La piccola Angela Celentano, scomparsa a soli tre anni sul Monte Faito il 10 agosto 1996, potrebbe essere viva e abitare, con una famiglia adottiva, in Messico. A rivelarlo sono gli stessi genitori, Maria e Catello Celentano, intervistati questa mattina nel corso de "I Fatti Vostri", trasmissione televisiva di Rai2. Per circa due anni la ragazza, che dice di chiamarsi Celeste, ha intrattenuto una corrispondenza via email con la sorella di Angela, Rossana. A lei, la giovane, che oggi dovrebbe avere circa venti anni, avrebbe detto di "essere felice" e di "non voler" essere cercata. La prima mail è stata scritta il 25 maggio 2010. In quella comunicazione Celeste ha raccontato di essere capitata per caso su un sito di bambini scomparsi e di essersi riconosciuta. "Ho visto le foto molte volte e mi fanno sempre piangere - ha scritto - perché so che quella della foto sono io. Non vi posso dire il mio vero nome, ma vivo in Messico e sono felice dove sto". "Non preoccupatevi per me - ha aggiunto - io sono felice con la mia nuova famiglia ed è per questo che ora non potrei tornare da voi. Vivo con questa famiglia - ha raccontato - da dodici anni e quasi non avevo più ricordi di voi fino a quando non ho visto le foto. Ma credetemi amo anche voi. Sono felice qui, non mi cercate più". A questa comunicazione si è aggiunta poi una fotografia che, a dire dei genitori di Angela, sarebbe molto somigliante alla loro figlia scomparsa. Secondo quanto raccontato da Celeste, la ragazza che dice di essere Angela Celentano, la bimba sarebbe stata abbandonata da una donna che faceva la domestica in casa dei suoi attuali genitori adottivi. Una donna che è risultata poi avere un'identità falsa. Il caso, nonostante Maria e Catello Celentano nutrano molte speranze di poter riabbracciare la loro piccola, presenta diversi lati oscuri. La pista per i Celentano "sembra verosimile" e "tra le più probabili" delle innumerevoli segnalazioni arrivate in questi sedici anni da ogni parte del mondo. I contatti via mail con la ragazza si sarebbero, però, interrotti bruscamente nel dicembre 2011 quando la polizia italiana ha avviato un'indagine in Messico. "L'inchiesta della Procura di Torre Annunziata - ha detto Luigi Ferrandino, avvocato che segue il caso per conto della famiglia - è cominciata qualche mese fa, quando le mail sono cessate, ed è ancora in corso. Le mail sono partite di sicuro da un computer sequestrato in Messico". L'indirizzo dove la ragazza diceva di abitare non è, però, risultato esatto. Grazie alle piste telematiche si è arrivati all'abitazione di un magistrato messicano e di una dipendente del ministero della Giustizia che hanno due figli, un maschio e una femmina. Qui sono stati sequestrati un computer e avviate delle indagini, compreso l'analisi del Dna della giovane ragazza.
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Mauro