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La scienza contraddice la Genesi?

Ultimo Aggiornamento: 27/06/2010 16:52
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La scienza contraddice la Genesi? Articolo in Svegliatevi! Edizione Speciale di settembre 2006.


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17/06/2010 22:52
 
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Secondo voi la Bibbia e la scienza sono in contrapposizione tra di loro [SM=g8862]

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La scienza non può contraddire la Bibbia come la medesima non po’ contraddire la scienza, sono due aspetti completamente diversi, la Fisica e la Metafisica, ciò che è materiale da ciò che è fede, ognuno nel suo campo, i problemi nascono quando si vuole entrare in ciò che non appartiene, creando come conseguenza confusione.

Franco

“Quando si vuol cercare la verità su una questione
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(S. Tommaso d’Aquino)”

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Re:
francocoladarci, 17/06/2010 22.55:

La scienza non può contraddire la Bibbia come la medesima non po’ contraddire la scienza, sono due aspetti completamente diversi, la Fisica e la Metafisica, ciò che è materiale da ciò che è fede, ognuno nel suo campo, i problemi nascono quando si vuole entrare in ciò che non appartiene, creando come conseguenza confusione.

Franco








Parole ""santissime" Franco [SM=g7348]
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una stretta di [SM=g1902224]




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Tra la Bibbia e la scienza esiste un legame, esistono vari esempi per dimostrare la veridicità della Bibbia.
[Modificato da mauro.68 17/06/2010 23:16]

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Poi magari ne metterò qualcuno

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La Bibbia e la scienza sono certamente in contrapposizione tra loro. I dati scientifici presenti nel racconto biblico sono contrastanti con i dati scientifici moderni acquisiti dalla scienza.
Il libro "Testimoni di Geova, Testimoni di Dio?" scritto da Cristian Weiss mette ben in luce che se volessimo dare affidabilità alla Bibbia in base alla sua accuratezza scientifica staremmo freschi.

Avevo aperto un topic a tal riguardo. Riporto la citazione che tratta specificamente questo argomento:
[URL=
inostriamici.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=...
inostriamici.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd...

"b)Esattezza scientifica?

Mentre la Bibbia è, comunque, ancora direttamente interessata alla storia, poiché la fede cristiana fa riferimento ad avvenimenti storici, su questioni inerenti ad altre scienze ci pianta completamente in asso. Lo vedremo particolarmente nel capitolo seguente. Ma ecco due esempi d’un modo d’argomentare errato. I Testimoni di Geova sostengono che ricerche linguistiche avrebbero dimostrato che la pianura di Sennaar è stata l’epicentro da cui sarebbero derivate le diverse lingue dell’umanità. E in Sennaar appunto si troverebbe la città di Babel, dove, secondo il racconto biblico, sarebbero sorte diverse lingue (da “Tutta la Scrittura è ispirata” pag. 340). I Testimoni desumono questa tesi insostenibile da un’opera di George Rawlinson, dal titolo “Le prove storiche sulla verità dei racconti della Scrittura”. Questa tesi sarebbe stata sostenuta da Sir Henry Creswicke Rawlinson, un noto assiriologo. Non è stato possibile verificare l’esattezza della menzione dei Testimoni di Geova, perché non si dispone della fonte, ovvero l’opera di George Rawlinson. Però risulta che è stata pubblicata nel lontano 1862, cioè in un tempo in cui gli studi relativi alle origini della storia dell’umanità erano appena agli inizi. Inoltre titolo e citazioni del libro dimostrano che non si tratta di un’opera scientifica autonoma, bensì d’una difesa, a carattere divulgativo, dell’esattezza scientifica della Bibbia. Un’argomentazione scientifica appoggiata da una letteratura divulgativa vecchia di oltre un secolo è, però, veramente poco seria!

Il secondo esempio, addirittura buffo, si desume dallo stesso libro dei Testimoni di Geova (“Tutta la Scrittura è ispirata”). “Nel campo della zoologia, Levitico 11:6 classifica la lepre fra i ruminanti. Questa classificazione un tempo veniva contestata, ma ora la scienza conferma che la lepre e il coniglio reingeriscono il cibo” (Questo è quello che dice il libro dei Testimoni).
Cosa significa che i conigli “reingeriscono” il cibo? Secondo l’opinione dei Testimoni diGeova, il coniglio è davvero un ruminante? In realtà, appare soltanto come tale. Da quest’apparenza si è fatto un tempo ingannare anche l’autore biblico. Ed è appunto questo che involontariamente è confermato dalla menzionata argomentazione dei Testimoni di Geova."

Ma passiamo oltre. Parlando specificamente del racconto della Genesi, come la creazione di Adamo ed Eva o il racconto del diluvio, ti segnalo questa pagina web che ne mettono in evidenza l'insostenibilità storica (è sempre tratto dal libro di Cristian Weiss "Testimoni di Geova, Testimoni di Dio?"):
http://www.infotdgeova.it/weis.htm

"I testimoni di Geova sono anche, per certi aspetti, figli della nostra era scientifica: non contestano, nel complesso, i risultati cui è pervenuta l'astronomia a proposito della struttura dell'universo e della forma sferica della terra, però non si rendono conto dell'impossibilità di conciliare le rappresentazioni bibliche con questi risultati, e così le adattano forzatamente all'odierna immagine del mondo.

Nella Bibbia è pacifico che la terra è costituita da un enorme disco sorretto da colonne (Salmo 75,42; Salmo 104,5). Sopra la terra si innalza il firmamento a mo' di cupola e, sopra ancora, c'è acqua (Salmo 148,4). Secondo Genesi 1,6 il firmamento fu creato nel secondo giorno e venne chiamato "cielo" (Genesi 1,8). Poiché i testimoni di Geova sanno che questa cupola in realtà non esiste, e tuttavia vogliono prendere il testo biblico in senso letterale, invece di "firmamento" in Genesi 1,6 scrivono "distesa" e la equiparano all'atmosfera terrestre. Ritengono inoltre che la terra, allora, era davvero sovrastata da una specie di "grande volta" formata dall'acqua, la quale sarebbe crollata in occasione del diluvio.

A prescindere dal fatto che l'intera teoria è scientificamente insostenibile, contraddice anche la Bibbia stessa: infatti essa afferma esplicitamente che anche dopo il diluvio c'è acqua sopra il firmamento (Salmo 148,4; 104,13). Inoltre il "il firmamento" della Bibbia non può essere identificato con l'atmosfera terrestre, come appunto chiarisce l'immagine biblica che pone il sole, luna e stelle nel firmamento (Genesi 1,14-17).

I testimoni di Geova sostengono che la Bibbia sa già della forma sferica della terra, poiché in Isaia si dice che Dio siede sopra la volta del mondo (Isaia 40,22). Sennonché questa enunciazione dimostra appunto che la terra è qui considerata come un disco rotondo. In Apocalisse 7,1 e 20,8 la terra vi appare piatta con quattro angoli. E così constatiamo che sulla forma reale della terra non possiamo ricavare nulla dalla Bibbia. Nemmeno Giobbe 26,7 dimostra che la Bibbia abbia anticipato le conoscenze scientifiche. Dalla frase "(Dio) tiene sospesa la terra sopra il nulla" non si può concludere, come fanno i testimoni di Geova, che alla Bibbia fosse già nota la sospensione della terra nello spazio. Che questa conclusione sia errata, lo dimostrano frasi come: "Egli stende il settentrione sopra il vuoto" (Giobbe 26,7), oppure: "Ha tracciato un cerchio sulle acque, sino al confine tra la luce e le tenebre" (Giobbe 26,10). Chiaramente qui emerge una concezione del tutto diversa da quella che prospetta la scienza moderna.

Secondo il racconto della creazione di Genesi 1, Dio crea nel quarto giorno il sole, la luna e le stelle e colloca queste luci nel firmamento del cielo (Genesi 1,17). Di nuovo emerge in modo evidentissimo l'antica concezione del mondo: il sole, la luna e le stelle sono fissati nella volta celeste (non può dunque trattarsi dell'atmosfera) e vi percorrono il loro corso sopra la terra, che resta immobile. Poiché i testimoni di Geova non possono ammettere che la Bibbia prende le mosse da una simile concezione del mondo, oggi superata, cambiano il senso del brano in modo da renderlo compatibile con la moderna visione degli astri e del sistema solare. Sostengono che il testo non intende asserire che sole, luna e stelle sono stati creati soltanto nel quarto giorno della creazione. A quell'epoca, in seguito a una purificazione dell'atmosfera, si sarebbero resi visibili dalla terra i loro contorni. La loro creazione sarebbe invece già attestata in Genesi 1,1. A titolo di prova adducono che in Genesi 1,1 si trova la parola "creò", in Genesi 1,16 invece la parola "fece". Il testo ebraico usa davvero, in questi due passaggi, parole diverse. Sennonché "fece" (Genesi 1,16) non vuole dire "rendere evidenti contorni", ma nel presente contesto ha lo stesso significato di "creò". Per convincersene, basta leggere Genesi 1,25-27. Genesi 1,25: "Dio fece le bestie selvatiche"; Genesi 1,26: «e Dio disse: "Facciamo l'uomo"»; Genesi 1,27: "Dio creò l'uomo". Ma anche a prescindere da questi dettagli, si constata a prima vista quanto sia forzata tutta l'interpretazione che testimoni di Geova danno al racconto della creazione dei corpi celesti.

Per i testimoni di Geova è particolarmente imbarazzante che la Genesi riporti due racconti della creazione, risalenti a tempi diversi e non concordanti nelle loro indicazioni. Nel secondo racconto (Genesi 2,4 b-24), che è il più antico, si riferisce che Dio volle dare al primo uomo un aiuto adeguato (v.18). Allora, dopo aver creato Adamo, plasmò "dal suolo ogni sorta di bestie selvatiche e tutti gli uccelli del cielo, e li condusse all'uomo" (v.19). Poiché non si trovò un aiuto simile a lui (v.20), Dio creò la donna (vv. 21-22).Se si prendesse questo racconto alla lettera, vi sarebbe diretta contraddizione con la successione delle opere create da Dio come viene narrato in Genesi 1,20-27."

Segnalo anche l'insostenibilità scientifica del diluvio con quest'altra pagina web:
http://www.infotdgeova.it/diluvio.htm

"In ogni modo credo siano opportune alcune osservazioni in merito al valore "scientifico" delle suddette affermazioni.
I monti prediluviani, come si legge nella succitata pubblicazione, sarebbero stati molto meno elevati degli attuali, ma di quanto fossero meno alti non si sa. Comunque, supponendo che questi "monti" giungessero a 43 m. sopra il livello del mare (un’'altezza' estremamente modesta), in Genesi 7:19,20 si legge che tali 'monti' furono coperti da 15 cubiti (7 metri) d’acqua, per un totale di 50 m.s.l.m. Tutta quest’acqua sarebbe stata sospesa "sopra la distesa" e lì sarebbe rimasta fino al Diluvio; il che significa che sarebbe esistita in quel tempo una pressione terrestre di 6 atm., cioè 5 atm. per l’acqua e 1 atm. per l’aria: totale 6 atm. (1 atm.= 1kg/cm2 e ogni 10 m di acqua in più la pressione aumenta di 1 atm.).
Tutti gli animali che respirano ossigeno avrebbero avuto condizioni di vita impossibili con una pressione atmosferica di 6 atm./bar, perché l’ossigeno, ad una simile pressione, inizia a trasformarsi in un gas tossico. Un altro problema sarebbe sorto per gli uccelli, che sono strutturati per vivere alle attuali pressioni. Sicuramente, se la pressione atmosferica fosse stata così elevata, tutti i volatili non avrebbero la forma attuale, perché altrimenti per loro sarebbe stato impossibile volare;
e questo se ci limitiamo a considerare che le acque del Diluvio abbiano raggiunto un’altezza di soli 50 metri. La pubblicazione dei TdG, tuttavia, parlando di «pressione dell’acqua [equivalente] a circa "tre quintali per centimetro quadrato"», lascia intendere che per i Testimoni la massa acquea — e di conseguenza la pressione atmosferica — potrebbe essere stata enormemente maggiore.
Un’altra difficoltà sarebbe sorta per le specie animali acquatiche: se il mondo fosse stato sommerso completamente dall’acqua, infatti, tutta la massa acquea sarebbe diventata o dolce, o salata, o, nel caso peggiore, salmastra. Se l’acqua fosse diventata dolce, Noè avrebbe dovuto salvare nell’Arca anche tutti i pesci d’acqua salata. Se l’acqua fosse diventata salata, allora Noè avrebbe salvato "solo" i pesci d’acqua dolce. Se fosse diventata salmastra, allora avrebbe dovuto salvare tutti gli esemplari di entrambe le specie! Quindi, o Noè ha portato nell’Arca coppie di tutte le specie di pesci d’acqua dolce, o tutte quelle d’acqua salata, o tutte — proprio tutte — le specie acquatiche esistenti! (Si consideri che il famoso Acquario di Genova, ben più grande dell’Arca di Noè, contiene un infinitesima parte delle specie marine esistenti!).

Se le montagne prediluviane (prima cioè del 2370 a. C.) fossero state alte come l’Everest, la pressione sarebbe stata 880 volte superiore all’attuale, l’atmosfera sarebbe stata costituita dal 99,9% di vapore acqueo, rendendo impossibile la respirazione. La quantità d’acqua necessaria a ricoprire l’Everest, sarebbe stata pari a 4.400.000.000 km3. Dal punto di vista termodinamico, la caduta di questa massa d’acqua avrebbe riscaldato la terra di 3.500 gradi C. Non è possibile che la 'montagna' più elevata, al tempo del Diluvio, fosse di 43 m., perché per innalzare tali rilievi da 43 m. all’altezza dell’Everest (oltre 8800 m), si sarebbero dovute manifestare forze talmente catastrofiche che avrebbero reso impossibile la sopravvivenza dello stesso Noè, nonostante l’Arca. [3]
Ci vuole una "fede" davvero straordinaria per credere che le catene montuose, come l’Himalaya, e gli abissi oceanici si siano formati dopo il 2370 a.C., anno in cui, secondo i Testimoni di Geova, caddero le acque Diluvio!
Una grande quantità di disegni e pitture rupestri sono state ritrovate in caverne di tutta l’Europa. In questi disegni vengono spesso raffigurati animali ormai estinti, come il mammuth (che, anche secondo i Testimoni, esisteva prima del Diluvio). Solo nella grotta di Lascaux sono disegnati moltissimi mammuth (150 in tutta la caverna). Se davvero, come affermano i TdG, si verificarono ’grandi mutamenti nella crosta terrestre e sorsero nuove montagne, vecchi monti diventarono più alti’, ecc., come hanno potuto queste caverne, con le loro pitture, superare tali immani sconvolgimenti senza riportare alcun danno? Si noti che tali testimonianze di vita antidiluviana, spesso vengono ritrovate nelle stesse località che, secondo la Società Torre di Guardia, avrebbero subito drastici sconvolgimenti in seguito al Diluvio. In queste regioni esistono montagne alte migliaia di metri. Si può anche aggiungere che non si trovano le evidenze archeologiche di una simultanea distruzione, causata da inondazioni contemporanee, nei siti dei più antichi insediamenti.

Nel corso dei secoli sono state scoperte in Siberia decine di migliaia di ossa e cinque mammuth interi (congelati e con la carne intatta). Secondo i Testimoni di Geova questi resti costituirebbero una prova che una grande catastrofe, associata ad un improvviso cambiamento climatico, avrebbe colto di sorpresa branchi di mammuth, distruggendone la maggioranza e congelandone altri, in maniera talmente repentina da impedirne la decomposizione.
Ma non c’è alcun motivo di credere che le ossa ritrovate risalgano tutte ad un decesso avvenuto nello stesso momento. Potrebbero essere i resti di generazioni di animali e non di un singolo branco. In realtà, anche le carni del mammuth meglio conservato, nonostante i TdG affermino il contrario, avevano iniziato a decomporsi, prima di congelarsi.[5] Ciò indica che dopo la morte il mammuth si è congelato attraverso un processo normale e graduale. Non si è trattato di un "rapido congelamento" dovuto a una corrente di aria gelida provocata dall’improvviso cambiamento da un clima temperato a uno polare.
Ci si potrebbe anche chiedere come mai, fra tutti questi resti di mammuth congelati, non siano stati trovati anche dei resti umani. Infatti, un cataclisma capace di spazzare via contemporaneamente decine di migliaia di mammuth lanosi in un solo colpo, avrebbe dovuto coinvolgere anche gli esseri umani delle caverne che li cacciavano. Non si è trovato invece alcun resto umano in questi depositi di ossa. A proposito poi dell’idea che vi sia stato un radicale ed immediato cambiamento di clima, se prima del Diluvio il clima era mite e temperato, come mai tutti gli animali ritrovati in Siberia appartenevano alle specie tipiche dei climi freddi? Oltre ai mammuth, ricoperti di lana fitta e spessa, gli altri animali trovati accanto a loro appartenevano a specie tipiche dei climi freddi, come il mastodonte, l’alce, il cervo, l’orso, il bue mischiato, lo yak, il bisonte e il lupo, solo per fare alcuni nomi. Parlando di questi resti, il libro Perspicacia (ed. 1990, p.695) afferma: «Alcuni hanno additato [tali resti] come una prova tangibile di un rapido cambiamento di clima e di una distruzione improvvisa causata da un diluvio universale. Altri invece propendono per spiegazioni della morte di questi animali che non richiedono una catastrofe mondiale». Mentre nel libro da cui è tratto il disegno su riportato (ed. 1967) si affermava che tali resti erano una prova convincente dell’universalità del Diluvio, in questa più recente pubblicazione la Società Torre di Guardia fa questa sorprendente dichiarazione: «La prova che c’è stato il Diluvio non dipende da questi fossili e dai resti di animali congelati»."

[Modificato da Bicchiere mezzo pieno 18/06/2010 08:01]
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Mentre ascoltavo il filmato inserito da Mauro mi rendevo costantemente più conto delle capacità da prestigiatori dei TdG nel gettare "fumo negli occhi" alle persone incolte e senza un'adeguata formazione culturale.
Per dimostrare che la Bibbia è accurata scientificamente riguardo al racconto creativo, fanno capire che la scienza contraddica solo i fondamentalisti cristiani che credono nello scandire di 24 ore di ogni giorno creativo. Non si mettono certo a parlare di tutte le altre contraddizioni fra la scienza e il dato biblico concernenti il loro modo di leggere la scrittura, ma solo ed unicamente il modo di leggerla dei fondamentalisti cristiani. Con questa tattica - evitando di parlare anche di quelle contraddizioni palesi fra il dato biblico e il dato scientifico (tipo i dati che ho riportato io più sopra) - vogliono creare nella mente dell'ascoltatore l'idea che scienza e Bibbia vadano d'accordo, ma in realtà, per tutti i motivi esposti più sopra, così non è.
Senza contare che il loro discorso sulla durata più lunga di 24 ore del giorno creativo fa acqua da tutte le parti perchè nel contesto della creazione, al termine di ogni giorno è scritto "e si faceva sera e si faceva mattina" onde indicare la vera e propria letteralità del giorno. Perciò hanno proprio ragione i fondamentalisti cristiani a definire i TdG apostati perchè non stanno a quello che dice realmente la Bibbia.

Il fatto che la Bibbia sia Parola di Dio non va ricercata nella sua accuratezza storica ma nella testimonianza della fede cristiana, così come spiega eloquentemente Weiss nel solito medesimo libro:

"Se ci si mette a discutere coi Testimoni di Geova del modo che si è appena prospettato, essi obiettano: “Chi parla così non è più cristiano, perché non crede nella Parola di Dio attestata nella Bibbia”. Si pone a questo punto il compito di mostrare che la fede nella Parola di Dio, contenuta nella Bibbia, non richiede di considerare questo libro sacro come l’autorità somma anche nelle questioni storiche e scientifiche. E a proposito delle profezie occorre anche chiarire che si può credere all’amore di Dio quale è attestato nella Bibbia, anche se non tutte le promesse paiono esaudite.

a) La viva testimonianza di fede quale fonte immediata della fede


Riflettiamo innanzi tutto su quanto segue: la fede non nasce quasi mai dalla sola lettura della Bibbia, nemmeno nel caso dei Testimoni di Geova. Alla fede l’uomo perviene attraverso il contatto con persone credenti. E’ dal loro modo di vivere che apprende prima di tutto qualcosa della realtà in cui essi, come cristiani, credono. Quando un non credente incontra dei cristiani che fan parte d’una comunità ecclesiale la quale vive la sua fede, allora subito gli divengono evidenti i meravigliosi “effetti” della fede cristiana sull’uomo: la fede rende l’individuo interiormente libero, aperto, capace di amare: conferisce sostegno nelle difficoltà e nelle sofferenze della vita; placa la paura, anche la paura della morte. Ma tutto questo la fede è in grado di dare all’uomo perché essa in definitiva altro non è che la certezza profonda di essere accettati, accolti, amati da Dio: per sempre, anche oltre la morte.

Quando i credenti dicono al non credente che questa certezza di essere accettati da Dio è trasmessa loro dal messaggio della Scrittura, soprattutto dal vangelo, questo messaggio comincerà forse ad attirarlo. Dalla vita e dalle parole dei credenti, ispirate dalla Bibbia, egli potrà persuadersi sempre più che il messaggio cristiano non è una finzione: per quanto incomprensibile e sorprendente possa essere il fatto che dio nel suo amore si unisce all’uomo, sino a diventare uomo e a morire in croce nella persone del Figlio suo, nondimeno ciò viene incontro all’anelito più profondo del cuore umano; ugualmente, la fede cristiana molto esige dall’uomo, ma lo sottrae da ogni schiavitù, anche verso se stesso, e gli dona pace e felicità.

In un simile incontro con cristiani, il non credente può infine pervenire egli stesso alla fede. Questo avviene allorché si rende conto di trovarsi personalmente di fronte a Dio e di essere da lui chiamato con amore. Questa certezza non può essere determinata attraverso prove, né attraverso uno spasmodico atto di volontà. Sarà accolta come un dono – come grazia – di Dio. Chi accoglie questa grazie della fede – il che non accade il più delle volte tutto d’un tratto, bensì passo dopo passo – sperimenta poi anche in misura crescente la liberazione dal rancore, dall’odio, dall’introversione e la disponibilità verso gli altri fino all’amorosa offerta di sé a servizio del prossimo e all’amore per i nemici. Il sottolineare il carattere di dono di questo processo non significa che l’uomo vi abbia un ruolo puramente passivo. La misericordia divina precede, ma subito esige anche la partecipazione libera e coerente dell’uomo e un continuo lavoro su se stessi.

Se una persona non fa simili esperienze in nessun modo, non può pervenire a una fede cristiana autenticamente liberatoria. Per noi cattolici ciò implica una domanda seria: nelle nostre comunità è veramente possibile incontrare Dio? C’è in esse quella comunione di persone limpida al punto di mostrare Dio quale ultima fonte d’una vita comune condotta nell’amore e nella fraternità? Certuni non sono forse diventati Testimoni di Geova inconsapevolmente anche per questo, per aver ritenuto di trovare presso di loro una comunità più cristiana?

La fede dei Testimoni di Geova è ovviamente solo una forma distorta dell’autentica fede cristiana. Non tende, infatti, tanto verso il Dio vivo nella cui grazia e misericordia l’uomo può sentirsi al sicuro, ma s’impantana in un rigido sistema di “insegnamenti biblici”. I Testimoni di Geova sono affascinati da questo sistema, dalla sua logica e forza persuasiva (in realtà apparenti), soprattutto dal (presunto) esatto avverarsi di così tante profezie. Essi “studiano” la Bibbia e si stupiscono che in essa (apparentemente) “tutto sia esatto”, però non comprendono cosa sia la meditazione della parola biblica, per assaporarvi con immediatezza la vicinanza del Dio vivo. Così la loro “fede” è più che altro una visione del mondo nella quale Dio svolge una parte centrale, piuttosto che essere un’autentica e appagante percezione di Dio.

Per questa ragione nemmeno la fratellanza fra di loro scaturisce in definitiva dalla fiducia in Dio, non è una naturale conseguenza dell’affidarsi a Dio. Dalle relazioni di ex Testimoni di Geova si desume con chiarezza quanto poco in realtà – contrariamente all’apparenza – la loro comunità sia libera e liberatoria. La loro “comunità” è basata più su un sistema d’idee che sulla grazia divina e dunque irradia assai poco di grazia attorno a sé. Purtroppo, inizialmente, le persone non se ne accorgono. Si sentono lì per lì attratte, nel loro disorientamento umano e religioso, dalla cordialità e dal senso di reciproca appartenenza ai Testimoni di Geova. Unitamente al fascino esercitato dalla loro dottrina, quest’attrattiva conduce spesso, molto presto, alla perdita d’una sana capacità di giudizio e culmina non nella “libertà cristiana”, ma nella sudditanza nei confronti della setta.

b) La motivazione della testimonianza di fede nella Bibbia

La testimonianza di fede della comunità cristiana, cioè della Chiesa, scaturisce dalle grandi opere che Dio ha compiuto nella storia d’Israele e soprattutto in Gesù di Nazareth. Questi avvenimenti storici, nei quali Dio si è manifestato andando incontro agli uomini, sono fondamentali per la fede cristiana. In essi è avvenuto ciò che i cristiani chiamano rivelazione divina. Sono registrati nella Bibbia. La Bibbia è, nel suo complesso, la versione scritta dell’azione di Dio lungo la storia: negli scritti biblici se ne riferisce, si tenta di comprenderla, se ne traggono ammaestramenti e si ringrazia Dio.

Così la testimonianza di fede della Chiesa è legata alla Bibbia e deriva da essa. Inizialmente la testimonianza viva ha preceduto la Bibbia, poiché gli scritti biblici ne sono derivati. Paolo predicò quando non esistevano ancora vangeli scritti, e anche le sue lettere derivarono dall’insegnamento diretto. I vangeli furono composti sulla base di tradizioni riferite inizialmente a voce. Anche dopo il formarsi dei libri della Scrittura e il loro riconoscimento quale fonte di fede da parte della Chiesa, occorre che la Scrittura divenga viva nella comunità dei cristiani, se la si vuole comprensibile agli estranei. Però la Chiesa si è assoggettata una volta per tutte alla Scrittura. Questa certifica l’evento sul quale la Chiesa è basata. Perciò la Chiesa deve attingere la propria testimonianza dalla Scrittura e confrontarsi continuamente con essa come a ultima norma.

[Modificato da Bicchiere mezzo pieno 18/06/2010 08:31]
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Cercando in rete, ho trovato alcuni presunti "errori" della Bibbia, che pare siano provati, vediamo dunque:

1) Era verso mezzogiorno, quando il sole si eclissò e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. Il velo del tempio si squarciò nel mezzo. Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito». Detto questo spirò.(Lc23,44-46)

Le eclissi solari durano al massimo sette minuti e sono visibili da una porzione molto ridotta della superficie terrestre. Inoltre, in base ai calcoli astronomici non ci sono state (ne non sono state registrate) eclissi solari nel periodo in cui è avvenuta, approssimativamente, la morte di Gesù. Inoltre le eclissi non possono verificarsi in prossimità della Pasqua ebraica perché quest'ultima coincide col plenilunio, quindi la Luna è necessariamente dalla parte opposta della Terra rispetto al Sole e non può oscurare quest'ultimo.

Flegone testimonia un terremoto ed un'oscurità improvvisa e prolungata in Medio Oriente nel 33 d.C. Il fenomeno poteva chiaramente essere di origine atmosferica, in quanto il termine usato in greco non implica una vera eclissi.
Inoltre alcuni sostengono che un'eclissi di sole copra al massimo 270 km quadrati di superficie; in realtà con l'espressione "tutta la terra" si intende la Giudea, perché Gesù predicò il Vangelo solo in Israele.

2) L'anno terzo del regno di Ioiakim re di Giuda [606-605 a.C.], Nabucodonosor re di Babilonia marciò su Gerusalemme e la cinse di assedio. (Dan1,1)

Secondo le cronache babilonesi l'assedio avvenne nel 602 a.C.

606 - 605 a.C. Era il terzo anno secondo il computo Babilonese. Esso non prendeva in considerazione il primo anno di regno (l'insediamento), ma iniziava il calcolo solamente a partire dall'anno successivo. Pertanto, il "Terzo anno" equivaleva al "Quarto anno" nel computo Giudaico (cfr. Gr 46:2)

3) Il re Baldassar imbandì un gran banchetto... (Dan5,1)

Baldassar (Bel-sarra-usur) non fu re

secondo recenti studi fu co-reggente di Babilonia (vedi Baldassar e note)

4) Quando Baldassar ebbe molto bevuto comandò che fossero portati i vasi d'oro e d'argento che Nabucodonosor suo padre aveva asportati dal tempio... (Dan5,2)

Baldassar (Bel-sarra-usur) era figlio di Naboide (Nabû-nāʾid), non Nabucodonosor

La madre di Baldassar era figlia di Nabuccodonosor, da cui l'epiteto di padre inteso come "avo" secondo l'uso semitico

5) In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando era governatore della Siria Quirinio. (Lc2,1-2)

Il governatore della Siria Publio Sulpicio Quirinio eseguì un censimento nel 6 d.C., mentre Erode il Grande, co-protagonista del racconto del natale, era morto già nel 4 a.C.

Forse Quirinio cominciò un censimento parziale in Palestina, zona particolarmente 'calda' inclusa nella Siria romana, prima di quello dell'intera provincia;[21] oppure godette di un primo mandato precedente a quello del 6 d.C.; oppure fu incaricato del censimento sotto il governatorato di Senzio Saturnino (vedi Censimento di Quirinio) Chi colloca la morte di Erode nell'1 a.C. o nel 1 d.C. seguendo una lettura delle Antichità Giudaiche precedente al XVI secolo, identifica il censimento di Quirinio con quello indetto da Cesare Augusto in occasione della sua titolazione a Pater Patriae, finalizzato a ribadire l'obbedienza dei popoli sottomessi, il quale si svolse intorno al 3-2 a.C.

Ce ne sono molti altri ancora, siccome si tratta di wikipedia, prendetele con le pinze.

Fonte qui

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27/06/2010 13:46
 
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Mauro dice

Cercando in rete, ho trovato alcuni presunti "errori" della Bibbia, che pare siano provati, vediamo dunque:





Necessita ribadire di nuovo che, la fisica(scienza) con la metafisica non sono conciliabili, sono due aspetti indipendenti, quando una delle due parti sconfina dalle proprie pertinenze si evincono solo inesattezze, conflitti e via dicendo.

Ripeto che gli avvenimenti narrati nella Bibbia non possono essere sotto osservazione scientifica poiché non sono avvenimenti scientifici, ma interventi Divini il quale esula dalla spiegazione puramente fisica.

Per capirci facciamo un esempio, tutti noi ricordiamo l’avvenimento di Giosuè, come egli ordinò al sole di fermarsi, il racconto dice che ci fu luce per tutto il tempo della battaglia.

E’ evidente che tale racconto non può essere spiegato “scientificamente”, giacché scientificamente sappiamo che la Terra non si è mai fermata e mai si fermerà(sconvolgerebbe molte leggi fisiche), quindi chi afferma con una lettura letteralista l’immobilità momentanea della Terra (del sole secondo la loro concezione) sta sconfinando in un campo che non gli appartiene, giacché quel fenomeno del prolungamento luminoso è stato un atto Divino, rientrando quindi nella metafisica.

Così anche gli avvenimenti accaduti alla morte di Cristo vanno visti come manifestazioni Divina, ora se la scienza “tenta” di darne una spiegazione scientifica sta oltrepassando ciò che le compete, poiché tali manifestazione non erano di natura fisica, ed incappa nei più svariati errori.

Cercare di “mischiare” la scienza con la Fides è come mischiare in una bottiglia l’olio con l’aceto, se la bottiglia viene agitata i due elementi“sembrerebbero amalgamarsi” ma dopo qualche minuto ogn’uno ritorna nella sua posizione ossia son ben separati, così è per la Fisica e la Metafisica.

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Re:
francocoladarci, 27/06/2010 13.46:

Mauro dice

Cercando in rete, ho trovato alcuni presunti "errori" della Bibbia, che pare siano provati, vediamo dunque:





Necessita ribadire di nuovo che, la fisica(scienza) con la metafisica non sono conciliabili, sono due aspetti indipendenti, quando una delle due parti sconfina dalle proprie pertinenze si evincono solo inesattezze, conflitti e via dicendo.

Ripeto che gli avvenimenti narrati nella Bibbia non possono essere sotto osservazione scientifica poiché non sono avvenimenti scientifici, ma interventi Divini il quale esula dalla spiegazione puramente fisica.

Per capirci facciamo un esempio, tutti noi ricordiamo l’avvenimento di Giosuè, come egli ordinò al sole di fermarsi, il racconto dice che ci fu luce per tutto il tempo della battaglia.

E’ evidente che tale racconto non può essere spiegato “scientificamente”, giacché scientificamente sappiamo che la Terra non si è mai fermata e mai si fermerà(sconvolgerebbe molte leggi fisiche), quindi chi afferma con una lettura letteralista l’immobilità momentanea della Terra (del sole secondo la loro concezione) sta sconfinando in un campo che non gli appartiene, giacché quel fenomeno del prolungamento luminoso è stato un atto Divino, rientrando quindi nella metafisica.

Così anche gli avvenimenti accaduti alla morte di Cristo vanno visti come manifestazioni Divina, ora se la scienza “tenta” di darne una spiegazione scientifica sta oltrepassando ciò che le compete, poiché tali manifestazione non erano di natura fisica, ed incappa nei più svariati errori.

Cercare di “mischiare” la scienza con la Fides è come mischiare in una bottiglia l’olio con l’aceto, se la bottiglia viene agitata i due elementi“sembrerebbero amalgamarsi” ma dopo qualche minuto ogn’uno ritorna nella sua posizione ossia son ben separati, così è per la Fisica e la Metafisica.

Franco



Nel post precedente ci sono degli esempi storici e non scientifici, ad esempio di re che la Bibbia dice d'esserlo stato, ma che in realtà non sono mai stati re.



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Il mio post non era rivolto agli argomenti “storici”, bensì a quelli scientifici, di natura fisica come quello postato.


1) Era verso mezzogiorno, quando il sole si eclissò e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. Il velo del tempio si squarciò nel mezzo. Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito». Detto questo spirò.(Lc23,44-46)

Le eclissi solari durano al massimo sette minuti e sono visibili da una porzione molto ridotta della superficie terrestre. Inoltre, in base ai calcoli astronomici non ci sono state (ne non sono state registrate) eclissi solari nel periodo in cui è avvenuta, approssimativamente, la morte di Gesù. Inoltre le eclissi non possono verificarsi in prossimità della Pasqua ebraica perché quest'ultima coincide col plenilunio, quindi la Luna è necessariamente dalla parte opposta della Terra rispetto al Sole e non può oscurare quest'ultimo.

Flegone testimonia un terremoto ed un'oscurità improvvisa e prolungata in Medio Oriente nel 33 d.C. Il fenomeno poteva chiaramente essere di origine atmosferica, in quanto il termine usato in greco non implica una vera eclissi.
Inoltre alcuni sostengono che un'eclissi di sole copra al massimo 270 km quadrati di superficie; in realtà con l'espressione "tutta la terra" si intende la Giudea, perché Gesù predicò il Vangelo solo in Israele.



Come si evince si vuol dare una spiegazione scientifica su ciò che non lo è.

Franco


“Quando si vuol cercare la verità su una questione
bisogna cominciare col il dubbio.
(S. Tommaso d’Aquino)”

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Re: Re:
mauro.68, 27/06/2010 13.52:



Nel post precedente ci sono degli esempi storici e non scientifici, ad esempio di re che la Bibbia dice d'esserlo stato, ma che in realtà non sono mai stati re.






Anche la WTS riconosce che Baldassarre non era il figlio di Nabucodonosor, bensì il nipote, ma, in questo caso, ammette che le abitudini dell'epoca permettevano di chiamare "padre" o "figlio" o "fratello" coloro che in realtà non lo erano ma che i rapporti parentali permettevano di definirsi ugualmente tali.

Inoltre Baldassare, spiegano, è definito Re in quanto in quel momento, essendo suo padre Nabonedo impegnato in guerra, quindi lontano da Babilonia, ne faceva le veci.


Ely


27/06/2010 16:52
 
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Re: Re: Re:
Elyy., 27/06/2010 15.18:




Anche la WTS riconosce che Baldassarre non era il figlio di Nabucodonosor, bensì il nipote, ma, in questo caso, ammette che le abitudini dell'epoca permettevano di chiamare "padre" o "figlio" o "fratello" coloro che in realtà non lo erano ma che i rapporti parentali permettevano di definirsi ugualmente tali.

Inoltre Baldassare, spiegano, è definito Re in quanto in quel momento, essendo suo padre Nabonedo impegnato in guerra, quindi lontano da Babilonia, ne faceva le veci.


Ely





Eh, già, peccato però che poi disconosca che la plurivalenza del termine non valga nel caso del Cristo a cui ''appioppano'' fratelli carnali.
Ma, tornando in tema, se la scienza e la bibbia fossero un tutt'uno, non avremmo neppure bisogno di tutti gli sforzi dei fondamentalisti per farcelo credere, lo capiremmo da soli.
Gabriella
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