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IDOLI - IMMAGINI - CULTO - compreso il Mondo TdG

Ultimo Aggiornamento: 18/02/2012 17:20
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12/02/2012 22:37
 
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Vi saluto in CRISTO SIGNORE


miei cari fratelli e sorelle


mi chiedevo quale considerazione si ha nelle varie Confessioni Religiose, compresa quella dei TdG
nel considerare gli idoli e le immagini (ovviamente, come approccio di fede/culto)


grazie [SM=x2515799] [SM=x2610547] [SM=g9495]

vi saluto in CRISTO RISORTO
[Modificato da cavdna 12/02/2012 22:39]
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13/02/2012 10:52
 
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Per me, da cattolica, rappresentano un aiuto per avvicinarti a Dio, e farti sentire Dio vicino, e preghi Dio per riceve l umiltà la forza il coraggio e l esempio che quel Santo ha rappresentato...


[SM=x2702835]
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AVER PAURA DEL DIAVOLO E' UNO DEI MODI DI DUBITARE DI DIO ...
13/02/2012 11:23
 
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come TDG non uso immagini nella mia adorazione e le venero
13/02/2012 22:04
 
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Re:
Vi saluto in CRISTO SIGNORE

miei cari


principessac, 13/02/2012 11.23:

come TDG non uso immagini nella mia adorazione e le venero




R I S P O S T A

e quali sarebbero le immagini/idoli da venerare in ambito TdG [SM=g8862] ????

quale insegnamento riceve un TdG circa la venerazione???


grazie [SM=x2515799] [SM=x2610547] [SM=g9495]

vi saluto in CRISTO RISORTO

15/02/2012 13:21
 
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Re: Re:
cavdna, 13/02/2012 22.04:

Vi saluto in CRISTO SIGNORE

miei cari





R I S P O S T A

e quali sarebbero le immagini/idoli da venerare in ambito TdG [SM=g8862] ????

quale insegnamento riceve un TdG circa la venerazione???


grazie [SM=x2515799] [SM=x2610547] [SM=g9495]

vi saluto in CRISTO RISORTO





nessuna
che va adoato solo Dio [SM=g10765]
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15/02/2012 15:05
 
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Re: Re: Re:
principessac, 15/02/2012 13.21:




nessuna
che va adoato solo Dio [SM=g10765]




cosa centra l adorazione verso Dio, con la venerazione?
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AVER PAURA DEL DIAVOLO E' UNO DEI MODI DI DUBITARE DI DIO ...
15/02/2012 19:34
 
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Re: Re: Re: Re:
lovelove84, 15/02/2012 15.05:




cosa centra l adorazione verso Dio, con la venerazione?




adorare e venerare e' uguale [SM=g8490]
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Re: Re: Re: Re: Re:
principessac, 15/02/2012 19.34:




adorare e venerare e' uguale [SM=g8490]



venerazióne s. f. [dal lat. veneratio -onis, der. di venerari «venerare»]. – Il fatto di venerare, di essere venerato; sentimento di profondo ossequio e di religiosa devozione: essere oggetto di v.; essere o ritenere degno di v.; con sentimento di profonda v.; esporre un’immagine sacra alla v. dei fedeli; nutrire una sincera v. per il proprio maestro....

adorare v. tr. [dal lat. adorare, comp. di ad- e orare «pregare»; propr. «rivolgersi con preghiere»] (io adóro, ecc.). – 1. a. Rendere culto alla divinità (o comunque a esseri divinizzati, e a tutto ciò che rappresenta simbolicamente la divinità e a questa è sacro) col gesto rituale dell’adorazione (atteggiamento prosternato o posizione in ginocchio, genuflessione, inchino, ecc.) e col sentimento di amore reverenziale che in quel gesto si esprime: a. Dio; a. gli idoli; gli Ebrei adorarono il...

Mauro

15/02/2012 20:40
 
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"Dulia" significa "Venerare - Rendere Omaggio" e questo si riferisce a tutto ciò che è al di fuori di Dio
adorare rendere culto
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15/02/2012 21:22
 
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Re:
principessac, 15/02/2012 20.40:

"Dulia" significa "Venerare - Rendere Omaggio" e questo si riferisce a tutto ciò che è al di fuori di Dio
adorare rendere culto




che vuol dire scusa?prima hai anche detto che adorare e venerare sono uguali!
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AVER PAURA DEL DIAVOLO E' UNO DEI MODI DI DUBITARE DI DIO ...
15/02/2012 23:24
 
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Re: Re: Re: Re: Re:
Vi saluto in CRISTO SIGNORE

miei cari

quando leggo:



principessac, 13/02/2012 11.23:

come TDG non uso immagini nella mia adorazione e le venero



e poi leggo:


principessac, 15/02/2012 19.34:




adorare e venerare e' uguale [SM=g8490]




R I S P O S T A

vado in una grande confusione [SM=g10324] [SM=g8862] [SM=g10324]


prima si afferma che i TdG non adorano alcuna immagine, mentre venerano (senza spiegare cosa)

poi invece, si afferma che adorare equivale a venerare, senza spiegare neanche il perchè

quindi si va a cortocircuitare l'argomento [SM=g10765]

come si può affermare che adorare equivale a venerare????
come a dire:
ascoltare equivale a sentire
lo sa anche un bambino di scuola elementare che così non E'


certo che se è questo che si insegna in certi ambiti (TdG), non mi sono perso proprio nulla e ringrazio il SIGNORE per non essere incappato in simili errati insegnamenti

grazie [SM=x2515799] [SM=x2610547] [SM=g9495]

vi saluto in CRISTO RISORTO

16/02/2012 10:36
 
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dal pespicacia
ADORAZIONE
Nella Bibbia, atto con cui si rende omaggio o onore riverente. La vera adorazione del Creatore abbraccia ogni aspetto della vita. Ai corinti l’apostolo Paolo scrisse: “Sia che mangiate o che beviate o che facciate qualsiasi altra cosa, fate ogni cosa alla gloria di Dio”. — 1Co 10:31.
Quando creò Adamo, Geova Dio non prescrisse una particolare cerimonia o un modo in cui l’uomo perfetto poteva accostarsi a Lui nell’adorazione. Tuttavia Adamo era in grado di servire o adorare il suo Creatore e Padre celeste facendo fedelmente la Sua volontà. In seguito Geova indicò alla nazione d’Israele un modo di accostarglisi nell’adorazione che includeva sacrifici, un sacerdozio e un santuario. (Vedi ACCOSTARSI A DIO). Tutto questo però era solo “un’ombra delle buone cose avvenire, ma non la sostanza stessa delle cose”. (Eb 10:1) È sempre stato dato maggior risalto all’esercitare fede — al fare la volontà di Geova Dio — che non alle cerimonie o ai riti. — Mt 7:21; Gc 2:17-26.
Il profeta Michea si espresse così: “Con che cosa mi presenterò a Geova? Con che cosa mi inchinerò a Dio in alto? Mi presenterò a lui con olocausti, con vitelli di un anno? Si compiacerà Geova di migliaia di montoni, di decine di migliaia di torrenti d’olio? Darò il mio figlio primogenito per la mia rivolta, il frutto del mio ventre per il peccato della mia anima? Egli ti ha dichiarato, o uomo terreno, ciò che è buono. E che cosa richiede da te Geova, se non di esercitare la giustizia e di amare la benignità e di essere modesto nel camminare col tuo Dio?” — Mic 6:6-8; cfr. Sl 50:8-15, 23.
I termini ebraici e greci. Quasi tutti i termini ebraici e greci che si riferiscono all’adorazione si possono applicare anche ad atti di altro genere. È il contesto a determinare in che modo si devono intendere i vari vocaboli.
Uno dei verbi ebraici che rendono l’idea di adorare (ʽavàdh) significa fondamentalmente “servire”. (Ge 14:4; 15:13; 29:15) Per servire o adorare Geova bisognava ubbidire a tutti i suoi comandi, fare la sua volontà essendo esclusivamente devoti a lui. (Eso 19:5; De 30:15-20; Gsè 24:14, 15) Perciò partecipare a qualsiasi rito o atto di devozione in onore di qualunque altro dio significava abbandonare la vera adorazione. — De 11:13-17; Gdc 3:6, 7.
Un altro verbo ebraico che può significare adorare è hishtachawàh, che vuol dire basilarmente “inchinarsi” (Ge 18:2) o rendere omaggio. (Vedi OMAGGIO). Un inchino poteva essere un semplice atto di rispetto o di cortese riguardo verso un’altra persona (Ge 19:1, 2; 33:1-6; 37:9, 10), ma poteva anche essere un’espressione di adorazione, indicante la propria riverenza e gratitudine a Dio e sottomissione alla sua volontà. In relazione al vero Dio o a false divinità, il verbo hishtachawàh a volte ha relazione con sacrifici e preghiere. (Ge 22:5-7; 24:26, 27; Isa 44:17) Ciò indicherebbe che nel pregare o nell’offrire un sacrificio era abituale inchinarsi. — Vedi PREGHIERA.
Il verbo ebraico saghàdh (Isa 44:15, 17, 19; 46:6) significa fondamentalmente “prostrarsi”. L’equivalente aramaico di solito ha attinenza con l’adorazione (Da 3:5-7, 10-15, 18, 28), ma in Daniele 2:46 si riferisce all’omaggio che il re Nabucodonosor rese al profeta Daniele, prostrandosi davanti a lui.
Il verbo greco latrèuo (Lu 1:74; 2:37; 4:8; At 7:7) e il sostantivo latrèia (Gv 16:2; Ro 9:4) non danno semplicemente l’idea di rendere un servizio ordinario, mondano, ma un sacro servizio.
Il verbo greco proskynèo corrisponde esattamente all’ebraico hishtachawàh, poiché entrambi esprimono il pensiero di rendere omaggio e, a volte, adorazione. Il verbo proskynèo è usato a proposito di uno schiavo che rende omaggio a un re (Mt 18:26) e anche dell’atto in cambio del quale Satana offrì a Gesù tutti i regni del mondo e la loro gloria. (Mt 4:8, 9) Se avesse reso omaggio al Diavolo, Gesù avrebbe in tal modo indicato di sottomettersi a Satana e ne sarebbe diventato il servitore. Ma Gesù rifiutò dicendo: “Va via, Satana! Poiché è scritto: ‘Devi adorare [forma del gr. proskynèo o, nel brano di Deuteronomio che Gesù citava, dell’ebr. hishtachawàh] Geova il tuo Dio, e a lui solo devi rendere sacro servizio [forma del gr. latrèuo o dell’ebr. ʽavàdh]’”. (Mt 4:10; De 5:9; 6:13). Similmente l’adorazione, l’omaggio o l’inchinarsi alla “bestia selvaggia” e alla sua “immagine” ha relazione con una forma di servizio, poiché gli adoratori vengono identificati come sostenitori della “bestia selvaggia” e della sua “immagine” dal marchio sulla mano (con cui si serve) o sulla fronte (visibile a tutti). Dal momento che il Diavolo dà la sua autorità alla bestia selvaggia, adorare la bestia selvaggia significa in realtà adorare o servire il Diavolo. — Ri 13:4, 15-17; 14:9-11.
Altri termini greci relativi all’adorazione derivano da eusebèo, threskèuo e sèbomai. Il verbo eusebèo significa “rendere santa devozione” o “venerare, riverire”. (Vedi SANTA DEVOZIONE). In Atti 17:23 questo verbo è usato a proposito della santa devozione o venerazione che gli ateniesi avevano per un “Dio sconosciuto”. Dal verbo threskèuo deriva il sostantivo threskèia, che si riferisce a una “forma di adorazione”, vera o falsa. (At 26:5; Col 2:18) La vera adorazione praticata dai cristiani era contrassegnata da sincero interessamento per i poveri e completa separazione dal mondo empio. (Gc 1:26, 27) Il verbo sèbomai (Mt 15:9; Mr 7:7; At 18:7; 19:27) e l’affine verbo sebàzomai (Ro 1:25) significano “riverire; venerare; adorare”. Oggetti di adorazione o devozione sono indicati dal sostantivo sèbasma. (At 17:23; 2Ts 2:4) Altri due termini sono composti dal sostantivo theòs (dio) e dalla stessa radice verbale: theosebès, che significa “rispettoso verso Dio” (Gv 9:31), e theosèbeia, che indica “rispetto verso Dio”. (1Tm 2:10) Questi due termini corrispondono in un certo senso al tedesco Gottesdienst (composto di “Dio” e “servizio”), che significa “adorazione pubblica”.
Adorazione gradita a Dio. Geova Dio accetta solo l’adorazione di coloro il cui comportamento è in armonia con la sua volontà. (Mt 15:9; Mr 7:7) A una samaritana Cristo Gesù disse: “L’ora viene in cui né su questo monte [Gherizim] né a Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate ciò che non conoscete; noi adoriamo ciò che conosciamo . . . Tuttavia, l’ora viene, ed è questa, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre con spirito e verità, poiché, veramente, il Padre cerca tali adoratori. Dio è uno Spirito, e quelli che l’adorano devono adorarlo con spirito e verità”. — Gv 4:21-24.
Le parole di Gesù indicavano chiaramente che la vera adorazione non dipendeva dalla presenza o dall’uso di oggetti visibili né dalla località geografica. Invece di fare affidamento su ciò che vede o tocca, il vero adoratore esercita fede e, indipendentemente dal luogo in cui si trova o dalle cose che lo circondano, ha un atteggiamento profondamente devoto. Quindi non adora con l’aiuto di qualche cosa che può vedere o toccare, ma con spirito. Poiché conosce la verità rivelata da Dio, la sua adorazione è conforme alla verità. Avendo imparato a conoscere Dio tramite la Bibbia e l’evidenza dell’operato dello spirito di Dio nella propria vita, chi adora con spirito e verità senz’altro ‘sa quello che adora’.
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Principessac.

adorare e venerare e' uguale



No, mia cara, non sono uguali, a meno che diciamo che sono uguali in quanto utilizzano le stesse lettere dell'alfabeto.
Posso io dire che uomo e donna siano uguali? forse se mi riferisco al fatto che appartengono al genere umano senz'altro, ma uomo e donna no sono uguali, cosi come "Latria" con "Dulia" non sono uguali.

La "Latria" implica adorazione, la quale deve essere rivolta esclusivamente a Dio nell'unità nella sostanza ma diversificato nelle ipostasi, anche se sono tre ipostasi ci si riferisce all'unico Dio, quando San Giovanni si inginocchiò per "adorare- latria" l'angelo (Apocalisse) fu subito fermato, l'adorazione-latria va rivolta solo a Dio.

Quando tale adorazione è rivolta alla creatura qualunque essa sia si cade nella "Ido-latria", si fa della creatura un dio, quindi dalla creatura al creatore.

Al contrario la "Dulia" è un atto di "venerazione" che NON E' ADORARE, ma rendere omaggio, riverire, mostrare rispetto.

Ora, il fatto che i cattolici usino le immagini le quali possono essere sotto forma di dipinti o di sculture non inficia la loro venerazione-dulia, il punto è semplice ma fondamentale, quando il cattolico prega o bacia l'immagine, non lo fa in quanto immagine, ma ciò che l'immagine rappresenta, vediamo se con un esempio riusciamo a spiegarci meglio.

quante persone hanno la foto dei loro genitori morti sul comodino o in altra parte, capita che a volte la persona guardi la foto dei genitori morti, si soffermi, in quell'immagine riflette su quanto gli mancano ed è naturale che prima di posare la foto gli dia un bacio, tale bacio è forse rivolto alla fotografia in quanto immagine oppure quel bacio era rivolto ai genitori che non ci sono più ma se ci fossero stati li avrebbe baciati?, a dimostrazione dell'amore che si nutriva per loro?,e non per l'immagine stessa ossia per la foto?

Il discorso che fa la WTS/CD è un argomentare Tautologico.

Mia cara Principessac, l'uso dell'immagini come ausilio risale a duemila anni fa, e se invece di soffermarsi su "Perspicacia" si studiasse un pò di più l'archeologia cristiana, si verrebbe a conoscenza che nella catacomba di Santa Priscilla sulla salaria a Roma c'è una iconografia della Santa Vergine con il bambino in braccio, il quale risale al 2°secolo dopo Cristo, giusto per citartene qualcuna.

Quindi mia cara, oggi abbiamo i mezzi per allargare la nostra conoscenza usiamoli.
Ciao
Franco
ps
domanda per i cattolici.
da cosa si evince se un immagine di una"Donna con il bambino" è della Vergine Maria oppure è di un'altra donna?

“Quando si vuol cercare la verità su una questione
bisogna cominciare col il dubbio.
(S. Tommaso d’Aquino)”

www.esserecattolici.it
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