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SINDONE: LE BUGIE DEL CICAP.............................

Ultimo Aggiornamento: 11/07/2012 16:10
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11/07/2012 16:10
 
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SINDONE: LE BUGIE DEL CICAP.

è un pò "vecchia", ma le barzelette sulla Sindone, continuano...
e continuano anche il "boccaloni proseliti" che credono che quel
telo "abbia coperto il corpo" del Cristo!


[SM=g10255] [SM=g10255]
E' di qualche mese fa la notizia che il CICAP, nella persona di Luigi Garlaschelli,
avrebbe riprodotto la Sindone in laboratorio. Infatti secondo Simone Angioni:
" Dopo tanti anni di ricerche e speculazioni sulla possibilità di riprodurre una
copia esatta del telo esposto a Torino, finalmente si è fatta chiarezza: è possibile
riprodurre la Sindone con tecniche che esistevano già nel 1300." Così la gran cassa
della propaganda positivista cicappina è partita con conferenze stampa, riunioni
settarie e relazioni presso università varie, per far sapere al mondo che loro sono
riusciti a chiarirci le idee su quanto poco di misterioso ci sia nel lenzuolo che per
molti è ancora il sudario di Gesù Cristo. Infatti grazie a Thor, lui ci ha mostrato
quanto siano futili eventuali elucubrazioni sulla possibilità storica dell'autenticità
e sull'ipotetica sacralità del lenzuolo di Torino. L'immagine è di Gesù Cristo?
Ma per favore, è palesemente un falso medievale. Sarebbe la traccia della resurrezione
di Nostro Signore? Ma dai, è un po' di pigmento ocra slavato via! Strano che, tranne
per gli amici della bocciofila e i soci CICAP, non ci siano tanti altri scienziati
disposti a scommettere sul proprio ateismo fideistico in questo modo, ed è ormai
chiaro a tutti come il resto del mondo scientifico rifiuti di pronunciarsi sull'autenticità
della Sindone, proprio perchè essa possiede delle caratteristiche davvero peculiari
non chiarite, non riproducibili, che in seguito analizzeremo. E se pensate che Garlaschelli
sia arrivato là dove emeriti specialisti sindonici non poterono in tanti anni, beh vi
sbagliate: purtroppo è la solita mezza verità, la solità tattica da venditori di fumo in
cerca della ribalta popolare, per apparire 5 minuti nel tg della rai e prendere gli applausi
dei loro amici atteggiandosi a grandi uomini di scienza. Ma veniamo ai fatti: Di per sè
la Sindone analizzata al microscopio presenta degli elementi che per anni hanno fatto
pendere l'ago della bilancia verso l'autenticità storica, verosimilmente databile ai
primi anni del cristianesimo. Questo perchè ci sono particolari così precisi ed
imprevedibili, come la trama a lische di pesce, i pollini di piante presenti solo in
Palestina attorno al primo secolo, nonchè i segni della crocefissione ai polsi, e non nelle
mani come nell'iconografia classica medievale, che logicamente punterebbero a tale epoca .
Ma perchè allora insinuare ad una truffa proprio risalente a 600-700 anni fa? Perchè Dio non esiste,
e su Gesù ci sono poche certezze storiche, ma soprattutto per rispettare il classico stereotipo
da reliquia bisogna estirparne il sacro, e dulcis in fundo perchè il test al Carbonio 14 effettuato
anni fa impunemente stabilì XIV secolo. Questo è il vero snodo che autorizza i soliti saccenti
materialisti convinti a sproloquiare sulla medeivalità della Sindone. Peccato che ormai nessuno
lo consideri più valido. Infatti la Sindone è un tormento inaccettabile per le menti squadrate
di certi scettici impenitenti, non era possibile permettere che da questo enigma sgorgasse tutta
questa spiritualità e tutta questa superstizione: era troppo pericoloso non razionalizzare il mistero,
quindi partì la macchina per la campagna di calunnia, che culminò nella datazione al radiocarbonio.
C'è da dire che per quanto lo sforzo di banalizzarne il trucco risultò inutile, chiunque provò a
replicarla, con statue incandescenti, pitture varie, vapori e radiazioni, si beccò solo un sacco
di pernacchie. Le tesi addotte talvolta riguardavano tecniche ed ipotesi così arzigogolate ed
assurde (tra le quali la più bella tirerebbe in ballo addirittura Leonardo Da Vinci) da riempire
un bestiario ad hoc. Altre volte quando il metodo poteva essere plausibile è sempre cascato l'asino
proprio sulle caratteristiche meravigliose del lenzuolo magico. Infatti come per l'imbrattatura di
Garlaschelli, resistono almeno 2 caratteristiche mai eguagliate e non ancora spiegabili da nessuno,
senza le quali millantare di aver "riprodotto la Sindone" vuol dire mettersi sullo stesso piano
del peggior teleimbonitore truffatore wannamarchiano. Nessuno al mondo è ad oggi riuscito a replicare
l'incredibile tridimensionalità dell'immagine sindonica, nè tantomeno a risovere l'enigma dele fibre
insanguinate, sotto alle quali non ci sono tracce dell'immagine, che quindi risultano essere precedenti
all'"impressione" della figura del corpo. Insomma chiunque avesse "riprodotto" con qualche stratagemma
le membra del suppliziato, lo ha fatto senza intaccare in nessun modo la fisiologicità della sostanza
ematica: nè con bruciature, nè con acidi, nè tantomeno con pitture varie. Nella versione fallace di
Garlaschelli, il quale sostiene che la pittura è scomparsa anche grazie all'invecchiamento del tempo,
ma sostanzialmente "lavata" via con procedimenti chimici, non si capisce com mai il sangue sia rimasto
integro nonostante questa pulizia chimica. Senza dilungarci sulle inesattezze e sugli altri particolari
tralasciati dal drappo di Garlaschelli, (nonostante da bravo scolaro abbia avuto la brillante idea
di copiare il compitino a tal punto, da tralasciare sì importantissime caratteristiche, ma facendo
quattro bellissime bruciature per riprodurre realisticamente i danni dell'incendio del XVI secolo)
come l'approssimazione del suo tentativo di tridimensionalità, e il silenzio tombale sul modo in cui
poter risparmiare il sangue dalla contaminazione dell'immagine, sappiate solo che l'aggettivo più
gettonato dagli esperti è stato "infantile". Ridicolo sarebbe altrettanto corretto, se non fosse che
taluni giornali e una manciata di servizi televisivi degli amici del CICAP, abbiano battuto il ferro
fino a farlo diventare caldo, tanto che chissà quante menti impreparate e un po' ignoranti si saranno
davvero convinte che quel formidabile scienziato di Garlaschelli, abbia davvero svelato l'arcano della
Sindone! Capite l'arguzia e la bassezza di tali buffonate? capite il volume dell'acqua tirata al proprio
mulino da questi balbuzienti della scienza, e i vantaggi economici e pubblicitari che ne derivano?
Riuscite a comprendere il losco e ingannevole percorso di questi burattinai del sapere, il cui unico
senso e scopo è accaparrarsi consenso verso il proprio schieramento? Certo che chi conosce il CICAP,
i loro metodi, e soprattutto i personaggi che ne fanno parte, non ne sarà sorpreso, e in fondo non
potrà che sorridere ad immaginarsi Garlaschelli e Angioni che di nascosto si pitturano le chiappe
di "ocra" (e con con tali penosi risultati!). Ma nel contempo non potrà non dolersi nel capire che
un altro gradino è stato salito dalla disinformazione, grazie a questa manovra nichilista bugiarda.
Ma non basta. Il CICAP, contando sull'ignorante fiducia, tipica del sentito dire del gregge dei propri
sostenitori, espone il proprio capolavoro esordendo così: "La datazione al radio carbonio eseguita
nel 1988 ha consentito di confermare che il telo fu prodotto proprio in quel periodo", ovviamente
accennando alla datazione medievalista. Ecco! di nuovo mentono sapendo di mentire! Una vera e propria
scorrettezza, preambolare il discorso con tale assunto mendace. Quando fu pubblicato il risultato
dei 3 test effettuati su lembi del lenzuolo, gli scettici scoppiarono a ridere di gioia sbandierando
ai 4 venti la loro vittoria trionfale: la ragione aveva finalmente prevalso sulla fede e finalmente
si poteva compatire con un ampia gamma di derisioni tracotanti, i poveri fessi ancora convinti del
fatto che su quel lino antico ci fosse l'impronta del Cristo. E le facce rilassate di negazionisti
storici di mezzo mondo brillarono soddisfatte e un po sfottenti, come dire: lo sapevo..
Quando recentemente venne finalmente messo in dubbio questo risultato parziale, il messaggio era
ormai passato e il pregiudizio aveva messo in serio pericolo, il giudizio dell'uomo illuminato e logico
che vuol capire. Ma la realtà è che il test è stato effetuato quando le tecnologie applicabili
a questo tipo di ricerca erano all'inizio, e con gravi vizi di forma. In oltre bisogna ammettere
che per la sua storia, la Sindone ha avuto diversi tipi di contaminazioni che potrebbero aver
compromesso un esito sereno di tali risultati, come ad esempio incendi, fumigazioni, compromissioni
biologiche note e sconosciute, incalcolabili. Inoltre come sostenuto da più parti, ad esempio lo
storico dott. Canfora ( strenuo difensore della tesi del manufatto medievale) il quale: ""concorda
(...) sulla inattendibilità dell'esame con il carbonio 14, che colloca l'origine del manufatto
nel Medioevo: "(...) il carbonio 14 per oscillazioni di tempo brevi è, più che inattendibile, inutile.
Serve a stabilire se una certa selce è del Pleistocene o dell'Età del ferro. Ma per oggetti come
la Sindone o il Papiro di Artemidoro affidarsi all'esame del carbonio 14 è ridicolo"."" Quindi o
si effettua nuovamente il test e si stabilisce un criterio valido per effettuarlo, senza cadere
negli inghippi che annullano il risultato di quello precedente, o basta, non si annoveri più tale
misurazione tra le prove addotte da chiunque sostenga la tesi medievalista. Piuttosto se ne discuta
esclusivamente a livello storico. Chi continua a farlo come i lestofanti per il controllo delle
affermazioni sul paranormale, INGANNA SAPENDO DI FARLO! La cosa abominevole e odiosa è però che
molti scienziati, in primis quelli del CICAP, sanno queste cose ma continuano a far finta di niente,
o peggio a mentire, cadendo nella stessa miopia fuorviante tipica proprio dell'atteggiamento
fideistico che vorrebbero combattere, dimostrando una volta di più (ove necessario) la propria
inadeguatezza nell'ergersi a misuratori delle cose, obiettivi svelatori di misteri. Esiste qualcosa
di peggio di chi in nome della ragione e della verità inganna sapendo di farlo, o presenta i fatti
nell'ottica parziale delle proprie convinzioni, per giungere forzatamente proprio a quei risultati
voluti in partenza? Per questioni di principio lo squallore che emana da questa vicenda è disdicevole
e la bassezza di tale raggiro è spregevole. Con questo non si sta dicendo che la Sindone è sacra o
magica, me ne sbatto di cosa rappresenta, ma sappiate che se volessimo far di conto e calcolare le
probabilità del fatto che sia autentica e che l'uomo ritratto su di essa sia Gesù di Nazaret.. beh
sono davvero molto, mooolto elevate. Seriamente. Ad oggi poi un nuovo elemento è saltato agli occhi
degli esperti. Infatti come già notato anni fa, esiste l'immagine delle lettere di un probabile
cartiglio, collocato sulla sindone, di cui nessuno vi ha mai parlato. Oggi finalmente la dottoressa
B. Frale, esimia ricercatrice, Officiale responsabile degli Archivi Vaticani, ha finalmente aperto
una nuova era nello studio storico del lenzuolo più famoso del mondo, traducendo quei pochi brani
del probabile cartiglio che giacque sul telo di lino, che ossidatosi col tempo, subendo probabilmente
lo stesso fenomeno sconosciuto che impressionò l'immagine della Sindone, lasciò la sua impronta.
Secondo la dottoressa Frale (come scritto nel libro "La Sindone di Gesù Nazareno") queste scritte
sarebbero l'impronta di documenti per l'identificazione della posizione burocratica della salma,
che se autenticate, indubbiamente collocherebbero il lenzuolo all'anno 30 D.C., confermando che
al suo interno si trovò il corpo di Gesù Cristo. Tutto combacia. Le scritte sarebbero in latino,
ove porterebbero il "visto" del governatore romano riguardante il verdetto del Sinedrio, il quale
scritto in aramaico conterrebbe proprio l'accusa di sobillazione del popolo imputata a Gesù.
In greco invece sarebbero state riportate le disposizioni legali religiose per il trattamento
della salma, la quale a causa del delitto commesso, avrebbe dovuto riposare per un anno in un
sepolcro pubblico, per purificarsi e poter essere ospitato in seguito nel sacro sepolcro di famiglia.
Molti personaggi a livelli trasversali non accettano tali conclusioni, farfugliando di lettere
invisibili ed errori grammaticali; fatto sta che a livello storico, tutto sembra più che plausibile.
In fatti le 3 lingue erano quelle parlate in Palestina a quei tempi, sotto il dominio dell' Impero Romano
all'epoca di Tiberio. Le disposizioni legali burocratiche e l'ipotetico cartiglio , probabilmente a
pplicato al sudario da un ufficiale romano dello Stato Civile , corrispondono a plausibilità storica,
e la data del 30 D.C. è quella più verosimile per la morte storica di Gesù. Perchè allora se a livello
scientifico tutto punta verso l'autenticita del lenzuolo, e a livello storico tutto sembra richiamare
la figura di Gesù Cristo il Nazareno, ancora si esclude scientificamente la possibilità che lo sia?
Perchè taluni scienziati si affannano ancora a confutarne le certezze, piuttosto che a confermarne
gli elementi peculiari? Di cosa si ha paura??
Uno dei pochi ricercatori sereni è proprio uno della primissima ora, ed è forse il più preparato
scienziato che abbia studiato a fondo la Sindone. Questi è il dott. Baima Bollone, docente di
Anatomopatologia all'Università di Torino. Egli sostiene che la così detta Sindone è: un lenzuolo
funerario che è stato messo sotto il cadavere, poi adagiato sopra e chiuso ai piedi. Se ne vede
l'immagine del lato superiore ed inferiore. E' certamente l'immagine di un cadavere. E' la posizione
di rigor mortis di un uomo crocifisso, presentante un ampia lesione sul costato da cui è fuoriuscito
sangue dopo la morte. Quando ancora vivo deve aver subito diverse lesioni da flagellazione e l' imposizione
di un casco di spine sul capo. Per la posizione dei chiodi nelle membra, 'inchiodamento è quello tipico
della crocifissione romana. L'uomo a cui appartiene il cadavere era snello, alto e di tipo semitico.
Il sangue è vero sangue umano: non è un dipinto, non è un falso. Baima Bollone sostiene che la riproduzione
di Garlaschelli, "che è stata così pubblicizzata recentemente" è grossolana, e non riporta le principali
caratteristiche peculiari del lenzuolo originale. Infatti sul lenzuolo esiste un divario tra le macchie
di sangue e le immagini corporee. Ovvero le macchie di sangue vitale sono state versate prima della
produzione delle immagini (come già spiegato in precedenza infatti, al di sotto delle macchie di sangue
non vi è traccia delle immagini). Per di più esiste una discrepanza topografica tra le macchie e le
immagini: man mano che ci si allontana dal centro del lenzuolo verso la periferia, le macchie ematiche
presentano un allargamento, la classica deformazione da contatto, come raddrizzando una superficie
curvilinea, mentre le immagini, del volto ad esempio, hanno una caratteristica proiezione lineare,
oltre che tridimensionale: pur nascendo da una superficie "curvilinea" (quella del capo) non hanno
tale deformazione. Questa enigmatica disposizione dei fattori rimane infalsificata (da Garlaschelli)
ed al momento infalsificabile. Secondo l'esimio professore (che la sa lunga) la Sindone non è un
manufatto, ma una realtà archeologica. In conclusione non vi sono certezze scientifiche sulla datazione
e sull'identità dell'uomo della Sindone, ma tutti gli indizi logici indicano che, per lo meno storicamente,
sembra davvero autentica. Le probabilità sono di gran lunga superiori a quelle richiamanti ad un'ipotesi
di falsificazione medievale, a maggior ragione se considerato un manufatto. Capisco la frustrazione di
Garlaschelli, del CICAP, e di tutte quelle teste d'uovo che vorrebbero distruggere ed eliminare il
meraviglioso da questo mondo, e razionalizzare il mistero anche di questo oggetto. Ma non è certo
con 4 stracci dipinti con sostanze disponibili nel XIV secolo, che si può spiegare un enigma come
quello in questione, così come non si può eliminare l'ipotesi che esistano poteri psichici sconosciuti
ed eventi metafisici reali per il fatto che nei loro laboratori non si possano provare scientificamente.
La mentalità della negazione non paga in questo campo, e fino a quando il CICAP o chi per essi non si
renderanno conto che il cosmo non è fatto a misura d'uomo, continueranno a prendere sonore cantonate
come in questo caso. La scienza deve essere affascinante, ma soprattutto affascinata dal mistero,
non porsi ad esso in posizione di pregiudizievole superiorità. Sciocchezze come questo esperimento
verranno presto dimenticate, così come i protagonisti di questa storia, ma possiamo dire lo stesso
del messaggio che hanno insinuato? Resta infinita tristezza per la mancanza d'umiltà, ma soprattutto
per l'atteggiamento meschino, di chi pur avendo idea della meraviglia insita in certi fatti delle umane
esperienze, preferisca temere l'ignoto anzichè percorrerlo nella sua avventurosa ricerca, e guadagnandosi
con la paura il diritto di ergersi a giudice assoluto, inganna gli uomini, esaltando la propria cecità
a virtù sublime.


qualche link:
insolitanotizia.blogspot.it/2010/01/sindone-le-bugie-del-ci...
2.andreatornielli.it/?p=1989
www.zenit.org/article-30141?l=italian
www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cultura/200907articoli/45702gi...
www.uccronline.it/2012/07/08/nuovo-studio-la-sindone-e-vera-miracolo-in-linea-con-la...
ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1988/08/27/la-sacra-sindone-falsa-un-espe...
sempliciconversazioni.blogspot.it/2010/05/il-caso-sindone-non-e-chi...



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Piero

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