrà dimostrare molto bene che il geovismo, su di un fronte, osteggiò il nazismo, ma che sono allo stesso tempo, la sconfessione più eclatante della sua sbandierata “neutralità politica”. Il geovismo fu politicamente impegnato e sempre “contro” “contro” “contro” il nazismo come del resto, e lo sanno tutti, è politicamente impegnato contro tutto e tutti.

I FATTI

Apre il discorso il geovismo con queste nobili e gentili parole:

“Cinquant’anni fa fu ucciso un mostro…”
L’olocausto rivela quanto era mostruoso e malvagio il “nazismo”.

Non sfugga il linguaggio velenoso ed offensivo, del resto sempre connaturale al geovismo.

Continua a scrivere:

“ ‘Come si può rimanere in silenzio, chiedeva Consolazione nel 1939, di fronte agli orrori di un paese, come la Germania in cui 40.000 persone innocenti vengono arrestate in un colpo solo; in cui 70 di loro sono state messe a morte in una sola notte in una sola prigione; … in cui tutte le case, gli istituti e gli ospedali per anziani, i poveri e i bisognosi e tutti gli orfanotrofi vengono distrutti?” (1)
Sì, come si poteva rimanere in silenzio? Mentre il mondo in generale non conosceva o non prestava fede alle orrende notizie che trapelavano dalla Germania e dai territori occupati, i testimoni di Geova non potevano starsene in silenzio. Essi conoscevano per esperienza diretta le crudeltà del regime nazista e non avevano paura di parlare”. (Svegliatevi! 22/8/1995, p. 3)

Qui si notino soltanto due cose. La prima. Chi parla a questa maniera non è certamente politicante neutrale. La seconda. Si notino le ultime parole “(i tdG) non avevano paura di parlare”. Parole molto significative che mettono in evidenza uno dei tanti “tic” geovisti: parlare, parlare sempre, per ore ed ore. Se parlassero di meno, quanto ci guadagnerebbero! Se riflettessero sul detto biblico, loro che pretendono di conoscere la Bibbia a memoria, “Nel molto parlare non manca la colpa”!

PERCHÉ I TESTIMONI DI GEOVA NON EBBERO PAURA DI PARLARE.

Perché, secondo il geovismo, dovevano ribadire, fra l’altro, che “i veri cristiani sono politicamente neutrali”.
Bene. Supponiamo che sia possibile, in certe circostanze gravi e difficili, essere neutrali. Supponiamo pure che sia cosa buona e doverosa. Ma come si fa a dichiararsi neutrali proprio mentre ci si schiera “contro” qualcuno? Scrive il geovismo di essere stato indotto “a schierarsi risolutamente contro” il nazismo. Notate lo “schierarsi”, il “risolutamente” il “contro”, parole decisamente non neutrali. E non contento, il geovismo rincara la dose della sua vanesia neutralità assicurando che essi, i tdG, “parlarono coraggiosamente e denunciarono il nazismo per la sua malvagità”. Parole, coraggio e denuncia. Ecco la neutralità geovista. E che cosa denunciarono? La malvagità. Date del malvagio a qualcuno e ditemi se siete neutrali.
A questo punto molto probabilmente è lo stesso geovismo ad accorgersi che non si può essere neutrali schierandosi “contro” ed allora corre ai ripari spiegando che in certe circostanze, quando bisogna dare prima a Dio quello che è di Dio e poi allo Stato quello che è dello Stato, non si può essere neutrali ma bisogna schierarsi con Dio contro qualcuno. E qui mi viene logicamente da chiedermi se la sbandierata neutralità geovista non sia altro che “voci al vento”. E questo anche in considerazione del fatto che nel mondo, purtroppo, le cose raramente vanno secondo il vero Dio e quasi mai secondo il dio dei geovisti. Così i testimoni di Geova sono costretti, nella pratica, a non essere MAI neutrali. Sono sempre schierati contro tutto e tutti. Ormai lo sanno anche le pietre. Per questo sono stati definiti spesso “sovversivi” Ma lascio che sia lo stesso Corpo Direttivo a spiegarci il rebus della neutralità-contro:

“Dal momento che i testimoni di Geova sostengono un unico governo, il Regno di Dio, alcuni li hanno considerati sovversivi. Ma nulla potrebbe essere più lontano dalla verità. A imitazione degli apostoli di Gesù “essi non fanno parte del mondo”. (Gv. 17:16) Sono politicamente neutrali. La lealtà a Dio li spinge a ubbidire alle leggi dei governi umani sotto cui vivono. Sì, sono esemplari nell’essere ‘sottoposti alle autorità superiori’: (Rom. 13:1) Non hanno mai incitato a ribellarsi a nessun governo umano!
Esiste, però, un confine che non si può valicare in nessuna circostanza. È il confine tra i doveri che i testimoni di Geova hanno nei confronti di Dio. Essi rendono a Cesare, ovvero alle autorità governative, quello che è di Cesare ma a Dio quello che è di Dio. (Mt. 22:21) Se qualcuno tenta di esigere da loro ciò che appartiene a Dio, il suo tentativo è destinato a fallire”.
(Svegliatevi! 22/8/1995, p. 5)

Morale della favola: Noi tdG non siamo del mondo perché il mondo è contro Dio, quindi noi siamo contro il mondo e per questo siamo neutrali.
È la barzelletta spiritosa che il geovismo continua a ripetere credendo che tutti i lettori siano facili bevitori come i suoi labili adepti.

DENUNCIATI I CRIMINI DEL NAZISMO.

Ora il Corpo Direttivo dei tdG comincia a darci, cronologicamente dal 1929 al 1946, la serie delle sue denuncie contro il nazismo. Leggiamole:

“Nel 1929, più di tre anni prima che Hitler salisse al potere, l’edizione tedesca dell’Età d’Oro affermava coraggiosamente: ‘Il nazionalsocialismo è … un movimento che sta agendo … direttamente al servizio del nemico dell’uomo, il Diavolo”. Alla vigilia dell’ascesa al potere di Hitler, L’Età d’Oro del 4 gennaio 1933 diceva: “Incombe la minacciosa ombra del movimento nazionalsocialista. Sembra incredibile che un partito politico dalle origini così insignificanti e dalla politica così poco ortodossa possa nel giro di pochi anni assumere proporzioni tali da eclissare la struttura di un governo nazionale. Eppure Adolf Hitler e il suo partito nazionalsocialista (i nazisti) hanno compiuto questa rara impresa” (P. 6) (2)

“Hitler divenne cancelliere della Germania il 30 gennaio 1933, e un paio di mesi dopo, il 4 aprile 1933, la filiale dei testimoni di Geova di Magdeburgo fu confiscata. L’ordinanza, tuttavia, fu ritirata il 28 aprile 1933, e la proprietà venne restituita. Cosa sarebbe accaduto?” (P. 6)

La confisca da parte del movimento nazionalsocialista, era la giusta risposta a quella setta pseudo-religiosa che poco prima aveva parlato di “minacciosa ombra del movimento nazionalsocialista”. Evidentemente la confisca fu un avvertimento al geovismo di non far politica e di attenersi al principio sempre copiosamente sbandierato della neutralità. E il nazismo sperando nella intelligenza e buona volontà del geovismo, ritirò la confisca solo dopo 24 giorni restituendo magnanimamente la proprietà della setta.
Ma il geovismo non fu né intelligente né di buona volontà e riprese con più forza e velenosità i suoi attacchi. Furbo e malizioso come sempre, il Corpo Direttivo dei tdG inscenò una delle sue solite sfide, promuovendo un’assemblea a Berlino di ben 7.000 persone, di quei tempi quando il geovismo era composto di quattro gatti. Credeva così, questa setta continuamente provocatrice, di far paura al nazismo e di piegarlo alle sue prepotenze. Ma il nazismo rispose a dovere.

“Immediatamente dopo la fine dell’assemblea di Berlino i nazisti confiscarono di nuovo la filiale di Magdeburgo, il 28 giugno 1933. Interruppero adunanze di testimoni e fecero degli arresti. Ben presto i Testimoni cominciarono ad essere licenziati. Le loro case furono oggetto di irruzioni, ed essi furono picchiati e arrestati. Entro l’inizio del 1934 i nazisti avevano sequestrato ai testimoni 65 tonnellate di pubblicazioni bibliche e le avevano bruciate fuori di Magdeburgo”. (P. 7)

Dopo questi fatti, come si sarebbero comportate delle persone giudiziose, non fanatiche, non prepotenti, ma solamente preoccupate di non inasprire i rapporti? Certamente sarebbero state caute, prudenti, silenziose quanto più possibile. I geovisti invece no! Loro, che non appartengono a questo mondo e che credono di essere i padroni dell’universo, che fecero? Sfidarono, ordinarono, minacciarono con la penna dell’allora presidente della setta, J. F. Rutherford un uomo definito dalla storia tra i più volgari dirigenti di sette, a questo modo:

“Nonostante questi attacchi iniziali, i testimoni di Geova non vacillarono e denunciarono pubblicamente l’oppressione e l’ingiustizia. Nel numero del 1° novembre 1933 della Torre di Guardia compariva l’articolo “Non li temete” Era stato preparato specialmente per i testimoni tedeschi e li esortava a farsi coraggio nonostante le crescenti pressioni.
Il 9 febbraio 1934 J. F. Rutherford, il presidente della Watch Tower Society, inviò una lettera di protesta a Hitler affermando: “Lei può opporsi con successo a qualunque uomo, ma non può opporsi con successo a Geova Dio … In nome di Geova Dio e del Suo unto Re, Cristo Gesù, le chiedo formalmente di ordinare a tutti i funzionari e i servitori del suo governo che ai testimoni di Geova in Germania sia permesso di radunarsi pacificamente e di adorare Dio senza impedimenti”.
Rutherford stabilì come limite il 24 marzo 1934. Disse che se entro quel giorno la condizione dei testimoni tedeschi non fosse migliorata, i fatti relativi alla persecuzione sarebbero stati pubblicati in tutta la Germania e nel resto del mondo. I nazisti risposero all’ultimatum di Rutherford aumentando gli abusi e inviando molti testimoni di Geova nei campi di concentramento, che erano stati istituiti da poco. I Testimoni furono quindi tra i primi ad essere reclusi in questi campi”. (Pp. 7, 8)

Perché i Testimoni cominciarono ad essere reclusi in quei campi? – Perché il loro sanguinario presidente Rutherford, sanguinario perché responsabile di tanto sangue versato dai Testimoni di Geova, invece di usare tatto, prudenza e silenzio, si dimenava a spedire… ultimatum. Ci sarebbe da chiedersi chi credeva di essere il signor Rutherford, specie allora quando il geovismo era un gruppuscolo di sconosciuti. Ma il signor Rutherford non imparò la lezione. Portò fino in fondo il suo disegno sanguinario. Tanto, a morire in Germania non era lui, ma quei poveri, labili geovisti tedeschi. La neutrale guerra geovista continuò con i seguenti accenti infuocati.

“I Testimoni denunciano le atrocità naziste. Come avevano promesso i testimoni di Geova cominciarono a denunciare le atrocità che avvenivano in Germania. I Testimoni di tutto il mondo inviarono ripetutamente proteste al governo di Hitler.
Il 7 ottobre 1934 tutte le congregazioni dei testimoni di Geova della Germania si riunirono per udire la lettura di una lettera che veniva inviata ai funzionari del geverno di Hitler. Essa diceva: “C’è un netto contrasto fra la vostra legge e la legge di Dio… Perciò con la presente vi comunichiamo che ad ogni costo ubbidiremo ai comandamenti di Dio, ci raduneremo per studiare la sua Parola e lo adoreremo e lo serviremo come ha comandato”.
Lo stesso giorno, in 49 altri paesi i testimoni di Geova si riunirono in una speciale assemblea e inviarono il seguente telegramma a Hitler: “Il maltrattamento che infliggete ai testimoni di Geova sorprende tutte le persone buone della terra e disonora il nome di Dio. Astenetevi dal perseguitare ulteriormente i testimoni di Geova; altrimenti Dio distruggerà voi e il vostro partito”.
I nazisti risposero quasi immediatamente intensificando la persecuzione. Hitler stesso urlò: “Questa genia sarà sterminata in Germania!” Ma più aumentò l’opposizione, più la determinazione dei Testimoni divenne incrollabile.
Nel 1935 L’Età d’Oro denunciò i metodi di tortura simili a quelli dell’Inquisizione usati dal regime nazista e il suo sistema spionistico. Rivelò pure che la Gioventù Hitleriana si proponeva di cancellare dai giovani tedeschi la fede in Dio. L’anno seguente una campagna della Gestapo su scala nazionale portò all’arresto di migliaia di testimoni. Poco dopo, il 12 dicembre 1936, i Testimoni risposero con una loro campagna: tappezzarono la Germania di decine di migliaia di copie di una risoluzione che denunciava la persecuzione dei testimoni di Geova.
Il 20 giugno 1937 i Testimoni che erano ancora liberi distribuirono un altro messaggio molto dettagliato sulla persecuzione. Riportava i nomi di funzionari e citava date e luoghi. La Gestapo rimase allibita da questa denuncia e dalla capacità dei Testimoni di diffonderla.
L’amore per il prossimo fu ciò che spinse i Testimoni ad avvisare il popolo tedesco di non lasciarsi ingannare dalla grandiosa visione di un glorioso dominio millenario del Terzo Reich. “Dobbiamo dire la verità diceva l’opuscolo Di fronte ai fatti pubblicato nel 1938. “Riconosciamo che il governo totalitario… è il prodotto di Satana presentato come sostituto del regno di Dio”. (3)
I testimoni di Geova furono tra i primi a essere oggetto delle violenze naziste, ma denunciarono con vigore le atrocità commesse ai danni di ebrei, polacchi, handicappati e altri.
La risoluzione “Avvertimento!”, adottata a un’assemblea dei testimoni di Geova tenuta a Seattle (Washington, USA) nel 1938, diceva: “ I fascisti e i nazisti, organizzazioni politiche radicali, hanno ingiustamente assunto il controllo di molti paesi europei… Tutta la popolazione sarà irreggimentata, tutte le libertà saranno soppresse e tutti saranno costretti a cedere al dominio di un dittatore dispotico, e allora tornerà pienamente in vigore l’antica Inquisizione”.
Rutherford parlò regolarmente alla radio, pronunciando vigorose conferenze sulla natura satanica del nazismo. Le conferenze venivano ritrasmesse in tutto il mondo e distribuite in milioni di copie in forma stampata. Il 2 ottobre 1938 pronunciò il discorso “Fascismo o libertà”, in cui accusò Hitler senza mezzi termini.
“In Germania il popolo comune è amante della pace, esclamò Rutherford. “Il Diavolo ha messo al potere il suo rappresentante Hitler, un individuo di mente perversa, crudele, iniqua e spietata… Egli perseguita spietatamente i Giudei perché essi furono il popolo che aveva [stretto un] patto con Geova del quale portavano il nome, e perché Cristo Gesù era un Giudeo”. – Fascismo o libertà, 1939, p. 11.
Quando il furore nazista contro i testimoni di Geova si intensificò ulteriormente, le denuncie dei Testimoni si fecero ancora più roventi. Il Numero del 15 maggio 1940 di Consolazione affermava: “Hitler è un tale perfetto figlio del Diavolo che questi discorsi e queste decisioni scorrono attraverso lui come acqua attraverso una fogna ben costruita”. (Pp. 9, 10) (4)

Credo possa bastare.

La neutralità non può sposarsi con gli insulti, le sfide, le minacce, gli ultimatum, le assemblee intimidatorie, gli atteggiamenti sobillatori, le proteste, promesse di denuncie, lettere di condanne, assemblee speciali di congiura, telegrammi minacciosi, risoluzioni di denuncia, accuse sataniche, avvertimenti, accuse volgari e irresponsabili.
Tanti testimoni di Geova hanno sparso il loro sangue in quegli anni bui, come lo sparsero tantissimi altri non geovisti di ogni razza e religione. Mi inchino dinanzi a loro martirio, ma sia permesso anche a noi una volta di accusare vigorosamente il sanguinario signor Rutherford, presidente della setta geovista in quel tempo. Lo accuso perché se avesse parlato di meno e taciuto di più, certamente avrebbe risparmiato altrettanto sangue di tanti suoi adepti. Invece di accusare la Chiesa Cattolica di aver taciuto, gesto di prudenza che risparmiò altrettanto sangue, il geovismo farebbe meglio di accusare il suo fanatico e sanguinario presidente Rutherford. Quel presidente che merita gli appellativi che distribuiva ai quattro venti e non sola a Hitler: “un individuo di mente perversa, crudele, iniqua e spietata”, responsabile di tanto sangue geovista.

Reso pubblico nel 1995 da Tommaso don Conticchio - Casamassima (BA)

______________



NOTE

1. Consolation, 3 maggio 1939, p. 25.
2. The Golden Age, 4 gennaio 1933, p. 207.
3. Di fronte ai fatti, 1938, Pp. 29, 30)
4. Consolation, 15 Maggio 1940, p. 16)



PS - I testimoni di Geova, non vogliono che li chiamiamo “setta”. Anche loro chiamano “setta” la Chiesa Cattolica. Vedi La Torre di Guardia, edizione italiana del 15/8/49, p. 252.


Ciao. Ilnonnosa
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