È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!





Benvenuti nel forum

Lo scopo di questo forum
è di dare a tutti la possibilità di esprimere la propria opinione
su ogni argomento dello scibile umano
rimanendo nel rispetto di OGNI
membro che lo compone.
L'apologia della propria religione è consentita.
Ci aspettiamo da ogni utente che si iscriverà qui,
la propria presentazione nell'apposita sezione
e l'estensione del proprio cordiale saluto a tutti gli iscritti
i quali sono invitati ad accoglierlo altrettanto cordialmente





Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

La scienza contraddice la Genesi?

Ultimo Aggiornamento: 27/06/2010 16:52
Autore
Vota | Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 5.094
Post: 457
Registrato il: 25/08/2005
Registrato il: 18/07/2009
Sesso: Maschile
Utente Master
Utente Comunità
18/06/2010 07:53
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

La Bibbia e la scienza sono certamente in contrapposizione tra loro. I dati scientifici presenti nel racconto biblico sono contrastanti con i dati scientifici moderni acquisiti dalla scienza.
Il libro "Testimoni di Geova, Testimoni di Dio?" scritto da Cristian Weiss mette ben in luce che se volessimo dare affidabilità alla Bibbia in base alla sua accuratezza scientifica staremmo freschi.

Avevo aperto un topic a tal riguardo. Riporto la citazione che tratta specificamente questo argomento:
[URL=
inostriamici.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=...
inostriamici.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd...

"b)Esattezza scientifica?

Mentre la Bibbia è, comunque, ancora direttamente interessata alla storia, poiché la fede cristiana fa riferimento ad avvenimenti storici, su questioni inerenti ad altre scienze ci pianta completamente in asso. Lo vedremo particolarmente nel capitolo seguente. Ma ecco due esempi d’un modo d’argomentare errato. I Testimoni di Geova sostengono che ricerche linguistiche avrebbero dimostrato che la pianura di Sennaar è stata l’epicentro da cui sarebbero derivate le diverse lingue dell’umanità. E in Sennaar appunto si troverebbe la città di Babel, dove, secondo il racconto biblico, sarebbero sorte diverse lingue (da “Tutta la Scrittura è ispirata” pag. 340). I Testimoni desumono questa tesi insostenibile da un’opera di George Rawlinson, dal titolo “Le prove storiche sulla verità dei racconti della Scrittura”. Questa tesi sarebbe stata sostenuta da Sir Henry Creswicke Rawlinson, un noto assiriologo. Non è stato possibile verificare l’esattezza della menzione dei Testimoni di Geova, perché non si dispone della fonte, ovvero l’opera di George Rawlinson. Però risulta che è stata pubblicata nel lontano 1862, cioè in un tempo in cui gli studi relativi alle origini della storia dell’umanità erano appena agli inizi. Inoltre titolo e citazioni del libro dimostrano che non si tratta di un’opera scientifica autonoma, bensì d’una difesa, a carattere divulgativo, dell’esattezza scientifica della Bibbia. Un’argomentazione scientifica appoggiata da una letteratura divulgativa vecchia di oltre un secolo è, però, veramente poco seria!

Il secondo esempio, addirittura buffo, si desume dallo stesso libro dei Testimoni di Geova (“Tutta la Scrittura è ispirata”). “Nel campo della zoologia, Levitico 11:6 classifica la lepre fra i ruminanti. Questa classificazione un tempo veniva contestata, ma ora la scienza conferma che la lepre e il coniglio reingeriscono il cibo” (Questo è quello che dice il libro dei Testimoni).
Cosa significa che i conigli “reingeriscono” il cibo? Secondo l’opinione dei Testimoni diGeova, il coniglio è davvero un ruminante? In realtà, appare soltanto come tale. Da quest’apparenza si è fatto un tempo ingannare anche l’autore biblico. Ed è appunto questo che involontariamente è confermato dalla menzionata argomentazione dei Testimoni di Geova."

Ma passiamo oltre. Parlando specificamente del racconto della Genesi, come la creazione di Adamo ed Eva o il racconto del diluvio, ti segnalo questa pagina web che ne mettono in evidenza l'insostenibilità storica (è sempre tratto dal libro di Cristian Weiss "Testimoni di Geova, Testimoni di Dio?"):
http://www.infotdgeova.it/weis.htm

"I testimoni di Geova sono anche, per certi aspetti, figli della nostra era scientifica: non contestano, nel complesso, i risultati cui è pervenuta l'astronomia a proposito della struttura dell'universo e della forma sferica della terra, però non si rendono conto dell'impossibilità di conciliare le rappresentazioni bibliche con questi risultati, e così le adattano forzatamente all'odierna immagine del mondo.

Nella Bibbia è pacifico che la terra è costituita da un enorme disco sorretto da colonne (Salmo 75,42; Salmo 104,5). Sopra la terra si innalza il firmamento a mo' di cupola e, sopra ancora, c'è acqua (Salmo 148,4). Secondo Genesi 1,6 il firmamento fu creato nel secondo giorno e venne chiamato "cielo" (Genesi 1,8). Poiché i testimoni di Geova sanno che questa cupola in realtà non esiste, e tuttavia vogliono prendere il testo biblico in senso letterale, invece di "firmamento" in Genesi 1,6 scrivono "distesa" e la equiparano all'atmosfera terrestre. Ritengono inoltre che la terra, allora, era davvero sovrastata da una specie di "grande volta" formata dall'acqua, la quale sarebbe crollata in occasione del diluvio.

A prescindere dal fatto che l'intera teoria è scientificamente insostenibile, contraddice anche la Bibbia stessa: infatti essa afferma esplicitamente che anche dopo il diluvio c'è acqua sopra il firmamento (Salmo 148,4; 104,13). Inoltre il "il firmamento" della Bibbia non può essere identificato con l'atmosfera terrestre, come appunto chiarisce l'immagine biblica che pone il sole, luna e stelle nel firmamento (Genesi 1,14-17).

I testimoni di Geova sostengono che la Bibbia sa già della forma sferica della terra, poiché in Isaia si dice che Dio siede sopra la volta del mondo (Isaia 40,22). Sennonché questa enunciazione dimostra appunto che la terra è qui considerata come un disco rotondo. In Apocalisse 7,1 e 20,8 la terra vi appare piatta con quattro angoli. E così constatiamo che sulla forma reale della terra non possiamo ricavare nulla dalla Bibbia. Nemmeno Giobbe 26,7 dimostra che la Bibbia abbia anticipato le conoscenze scientifiche. Dalla frase "(Dio) tiene sospesa la terra sopra il nulla" non si può concludere, come fanno i testimoni di Geova, che alla Bibbia fosse già nota la sospensione della terra nello spazio. Che questa conclusione sia errata, lo dimostrano frasi come: "Egli stende il settentrione sopra il vuoto" (Giobbe 26,7), oppure: "Ha tracciato un cerchio sulle acque, sino al confine tra la luce e le tenebre" (Giobbe 26,10). Chiaramente qui emerge una concezione del tutto diversa da quella che prospetta la scienza moderna.

Secondo il racconto della creazione di Genesi 1, Dio crea nel quarto giorno il sole, la luna e le stelle e colloca queste luci nel firmamento del cielo (Genesi 1,17). Di nuovo emerge in modo evidentissimo l'antica concezione del mondo: il sole, la luna e le stelle sono fissati nella volta celeste (non può dunque trattarsi dell'atmosfera) e vi percorrono il loro corso sopra la terra, che resta immobile. Poiché i testimoni di Geova non possono ammettere che la Bibbia prende le mosse da una simile concezione del mondo, oggi superata, cambiano il senso del brano in modo da renderlo compatibile con la moderna visione degli astri e del sistema solare. Sostengono che il testo non intende asserire che sole, luna e stelle sono stati creati soltanto nel quarto giorno della creazione. A quell'epoca, in seguito a una purificazione dell'atmosfera, si sarebbero resi visibili dalla terra i loro contorni. La loro creazione sarebbe invece già attestata in Genesi 1,1. A titolo di prova adducono che in Genesi 1,1 si trova la parola "creò", in Genesi 1,16 invece la parola "fece". Il testo ebraico usa davvero, in questi due passaggi, parole diverse. Sennonché "fece" (Genesi 1,16) non vuole dire "rendere evidenti contorni", ma nel presente contesto ha lo stesso significato di "creò". Per convincersene, basta leggere Genesi 1,25-27. Genesi 1,25: "Dio fece le bestie selvatiche"; Genesi 1,26: «e Dio disse: "Facciamo l'uomo"»; Genesi 1,27: "Dio creò l'uomo". Ma anche a prescindere da questi dettagli, si constata a prima vista quanto sia forzata tutta l'interpretazione che testimoni di Geova danno al racconto della creazione dei corpi celesti.

Per i testimoni di Geova è particolarmente imbarazzante che la Genesi riporti due racconti della creazione, risalenti a tempi diversi e non concordanti nelle loro indicazioni. Nel secondo racconto (Genesi 2,4 b-24), che è il più antico, si riferisce che Dio volle dare al primo uomo un aiuto adeguato (v.18). Allora, dopo aver creato Adamo, plasmò "dal suolo ogni sorta di bestie selvatiche e tutti gli uccelli del cielo, e li condusse all'uomo" (v.19). Poiché non si trovò un aiuto simile a lui (v.20), Dio creò la donna (vv. 21-22).Se si prendesse questo racconto alla lettera, vi sarebbe diretta contraddizione con la successione delle opere create da Dio come viene narrato in Genesi 1,20-27."

Segnalo anche l'insostenibilità scientifica del diluvio con quest'altra pagina web:
http://www.infotdgeova.it/diluvio.htm

"In ogni modo credo siano opportune alcune osservazioni in merito al valore "scientifico" delle suddette affermazioni.
I monti prediluviani, come si legge nella succitata pubblicazione, sarebbero stati molto meno elevati degli attuali, ma di quanto fossero meno alti non si sa. Comunque, supponendo che questi "monti" giungessero a 43 m. sopra il livello del mare (un’'altezza' estremamente modesta), in Genesi 7:19,20 si legge che tali 'monti' furono coperti da 15 cubiti (7 metri) d’acqua, per un totale di 50 m.s.l.m. Tutta quest’acqua sarebbe stata sospesa "sopra la distesa" e lì sarebbe rimasta fino al Diluvio; il che significa che sarebbe esistita in quel tempo una pressione terrestre di 6 atm., cioè 5 atm. per l’acqua e 1 atm. per l’aria: totale 6 atm. (1 atm.= 1kg/cm2 e ogni 10 m di acqua in più la pressione aumenta di 1 atm.).
Tutti gli animali che respirano ossigeno avrebbero avuto condizioni di vita impossibili con una pressione atmosferica di 6 atm./bar, perché l’ossigeno, ad una simile pressione, inizia a trasformarsi in un gas tossico. Un altro problema sarebbe sorto per gli uccelli, che sono strutturati per vivere alle attuali pressioni. Sicuramente, se la pressione atmosferica fosse stata così elevata, tutti i volatili non avrebbero la forma attuale, perché altrimenti per loro sarebbe stato impossibile volare;
e questo se ci limitiamo a considerare che le acque del Diluvio abbiano raggiunto un’altezza di soli 50 metri. La pubblicazione dei TdG, tuttavia, parlando di «pressione dell’acqua [equivalente] a circa "tre quintali per centimetro quadrato"», lascia intendere che per i Testimoni la massa acquea — e di conseguenza la pressione atmosferica — potrebbe essere stata enormemente maggiore.
Un’altra difficoltà sarebbe sorta per le specie animali acquatiche: se il mondo fosse stato sommerso completamente dall’acqua, infatti, tutta la massa acquea sarebbe diventata o dolce, o salata, o, nel caso peggiore, salmastra. Se l’acqua fosse diventata dolce, Noè avrebbe dovuto salvare nell’Arca anche tutti i pesci d’acqua salata. Se l’acqua fosse diventata salata, allora Noè avrebbe salvato "solo" i pesci d’acqua dolce. Se fosse diventata salmastra, allora avrebbe dovuto salvare tutti gli esemplari di entrambe le specie! Quindi, o Noè ha portato nell’Arca coppie di tutte le specie di pesci d’acqua dolce, o tutte quelle d’acqua salata, o tutte — proprio tutte — le specie acquatiche esistenti! (Si consideri che il famoso Acquario di Genova, ben più grande dell’Arca di Noè, contiene un infinitesima parte delle specie marine esistenti!).

Se le montagne prediluviane (prima cioè del 2370 a. C.) fossero state alte come l’Everest, la pressione sarebbe stata 880 volte superiore all’attuale, l’atmosfera sarebbe stata costituita dal 99,9% di vapore acqueo, rendendo impossibile la respirazione. La quantità d’acqua necessaria a ricoprire l’Everest, sarebbe stata pari a 4.400.000.000 km3. Dal punto di vista termodinamico, la caduta di questa massa d’acqua avrebbe riscaldato la terra di 3.500 gradi C. Non è possibile che la 'montagna' più elevata, al tempo del Diluvio, fosse di 43 m., perché per innalzare tali rilievi da 43 m. all’altezza dell’Everest (oltre 8800 m), si sarebbero dovute manifestare forze talmente catastrofiche che avrebbero reso impossibile la sopravvivenza dello stesso Noè, nonostante l’Arca. [3]
Ci vuole una "fede" davvero straordinaria per credere che le catene montuose, come l’Himalaya, e gli abissi oceanici si siano formati dopo il 2370 a.C., anno in cui, secondo i Testimoni di Geova, caddero le acque Diluvio!
Una grande quantità di disegni e pitture rupestri sono state ritrovate in caverne di tutta l’Europa. In questi disegni vengono spesso raffigurati animali ormai estinti, come il mammuth (che, anche secondo i Testimoni, esisteva prima del Diluvio). Solo nella grotta di Lascaux sono disegnati moltissimi mammuth (150 in tutta la caverna). Se davvero, come affermano i TdG, si verificarono ’grandi mutamenti nella crosta terrestre e sorsero nuove montagne, vecchi monti diventarono più alti’, ecc., come hanno potuto queste caverne, con le loro pitture, superare tali immani sconvolgimenti senza riportare alcun danno? Si noti che tali testimonianze di vita antidiluviana, spesso vengono ritrovate nelle stesse località che, secondo la Società Torre di Guardia, avrebbero subito drastici sconvolgimenti in seguito al Diluvio. In queste regioni esistono montagne alte migliaia di metri. Si può anche aggiungere che non si trovano le evidenze archeologiche di una simultanea distruzione, causata da inondazioni contemporanee, nei siti dei più antichi insediamenti.

Nel corso dei secoli sono state scoperte in Siberia decine di migliaia di ossa e cinque mammuth interi (congelati e con la carne intatta). Secondo i Testimoni di Geova questi resti costituirebbero una prova che una grande catastrofe, associata ad un improvviso cambiamento climatico, avrebbe colto di sorpresa branchi di mammuth, distruggendone la maggioranza e congelandone altri, in maniera talmente repentina da impedirne la decomposizione.
Ma non c’è alcun motivo di credere che le ossa ritrovate risalgano tutte ad un decesso avvenuto nello stesso momento. Potrebbero essere i resti di generazioni di animali e non di un singolo branco. In realtà, anche le carni del mammuth meglio conservato, nonostante i TdG affermino il contrario, avevano iniziato a decomporsi, prima di congelarsi.[5] Ciò indica che dopo la morte il mammuth si è congelato attraverso un processo normale e graduale. Non si è trattato di un "rapido congelamento" dovuto a una corrente di aria gelida provocata dall’improvviso cambiamento da un clima temperato a uno polare.
Ci si potrebbe anche chiedere come mai, fra tutti questi resti di mammuth congelati, non siano stati trovati anche dei resti umani. Infatti, un cataclisma capace di spazzare via contemporaneamente decine di migliaia di mammuth lanosi in un solo colpo, avrebbe dovuto coinvolgere anche gli esseri umani delle caverne che li cacciavano. Non si è trovato invece alcun resto umano in questi depositi di ossa. A proposito poi dell’idea che vi sia stato un radicale ed immediato cambiamento di clima, se prima del Diluvio il clima era mite e temperato, come mai tutti gli animali ritrovati in Siberia appartenevano alle specie tipiche dei climi freddi? Oltre ai mammuth, ricoperti di lana fitta e spessa, gli altri animali trovati accanto a loro appartenevano a specie tipiche dei climi freddi, come il mastodonte, l’alce, il cervo, l’orso, il bue mischiato, lo yak, il bisonte e il lupo, solo per fare alcuni nomi. Parlando di questi resti, il libro Perspicacia (ed. 1990, p.695) afferma: «Alcuni hanno additato [tali resti] come una prova tangibile di un rapido cambiamento di clima e di una distruzione improvvisa causata da un diluvio universale. Altri invece propendono per spiegazioni della morte di questi animali che non richiedono una catastrofe mondiale». Mentre nel libro da cui è tratto il disegno su riportato (ed. 1967) si affermava che tali resti erano una prova convincente dell’universalità del Diluvio, in questa più recente pubblicazione la Società Torre di Guardia fa questa sorprendente dichiarazione: «La prova che c’è stato il Diluvio non dipende da questi fossili e dai resti di animali congelati»."

[Modificato da Bicchiere mezzo pieno 18/06/2010 08:01]
La verità non è qualcosa di statico ma è basata su una conoscenza progressiva, in grado di mettere in discussione anche i precedenti concetti raggiunti usando il modello del metodo scientifico
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi
Cerca nel forum

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 19:31. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com
Horloge pour site Orologio per sito