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ANIMA IMMORTALE..L'UOMO POSSIEDE REALMENTE UN'ANIMA IMMORTALE?

Ultimo Aggiornamento: 09/12/2009 13:33
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29/11/2009 09:21
 
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L'UOMO POSSIEDE REALMENTE UN'ANIMA IMMORTALE?
Vi allego una mail arrivatami, la inserisco poichè è un argomento dottrinale ed importante per coloro che " Vogliono Conoscere".
Avendo fatto un copia/incolla alcune parti come le lettere in ebraico, o dei riquadri non sono apparse.
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ECCLESIASTE 9,10



I vivi sanno che moriranno, ma i morti non sanno nulla; non c’è più salario per loro, perché il loro ricordo svanisce. Il loro amore, il loro odio e la loro invidia, tutto è ormai finito, non avranno più alcuna parte in tutto ciò che accade sotto il sole. Và, mangia con gioia il tuo pane, bevi il tuo vino con cuore lieto, perché Dio ha gia gradito le tue opere. In ogni tempo le tue vesti siano bianche e il profumo non manchi sul tuo capo. Godi la vita con la sposa che ami per tutti i giorni della tua vita fugace, che Dio ti concede sotto il sole, perché questa è la tua sorte nella vita e nelle pene che soffri sotto il sole. Tutto ciò che trovi da fare, fallo finché ne sei in grado, perché non ci sarà né attività, né ragione, né scienza, né sapienza giù nel soggiorno dei morti, dove stai per andare (Ecclesiaste 9, 5-10).


IL SOGGIORNO DEI MORTI (SHEOL)



"Sheol" è una parola di origine sconosciuta che designa le profondità della terra (Deuteronomio 32,22) dove i morti discendono (Genesi 37,35; Numeri 16,30; 1 Samuele 2,6; 1 Re 2,6; Proverbi 1,12; Proverbi 7,27) e dove buoni e cattivi terminano la loro esistenza (Salmo 89,49), hanno una tetra sopravvivenza (Ecclesiaste 9,10) e Dio non viene lodato (Salmo 6,6; Salmo 88,6-13; Salmo 115,19; Isaia 38,18). Le anime dei morti, comunque, conservavano là qualche consapevolezza e qualche pensiero e, alla luce di tutta la Bibbia (1 Samuele 28; Giobbe 26,4; Isaia 14,9-17; Ezechiele 32,21; Luca 16,19-31; 2 Corinzi 5,1-10; Filippesi 1,23; Apocalisse 6,11), non vanno incontro al totale annullamento ed al completo oblio. Nello “Sheol” scese Cristo per annunciare la salvezza ai morti, cioè agli spiriti che furono ribelli fin dai tempi di Noé e del diluvio universale (1 Pietro 3,19-20; 1 Pietro 4,6).



L’autore di Qoèlet non nega la sopravvivenza dell’uomo subito dopo la morte. Non dice: “stai per andare nel nulla”, ma “stai per andare nello Sheol” ossia nella “regione delle ombre". Egli si limita a descrivere la vita dell’aldilà secondo le idee del suo tempo (III a.C.): una vita o modo di essere in forte contrasto con quella sulla terra. Senza attività, senza passioni, senza conoscenza. Non è comunque uno stato di inesistenza. In effetti, lo Sheol era immaginato come la fine delle attività terrene, anche della lode di Jahvé (Salmo 6, 6), la fine della potenza e prepotenza umana, ma non dell’esistenza in modo assoluto. Lo "Sheol" è anche detto "Terra dei Refaim" (Giobbe 26,5; Salmo 88,11; Proverbi 2,18; Proverbi 9,18; Proverbi 21,6; Isaia 14,9; Isaia 26,14; Isaia 26,19), dal nome di antica popolazione della Palestina praticamente sterminata (e spedita direttamente nel soggiorno dei morti) dal popolo ebraico. Si trattava di probabili discendenti degli antichi "Nefilim", giganti figli di donne e di angeli ribelli che furono travolti dal diluvio (Genesi 6,4; Numeri 13,33; Giuda 6). Erano già in Palestina al tempo di Abraamo, quando furono sconfitti dal re Chedorlaomer e i suoi alleati a Asterot-Carnaim (Gen 14,5 e Genesi 15,20). Ammon li scacciò dal loro paese (Deuteronomio 2,20-21) e Og di Basan fu l'ultimo dei Refaim. I "Refaim" furono infatti sconfitti da Giosué (Giosué 12,4-5 e Giosué 13,12) e vennero definitivamente eliminati ai tempi del Re Davide (2 Samuele 21,16-22). Il terrore suscitato da questo popolo è testimoniato chiaramente dalla Bibbia quando ricorda (Deuteronomio 3,11) come "Og, re di Basan, era l'unico rimasto della stirpe dei Refaim.... il suo letto, un letto di ferro ....è ...a Rabbat degli Ammoniti.... Ha nove cubiti di lunghezza e quattro cubiti di larghezza, secondo il cubito di un uomo" (Il cubito era pari a circa mezzo metro: il letto di Og doveva pertanto misurare circa 4,5 metri di lunghezza e circa 2 metri di larghezza).



Un altro testo di Qoèlet dice: “La sorte degli uomini e quella delle bestie è la stessa; come muoiono queste muoiono quelli; c’è un soffio vitale per tutti. Non esiste superiorità dell’uomo rispetto alle bestie, perché tutto è vanità. Tutti sono diretti verso la medesima dimora: tutto è venuto dalla polvere e tutto ritorna alla polvere. Chi sa se il soffio vitale dell’uomo salga in alto e se quello delle bestie scenda in basso?” (Ecclesiaste 3, 19-21). Ciò che Qoèlet intende anche qui mettere in rilievo è la universalità della morte: ogni essere vivente sulla terra - uomo, bestia e anche pianta - è soggetto alla legge della morte. Da questo punto di vista, la sorte di tutti i viventi è, comune. Tutti sono diretti verso la terra o polvere, che è per tutti la medesima dimora. Ma da ciò non segue che dopo la morte vi sia per tutti il medesimo destino. L’autore alla fine ricorda, infatti, che "lo spirito torna a Dio che l’ha dato" (Ecclesiaste 12, 7) e conclude ammonendo: “Temi Dio e osserva i suoi comandamenti, perché questo è tutto per l’uomo. Infatti, Dio citerà in giudizio ogni azione, tutto ciò che è occulto, bene o male” (Ecclesiaste 12, 13-14).







SOGGIORNO DEI MORTI E .....PENSIERO





Evidentemente nel soggiorno dei morti non c'é spazio per lavori, progetti, disegni, programmi, ricerche di motivi, cause, astuzie, furbizie, abilità, scienze e sapienze terrene. Si noti però che la parola spesso tradotta con “ragione” e “pensiero” (cheshbown) e da molti usata per provare che i morti sono inconsci è presente solo in altri due punti della Bibbia (Ecclesiaste 7,25 ed Ecclesiaste 7,27) con il significato di “causa”, “ragione”, “motivo” e non di “pensiero” o “ragionamento”




Ecclesiaste 7,25-27



[25] Mi sono applicato di nuovo a conoscere e indagare e cercare la sapienza e il perché delle cose (cheshbown) e a conoscere che la malvagità è follia e la stoltezza pazzia. [26] Trovo che amara più della morte è la donna, la quale è tutta lacci: una rete il suo cuore, catene le sue braccia. Chi è gradito a Dio la sfugge ma il peccatore ne resta preso. [27]Vedi, io ho scoperto questo, dice Qoèlet, confrontando una ad una le cose, per trovarne la ragione (cheshbown).




L'IMMORTALITA' DELL'ANIMA NEL PENSIERO EBRAICO



Già nel pensiero ebraico moltissimi credevano nell’immortalità dell’anima. Secondo l’autorevole testimonianza dello storico ebraico Giuseppe Flavio (37 d.C. –103 d.C.) “I Farisei …credono alla immortalità delle anime, e che sotto terra vi siano ricompense e punizioni per coloro che seguirono la virtù o il vizio: eterno castigo è la sorte delle anime cattive, mentre le anime buone ricevono un facile transito a una nuova vita. I Sadducei ritengono che le anime periscano come i corpi. …..Gli Esseni. considerano l’anima immortale e credono di dovere lottare soprattutto per avvicinarsi alla giustizia. [Giuseppe Flavio, Antichità Giudaiche, XVIII, 11-18]. Un’accurata analisi del significato dei termini ebraici “anima” (nefesh) e “spirito” (ruah) è stata poi effettuata dal filosofo ebraico Mosé Maimonide (1135 d.C.-1204 d. C.)









RUAH NELLA BIBBIA EBRAICA hrw



“Spirito” [ruah] è un termine equivoco, che designa l’aria, ossia uno dei quattro elementi: “E lo spirito di Dio aleggiava sulle acque” (Genesi 1,2). È un termine che designa pure il vento che soffia: “Lo spirito dell’est aveva portato le cavallette” (Esodo 10,13); “spirito del mare” (Esodo 10,19); e di questo vi sono molti esempi. È anche un termine che designa lo spirito animale: “Uno spirito che va e non si ferma” (Salmo 78,39); “ogni carne nella quale è uno spirito di vita” (Genesi 7,15) È anche un termine che designa cosa resta dell’uomo dopo la morte, e che non subisce la corruzione: “lo spirito tornerà a Dio che lo ha dato” (Ecclesiaste 12,7). È anche un termine che designa l’emanazione intellettuale divina che viene sparsa sui profeti e grazie alla quale essi profetizzano, come ti spiegheremo quando parleremo della profezia come conviene parlarne in questa opera: “Io prenderò lo spirito che è su di te e lo porrò su loro” (Numeri 11,17); “quando si posò su di loro lo spirito” (Numeri 11,25); “Lo spirito del Signore parla per mezzo mio” (2 Samuele 23,2), e di questo vi sono molti esempi. È anche un termine che designa l’intenzione e la volontà: “Lo stolto fa uscire tutto il suo spirito” (Proverbi 29,11), ossia la sua intenzione, la sua volontà; parimenti: “Lo spirito dell’Egitto sarà svuotato in mezzo ad esso, e renderò vano il suo consiglio” (Isaia 19,3) significa che le sue intenzioni saranno disperse ed il suo governo sparirà. Del pari “Chi comprende lo spirito del Signore e il Suo consiglio, ce lo insegni” (Isaia 40,13) vuol dire: Colui che sa la disposizione della Sua volontà, o comprende il Suo governo dell’esistenza così com’è, ce lo insegni, come spiegherò nei capitoli che dedicherò alla provvidenza. Ogni volta che “spirito” è riferito a Dio è usato nel quinto significato, e solo alcune volte nell’ultimo significato, ossia quello di volontà, come abbiamo spiegato. Lo si interpreti dunque in ogni passo secondo ciò che indica il contesto. [Mosé Maimonide, La Guida dei perplessi, Parte Prima, XL]







NEFESH NELLA BIBBIA EBRAICA vpנ



“Anima” [nefesh] è un termine equivoco. Designa l’anima animale che è comune ad ogni essere dotato di sensazione: “Dove c’è l’anima di vita” (Genesi 1,30). Designa anche il sangue: “Non mangiare l’anima con la carne” (Deuteronomio 12,23). Designa anche l’anima razionale, ossia la forma dell’uomo: “Per la vita di Dio che ci ha fatto questa anima” (Geremia 38,16). Designa anche ciò che resta dell’uomo dopo la morte: “L’anima del mio signore è chiusa nello scrigno della vita” (1 Samuele 25,29). Designa la volontà: “Per costringere i suoi principi secondo la sua anima” (Salmo 105,22), ossia, secondo la sua volontà; parimenti: “E non lo darai all’anima dei suoi nemici” (Salmo 41,3), ossia: “non lo lascerai in balìa della loro volontà”. Nello stesso senso, secondo me, è l’espressione: “Se è conforme alla vostra anima che io seppellisca il mio morto” (Genesi 23,8), ossia se questo è conforme alla vostra intenzione e alla vostra volontà; e del pari: “Se anche si presentassero Mosè e Samuele davanti a Me la Mia anima non sarebbe disposta verso questo popolo” (Geremia 15,1), ossia: Io non ho volontà nei loro confronti, ovvero non voglio che essi sopravvivano. Ogni menzione di “anima” relativa a Dio è nel senso di volontà, come abbiamo detto prima a proposito del detto del Signore: “Agirà secondo ciò che è nel Mio cuore e nella Mia anima” (1 Samuele 2,35), ossia, secondo la Mia volontà e la Mia intenzione. Secondo questo significato va interpretato il versetto: “E la Sua anima si trattenne nella sofferenza di Israele” (Giudici 10,16), ossia la Sua volontà rinunciò a rendere miserabile Israele. [Mosé Maimonide, La Guida dei perplessi, Parte Prima, XLI]







LA BIBBIA E L'IMMORTALITA' DELL'ANIMA



Sebbene il Vecchio Testamento enfatizzi più volte, in modo provocatorio, l'indebolimento delle potenzialità umane dopo la morte (Ecclesiaste 9,10 e Salmo 6,5) e, per un certo gusto del paradosso, metta talora addirittura in dubbio le possibilità di resurrezione (Giobbe 14,14), la fede nell'immortalità dell'uomo trova solidi fondamenti in tutta la Bibbia. Si vedano, ad esempio:

1. 1 Samuele 28 (lo spirito di Samuele salì dal soggiorno dei morti e rimproverò Saul che lo aveva evocato);

2. Siracide 46,20 (dopo la sua morte Samuele profetizzò, predicendo al re Saul la sua fine; anche dal sepolcro levò ancora la voce per allontanare con una profezia l’iniquità dal popolo);

3. Giobbe 19,26 (Giobbe ebbe fede che, dopo la distruzione del corpo, senza la sua carne, avrebbe visto Dio);

4. Giobbe 26,4 (le ombre tremano nel soggiorno dei morti);

5. Salmo 16,10 (Davide intravide la resurrezione del giusto);

6. Salmo 22,30 (A Dio solo si prostreranno quanti dormono sotto terra, davanti a Lui si curveranno quanti discendono nella polvere);

7. Isaia 14,9-17 (nel soggiorno dei morti, le ombre dei principi della terra si svegliarono, presero la parola, guardarono ed interrogarono il re di Babilonia);

8. Ezechiele 32,21 (i principi barbari caduti in battaglia accolsero il faraone nel soggiorno dei morti);

9. Ezechiele 37 (una visione di ossa aride annunciò la restaurazione di Israele dopo la cattività babilonese e, in modo simbolico, la resurrezione alla fine dei tempi);

10. Daniele 12,2 (parla della resurrezione alla fine dei tempi);

11. 2 Maccabei 7 (sette fratelli torturati e martirizzati dalla persecuzione dei seleucidi annunciarono la resurrezione);

12. 2 Maccabei 12,38-45 (Giuda Maccabeo offrì un sacrificio per i morti, nella speranza della resurrezione);

13. 2 Maccabei 15,12-13 (il profeta Geremia defunto e il sommo sacerdote Onia assassinato pregarono per il popolo ebraico);

14. Sapienza 3-4-5 (parla del giorno del giudizio finale);

15. Matteo 17,3 (apparvero Mosé ed Elia: mentre di Elia era atteso il ritorno, Mosé era sicuramente morto da secoli);

16. Matteo 22,23-33 (Cristo affermò la resurrezione dei morti di fronte ai sadducei);

17. Matteo 25,31-46 (Cristo annunciò la resurrezione e il giudizio finale);

18. Luca 16,19-31 (Abramo, il ricco e Lazzaro dialogarono tra loro, sebbene morti);

19. Luca 23,43 (Gesù promise "oggi" il paradiso al buon ladrone);

20. Giovanni 11 (parla della resurrezione finale e della resurrezione miracolosa di Lazzaro);

21. 1 Corinzi 15 (Paolo approfondì il tema della resurrezione);

22. 2 Corinzi 5,1-5 (parla della tenda del corpo e del desiderio di non essere spogliati ma sopravvestiti);

23. 2 Corinzi 5,8-10 (parla della partenza dal corpo, del giudizio sulle opere compiute finché si era nel corpo e della vita presso il Signore dopo la morte);

24. Filippesi 1,23 (parla della partenza dal corpo e della vita presso il Signore, dopo la morte);

25. 1 Pietro 3,19-20 (Cristo morto andò a predicare ai morti);

26. 1 Pietro 4,6 (Cristo morto andò a predicare ai morti);

27. 2 Pietro 1,12-15 (parla della partenza dalla tenda del corpo);

28. Ebrei 9,27 (dice che dopo la morte viene il giudizio);

29. Ebrei 12,22-24 (parla della Gerusalemme celeste, città del Dio vivente, patria di Gesù Cristo, adunanza festosa delle miriadi di angeli e degli spiriti dei giusti portati alla perfezione);

30. Apocalisse 6,11 (narra come ai tempi delle persecuzioni romane le anime dei martiri sotto l'altare pregassero, gridassero vendetta, chiedessero giustizia a Dio, ricevessero una veste bianca, dialogassero con il Signore ed attendessero con pazienza la fine della prova dei loro fratelli);

31. Apocalisse 14,1-7 (davanti al trono di Dio, i 144.000 compagni dell'Agnello redenti dalla terra, cantano un canto nuovo);

32. Apocalisse 20 (parla della prima e della seconda resurrezione alla fine dei tempi).



Davanti a queste prove schiaccianti, come si può ancora sostenere, come i sadducei, che non esiste né resurrezione, né angeli, né spirito (Atti 23,89)?



Nota personale
Mancano quei riferimenti espressi da Gesù sulla destinazione finale del cristiano alla sua morte, ossia il " Regno dei cieli"



Franco









[Modificato da francocoladarci 29/11/2009 09:28]

“Quando si vuol cercare la verità su una questione
bisogna cominciare col il dubbio.
(S. Tommaso d’Aquino)”

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Uh che bell'argomento!

Ora devo andar via quindi non ho il tempo di leggerlo, ma quando arriverò a casa stasera mi aggiornerò su questo e su altri trhead che non ho avuto modo di leggere bene in questi giorni, avendo dato la priorità, nel poco tempo che avevo, solo ad alcuni pochissimi thread.

A presto! Ely





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29/11/2009 18:02
 
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Ora ho letto bene tutto il post sull'immortalità dell'anima e sono evidenti gli abbondanti riferimenti a un'anima immortale anche nell'AT, anche se alcuni versetti potrebbero benissimo essere interpretati diversamente, a mio avviso..

Riguardo all'anima, se appunto immortale, si potrebbero sviluppare diversi temi, per esempio: le anime senza la parte materiale e fisica del corpo esistono in una condizione che tiene conto del tempo e dello spazio?

Dove si trovano le anime "alienate da Dio"? Capisco che l'inferno è una "condizione dell'anima" appunto una condizione di alienazione da Dio, ma in ogni caso, dove si trovano?

Se le anime di quelli "ben voluti da Dio" stanno in unità con Dio, le anime invece alienate da Dio, con chi stanno in unità??

E il Purgatorio? cos'è? esiste il tempo in quella condizione?



Ely


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Cara Elyy, domanda:


Riguardo all'anima, se appunto immortale, si potrebbero sviluppare diversi temi, per esempio: le anime senza la parte materiale e fisica del corpo esistono in una condizione che tiene conto del tempo e dello spazio?

Dove si trovano le anime "alienate da Dio"? Capisco che l'inferno è una "condizione dell'anima" appunto una condizione di alienazione da Dio, ma in ogni caso, dove si trovano?

Se le anime di quelli "ben voluti da Dio" stanno in unità con Dio, le anime invece alienate da Dio, con chi stanno in unità??

E il Purgatorio? cos'è? esiste il tempo in quella condizione?.



Lo spazio ed il tempo sono condizioni in cui vive l’uomo, egli è immerso in questi elementi, immerso in essi egli nasce, vive e muore, non riesce a concepire il” non spazio” ed il” non tempo”, il fatto che tu vivi nel nord Italia ed io al centro ci divide” lo spazio”, ed il venire da te significa il trascorrere del “ tempo”.

Già una spiegazione di cosa sia il tempo lo ha dato Einstein nella sua famosa teoria della relatività, dove si evince come il tempo non sia assoluto, come affermava nella meccanica classica Newton, ma soggetto anch’esso ad un’altra grandezza che è la “ Velocità”, ossia, all’aumentare della velocità il tempo rallenta fino a fermarsi, famoso è rimasto il” Paradosso dei Gemelli”, in cui uno partiva con un’astronave e l’altro rimaneva sulla terra, quando l’astronauta parte hanno vent’anni, dopo dieci anni di viaggio alla velocità prossima a quella della luce l’astronauta ritorna sulla Terra, egli ha ora trent’anni ma il fratello gemello ne ha sessanta(le cifre sono solo un esempio), questo è dovuto al fatto che il tempo per l’astronauta scorreva più lentamente rispetto a quello terrestre.

Il tempo in riferimento terrestre ci permette di avere tre condizioni di vita, quella passata, quella presente e quella futura, mentre il passato è già stato scritto il presente lo stiamo scrivendo il futuro lo dovremo scrivere, queste tre condizioni sono fra loro separate.
Si comprende bene che quando parliamo del “tempo” bisogna necessariamente prendere il “riferimento” per avere poi una giusta elaborazione del soggetto.

Fatta questa piccola premessa, dobbiamo ricordare che sia lo spazio che il tempo( sono simbiotici) come le stelle, pianeti in sostanza tutto l’universo è stato creato da Dio(Dio Padre, Dio Figlio, Dio Spirito Santo) quindi il tempo e lo spazio sono soggiogati da Dio, e non può Egli essere soggiogato da loro, se presso Dio esistesse lo spazio ed il tempo allora Egli sarebbe condizionato da ciò che Lui stesso ha creato, ma così non è Dio è Atemporale, presso di Lui non esiste il passato come non esiste il futuro, ma bensì un eterno presente, Dio non deve aspettare che le cose accadano per conoscere quale sarà la fine, presso di se la fine è presente, come l’inizio, d’avanti a Lui vi sono il passato, il presente, ed il futuro, condizioni che Egli stesso creò.

Abbiamo anche considerato come le parole” Paradiso, Inferno e Purgatorio” non delineano uno stato di cose o un luogo ma bensì uno” Stato” una “ condizione”, ricordiamo anche che l’uomo(l’anima) è stato fatto ad immagine di Dio, e che la parte spirituale(l’anima)doveva alla morte ritornare a Dio, il punto è in che modo? In che condizione?.

Abbiamo anche detto in altri post, che il male altro , non è che l’allontanamento dal Bene, e presso Dio può esistere solo il Bene, solo rimanendo nel Suo Bene, rimanendo nello stato di grazia l’anima è felice, la sua felicità è data dall’essere con Dio e questo è il” Paradiso”, quando un’anima è lontana dall’amore di Dio, dalla sua Grazia, dal suo bene ecco allora che la sofferenza il tormento prende il sopravvento che possiamo chiamare”Inferno”.

Per il purgatorio che è una stato di transizione, abbiamo l’esempio dell’apostolo Pietro quando scrisse nella sua lettera: 1 Pietro 4,6 (Cristo morto andò a predicare ai morti); Ebrei 12,22-24 (parla della Gerusalemme celeste, città del Dio vivente, patria di Gesù Cristo, adunanza festosa delle miriadi di angeli e degli spiriti dei giusti portati alla perfezione).

Quindi le anime possono essere nello stesso” luogo” ma ciò che cambia è la loro condizione, di Grazia o meno.

Di conseguenza lo stato delle anime non è influenzato ne dal tempo ne dallo spazio, riconosco che l’argomentazione è semplicistica, e che non possiamo rispondere a tutti i perché, i come e i quanto, ma nella nostra esistenza umana ciò che sappiamo ci conforta rispetto a ciò che saremo, solo dopo sapremo e conosceremo le “ altre cose”.
Ciao

Franco



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29/11/2009 21:15
 
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Dalla mia fuoriuscita dai tdg, questo argomento dell'anima mi ha sempre affascinata. Ho capito a grandi linee cosa dice la dottrina cattolica in merito ma, come vedi, questo non significa che il tutto sia stato "digerito" a dovere.

E' comunque vero il fatto che certi argomenti ultraterreni non fanno parte della nostra competenza. Abbiamo un accenno nelle Scritture, ma i particolari non li possiamo capire nè concepire.

Ho capito la relatività del tempo anche se non riesco a capire come fa Dio, al di fuori dello spazio/tempo ad avere davanti agli occhi, contemporaneamente passato-presente-futuro se per esempio il futuro deve ancora essere scritto.

Mah! Mistero della fede...

Ciao
Ely


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Posso dire che io credo alla reincarnazione....?
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01/12/2009 19:09
 
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O _______ O

E chi te lo vieta?? Ognuno può credere a quello che vuole [SM=g8422]


[SM=g9481] Ely


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Re:
Violet Art, 01/12/2009 19.03:

Posso dire che io credo alla reincarnazione....?



Anch'io credo nella reincarnazione! C'ho le unghie che mi si sono 'reincarnate' almeno 5 volte!
Cavolo che male che fanno!

[SM=g7405] [SM=g7405] [SM=g7405]

Ma lo sai che credevo che la dottrina della reincarnazione fosse appannaggio solo della filosofia orientale buddista? Mi sono dovuto ricredere perchè oltre alla WICCA ci sono anche altri gruppi new age che credono a questa dottrina.
E' chiaro che io essendo cristiano-cattolico non ci credo perchè dottrina di fede non insegnatami dalla mia Chiesa, ma, al di là di questo, dal punto di vista puramente teorico, non ho mai capito il senso del ciclo di vite e di rinascita. O meglio, viene detto che ogni vita serve per elevarsi a nuovi stadi di spiritualità, ma questo avrebbe senso se si conservassero i ricordi delle vite precedenti. Visto che invece la memoria viene resettata non capisco come la persona possa imparare dagli errori delle sue precedenti vite.




[Modificato da Bicchiere mezzo pieno 01/12/2009 19:54]
La verità non è qualcosa di statico ma è basata su una conoscenza progressiva, in grado di mettere in discussione anche i precedenti concetti raggiunti usando il modello del metodo scientifico
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Io credo alla reincarnazone dell'ultimo giorno [SM=g8490] [SM=g8422]
Ely [SM=g10666]


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Vi spiego come la intendiamo io e i miei simili:

La reincarnazione è per noi, il logico processo del vivere, morire e vivere ancora su un piano fisico. Alcune religioni pagane credono anche nella trasmigrazione, dove l'anima individuale può entrare non solo nel corpo di un umano, ma anche in una pianta o un animale.
Nella maggior parte delle tradizioni, la reincarnazione è l'accettata teologia che riguarda la morte e la rinascita. Noi viviamo con le stagioni, il ciclo della Ruota, il cambiamento della nascita, morte e rinascita. E' anche molto affascinante " chi eravamo ", con chi e quando.

La reincarnazione è una delle lezioni più importanti della Wicca. Il sapere che questa vita non è altro una delle tante, che quando il nostro corpo morirà noi non cesseremo di esistere ma torneremo alla vita in un altro corpo, risponde a molte delle nostre domande, anche se ne crea di nuove sicuramente.
La Wicca insegna che la reincarnazione è lo strumento attraverso il quale i nostri spiriti sono perfezionati. Una vita non è sufficiente per ottenere questo risultato; quindi l'anima ( la coscienza ) rinasce più volte, ogni vita attraversando una nuova serie di lezioni, finchè non si giunge alla perfezione. Nessuno può dire quante vite sono richieste perchè ciò avvenga.
Nella Wicca, cerchiamo di potenziare e curare i nostri corpi, menti e anime. Sicuramente viviamo " vite di terra " produttive e facciamo ciò senza fare male a nessuno. L'anima è senza tempo, senza età, senza sesso, non fisica, possiede la divina scintilla della Dea e del Dio. Ogni manifestazione dell'anima ( ogni corpo che avremo sulla Terra ) è differente. Nessun corpo o vita sarà la stessa.

E cosa succede dopo la morte? Solo il corpo muore. L'anima continua a vivere. Alcuni Wiccan sostengono che viaggia fino ad un reame noto come la Terra dell'Estate, la Terra delle Fate, la Terra Luminosa e la Terra della giovinezza. Questo reame non è nè un paradiso, nè un inferno. E' semplicente una realtà non fisica molto sottile e meno densa della nostra. Alcune tradizioni wiccan la descrivono come una terra dall'estate perenne, con campi pieni d'erba rigogliosa e rivoli d'acqua, probabilmente la Terra prima dell'avvento dell'uomo. Altri lo vedono vagamente come un reame senza forme, dove le energie coesistono con maggiori energie, il Dio e la Dea nella loro identità celeste.

L'anima si dice che riveda la sua vita passata, probabilmente attraverso qualche modo misterioso con le divinità. Questo non è un giudizio, un soppesare l'anima, ma una rivisitazione incarnale. Le lezioni apprese o ignorate sono portate alla luce.
Dopo il tempo necessario, quando le condizioni sono giuste, l'anima si rincarna e la vita ricomincia.

La reincarnazione è reale come una pianta che germoglia, fiorisce, lascia cadere i suoi semi, muore e crea una nuova pianta a sua immagine.
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Re:
Violet Art, 02/12/2009 11.36]Vi spiego come la intendiamo io e i miei simili:




La reincarnazione è per noi, il logico processo del vivere, morire e vivere ancora su un piano fisico. Alcune religioni pagane credono anche nella trasmigrazione, dove l'anima individuale può entrare non solo nel corpo di un umano, ma anche in una pianta o un animale.

TU TI TROVI IN UNA DI QUESTE "RELIGIONI" ?

--------------------------

Nella maggior parte delle tradizioni, la reincarnazione è l'accettata teologia che riguarda la morte e la rinascita.

QUALI TRADIZIONI? ACCETTATA DA CHI?

-----------------------------------

Noi viviamo con le stagioni, il ciclo della Ruota, il cambiamento della nascita, morte e rinascita. E' anche molto affascinante " chi eravamo ", con chi e quando.

QUESTO è "OBBLIGO" PER TUTTI!! PER IL RESTO..BISOGNEREBBE CHE CI FACESSIMO UNA CHIACCHERATA!!


-------------------------------------------------

La reincarnazione è una delle lezioni più importanti della Wicca. Il sapere che questa vita non è altro una delle tante, che quando il nostro corpo morirà noi non cesseremo di esistere ma torneremo alla vita in un altro corpo, risponde a molte delle nostre domande, anche se ne crea di nuove sicuramente.

QUELLO IN "GRASSETTO" NON MI E' MOLTO CHIARO!!


-----------------------------------------------


La Wicca insegna che la reincarnazione è lo strumento attraverso il quale i nostri spiriti sono perfezionati.

MA SI BASA SU FONTI SCIENTIFICHE? CIOE' PUOI PROVARLE?


-------------------------------------

Una vita non è sufficiente per ottenere questo risultato;

E QUESTO DOVE L'HAI LETTO? CHI L'HA DETTO, O SCRITTO?
(ps. sono anch'io convinto in questo..quello della vita terrena)

----------------------------------------

quindi l'anima ( la coscienza ) rinasce più volte, ogni vita attraversando una nuova serie di lezioni, finchè non si giunge alla perfezione. Nessuno può dire quante vite sono richieste perchè ciò avvenga.

E QUI' CARA VIOLET, VORREI PROPRIO CHE TU MI FACESSI CAPIRE QUESTE COSE...PERCHE' NELLA REALTA' DEL NOSTRO MONDO, NON ESISTONO!

-------------------------------------------

Nella Wicca, cerchiamo di potenziare e curare i nostri corpi, menti e anime. Sicuramente viviamo " vite di terra " produttive e facciamo ciò senza fare male a nessuno.

QUINDI SIETE DEGLI OTTIMI "MEDICI"!


-------------------------------------------

L'anima è senza tempo, senza età, senza sesso, non fisica, possiede la divina scintilla della Dea e del Dio. Ogni manifestazione dell'anima ( ogni corpo che avremo sulla Terra ) è differente. Nessun corpo o vita sarà la stessa.

QUI' VEDO CHE SI HA UNA "PRECISA" CONOSCENZA DELL'ANIMA!!


------------------------------------------------

E cosa succede dopo la morte? Solo il corpo muore. L'anima continua a vivere.

IN QUESTO "DICIAMO..CI SONO"!!

---------------------------------------------

Alcuni Wiccan sostengono che viaggia fino ad un reame noto come la Terra dell'Estate, la Terra delle Fate, la Terra Luminosa e la Terra della giovinezza. Questo reame non è nè un paradiso, nè un inferno. E' semplicente una realtà non fisica molto sottile e meno densa della nostra.

ANCORA? MA CHI SONO QUESTI PERSONAGGI CHE SOSTENGONO "CERTE COSE"?

-------------------------------------------------

Alcune tradizioni wiccan la descrivono come una terra dall'estate perenne, con campi pieni d'erba rigogliosa e rivoli d'acqua, probabilmente la Terra prima dell'avvento dell'uomo. Altri lo vedono vagamente come un reame senza forme, dove le energie coesistono con maggiori energie, il Dio e la Dea nella loro identità celeste.

PRESTISSIMO TI FORNIRO' ANCHE UNA MIA DESCRIZIONE, CON DELLE PROBABILITA', E IN PIU', UNA MIA PERSONALE DESCRIZIONE DEI TANTI "REAMI CELESTI", CON I RISPETTIVI "DEI REGNANTI"! E GUARDA CHE SON TANTISSIMI!!

--------------------------------------------------


L'anima si dice che riveda la sua vita passata, probabilmente attraverso qualche modo misterioso con le divinità. Questo non è un giudizio, un soppesare l'anima, ma una rivisitazione incarnale. Le lezioni apprese o ignorate sono portate alla luce.
Dopo il tempo necessario, quando le condizioni sono giuste, l'anima si rincarna e la vita ricomincia.

ANCHE QUI' MI RIPETO: DOVE STA' SCRITTO? CHI SON LE PERSONE AUTORI DI QUESTE "POESIE"?


-------------------------------------------------------


La reincarnazione è reale come una pianta che germoglia, fiorisce, lascia cadere i suoi semi, muore e crea una nuova pianta a sua immagine.

NON E' CHE HO AFFERRATO MOLTO IL PARAGONE...POI ME LO SPIEGHERAI!!

------------------------




[SM=g1916242] Violet 1 [SM=g9433] con strettina di [SM=g1902224]




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[Modificato da mlp-plp 02/12/2009 14:14]
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Violet ha scritto:
La reincarnazione è reale come una pianta che germoglia, fiorisce, lascia cadere i suoi semi, muore e crea una nuova pianta a sua immagine.



Che è reale questa è una tua personalissima opinione dalla quale dissento con tutte le mie forze. Per me è reale le risurrezione del corpo glorificato come quella di Gesù Cristo che Paolo e gli altri apostoli predicarono dal primo secolo in avanti come apertura del Cielo alla Terra, apertura di Dio verso l'uomo.

Certo tu mi dirai che non ci credi, ma altrettanto dice della reincarnazione chi è cristiano, quindi....

Ad ogni modo, anche se mi hai spiegato meglio tutto il discorso dottrinale della WICCA sull'incarnazione non mi hai però spiegato in che modo l'amnesia delle vite precedenti si concilia con l'idea che in ogni vita l'anima delle persone si perfeziona. Se non si ricordano le memorie delle vita passata come fa la persona a perfezionarsi? Potrebbe sempre ripetere, in ogni vita, gli stessi errori rendendo quindi di fatto futile il ciclo di morti e di rinascite. Non lo pensi anche tu?
Forse qui ti conviene di fare un po' di chiarezza su che cosa intendete per perfezionamento dell'anima.


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Re:
Bicchiere mezzo pieno, 02/12/2009 15.53:



...non mi hai però spiegato in che modo l'amnesia delle vite precedenti si concilia con l'idea che in ogni vita l'anima delle persone si perfeziona. Se non si ricordano le memorie delle vita passata come fa la persona a perfezionarsi? Potrebbe sempre ripetere, in ogni vita, gli stessi errori rendendo quindi di fatto futile il ciclo di morti e di rinascite. Non lo pensi anche tu?
Forse qui ti conviene di fare un po' di chiarezza su che cosa intendete per perfezionamento dell'anima.





Semplicemente vengono a galla situazioni del passato dove l'individuo incarnato dovrà "imparare" nuovamente a gestire, finchè quel problema non viene corretto tornerà a riaverlo nelle prossime vite, anche se non se le ricorda. Questo finchè piano piano raggiungerà uno stato spirituale alto.

Spero di essermi spiegata bene.....
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La Reincarnazione
Negli insegnamenti cristiani tale dottrina fu dichiarata " Eretica" già nel II secolo d c, il personaggio più famoso sostenitore della medesima fu Origene che credeva nella pre-esistenza delle anime, e non solo su questa, vedesi anche la castrazione.

Franco




“Quando si vuol cercare la verità su una questione
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(S. Tommaso d’Aquino)”

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Franco, potresti definirmi la parola "eretica" per favore?

Grazie e ciao!
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C'è qualcuno che mi può spiegare come mai il senso critico nel valutare le varie dottrine religiose, ( cosa da me ben accette tra l'altro ) scompare improvvisamente come neve al sole quando si valuta la propria di dottrina.
Sento chiedere delle prove scentifiche sulla reincarnazione, quando magari chi le chiede crede nella rinascita dei corpi, suvvia siamo seri, se accettiamo il credo e la fede come prova in ciò che crediamo noi perchè questo non deve più valere per ciò che credono gli altri?


[SM=g1916242] [SM=g1916242] [SM=g1916242] [SM=g1916242] [SM=g1916242] [SM=g1916242] [SM=g1916242] [SM=g1916242] [SM=g1916242] [SM=g1916242] [SM=g1916242] [SM=g1916242]
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Sento chiedere delle prove scentifiche sulla reincarnazione, quando magari chi le chiede crede nella rinascita dei corpi, suvvia siamo seri, se accettiamo il credo e la fede come prova in ciò che crediamo noi perchè questo non deve più valere per ciò che credono gli altri?



Su questo aspetto sono completamente d'accordo con te. La scienza non può indagare la metafisica ossia le idee e le filosofie religione (cristiane, buddiste, pagane, ecc) perchè queste esulano dall'indagine scientifica. La fede non è basata du prove inconfutabili ma sul nostro sentire da credenti, che è diverso da una religione all'altra.

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Cara Violet il termine” Eresia” non si applica solo ed esclusivamente alla religione ma ad ogni disciplina.

Il termine eresia significa “scelta”, ma per estensione anche “setta”, quando questa “ scelta” si allontana dalla fede ortodossa preponderante, ad esempio l’ortodossia cattolica afferma che Gesù morì realmente in croce, Marcione (II secolo d c) asserì invece che Cristo non è morto realmente in croce, ma ciò che i discepoli videro era apparenza, ebbene quest’affermazione o scelta diviene eretica in quando si allontana dagli insegnamenti della chiesa ufficiale.
Ciao
Franco



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Ok, grazie Franco!
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