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Morti e contenti. - Da notare l'ultima frase secondo me molto significativa!

Ultimo Aggiornamento: 08/03/2010 09:00
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07/03/2010 09:04
 
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Da notare l'ultima frase secondo me molto significativa!
Quante volte ognuno di noi si è sentito affibbiare l’etichetta di estremista quando ha detto di non mangiare animali e di evitare l’uso di ogni prodotto di origine animale? Penso parecchie volte.

Molti, sotto la maschera del giusto equilibrio, dimenticano una cosa fondamentale. Prima di tutto, dicendo “mangiare carne ogni tanto non è così tremendo", sembrano dimenticare che ciò che loro chiamano con tanta indifferenza e distacco 'carne' non è altro che il frutto di un dolore ed un uccisione inutile.

Chi potrebbe confutare questa verità?

Il più delle volte, messi di fronte all’evidenza, ci si sente dire: “E’ la produzione industriale la cosa dannosa. Mangiare carne con gratitudine è una cosa accettabile”.

Quante volte ho sentito questa affermazione da praticanti cattolici o da persone sinceramente impegnate in percorsi spirituali...

Ok. Se questa affermazione è vera, l’animale, in un contesto rituale, dovrebbe essere ben felice di prestare la propria gola alla lama del carnefice.

Dovrebbe distendersi ed aspettare con gioia di essere trafitto. Dovrebbe sorridere...Io non ho mai visto niente del genere. Ho visto invece dolore, paura, ho sentito grida disperate. Anche la caccia a volte viene spacciata come "rito", ma è solo un altro modo per braccare esseri innocenti senza doversi sentire troppo in colpa. I modi in cui la mente umana fugge dalla verità sono davvero tanti.

Ogni essere vuole prima di tutto vivere. Lo vuole con tutto se stesso. E poi desidera essere libero.

Vita e libertà. Ecco cosa vogliamo tutti. Animali umani e non.

La ritualizzazione di un assassinio non rende meno grave o meno vigliacco il gesto in sè. E non sottrae minimamente alla responsabilità morale colui che lo commette o ne è mandante. Evidentemente è solo uno dei numerosi metodi, consci o meno, di lasciare sopita una coscienza alienata, che non vuole vedere la realtà.
“Dài…ogni tanto si può fare”. Sentite l’assurdità, la falsità di un’affermazione del genere?

Sarebbe come dire che ogni tanto puoi rubare, altrimenti sei un estremista.

Ogni tanto puoi bestemmiare o tradire la tua donna o uomo, altrimenti sei un estremista.

Senza contare che uccidendo un’altra creatura la priviamo di tutto. Allora ammettiamo anche che ogni tanto puoi torturare o ridurre in schiavitù, altrimenti sei un estremista. E' la logica conclusione dell'assunto precedente.

Tutto è permesso. Basta farlo "ogni tanto" . Spacciando questo "ogni tanto" come equilibrio, come il "giusto mezzo" di confuciana memoria.

Ogni scelta può essere interpretata come estremista dal proprio punto di vista.

Per un carnivoro i vegan sono estremisti. Per un vegan un crudista può sembrare estremista.

Per un crudista, un brethariano (colui che si nutre di solo prana) è estremista.

Ognuno può trovare degli ottimi motivi per fare quello che fa, anche le peggiori cose. La pena di morte può essere legittimata con ottimi motivi, ma resta pur sempre un assassinio. Il Nazismo trovò ottimi motivi per fare quello che ha fatto. Erano punti di vista.

Ma quando il mio punto di vista comporta la sofferenza e l'uccisione di altre creature, diventa estremismo, fondamentalismo. Pericolosissimo.

Sono tutti punti di vista. Verità diverse. Tutto qui. Per me può essere una cosa strana. Per un altro è la normalità. L'ovvia conseguenza del suo pensiero, dei condizionamenti cui è stato soggetto nell'arco della vita.

paradiso dell’uomo

Secondo me estremista è colui che uccide inutilmente. Semplice.

Cosa c'è di più estremo dell'assassinio? Rinunciarvi? Strano ragionamento non vi pare?

Non posso dare dell'estremista ad un esquimese che uccide una foca. Lo fa per necessità. Non posso dare dell'estremista ad un leone che sbrana un'antilope. Lo fa per necessità.

Non posso dare dell'estremista ad un vegan perchè ha deciso di non sfruttare ed uccidere gli altri animali. Lo chiamerei piuttosto scelta etica. Cosa c'è di estremo? Io non so dare una risposta.

Essere estremista significa dare più valore ad un'idea (questo sono le tradizioni, le fedi, le mode), che è umana e sempre suscettibile di cambiamento, che non alla vita, che è divina e sacra.

Chiamo estremista l'uomo che uccide senza motivo, che sfrutta fino alla distruzione la terra e le altre creature. Questo è davvero essere estremi. Invece consideriamo normale torturare ed uccidere ed estremista chi sceglie di non farlo.

Pensate adesso con quanta indifferenza, pur di non mettere in discussione condizionamenti culturali, ammettiamo il fatto che “ogni tanto si può uccidere”. Come fosse la cosa più normale del mondo solo perchè è condivisa da molti (quasi tutto quello che consideriamo ovvio è un condizionamento). E solo perchè l'uomo si crede superiore agli altri animali e quindi si arroga il diritto di usarli a suo piacimento.

Questa si che è pietà cristiana! Questo sì che significa rispettare i comandamenti!

E se siamo capaci di uccidere “ogni tanto”, quanto sarà più accettabile e leggero per noi rubare o desiderare la donna d’altri, ogni tanto? In fondo rubare è cosa molto meno grave di uccidere, non credete? (Beninteso...niente moralismi da due soldi!)



Ma quanto deve durare questa catastrofica ipocrisia? Quanti secoli ancora dovremo inondare di sangue innocente le nostre anime e di tossine cadaveriche i nostri corpi per accorgerci che siamo sotto schiavitù? E finalmente svegliarci?

L’umanità si sta evolvendo. Evolversi significa spesso guardare indietro con i mezzi che abbiamo a disposizione. Il progresso scientifico è un utilissimo strumento di conoscenza e crescita, ma sta diventando nostro padrone. Ha accecato la nostra anima. Che grida e cerca la verità.

La scienza ci fornisce i mezzi per poter scegliere. Per noi uccidere non è più una necessità. E' uno sfizio.

Per evitare questo dobbiamo tornare in noi stessi. Cominciare a riscoprire ciò che da sempre saggi e mistici ci hanno detto.

Dobbiamo ricominciare ad essere padroni delle nostre menti, e non tiranni della natura. Non abbiamo bisogno del sangue di altre creature, ma della conoscenza di noi stessi.

Dobbiamo abbandonare i condizionamenti fasulli che poteri più o meno occulti ci hanno fatto credere veri. Rinunciare ai dogmi, senza dare per scontato ciò che è sempre stato.

Un tempo anche la schiavitù era considerata normale. L'inferiorità spirituale e morale delle donne era addirittura data per scontata. La tortura e la pena di morte esistono tuttora. Ma lottiamo per renderle solo uno sgradevole ricordo.

Facciamo lo stesso con la produzione di carne, cominciando a chiamarla per nome: omicidio di massa legalizzato.

Se non diamo il nome giusto alle cose come possiamo capirle e toglierci dal condizionamento?

Non possiamo più soffocare il nostro innato senso di pietà e fratellanza dietro maschere fasulle che non sono nemmeno nostre.

Gli animali non sono cibo.

Per chi invece ancora non si sente pronto, c'è sempre un confessionale aperto in cui cercare assoluzione e lavare in modo rapido ed indolore il frutto delle proprie paure e ipocrisie.


Articolo di David Ciolli di Promiseland.


A buon intenditor... poche parole! Buona domenica. Shalom.




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07/03/2010 10:02
 
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Piccola precisazione sull'uccisione degli animali:
personalmente sono contrario a ogni forma di caccia e di sterminio di qualunque creatura innocente. Ma solo ed esclusivamente se fatto a fini di puro divertimento e di piacere personale. Infatti questo modo di fare io lo chiamo assassinio.
Ma non considero sbagliato invece il macello per la produzione di carne animale da consumare nella dieta alimentare umana. Questo non è assassinio ma semplice nutrimento.
E' una legge che prevede la natura stessa, tant'è che esiste la catena alimentare che prevede l'esistenza di anuimali carnivori che si nutrono di animali erbivori o carnivori. Questa catena è prevista dalla natura stessa.
E tanto per aprire una piccola parentesi, mi pare proprio che anche l'animale ebrivoro che viene predato dal carnivoro non si lasci immolare spontaneamente, ma sebbene la cosa sia prevista dalla catena alimentare naturale, cerchi di fuggire e di scappare. Perciò non ritengo significativo che anche in altre circostanze non ci sia una predisposizione spontanea dell'animale all'uccisione. Chiusa parentesi.

A differenza dell'animale, l'uomo è dotato di un grande intelletto superiore, cosa non riscontrabile in nessun'altra forma di vita del pianeta, ed è quindi naturale che, così come organizza il lavoro (crando aziende e pianifgicando il personale dipendente), organizza la sanità (creano ospedali e pianificando le mansioni di primari, medici, dottori e infermieri), organizza la previdenza sociale, ecc (e la lista potrebbe continuare all'infinito) si organizzi anche nell'ambito dell'alimentazione con l'uccisione di prede che sono naturalmente destinate a essere cibo per l'uomo, mediante la produzione industriale.
Così come non cambia il senso della produzione di una maglietta dal sarto che la confeziona all'azienda di moda che la fabbrica in serie, non dovrebbe cambiare nulla dal semplice allevatore di maiali che uccide il suo maiale per nutirsi alla grtande distribuzione che uccide tantissimi maiali per procurare tanta carne da vendere nei supermercati.
Sempre per mangiare uno lo fa. L'importante è che rimanga però per questo scopo. Diverso è invece il caso di chi caccia e uccide per il solo scopo del puro divertimento in quanto una cosa del genere non è prevista nemmeno dalla natura (il leone infatti quando ha lo stomaco pieno, se pur gli passa un agnellino davanti lo lascia tranquillo senza fargli alcun male: questo dovrebbe essere indicativo del fatto che, per la natura, la caccia è lecita solo in caso di nutrimento e mai per nessun altro motivo, altrimenti sarebbe assassinio.

A me sembra estremista la posizione sia di chi ritiene lecita la caccia sempre e comunque (anche per sport e puro divertimento) sia di chi invece considera assassinio qualunque soppressione di un animale (anche a scopo nutrizionale).

Per quanto riguarda la confessione non mi esprimo ma io so sempre che quando l'ho fatta l'ho sempre fatta con cuore sincero e dispiaciuto per le azioni sbagliate. Quando ero Tdg a volte mi sono confessato dagli anziani (sebbene non avessi commesso dei peccati gravi) e ho fatto lo stesso da cattolico. Se la confessione è fatta solo per sè stessi allora non ha alcuna utilità, ma se la confessione è fatta perchè si è dispiaciuti con Dio e per poter ristabilire la propria relazione con Lui mettendo a nudo davanti a un altro fratello cristiano la propria anima, allora ha senso eccome.

Diciamo che l'errore, come in qualunque cosa esistente nella vita, è quando si fanno le cose per abitudine svuotandole del loro vero valore e significato. Ma il problema non è la cosa in sè ma l'attitudine mentale usata nel compierle.
Anche fare le cose per abitudine all'interno del matrimonio può rendere vuota e inutile, senza significato quindi, l'unione con il nostro coniuge.

[Modificato da Bicchiere mezzo pieno 07/03/2010 10:06]
La verità non è qualcosa di statico ma è basata su una conoscenza progressiva, in grado di mettere in discussione anche i precedenti concetti raggiunti usando il modello del metodo scientifico
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L'incoerenza del ragionamento "logico" dei vegetariani
Una cosa che i vegetariani ostentano verso tutti coloro che cosumano carne liberamente nella loro coscienza, è che chi mangia carne è un assassino perchè uccide esseri viventi (gli animali) per il proprio fabbisogno alimentare.

Loro invece, che sono vegetariani, rispetterebbero la vita degli animali evitando di mangiare carne ma cibandosi solo di vegetali.
Domanda: ma le piante non sono anch'esse degli esseri viventi? Non respirano, mangiano e vivono allo stesso modo degli animali? E con che coerenza logica si classifica come assassinio l'uccisione di animali per nutrimento e si classifica come lecito il cibarsi di piante che sono anch'esse degli esseri viventi?

E certo che poi i vegetariani vengono considerati degli estremisti! Qui non si tratta di 'rubare un po'', come l'articolista della citazione di Sonnyp vuole mettere in relazione. Qui si tratta di uccidere per scopo alimentare, cosa che fanno anche gli stessi vegetariani quando si nutrono di piante!!!

Altro che falsa ipocrisia di chi critica la posizione dei vegetariani! Per quanto riguarda gli animali i vegetariano si pongono ad un estremo, per quanto riguarda le piante invece si pongono all'altro estremo. Perciò non è ipocrita chi dice che i vegetariani sono estremisti.

Come dicevo, fra l'altro, l'esempio del 'rubare un po'' non è pertinente. Semmai si potrebbe paragonare l'uccisione degli animali per scopo alimentare all'uccisione di un uomo per legittima difesa!
Nella Bibbia c'è scritto di "non uccidere". Se però qualcuno minaccia la tua vita di morte e tu ti trovi costretto a scegliere fra la sua vita e la tua, allora ucciderlo per difenderti viene considerata legittima difesa, cosa che non viene condannata nè nell'Antico Testamento nè nel Nuovo!

Similmente, anche per quanto riguarda gli animali, uccidere per puro piacere è assassinio, ma sopprimere degli animali al solo mero scopo alimentare, è un'azione che non si scontra contro nessun comandamento biblico e in armonia con la stessa natura, la quale prevede la catena alimentare.

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07/03/2010 13:33
 
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Ho letto con attenzione il post messo da Sonnyp, in cui si evince l’argomentazione dell’articolista di David Ciolli.

Più che una trattazione oggettiva mi è parsa più una trattazione tautologica, si evincono contraddizioni e conclusioni molto soggettive, facendo una confusione su ciò che è necessario all’essere da ciò che non lo è, sull’attribuzione del termine estremista, mancando di conoscenza sulle attribuzioni e classificazioni della vita.
Non conosco questo David Ciolli, quindi la mia critica è rivolta espressamente al soggetto esposto.

La trattazione di Bicchiere mezzo pieno, mi è parsa molto esaustiva, oggettiva, mettendo in risalto l’equilibrio comportamentale dell’uomo, mettendo in evidenza anche aspetti estremisti, anche se minori.

Franco



“Quando si vuol cercare la verità su una questione
bisogna cominciare col il dubbio.
(S. Tommaso d’Aquino)”

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07/03/2010 17:07
 
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Io ho esaminato le possibilità utili....
Non mi sono soffermato sulle grammatiche o idee opinabili o meno dell'autore, ma.... in un altro articolo ho trovato questa spiegazione che non sarebbe da scartare a mio avviso pur di aiutare il terzo mondo.....


L'influenza del consumo di carne sul problema della fame nel mondo si evince invece da alcuni dati sorprendenti: per produrre un chilo di carne (sufficiente per sfamare 5-6 persone) si consumano 30mila litri di acqua e 16 chili di cereali (che ne sfamerebbero 40-50). Basti pensare che tre quarti della produzione mondiale di cereali è dedicata agli allevamenti per la produzione di carne. «Se si consumasse meno carne e si cambiasse il nostro sistema alimentare», hanno concluso gli esperti, «ridurremmo le patologie e daremmo al Terzo mondo la possibilità di soffrire meno la fame, senza contare che le popolazioni vegetariane sono meno aggressive e più pacifiche di quelle che si alimentano con la carne».

Un invito esplicito, quindi, a preferire una dieta con meno carne o, addirittura, vegetariana, la sola in grado di garantire una alimentazione più sana, secondo i medici. Gli esempi di chi la segue, del resto, sono numerosi.

La lista dei vegetariani celebri parte dall'antichità per arrivare ai nostri giorni e comprende, in ordine sparso, Aristotele, Pitagora, Cicerone, Diogene, Platone, Plinio, Socrate, Seneca, Sofocle, Epicuro, San Francesco, Leonardo da Vinci, Albert Einstein, Edison, Franklin, Freud, Gandhi, Ippocrate, Mazzini, Newton, Nietsche, Paganini, Pascal, Wagner. Tanti anche i personaggi dello spettacolo e della cultura che non consumano carne: Giorgio Albertazzi, Brigitte Bardot, Adriano Celentano, John Lennon, Bob Dylan, Gianni Morandi, Sting, Jovanotti, Umberto Veronesi.G.B.



A voi le riflessioni e conclusioni... Shalom.
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Re: Io ho esaminato le possibilità utili....
Sonnyp, 07/03/2010 17.07:

Non mi sono soffermato sulle grammatiche o idee opinabili o meno dell'autore, ma.... in un altro articolo ho trovato questa spiegazione che non sarebbe da scartare a mio avviso pur di aiutare il terzo mondo.....


L'influenza del consumo di carne sul problema della fame nel mondo si evince invece da alcuni dati sorprendenti: per produrre un chilo di carne (sufficiente per sfamare 5-6 persone) si consumano 30mila litri di acqua e 16 chili di cereali (che ne sfamerebbero 40-50). Basti pensare che tre quarti della produzione mondiale di cereali è dedicata agli allevamenti per la produzione di carne. «Se si consumasse meno carne e si cambiasse il nostro sistema alimentare», hanno concluso gli esperti, «ridurremmo le patologie e daremmo al Terzo mondo la possibilità di soffrire meno la fame, senza contare che le popolazioni vegetariane sono meno aggressive e più pacifiche di quelle che si alimentano con la carne».

Un invito esplicito, quindi, a preferire una dieta con meno carne o, addirittura, vegetariana, la sola in grado di garantire una alimentazione più sana, secondo i medici. Gli esempi di chi la segue, del resto, sono numerosi.

La lista dei vegetariani celebri parte dall'antichità per arrivare ai nostri giorni e comprende, in ordine sparso, Aristotele, Pitagora, Cicerone, Diogene, Platone, Plinio, Socrate, Seneca, Sofocle, Epicuro, San Francesco, Leonardo da Vinci, Albert Einstein, Edison, Franklin, Freud, Gandhi, Ippocrate, Mazzini, Newton, Nietsche, Paganini, Pascal, Wagner. Tanti anche i personaggi dello spettacolo e della cultura che non consumano carne: Giorgio Albertazzi, Brigitte Bardot, Adriano Celentano, John Lennon, Bob Dylan, Gianni Morandi, Sting, Jovanotti, Umberto Veronesi.G.B.



A voi le riflessioni e conclusioni... Shalom.




Messo così l'argomento assume un significato molto diverso e più condivisibile. Sia dal punto di vista economico che dal punto di vista della salute fisica, la consumazione di troppa carne è controproducente. I nutrizionisti infatti consigliano sempre un'alimentazione basata su frutta e verdura e con l'assimilazione di poca carne, preferibilmente il pesce.
E' poi indiscusso il fatto che limitandosi all'assunzione di cereali, frutta e verdura i costi di produzione sarebbero molto ridotti, il che potrebbe essere di aiuto per le popolazioni che soffrono la fame nel mondo. Però, conoscendo la smodata sete di avidità monetaria dei grandi capitalisti occidentali, il problema dei paesi del terzo mondo rimarrebbe. E' infatti la mancanza del senso di fratellanza universale, di uguaglianza, di famiglia umana e, non ultimo, di spirito di sacrificio a favore dei più deboli, il più grande danno di questa lercia società umana.
Non credo che i problemi si risolverebbero diventando vegetariani; bisognerebbe che tutta l'umanità si risvegliasse a una coscienza collettiva altruistica dove la sofferenza del prossimo sia equivalente alla propria sofferenza personale! Dove l'empatia le faccia da padrona!
Ma purtroppo così non è.

Grazie per lo spunto sull'argomento.

Buona serata, Sonnyp.

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07/03/2010 20:08
 
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In questo ultimo post, a mio parere più equilibrato vi sono considerazioni condivisibili, come

«Se si consumasse meno carne e si cambiasse il nostro sistema alimentare», hanno concluso gli esperti, «ridurremmo le patologie e daremmo al Terzo mondo la possibilità di soffrire meno la fame>>
Un invito esplicito, quindi, a preferire una dieta con meno carne



Vi sono altre affermazioni che non sono condivisibili, poiché sono atti di scelte soggettive, come


o, addirittura, vegetariana, la sola in grado di garantire una alimentazione più sana, secondo i medici.



Non è che mangiando solo vegetariano si ha una vita più sana, perché anche nell’alimentazione vegetariana vi sono alimenti pericolosi per la salute dell’uomo che ingeriti in quantità anomala(come essere un forte carnivoro)possono provocare seri danni alla salute, facciamo qualche esempio.
Glicosidi
Sono vegetali ottimi per il sistema cardiaco, ma se si abusa provoca l’avvelenamento.
Le saponine
Queste sostanze sono simili ai Glicosidi, ma hanno la proprietà di distruggere i globuli rossi.
Alcaloidi
Esso sono sostanze che in una certa misura favoriscono il benessere dell’organismo, ma abusandone si danneggia il sistema nervoso, sia centrale che periferico.

Che dire poi di tutte quelle piante che rientrano negli allucinogeni, che dire anche degli oli di semi, che in realtà sono dannosi, ed il comune prezzemolo non è forse tossico a quantità anomale.

Quindi asserire che solo la dieta vegetariana è la più salutare per l’uomo si da un’errata informazione, mentre al contrario tutto ciò che è un abuso sia di vegetali che di carne risulta essere dannoso.

Il fatto che poi vari personaggi del passato e del presente abbiamo assunto un particolare stile di vita è una loro scelta personale, ininfluente nell’argomento in atto.
Mentre condivido quello che ho quotato in merito alla moderazione nel mangiare, in merito alla fame del terzo mondo la questione ci porterebbe fuori tema, ma invece di dargli un pesce, bisogna insegnargli a pescare.

Franco



[Modificato da francocoladarci 07/03/2010 20:12]

“Quando si vuol cercare la verità su una questione
bisogna cominciare col il dubbio.
(S. Tommaso d’Aquino)”

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08/03/2010 09:00
 
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Occorre sempre un certo "equilibrio!
Grazie Franco per la tua ottima spiegazione.

È scontato che in OGNIU cosa occorra equilibrio!

Faccio anchio un esempio benale ma chiarificatore:

La cioccolata, soprattutto quella fondente è un ottimo antidepressivo NATURALE!

Ma se abuso nel mangiarne, tutti conoscono i suoi effetti collaterali, non è vero?

Anche in queste notizie, occorre sempre fare attenzione a non subire il condizionamento "riflesso" che la notizia può suscitarci....

Insomma, rimanere sempre con i piedi per terra e cogliere il concentrato del discorso per il nostro beneficio, questo è quello che occorre fare sempre!

Buona giornata Dr. Franco... d'ora in poi, ti chiamerò così!

(ammappede oh quanto sei istruito!) [SM=g6815]


Grazie anche a Gianluca per il suo apporto critico. Shalom.
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