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La religiosità rallenta demenza senile / L'attitudine alla spiritualità si assocerebbe a una riduzione dalla velocità del decadimento cognitiva

Ultimo Aggiornamento: 06/02/2010 15:52
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beh c'è chi scrive studi in cui vengono messi in risalto i buoni effetti della fede e c'è chi invece che fa studi in cui viene messa in risalto la maggiore intelligenza degli atei rispetto ai credenti. [SM=g6794]

Guardate cosa ho trovato sul web:

notizie.virgilio.it/tecnologia/gli_atei_sono_piu_intellige...

“O si pensa o si crede” diceva Arthur Schopenhauer. Deve essersi ispirato a questa massima Richard Lynn, il settantottenne professore emerito britannico che ha recentemente lanciato una delle sue provocazioni: non credere in Dio e nei dogmi religiosi rende più intelligenti. [SM=g6794]
Lynn, professore di psicologia dell’Università di Ulster sta mettendo in subbuglio il mondo accademico e non solo, per via di una tesi, a dir poco eretica, blasfema.

Che il sonno della ragione, l’oscurantismo generasse mostri era cosa risaputa. Ma che le persone intelligenti, con un alto quoziente intellettivo, tendano ad essere atee è un’assoluta primizia scientifica. Fondamenti tutti da dimostrare, ovviamente, ma indubitabilmente molto suggestivi. Quozienti più bassi portano ad avere un’adesione alla fede maggiore. [SM=g6794]

L’articolo, destinato a fare rumore, apparirà nel prossimo numero della rivista "Intelligence". "Times Higher Education" pubblica in anticipo alcuni stralci della ricerca.

Nel suo studio il professor Lynn è stato affiancato da John Harvey ed Helmut Nyborg, i quali hanno rispolverato alcune analisi risalenti al 1990, secondo le quali solo il 7 per cento dei membri della American National Academy of Sciences risultava aderente a una confessione religiosa. [SM=g6794]

Lynn non è nuovo a exploit di questo genere. Il docente riprende anche la considerazione che solo il 3,3 per cento della popolazione britannica dichiara di credere in Dio, a dispetto dell'alto numero di credenti sulla carta, vale a dire, il 68,5 per cento dei sudditi della Regina d'Inghilterra. L’ateismo per certi versi è stato un prodotto dell’evoluzione, e se un indubbio declino dell’osservanza dei precetti religiosi nell’ultimo secolo ha coinciso innegabilmente con un aumento dell’intelligenza media [SM=g6794] , sono le conclusioni di Lynn ad alimentare il dibattito.

La comunità scientifica non ha accolto molto favorevolmente la portata degli argomenti di Lynn e sostiene a riguardo, come nel tempo ci sia stata una compresenza di uomini di fede, contestualmente a grandi scienziati agnostici e miscredenti. In tal senso costruire strette correlazioni si potrebbe rivelare quantomeno azzardato. Questo il parere di Andy Wells, della London School of Economics, e di Gordon Lynch, direttore del Centre for Religion and Contemporary Society di Birkbeck. Mosche bianche, tutto sommato i credenti tra i cattedratici, notoriamente legati ad approcci più laici e teistici.

PS: le faccine sono le mie. [SM=g7405]

[Modificato da Bicchiere mezzo pieno 01/02/2010 21:51]
La verità non è qualcosa di statico ma è basata su una conoscenza progressiva, in grado di mettere in discussione anche i precedenti concetti raggiunti usando il modello del metodo scientifico
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