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03/02/2010 22:31 | |
..Il professor John Durant dell’Imperial College – direttore assistente dello Science Museum di Londra e primo docente universitario a ricoprire una cattedra di “Divulgazione della scienza” (la stessa materia insegnata da Richard Dawkins) – ritiene addirittura che “sarebbe opportuno cercare di educare gli scienziati in modo un po’ più aperto”, in quanto “la scienza non è in condizione di provare la verità o la falsità di proposizioni metafisiche e teologiche”, come invece vorrebbero i neopositivisti e gli atei scientisti…
..Nei confronti dei colleghi che “parlano della scienza come se fosse l loro dio”, l celebre fisico, matematico e cosmologo Hermann Bondi (dichiaratamente agnostico) è arrivato addirittura a inveire: “Mi fanno ridere. Sempre che non mi salga la pressione e non vada fuori dai gangheri!”..
La ricerca scientifica, infatti, progredirebbe negli aspetti peculiari o nei dettagli, ma i grandi impianti teorici che riguardano il microcosmo (il modello standard della fisica delle particelle) e il macrocosmo (il modello cosmologico standard dell’origine dell’Universo) sarebbero prossimi a essere rimessi in discussione:”I due concetti più popolari della scienza contemporanea, quark e Big Bang, vacillano paurosamente e dovranno forse essere eliminati dalla scienza futura”. …
..Se è giusto stigmatizzare l’immotivato “orgoglio ateo” degli atei scientisti, non si può egualmente chiudere gli occhi di fronte al fatto che buona parte della filosofia contemporanea ha assunto un carattere antiscientifico, facendo non di rado della scienza e della tecnica mali incombenti sul destino del genere umano. ..
..Negli ultimi tempi si è assistito tanto nel mondo cattolico quanto in quello protestante a un cerscente interesse per i l comfronto interdisciplinare tra scienza e fee, tra scienziati e teologi, con un proliferare di convegni e di pubblicazioni su questo tema. Papa Giovanni Paolo II, in particolare, ha a più riprese ripetuto che “cienza e fede devono rimanere collegate per il raggiungimento dell’obiettivo primario, che è la promozione umana, condizione indispensabile per assicurare lo sviluppo dei popoli e delle civiltà”. Ma questo rinnovato fervore per le “questioni di frontiera” tra scienza, filosofia e teologia coinvolge ancora una parte piuttosto esigua di persone e soprattutto rimane a un livello intellettualmente troppo elevato, se non specialistico, riverberando così nella migliore delle ipotesi soltanto una flebile eco sulla platea dei credenti. ..
E’ nella direzione sia dell’eliminazione del pregiudizio di molti credenti nei confronti della scienza contemporanea sia della diffidenza di parte della cultura scientifica moderna verso la teologia natuarle e la dimensione religiosa che intende andare questo libro, dimostrando da un lato che la scienza non contraddice la credenza in Dio, e dall’altro che l’adesione a un culto religioso non contrasta e non coarta il sapere scientifico. Casomai risulta vero il contrario: scienza e fede sono tra loro strettamente complementari per la compiuta realizzazione della persona umana e nel disvelamento del significato profondo delle cose. Così facendo, si metterà pure in piena luce quanto sia infondato e pretestuoso lo scientismo, che purtroppo oggi costituisce buona parte del “bagaglio culturale” della popolazione dell’Occidente…
.. Come ha detto bene l’astrofisico statunitense Allan Sandage, “la scienza rende esplicito l’incredibile ordine naturale […]. Ma la scienza può rispondere solo a un tipo fissato di domande, che concernono il “cosa”, il “dove” e il “come”. […] Non risponde (e in verità non può) al “perché”. […] Se non c’è Dio, niente ha senso”.
La ricerca scientifica, la speculazione filosofica e il discorso religioso debbono dunque incastonarsi tra loro come le tessere di un grande mosaico, sul quale a poco a poco comparirà una sola immagine: quella del Creatore.
[Modificato da Elyy. 03/02/2010 22:36] |
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