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Preti che si sposano

Ultimo Aggiornamento: 23/08/2013 14:33
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23/08/2013 14:32
 
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Anche se con spaventoso ritardo rispondo alla domanda di Lovelove.

Partiamo dal fatto che non potresti conoscere il presente se non esamini il passato, non si può comprendere il cristianesimo se non ci si rifà alla radice del cristianesimo, dunque, non possiamo scartare le scritture veterotestamentarie per il fatto che non ci fanno comodo, per comprendere allora la questione del celibato necessita fare riferimento al modus vivendi et operandi di coloro che erano incaricati come sacerdoti al Tempio.

L’ufficio sacerdotale era a rotazione, quindi nel periodo in cui il sacerdote non officiava al tempo poteva svolgere tutte le attività della vita matrimoniale, dicasi avere tranquillamente rapporti con sua moglie, ma il periodo in cui doveva officiare al Tempio richiedeva qualcosa di diverso, il sacerdote doveva purificarsi da ogni cosa che lo avrebbe reso impuro.
Tra le molte cose vi era anche l’astensione dai rapporti sessuali con sua moglie, almeno per quel breve periodo che doveva svolgere la sua funzione, dopo espletato il suo dovere riprendeva la sua vita coniugale in modo normale, faccio presente che se il marito toccava la moglie nel senso di non avere rapporti ma che effettivamente la toccava mentre lei aveva il menarca il marito diveniva impuro, si comprende bene come il sacerdote si doveva purificare astenendosi da ogni cosa impura prima di officiare al Tempio.

Il perché l’uomo non poteva avere rapporti sessuali con la moglie durante la sua funzione sacerdotale lo si può esaminare in un altro post.

Compreso questo, passiamo allora alla funzione del Presbitero e dell’Episkopos cristiani.
Le prime comunità cristiane erano formate esclusivamente da giudei, i quali ossequiavano la legge mosaica, con tutto ciò che la legge mosaica includeva.

Cristo non ha abolito la legge, bensì la perfezionata, l’ha portata a compimento, tale compimento era solo nell’aspetto cerimoniale non morale, l’osservanza della purezza da parte di colui il quale officiava non era stata abolita in quanto morale, cioè, rientrava in quel rapporto tra Dio e la creatura, rapporto che esigeva la purezza da parte dell’officiante.
Bisogna sapere che nelle prime comunità cristiane non c’era il Presbitero a tempo pieno, così era anche per l’Episkopos, ma le loro funzioni sacramentali erano a rotazione, dello stesso tipo che si svolgeva nel Tempio.
Sicché quando costoro officiavano per un periodo di tempo nella Chiesa (comunità) anche loro si astenevano da tali rapporti proprio per osservanza alla purezza, va anche detto che non sempre ciò che è lecito lo si è per ogni cosa, in fin dei conti Dio stabilisce il modo(per l’officiante) di accostarsi a lui.

Il problema iniziò dal II secolo in poi, quando l’attività del presbitero era richiesta in modo continuo, si comprendeva allora che il problema coniugale cominciò ad emergere, ma anche allora non ci fu una imposizione bensì un suggerimento, un consiglio, si favoriva alla nomina di presbitero ed episkopos persone non sposate, anche se venivano nominate persone già sposate.
Iniziò un’abitudine, vi erano coloro che volevano essere presbitero ma nel contempo avere anche la moglie, per soddisfare le proprie esigenze sessuale le quali per natura sono lecite ed importanti, tale pratica continuò per molti secoli, ovviamente la Chiesa continuava a raccomandare il celibato, ma di fatto era solo una raccomandazione.

Si iniziò a nominare presbiteri celibi, ma questi una volta nominati si sposavano, ed è evidente che la loro funzione la quale era a tempo pieno non aveva più quel requisito di purezza come si è accennato sopra.

La Chiesa impedisce dunque il matrimonio del presbitero, ma questi si attorniavano di donne vivendo nel concubinato, solo con il concilio di Trento, ma in modo particolare con l’istituzione del “Seminario” il quale era l’unica strada per accedere al sacerdozio forniva i presbiteri celibi, con il divieto del vivere in concubinato, pena la riduzione al laicato.
Ciò nonostante sporadicamente dei presbiteri vivevano in modo clandestino il concubinato, fino a che tale pratica scomparve.
Ora, il motivo per cui il sacerdote non può sposarsi, è data dalla sua funzione di pastore a “tempo pieno”, tale funzione richiama il requisito della legge mai abrogata di purezza, poiché chi officia i sacramenti di Dio deve essere puro, da ciò si comprende la serietà di chi vuol accedere al sacerdozio, si comprende dunque che aspirare al sacerdozio è un passo il quale deve essere ben ponderato, le cose di Dio a Dio, le cose degli uomini agli uomini, non si possono confondere le due cose.
Spesso si citano i presbiteri della Chiesa Ortodossa, ma anche qui le cose bisogna conoscerle.

La Chiesa Ortodossa pratica ugualmente il celibato anche se con diverse sfumature.

La nomina a presbitero può essere concessa anche ad un uomo sposato, la stessa cosa è nella Chiesa Cattolica, anche se raramente.

Un uomo celibe, il quale diviene presbitero, non si può più sposare, a meno che non abbandoni il sacerdozio, la stessa cosa avviene nella Chiesa Cattolica.


L’Episkopos (il Vescovo) per essere tale è obbligato al celibato, questo vale sia per la Chiesa Ortodossa che Cattolica.

Come si vede anche gli ortodossi mirano al celibato, ma c’è un aspetto per cui si accettano o si nominano presbiteros uomini sposati, la loro funzione nella chiesa è a periodi, quindi nel periodo in cui non svolgono attività sacerdotale essi usano appieno il matrimonio, ma che si astengono nel periodo in cui svolgono la loro attività sacerdotale, posso dire che in questo aspetto essi mantengono l’usanza della chiesa primitiva.
Franco
[Modificato da francocoladarci 23/08/2013 14:33]

“Quando si vuol cercare la verità su una questione
bisogna cominciare col il dubbio.
(S. Tommaso d’Aquino)”

www.esserecattolici.it
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