Cari amici lettori.
Scusate per la lunga assenza da questi spazi virtuali ma come sempre il tempo è inclemente e in altre faccende affacendato ultimamente mi trovo.
Cio non di meno oggi ho un po' di tempo da dedicare e così voglio affrontare una tematica fondamentale in relazione al cristianesimo e al metodo migliore per approcciarsi al Testo Sacro.
Comincio col descrivere un errore di fondo, ossia, che la Bibbia si spieghi da sola. Molto spesso i fondamentalisti in generale hanno la radicata idea che esista un'unica chiave di lettura del Testo Sacro e che, guarda caso, la loro è quella esatta. Da questo ne deriva una tracotante arroganza che li spinge a tacciare tutti gli altri di ignoranza o di malafede.
In realtà sono come il pesciolino rosso che considera dei pazzi tutti i pesci che nuotano fuori dal suo fiume, mentre l'unico pazzo è lui che non esce dal fiume per paura di sbagliare!
Vorrei portare alla vostra attenzione un esempio: il racconto della Genesi. Sappiamo benissimo che i creazionisti considerano la Genesi come un racconto cronologico di fatti realmente accaduti, però esistono almeno due diverse forme di creazionismo, l'una convita contro l'altra di essere nel giusto nell'interpretazione del racconto mentre l'altra è nel torto: 1) i creazionisti puri e 2) i creazionisti moderati.
I creazionisti puri sono quei gruppi cristiani che credono che tutto il racconto creativo della Genesi debba essere preso per buono alla lettera, ivi compresi i sei giorni della durata di un giorno solare ciascuno. I creazionisti moderati invece credono alla successione degli eventi riportata nella Genesi ma non nella durata solare di ogni giorno creativo, fra questi possiamo annoverarci i nostri cari vecchi Testimoni di Geova.
Esaminiamo cosa dice la Bibbia in merito ai giorni creativi:
".....Fu sera, poi fu mattina: primo giorno" (Genesi 1:4)
"..... Fu sera, poi fu mattina: secondo giorno. (Genesi 1:8)
"..... Fu sera, poi fu mattina: terzo giorno" (Genesi 1:13)
"..... Fu sera, poi fu mattina: quarto giorno." (Genesi 1:19)
"..... Fu sera, poi fu mattina: quinto giorno." (Genesi 1:23)
"..... Fu sera, poi fu mattina: sesto giorno." (Genesi 1:31)
Questo è l'esatto scandire dei sei giorni creativi! I fondamentalisti puri affermano che i giorni sono letterali; i fondamentalisti moderati invece dicono che sono da prendere come un periodo di tempo più lungo. I fondamentalisti puri rimangono sbigottiti di fronte alle affermazioni dei fondamentalisti moderati e li accusano di non seguire quella che è la chiara Parola di Dio! Dopotutto non c'è scritto "fu sera, poi fu mattina" e poi il numero del giorno? Come può essere quindi inteso metaforicamente?
La Bibbia è chiara a tal proposito!! Ecco perciò che i contestatori, ossia i creazionisti moderati, vengono tacciati di apostasia contro Dio!
Per contro i creazionisti moderati adducono come "prova" il fatto che come avvertimento ad Adamo di non mangiare dell'albero della conoscenza del bene e del male, Dio disse che nel giorno in cui ne avrebbe mangiato egli sarebbe morto. E giacchè Adamo non è morto davvero quel giorno, ma secondo i successivi capitoli della Genesi, morì a più di 900 anni, allora i "giorni" della Genesi sono da intendere come un periodo di tempo più lungo di giorni solari. Aprendo la Bibbia in un altro verso leggono "mille anni sono come un giorno per Dio" e quindi deducono che i giorni sono da considerare come "mille" anni.
A loro favore sostengono pure che nella Bibbia non c'è scritto da nessuna parte "fu sera, fu mattino: un settimo giorno" ad indicare che l'umanità si trova ancora durante il corso del settimo giorno creativo che ancora non si è concluso.
Di fronte a questi discorsi i creazionisti puri contestano che non è vero come dicono loro che Adamo non morì il giorno in cui peccò, ma bensì perì lo stesso giorno, solo che non in senso fisico ma in senso spirituale; perciò a loro avviso è falsa la deduzione che il giorno creativo possa durare più di un giorno solare. Riguardo poi al fatto che non c'è scritto nella Bibbia "fu sera, fu mattino: un settimo giorno", essi affermano che però nel versetto 3 del capitolo 2 di Genesi è scritto:
"Dio benedisse il settimo giorno e lo santificò, perché in esso Dio
si riposò da tutta l'opera che aveva creata e fatta."
Essendo il verbo riposare espresso al passato significa che il settimo giorno è già cessato e quindi cade la deduzione che esso continui fino ad oggi. A questo argomento i creazionisti moderati ribattono che il verbo "vaysboth" (ebraico "riposare") in quel contesto va tradotto "riposava" e non "riposò" indicando quindi un'azione che ancora non si è conclusa; ergo il settimo giorno creativo non è finito.
E da qui poi si passa ad altre botte e risposta in una girandola senza fine fino a che esausti del confronto, ma convinti di aver ragione, tutti si ritirano in buon ordine (sempre se riescono a mentenere la calma e la compostezza durante il dibattito) mantenendo la propria convinzione di essere nel giusto e che gli altri sono apostati.
Ecco, quello descritto, è una modalità di dibattitto fra gruppi religiosi fondamentalisti che è realmente accaduta tanto tempo fa sulle pagine di internet!
Che cosa si evince da tutto questo racconto? Perchè ho portato alla vostra attenzione questo avvenimento?
Semplicemente per farvi capire come molto spesso la chiave interpretativa del Testo Sacro non è affatto assoluta e molto dipende dal punto di vista adottato. Perciò è del tutto insensato e privo di senno credere che un Testo Sacro sia diverso da qualunque altro testo: ogni testo necessita necessariamente di un'interpretazione, che può variare da una persona all'altra e non esiste un'unica assoluta spiegazione incontestabile!
D'altro canto è facile capire che ammesso che sia vero che la scrittura si spieghi con la scrittura, non è scritto da nessuna parte nella Bibbia che proprio la scrittura "y" serva per spiegare la scrittura "x". Qualcuno potrà pensare che la scrittura "x" debba essere spiegata dalla scrittura "z" e giungere così a conclusioni diverse e magari diametralmente opposte a coloro che invece hanno scelto la scrittura "y" per spiegare "x".
Questo perchè le associazioni fra una scrittura e l'altra non le fa la Bibbia medesima, ma le fa l'uomo!
E' l'uomo che prende una scrittura e cerca di spiegarla con un'altra! Ma nella Bibbia non c'è scritto quale scrittura deve essere associata con chi! Mi direte: sei filosofico? No, ragazzi, sono semplicemente logico!
Basta prendere come esempio il codice civile dello Stato Italiano e vedere come viene intepretato diversamente da un giudice ad un altro. Proprio perchè anche qui non esiste un'unica chiave di lettura, ma ce ne sono diverse possibili, quanto sentenziato da un giudice in un grado processuale, può essere smentito e rovesciato da un giudice di un grado processuale superiore. Che cosa cambia visto che il Codice Civile è sempre quello? E' semplice! L'intepretazione del testo!
E qui stiamo parlando di un testo scritto in italiano, seconda la forma della lingua italiana corrente! La Bibbia invece è un testo scritto in lingue morte incomprensibili, necessitante di una traduzione in cui spesso v'è l'interferenza teologica del traduttore, e successivamente necessitante anche di un'esegesi!!
E abbiamo ancora il coraggio di dire che esiste un unico e solo modo di interpretarla? Solo gli sciocchi continuerebbero a credere una cosa simile!
Posto il fatto che quindi la Bibbia non si può spiegare da sola, qual è il metodo migliore di approccio per poterla comprendere meglio?
Approfondiremo questa tematica mediante gli appunti di un liro molto interessante che ho avuto modo di leggere e compare, scritto da chirstian Weiss principalmente destinato alla critica della lettura biblica dei Tdg, ma comunque applicabile a qualunque tipo di lettura fondamentalista.
Buona serata a tutti.
[Modificato da Bicchiere mezzo pieno 22/10/2009 22:59]
La verità non è qualcosa di statico ma è basata su una conoscenza progressiva, in grado di mettere in discussione anche i precedenti concetti raggiunti usando il modello del metodo scientifico