Per quel che riguarda coloro che son nati dentro, penso che sia molto più difficile abbandonare la Wt.
Son stati addestrati in quel ‘solco’ mentale, sin dall’infanzia e si sà che il dipartirsi da certi modelli mentali dell’infanzia è molto difficile. Penso a diversi modelli mentali per esempio : vedere un padre alcolizzato che picchia la madre, inciterà il piccolo che diventa adulto a ripetere quello schema mentale : bere e piccchiare la moglie.
Oppure a una vittima di abusi sessuali che si ritrova a pensare che é giusto, che cosi si fà con un padre o altro parente che ti ama. E a sua volta rischia di ripetere quegli atti sui figli, una volta adulto.
Questi esempi non hanno nulla da vedere con la religione, ma servono solo a mostrare come la mente sin da piccolo sarà modellata a pensare in un certo modo (sbagliato) ma che per la persona fà senso, è logico, perciò lo applicherà nella sua vita.
Parlando ora di religione, ecco essere allevati da piccolo in una setta, o tra i TG, ti inculca quel modello mentale, che quello sia il giusto modo di adorare Dio. Non ci si prende la briga, crescendo, di cercare o esplodere altre possibilità, quello è il cammino tracciato dai genitori, e loro sanno bene in cosa si sono imbarcati….
Con il tempo, se non vi sono fattori esterni eclatanti, il granello di sabbia nel meccanismo, sotto forma di profondi dubbi, o cattiverie e ingiustizie subite, dunque un «evento scatenante », non si abbandonerà quella via, perché si continua a pensare che sia la migliore e non vi è ragione di cercarne un’altra.
Mentre, invece divenendo TG piu tardi, nel corso della vita, ci si viene a trovare sotto il controllo mentale della WT. Si comincerà a pensare e a vedere le cose come vogliono (loro) che noi le vediamo.
Pian piano guadagnano la fiducia e la riverenza dell’individuo verso i capi, al punto di collocarli allo stesso livello o quasi di Dio e di suo Figlio.
Si comincerà ad essere disposti a molte rinuncie pensando erroneamente che sia Dio che lo richiede.
Ci si ritrova così carichi di impegni che non si ha più il tempo di meditare per proprio conto, per fare ricerche al di fuori dell’ambito ristretto in cui ti sei confinato.
Non si ha più la possibilità di confrontarsi e se lo si fà sarà sempre a spada tratta in difesa dell’Organizzazione.
Penso perciò, che solo quando questa fiducia nella dirigenza viene a crollare a causa di dottrine che non condividiamo, o sgarbi e cattiverie fatteci da anziani o altri nominati, o quando si realizza che non si può esprimere il prorio malcontento o dubbi, allora comincia la fase del risveglio e della rivendicazione delle proprie libertà.
Comunque, penso che nella fase della realizzazione ‘del grande inganno’, per colui che vi è nato dentro, il crollo di ogni certezza e modello viene distrutto, come nel nostro caso, una vita intera dedicata a una causa che non aveva nulla nè di nobile, nè veritiero, ti fa sentire sgomento, inutile.
Ma fortunatamente, quel periodo passa, siano mesi o anni per alcuni e si ricomincia a vivere a ‘uscire dal solco mentale’, ci si crea altri valori, altri obiettivi che rimpiazzeranno i precedenti.
E la vita diventerà di nuovo valevole di esser vissuta!!!
Ora spero che altri contribuiscano a questa discussione!
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"Dubitare di tutto o credere a tutto sono due soluzioni altrettanto comode che, l'una come l'altra, ci dispensano dal riflettere"
Henri Poincaré
Claudia