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I FONDAMENTI DEL CRISTIANESIMO - PREMESSA.

Ultimo Aggiornamento: 24/07/2010 00:13
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I FONDAMENTI DEL CRISTIANSIMO CAP.IV PARTE II
CAP-IV Parte II

Abbiamo già messo in risalto che nel v. 6 la parola "afflosciati", in luogo di "giacenti" non è la traduzione, ma un'interpretazione. Essa tuttavia ci pare la migliore tra quelle proposte.
Per dare un senso al testo, partiamo da una considerazione tratta dal medesimo cap. 20 del vangelo.
Ai vv. 19 e 26 si racconta di Gesù che entra "a porte chiuse" nel locale ov'erano radunati i discepoli. È quanto dire che Gesù risorto può passare attraverso i corpi solidi (muri o porte, non fa gran differenza), cioè non è soggetto alla legge fisica dell'impenetrabilità dei corpi.
Supponiamo che il corpo di Gesù nel sepolcro
a) sia stato avvolto in un lenzuolo (la sindone di cui parlano i sinottici) e gli sia stato messo come mentoniera il sudario del v. 7 (v. disegno).
b) sia "uscito" passando attraverso il lenzuolo e il sudario.
Allora sarebbe avvenuto che i lini sepolcrali, non contenendo più il cadavere, si sarebbero afflosciati; il sudario invece, che era più rigido, non si sarebbe afflosciato come i lini, ma sarebbe rimasto arrotolato dentro il lenzuolo al suo posto, cioè al posto in cui logicamente avrebbe dovuto trovarsi e quindi ne sarebbe rimasta visibile all'esterno la presenza (v. disegno).
E questo è proprio quello che, secondo la nostra interpretazione, "il discepolo che Gesù amava" descrive:
"Vede i lini afflosciati e il sudario che era sul suo capo non afflosciato come i lini, ma diversamente,
arrotolato dentro al suo posto".
Quella vista lo indusse a credere alla risurrezione: se infatti qualcuno avesse voluto portar via il cadavere, non avrebbe potuto lasciare i lini in quel modo.
Il discepolo ricava dunque dalla disposizione dei lini la "prova" della risurrezione di Gesù e così crede alle Scritture (cfr. Giov. 2,22: "quando dunque fu destato dai morti, si ricordarono i discepoli ..., e credettero alla Scrittura e al discorso che disse Gesù").
Contro questa ipotesi si potrebbe obiettare:
Se il cadavere di Gesù si è "volatilizzato", che bisogno c'era che il sepolcro fosse aperto (cfr. v. 1)?
R. Tenuto conto che il sepolcro dall'interno non è apribile (ciò è vero almeno per i sepolcri noti, costruiti dai ricchi in Palestina nel I sec. d.C. e che dovrebbero essere simili al sepolcro di Gesù, costruito dal ricco Giuseppe di Arimatea, membro del Sinedrio), allora
- o si può pensare a "ladri" che dall'esterno lo hanno aperto:
è l'ipotesi che fa la Maddalena, ma che Giovanni rifiuta (cfr. v. 2);
- o si può pensare che sia stato aperto in modo miracoloso:
è la spiegazione che dà Matteo (28,2) parlando dell'angelo disceso dal cielo: il sepolcro fu aperto non perché Gesù potesse uscire, ma perché i discepoli potessero entrare a controllare che non c'era più il cadavere. Senza questo controllo, infatti, sarebbe stato difficile per loro credere alla risurrezione di Gesù.
E d'altronde la legge ebraica vieta di riaprire un sepolcro, perché contamina, cioè rende impuri.

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Secondo documento Matteo 27-28: le guardie al sepolcro
1. Informazioni preliminari sul vangelo
1. Papia, vescovo di Ierapolis di Frigia (oggi Pamukkale in Turchia), che compose prima del 120 una Spiegazione dei detti del Signore, ci riferisce: "Matteo scrisse in dialetto ebraico i detti di Gesù; ciascuno li tradusse/interpretò come potè".
Ora il vangelo secondo Matteo che possediamo oggi
- non è in lingua ebraica o aramaica, ma in greco;
- non contiene solo detti, ma anche fatti.
Dunque non è quello di cui parlava Papia.
2. Oggi gli studiosi sono d'accordo nel dire che l'originario vangelo di Matteo fu scritto molto presto, verso gli anni 45, ma poi fu necessario tradurlo in greco perché, dopo la distruzione di Gerusalemme (70 d.C.), era diventato illeggibile. Il traduttore però l'avrebbe arricchito con riflessioni sue e col racconto dei
fatti di Gesù, presi dagli altri vangeli e dalla tradizione orale.
2. Analisi del testo
È l'unico vangelo canonico che parla di guardie al sepolcro di Gesù. Se si legge il racconto tra le righe si ha l'impressione che Mt voglia rispondere a obiezioni che qualcuno poteva aver fatto.
Cap. 27
57. Sera avvenendo, venne un uomo ricco da Arimatea di nome Giuseppe, che anche egli si era fatto discepolo di Gesù.
* Siamo al venerdì pomeriggio della settimana di Pasqua, quando già stava per cominciare il sabato (Lc 23,54).
58. Questi, andato da Pilato, chiese il corpo di Gesù. Allora Pilato ordinò che fosse dato.
* Per la legge ebraica (Deut 21,22-23) un cadavere non doveva rimanere appeso (ad un "legno" o alla croce) di notte, tanto più se era sabato.
* Obiezione possibile: Secondo l'uso romano il cadavere di un giustiziato doveva essere messo nella fossa comune. Come mai Gesù ha avuto un sepolcro proprio? La risposta di Matteo: è intervenuta presso l'autorità romana una persona importante, un membro del
Sinedrio (cfr. anche Mc 15,43-45; Lc 23,50-52; Gv 19,38).
59. E, preso il corpo, Giuseppe lo in-arrotolò in sindone (lenzuolo) pulita (nuova, bianca).
* in-arrotolò: è lo stesso verbo di Gv 20,7.
* Dunque all'inizio una sindone c'era. Ne parlano anche Marco (15,46) e Luca (23,53). Non è dimostrabile che sia quella di Torino, anche se ci sono buone probabilità a suo favore.
60. e pose esso nel nuovo suo sepolcro che aveva scavato (opp. fatto scavare) nella roccia e, rotolatadavanti una pietra grande alla porta del sepolcro, andò via.
61. Era però là Maria la Maddalena e l'altra Maria sedute davanti al sepolcro.
* Maria di Magdala è ben conosciuta nei vangeli.
Che ci stanno a fare queste donne? Daremo una risposta a questa domanda a pag. 64: Mt 28,1.
62. Il (giorno) dopo, che è dopo la parasceve, si riunirono i sommi sacerdoti e i farisei da Pilato
* parasceve vuol dire preparazione del sabato, e cioè venerdì.
* il giorno dopo dunque è sabato (= giorno di assoluto riposo con inizio il venerdì al tramonto, per cui il cibo deve essere preparato il venerdì pomeriggio).
Strana questa riunione dei capi ebrei in casa del pagano Pilato proprio di sabato e durante la pasqua!
Così, nei giorni della festa più importante degli ebrei, essi non temono di contaminarsi a causa del contatto con un pagano, sicuramente impuro.
63. dicendo: "Signore, ci ricordammo che quell'impostore disse ancora vivente: "Dopo tre giorni mi desto".
64. Ordina dunque che sia vigilato il sepolcro fino al terzo giorno, affinché andati i discepoli non rubino lui e dicano al popolo: "Fu destato dai morti" e sarà l'ultima impostura peggiore della prima".
Si noti:
* Come fa Matteo a conoscere il contenuto del colloquio dei capi ebrei con Pilato? Potrebbe averlo saputo da Giuseppe di Arimatea, che era membro del sinedrio?
* Matteo ha voluto anticipare già qui l'accusa del trafugamento del cadavere di Gesù da parte dei discepoli, accusa che in seguito diventerà assai comune tra gli ebrei non cristiani. Essa è raccolta anche da Giustino.
* Come mai gli astuti sommi sacerdoti si ricordano delle affermazioni di Gesù solo il sabato mattina? Oggettivamente il momento più propizio ai cristiani per il trafugamento del cadavere di Gesù sarebbe
stata la notte fra il venerdì e il sabato: il cadavere non aveva ancora cominciato a decomporsi ed inoltre,

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poiché il sepolcro era fuori di città e di sabato agli ebrei è vietato uscire da essa, i cristiani avrebbero corso meno pericoli di fare "brutti incontri" (si ricordi infatti che la legge romana e quella ebrea potevano punire il trafugamento di cadavere con la morte).
65. Disse loro Pilato: "Avete/Abbiate una custodia (= corpo di guardia); andate, vigilate come sapete".
* Il testo greco ha échete, che è una voce del verbo avere e può essere:
- o imperativo presente = abbiate. In questo caso Pilato avrebbe concesso guardie romane.
- o indicativo presente = avete. Pilato avrebbe concesso di usare al sepolcro di Gesù le guardie ebree.
D. Ma i romani permettavano agli ebrei, vinti, di avere un loro esercito?
R. Poiché il tempio di Gerusalemme, oltre che luogo di preghiera, era anche luogo di discussioni, di commercio, di incontri..., potevano a volte capitare risse..., ecco allora la necessità della presenza di guardie. Inoltre la parte più interna del tempio era accessibile solo agli ebrei circoncisi (v. lapide a fianco).
TRADUZIONE DEL TESTO DELLA LAPIDE DEL TEMPIO
Proibito a tutti gli stranieri oltrepassare la balaustrata e penetrare all'interno del santuario.
Chiunque sarà colto in flagrante risponderà lui stesso della morte che seguirà.
Perciò i romani, per non urtare troppo la suscettibilità degli ebrei, avevano permesso loro di usare, ma limitatamente alla zona del tempio, delle guardie ebree circoncise (cfr. At 5,26; Gv 18,3.12).
Dunque la visita dei sacerdoti a Pilato (v. 62-64), se è avvenuta, pu· essere servita a chiedere per il sepolcro di Gesù
- o un corpo di guardie dipendenti dall'autorità romana;
- o il permesso di usare le guardie ebree fuori del recinto del tempio.
66. Quelli partitisene vigilarono il sepolcro avendo sigillata la pietra insieme alla custodia (corpo di guardia).
* Strana e anche poco credibile la descrizione del comportamento dei sacerdoti: di sabato infatti la tradizione ebraica vietava di uscire dalla città e di fare qualsiasi lavoro (anche sigillare una pietra lo era! Nel Talmud per es. si vieta addirittura di sigillare una lettera di sabato).
Cap. 28
1. Dopo il sabato, al sorgere del primo (giorno) della settimana, andò Maria la Maddalena e l'altra Maria a vedere il sepolcro.
* La domenica mattina le medesime due donne che il venerdì sera erano sedute davanti al sepolcro (cfr. 27,61) trovano il sepolcro vuoto.
Sembra che, sottolineando questo particolare, Matteo voglia rispondere tra le righe ad un'obiezione che qualcuno poteva aver fatto: "Non potrebbe darsi che le donne la domenica mattina abbiano sbagliato sepolcro? Nella zona dove fu sepolto Gesù c'erano altri sepolcri. Le donne hanno trovato un sepolcro vuoto, ma poteva non essere quello di Gesù!" La risposta di Matteo: "Impossibile! Le donne che hanno trovato il sepolcro vuoto la domenica sono le
medesime che il venerdì sera hanno visto dove fu sepolto".
* È da notare il fatto che le prime tradizioni cristiane dicono che il sepolcro fu trovato vuoto da donne. Questa è certamente una garanzia di storicità della tradizione, perché presso gli ebrei la testimonianza delle donne non era valida, eppure i vangeli sinottici la riferiscono. Giovanni invece, più tardi, forse per
rispondere a questa possibile obiezione, sottolinea che andarono al sepolcro anche Pietro e "il discepolo
che Gesù amava" (Gv 20,2-10; cfr. anche Lc 24,24).
2. Ed ecco avvenne un terremoto grande: un messaggero infatti del Signore disceso dal cielo e avvicinatosi, rotolò via la pietra e si sedette sopra di essa.
* Il terremoto è uno dei fenomeni che comunemente accompagnano, nell'Antico Testamento, le manifestazioni del divino. Solo Matteo però parla di questo terremoto.
* Poiché il sepolcro dall'interno non è apribile (v. pag. 53-54), Matteo, che rifiuta l'ipotesi del trafugamento del cadavere, afferma che ad aprire il sepolcro è stato un messaggero (angelo) del Signore,
che scende dal cielo, cioè da Dio (miracolo).
Gli altri evangelisti canonici invece dicono che le donne trovano la pietra già rotolata, ma non dicono chi l'abbia fatta rotolare per aprire il sepolcro.
3. Era l'aspetto di lui come folgore e il vestito di lui bianco come neve.

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4. Per la paura di lui furono sconvolti i custodi e divennero come morti.
Espressioni correnti nella letteratura ebraica per le manifestazioni del soprannaturale.
5. Ma rispondendo il messaggero disse alle donne: "Non temete voi; so infatti che Gesù il crocifisso cercate.
6. Non è qui. Fu destato infatti come disse; venite, vedete il luogo dove giaceva.
7. E presto, essendo andate, dite ai discepoli di lui che fu destato dai morti ed ecco preguida voi alla Galilea; là lo vedrete. Ecco, dissi a voi".
8. Ed allontanatesi presto dal sepolcro con paura e con gioia grande corsero ad annunciare la notizia ai discepoli di lui.
* Mc 16,8 dice esattamente il contrario: le donne hanno taciuto! Se però così fosse, come fa Marco a sapere ciò che è successo?
9. Ed ecco Gesù venne incontro a loro dicendo: "Rallegratevi (salve)". Quelle allora avvicinatesi strinsero i suoi piedi e si prostrarono davanti a lui.
10. Allora dice loro Gesù: "Non temete; andate, annunciate ai fratelli miei che vadano in Galilea e là mi vedranno".
* Incidentalmente si noti che alle donne lo stesso ordine viene ripetuto due volte in circostanze analoghe.
Che si tratti di sdoppiamento, avvenuto nella tradizione antica, di un'unica apparizione alle donne?
Secondo Luca infatti (24,23-24) le donne al sepolcro videro solo messaggeri e non Gesù (cfr. anche Mc 16,5).
* Si noti ancora che, secondo questo testo di Matteo (e secondo il testo parallelo di Mc 16,7), le apparizioni di Gesù ai discepoli avrebbero dovuto verificarsi solo in Galilea, cioè nel nord della Palestina, contrariamente a quanto dicono Luca (cap. 24) e Giovanni (cap. 20), che mettono le apparizioni di Gesù solo in Gerusalemme o nelle immediate vicinanze (Emmaus). È strano che la prima tradizione cristiana abbia confuso il luogo delle apparizioni di Gesù.
A nostro avviso questa è certamente una delle più vistose contraddizioni dei testi evangelici e di difficile
spiegazione, nonostante ingegnosi tentativi anche recenti.
11. Mentre esse se ne partivano, ecco alcuni della guardia, andati nella città, annunciarono ai sommi sacerdoti tutte le cose accadute.
* Da questo versetto sembra lecito concludere che le guardie fossero ebree: presso ogni esercito infatti esiste il principio secondo cui i soldati rispondono al loro superiore gerarchico.
12. E riunitisi (sottinteso i sommi sacerdoti) con gli anziani e avendo preso consiglio, sufficienti denari diedero ai soldati
* Come fa Mt a sapere che i sacerdoti e gli anziani hanno corrotto le guardie? (v. oltre).
13. dicendo: "Dite che i discepoli di lui venuti di notte lo rubarono noi addormentati.
* Che senso ha esibire testimoni addormentati? Possibile che questi astuti capi ebrei siano caduti in una simile ingenuità, "avendo preso consiglio"?
Qui, secondo Mt, è evidente la malafede dei capi ebrei nell'esibire tali testimoni (cfr. Agostino, In psalmos 63.7).
14. E se sarà udito questo dal governatore, noi (lo) persuaderemo e vi renderemo senza noie".
* Abbastanza strano questo riferimento a Pilato, se si tratta di guardie ebree. Perché Pilato avrebbe dovuto interessarsi del comportamento di guardie che non dipendevano da lui? La punizione per violata consegna doveva competere alle autorità ebraiche. Allora le guardie sarebbero romane? Questo ragionamento in sé è poco convincente, però nel contesto del brano può avere un suo peso.
15. Quelli presi (i) denari fecero come erano stati istruiti. E fu divulgato questo discorso presso (certi) giudei fino ad oggi.
* Oggi evidentemente è il tempo in cui l'autore scrive.
Così dal testo veniamo a sapere che presso certi giudei (e non "i" giudei, come riportano varie traduzioni) gira un certo discorso. Quale?
La risposta sembrerebbe chiara (anche se non del tutto):
al tempo in cui l'autore-traduttore del vangelo greco di Matteo scrive (verso gli anni 80), certi giudei vanno dicendo che i cristiani, prima hanno trafugato il cadavere di Gesù e poi hanno raccontato la risurrezione. Matteo, cristiano, non condivide questa interpretazione dei fatti: ciò emerge da tutta l'impostazione del suo racconto (v. sotto).
3. Alcune considerazioni
Il testo ora presentato sorprende chiunque conosca anche solo un po' gli usi ebraici.
* Si colgono infatti molte stranezze:
- la riunione dei capi ebrei di sabato (cosa ancor più grave se quel sabato era pasqua) e a casa del pagano Pilato (27,62);
- i capi ebrei si ricordano soltanto il sabato mattina che Gesù aveva detto che sarebbe risorto (27,63- 64);
- l'incertezza sulle guardie: sono romane o ebree? (27,65; 28,11-14);
- la violazione del riposo del sabato da parte dei sacerdoti: uscita di città e sigilli alla pietra;
- la corruzione delle guardie: come lo sa Matteo? (28,12);
Corso sui Fondamenti del Cristianesimo – Capitolo 4 di 12
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- l'esibire testimoni addormentati (28,13).
* Come spiegare queste stranezze?
Se non si vuole pensare ad un autore del tutto sprovveduto, che non sa bene che cosa scrive, a nostro avviso la chiave per interpretarle è data dal versetto 28,15: "Fu divulgato questo discorso (interpreteremmo: diceria) presso (certi) giudei fino ad oggi".
Ma se per l'autore del vangelo secondo Matteo questa è solo una diceria, perché la riferisce? Vediamo:
1. È evidente che egli, cristiano, è convinto che la risurrezione di Gesù c'è stata: le apparizioni di Gesù risorto, che egli racconta come reali, lo provano.
2. Però egli sa che in ambienti giudaici del suo tempo (circa l'80) si cerca di demolire la fede nella risurrezione di Gesù mediante l'accusa ai primi discepoli di aver rubato il suo cadavere e poi di aver predicato che Gesù era risorto.
La voce dell'asportazione del cadavere deve aver cominciato a girare solo dopo la redazione dei vangeli di Marco e Luca e degli Atti, cioè dopo la distruzione di Gerusalemme (70 d. C.), quando ormai erano
scomparsi i testimoni oculari e qualunque diceria poteva diffondersi in modo incontrollabile.
Si analizzi infatti lo schema seguente:
DATA LIBRO ASPORTAZIONE? GUARDIE
50/60 MARCO NO NO
55/60 LUCA NO NO
61/63 ATTI NO NO
70 DISTRUZIONE DI GERUSALEMME
DATA LIBRO ASPORTAZIONE? GUARDIE
80/85 MATTEO (attuale) SÌ SÌ
80/90 GIOVANNI SÌ NO
150 ? PIETRO (apocrifo) (SÌ) SÌ
155 GIUSTINO SÌ NO
400 ? TALMUD BABIL. SÌ NO
Coloro che scrissero prima della distruzione di Gerusalemme non parlarono né di asportazione del cadavere, né di guardie. Semplice dimenticanza degli autori? Non crediamo, perché si tratta di un fatto che, se fosse vero, distruggerebbe il cristianesimo. Qualunque
cristiano che ne fosse venuto a conoscenza avrebbe cercato di bloccare questa voce. È perciò più facilmente immaginabile che la voce non fosse ancora circolata.
N.B. Quantunque un argomento ex silentio dei documenti sia molto difficile da manovrare, tuttavia, in questo caso c'è un particolare che ci permette di usarlo: il libro degli Atti, che riferisce i processi subiti dai primi cristiani, non accenna a processi per furto di cadavere, reato che le leggi ebraiche e romane punivano con la pena di morte. Nelle fonti ebraiche (es. il Talmud) non si parla neanche di processi subìti dai cristiani.
Se fin dall'inizio fosse stata mossa ai cristiani una tale accusa, non si vede perché i sommi sacerdoti non se ne sarebbero serviti nei processi contro gli apostoli, accontentandosi invece di accuse molto più evanescenti quali: parlano contro il tempio o contro la legge di Mosè, non sufficienti ai romani per condannare a morte i cristiani, (cfr. At 6,11-14; 18,13-15; 22,22-30; 23,29-30; 24,6; 25,7-8.15-19.26-
27).
3. Poiché l'accusa di asportazione del cadavere avrebbe distrutto alla radice il cristianesimo, che si fonda sulla risurrezione di Gesù (cfr. 1 Cor 15,14.17.19), l'autore deve bloccarla.
* Cerchiamo allora di ricostruire il suo ragionamento:
"Voi, ebrei, accusate noi cristiani di aver trafugato il cadavere di Gesù. Ma con quali prove?" (Senza prove infatti non è lecito accusare).
* Qualcuno poteva aver cominciato nel frattempo a far girare la voce secondo cui c'erano delle guardie al sepolcro come testimoni del furto del cadavere. C'è da chiedersi chi abbia pensato alla presenza di guardie a custodia del sepolcro.

12
Pensiamo possa trattarsi di un'amplificazione di
un fatto reale: alle porte della città stazionavano
in permanenza delle guardie; siccome il sepolcro
di Gesù non era molto lontano da una di tali porte
(circa 90 metri fuori dalle mura - vedi cartina), può darsi che qualcuno abbia citato come testimoni del furto del cadavere di Gesù le
guardie che erano alla porta; poi la voce, diffondendosi, avrebbe trasportato le guardie dalla porta della città al sepolcro.
L'autore raccoglie questa affermazione delle guardie come testimoni del furto del cadavere e si comporta come si comporterebbe qualunque
buon avvocato: accetta la testimonianza degli avversari ebrei, ma fa vedere loro che, se essa prova qualcosa, prova a favore della risurrezione di Gesù e non a favore dell'asportazione del cadavere. Come?
a) Comincia ad insinuare il sospetto che le guardie non ci fossero, puntualizzando che
* non è chiaro se le guardie fossero romane o ebree;
* Se infatti le guardie fossero state romane, non si capisce perché siano andate a far rapporto dell'accaduto ai sommi sacerdoti (da che mondo è mondo, i militari rispondono all'autorità da cui
dipendono).
* Se invece fossero state ebree, non si capisce per quale motivo i sommi sacerdoti si siano assunti l'incarico di proteggerle dalle "ire" di Pilato (che cosa poteva importare a Pilato che le guardie
ebree fossero inefficienti?).
* non è chiaro in che momento le guardie siano state messe;
* Non il venerdì sera, perché i cristiani erano presenti al sepolcro e non le videro (tanto è vero che, la domenica mattina, le donne che si recano al sepolcro, si chiedono chi rimuoverà per loro la pietra che ne chiude l'apertura (Mc 16,1-4), ma non si preoccupano minimamente del fatto che l'accesso al sepolcro possa essere loro impedito dalle guardie).
* Non la domenica mattina, perché le donne che giunsero al sepolcro in quel momento non trovarono
alcun elemento che facesse loro pensare alla sua custodia da parte di guardie.
* Dunque furono messe di sabato. Ma questo contrasta apertamente con le leggi ebraiche. Infatti il sabato è sacro ed è dedicato al riposo assoluto. Matteo invece manda i sommi sacerdoti a casa del pagano Pilato nel sabato di pasqua (contaminazione grave!), li fa uscire di città (reato!) e sigillare la pietra (altro reato!).
b) Prende poi in considerazione l'ipotesi che le guardie al sepolcro ci fossero e fa vedere che il fatto non è credibile.
* Infatti le guardie dovevano avere il preciso compito di custodire il sepolcro. Se perciò qualcuno fosse venuto nottetempo a tentare di trafugare il cadavere di Gesù, esse avrebbero dovuto opporsi. Ne sarebbe nata quanto meno una colluttazione, nella quale i cristiani avrebbero avuto la meglio, perché il cadavere di Gesù non fu più trovato. Ma la cosa si sarebbe saputa a Gerusalemme e i cristiani avrebbero subìto un processo per violazione (o tentata violazione) di sepolcro. Ma tutto questo non risulta. Dopo un simile processo infatti, con quale faccia i cristiani avrebbero potuto
predicare la risurrezione a Gerusalemme? (cfr. At 2,24-36; 3,15; 4,10; 5,30-31). Sarebbero stati smentiti troppo facilmente!
Ma se le guardie c'erano e colluttazione non ci fu, allora i casi possibili diventano due soli:
- o le guardie non si accorsero di nulla, perché erano addormentate; ma allora la loro testimonianza non prova niente (commentava già sant' Agostino: "Se dormivano, che cosa videro? E se non videro, che cosa testimoniano?");
- o avvenne un fatto straordinario, davanti al quale le guardie rimasero impotenti: la risurrezione di Gesù.
Paradossalmente allora, per Matteo, quelle stesse guardie che gli ebrei volevano presentare come testimoni del trafugamento di cadavere, sarebbero invece gli unici testimoni della risurrezione!
c) Spiega infine la ragione per cui le improbabili guardie mentirono.
* Ammesso che le guardie a custodia del sepolcro ci fossero davvero e abbiano riferito ai sommi sacerdoti del trafugamento del cadavere da parte dei cristiani, per Matteo è chiaro che mentirono. Ma perché lo
fecero?
* La risposta che Matteo fornisce è: i sommi sacerdoti, anziché punire le guardie per violata consegna (aver dormito invece di vigilare), le corruppero per ottenerne una falsa testimonianza.
I sommi sacerdoti, infatti, erano gli unici ad avere interesse che la notizia della risurrezione di Gesù non si divulgasse. Essi, pensando di agire in nome di Dio, avevano messo a morte Gesù con l'accusa di
bestemmiatore. Se però Dio l'aveva fatto risorgere, aveva sconfessato con ciò stesso il loro operato. Essi quindi ne avrebbero scapitato nella stima del popolo.
Per evitare questo essi avrebbero allora corrotto le guardie!
* Tutte le incongruenze notate ci fanno propendere a dire che le guardie al sepolcro non c'erano. Possono averle inventate certi giudei avversari dei cristiani dopo la distruzione di Gerusalemme (quando ormai qualunque diceria non poteva più né essere provata né essere smentita) e Matteo risponde facendo vedere che questa "storia" delle guardie non tiene.
* Qualcuno potrebbe obiettare a Mt: "Tu accusi i sommi sacerdoti di aver corrotto le guardie. Ma con quali prove?".
E Mt ha tutta l'aria di essere pronto a rispondere: "Le stesse che loro portano per accusare noi di aver trafugato il cadavere di Gesù, cioè nessuna che tenga!".
* Qualcun altro, dotato di buona fantasia, potrebbe anche avanzare un'altra ipotesi: che le guardie ci fossero e che siano state corrotte dai cristiani, onde permettere loro di trafugare il cadavere.
Certo nella storia tutto è possibile, tuttavia la storia non è la scienza del possibile, ma del reale.
Ora la storia si fa sui documenti e nessun documento finora ritrovato accredita questa ipotesi.
Il testo di Mt poi la esclude senza dubbio.


Segue


Franco



“Quando si vuol cercare la verità su una questione
bisogna cominciare col il dubbio.
(S. Tommaso d’Aquino)”

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