| | | OFFLINE | | Post: 1 Post: 1 | Registrato il: 28/06/2009 Registrato il: 28/06/2009 | Città: ACQUAFONDATA | Età: 75 | Sesso: Maschile | Utente Junior | |
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05/07/2009 17:29 | |
Etica e responsabilità oggettiva
Sara scrive:
Effettivamente la vita di tutti giorni ci induce ad intraprendere comportamenti per i quali rispondiamo a delle persone, questo pur essendo vero è tremendamente Consciamente o inconsciamente forviante poiché in realtà noi non rispondiamo a delle persone, ma rispondiamo a dei valori .
Effettivamente...le nostre scelte, e quindi le nostre relazioni comportamentali, sono (o meglio dovrebbero essere) motivate da una serie di valori fondati sull'istruzione, ambiente formativo (prima famigliare e poi sociale), esperienze di vita, ecc...
Se così non fosse e dovessimo dipendere nelle nostre scelte e relazioni comportamentali sulla scorta di ciò che decidono altri, avremmo una ben misera società basata, nella sua progressione, solo su una base ristretta di personaggi che, anche se illuminati, non potrebbero, necessariamente, dare "respiro" al tessuto sociale.
Ora è pur vero che, per ragioni dettate prevalentemente da opportunismo, molti preferiscono non "esporsi" celandosi dietro altri per poter dire liberamente "....ma non sono stato io a decidere...." in caso di fallimento di un'iniziativa, ma questa è una vistosa limitazione dettata da una logica di aberrazione e, comunque, non contribuisce a dare alcun contributo attivo (e di questi preferisco non parlare....);
cerco, invece, coloro che, pur rischiando l'errore, dichiarino (e sostengano) con convinzione le loro scelte poiché costoro daranno un contributo valido al progresso sociale tramite la partecipazione costruttiva ai processi fondanti della nostra cultura ed ambiente.
Per tornare al tema in discussione, gli animali sono un prezioso dono del nostro Creatore non messi sulla terra affinché l'uomo ne possa disporre a piacimento ma al fine di allietare il nostro pianeta e rendere la vita piacevole.
Molto spesso più amici degli uomini sono SEMPRE leali (almeno nella misura con la quale sono trattati) e l'uomo dovrebbe apprendere da essi molto della qualità del loro e nostro Creatore per rendere la vita su questa terra meno usurante.
Con il tempo, una maggiore coscienza critica sul modo di considerarli creature viventi sta facendosi strada ma molta strada deve ancora essere fatta (vedansi la recente campagna pubblicitaria sul NON abbandonare gli amici domestici che viene fatta dagli organi di informazione alla vigilia delle ferie).
L'auspicio è che si ampli il ventaglio della responsabilità e coscienza civile (appunto l'etica relazionale e comportamentale) affinché si possa arrivare ad una società fatta a misura delle creature che in essa abitino (siano esse uomini o animali) poiché non vedo differenza di categoria o classe sociale fra gli "umani" e gli "animali".
Solo allora avremo raggiunto l'armonia con la creazione secondo l'iniziale proposito del nostro Fattore e saremo liberi di dire "che bel posto è questo per poter vivere e crescere la nostra faniglia....)
ASP
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