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L'illusione dell'ateismo

Ultimo Aggiornamento: 04/03/2011 21:32
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Ho finito di leggere questo libro ieri. E' sicuramente un testo ben concepito e molto utile sotto innumerevoli punti di vista. Ottimo è, a mio avviso, il capitolo sulla critica dell'anti-teodicea, ad esempio.
D'altro canto, il volume è manchevole sotto l'approccio metafisico. L'autore non entra mai nel merito della filosofia dell'essere, l'unica che può veramente condurci a Dio in modo razionalmente saldo e, tra le righe, si legge una sua tendenziale ostilità verso la medesima, nonché una sostanziale incomprensione dei fondamenti della filosofia aristotelico-tomistica, derivante da un'implicita sottoscrizione delle critiche razionaliste alla medesima. Non sono, ad esempio, minimamente d'accordo su quanto dice l'autore a proposito di un auspicabile superamento del tomismo (troppo segnato, a suo avviso, da una filosofia della natura che avrebbe fatto il suo tempo) per dare un nuovo slancio alla riflessione teologica. Ad esempio, egli "spiega" come ormai sarebbe insostenibile il concetto di "materia" così come delineato da Aristotele, facendo confusione (come spesso accade) tra la "materia" aristotelica e la "massa" newtoniana e mancando, quindi, totalmente il bersaglio. La fondamentale equivalenza tra masse ed energia che emerge dalla teoria relativistica, infatti, non inficia minimamente il concetto aristotelico di materia, nel quale rientrano sia il concetto di massa che quello di energia che quello, addirittura, di vuoto o nulla quantistico (in quanto ente materiale che nulla ha a che vedere con il vuoto ontologico inteso in senso aristotelico, il quale, come giustamente aveva intuito Aristotele, non può esistere in quanto contraddittorio). A mio parere, anche la critica che l'autore fa all'idea dell'esistenza di universi multipli quale argomento ad hoc onde eliminare Dio dall'orizzonte dell'essere intacca solo la “superficie” del problema, non affrontandolo in senso teoretico.
Suggerisco quindi ai lettori di questo testo di approfondire le tematiche in questo affrontate da un punto di vista più strettamente filosofico, magari leggendo i testi di Gianfranco Basti che Timossi cita nella bibliografia.
[Modificato da Trianello 21/02/2010 08:53]

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Deus non deserit si non deseratur
Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)

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