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commento sulla Trinità

Ultimo Aggiornamento: 24/07/2010 20:55
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Trinità: 3×1maggio 28th, 2010


DOMENICA 30 maggio 2010
Santissima Trinità

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.
Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future.
Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».
(dal vangelo di Giovanni 16,12-15)

Dio è Trinità. Così ce lo insegna il catechismo.
Sembra che questa cosa sia stata messa li per complicarci la vita. Come spiegare che Dio è Uno e Trino? Un solo Dio in tre persone?
Cosa significa? Ma soprattutto (e qui viene il vero problema), cosa mi cambia della vita se riesco a spiegare questa Trinità?
Non mi basta sapere che Dio c’è e che ha creato tutto, e che devo vivere secondo le sue regole (che la Chiesa mi fa conoscere…)?

Ma non è così secondario e inutile provare a ragionare e capirci qualcosa di questo Dio Trinità. Non è affatto una perdita di tempo cercare di spiegarlo…
Potrei iniziare da qualche vecchio testo di catechismo che con parole prese in prestito dalla riflessione filosofica mi dice come può esser logica questa Trinità di Dio.
Ma è bene innanzitutto partire proprio dal Vangelo. E’ li che ci sono i primi indizi su questa Trinità, perché è Gesù stesso che nelle sue parole fa trasparire questa realtà di Dio.
Il breve passo del Vangelo di questa domenica ci fa vedere tutti e tre i protagonisti della Trinità da capire: Il Padre, lo Spirito e Gesù. La cosa che subito mi balza agli occhi è che c’è una relazione profonda tra questi tre. Non sembrano posti su un piano di gerarchia (dal più importante al più sottomesso), ma hanno una circolarità di azione che li mette su un piano di unione, di amore, di relazione così stretta che tende all’unità.
Credo che sia proprio la parola “relazione” che ci fa capire cosa sia e come funzioni al suo interno la Trinità.
E’ la relazione profonda di Padre, Figlio e Spirito Santo, che è talmente perfetta da formare una unità profonda che noi chiamiamo “unico Dio”.
Non credo di aver risolto il problema. Ci vorrebbe una vita per spiegare questa cosa davvero.
Può aiutare molto anche usare delle immagini per capire Dio. La prima immagine che mi viene in mente è quella della musica. Un brano musicale è l’intreccio di note diverse che formano un’unica melodia. Come un accordo su una tastiera di un pianoforte: le tre note sono diverse e in posizioni diverse, ma formano un unico accordo.

Il Vescovo Tonino Bello (grande pastore di Molfetta, e uomo di profondissima spiritualità evangelica, morto nel 1993) racconta di come lui un giorno cercò di preparare una omelia sulla Trinità e di come un prete lo aiutò a trovare la soluzione più vera, e che era la più semplice.

“Carissimi fratelli,
l’espressione me l’ha suggerita don Vincenzo, un prete mio amico che lavora tra gli zingari, e mi è parsa tutt’altro che banale.
Venne a trovarmi una sera nel mio studio e mi chiese che cosa stessi scrivendo. Gli dissi che ero in difficoltà perché volevo spiegare alla gente (ma in modo semplice, così che tutti capissero) un particolare del mistero della Santissima Trinità: e cioè che le tre Persone divine sono, come dicono i teologi con una frase difficile, tre relazioni sussistenti.
Don Vincenzo sorrise, come per compatire la mia pretesa e comunque, per dirmi che mi cacciavo in una foresta inestricabile di problemi teologici. Io, però, aggiunsi che mi sembrava molto importante far capire queste cose ai poveri, perché, se il Signore ci insegnato che, stringi stringi, il nucleo di ogni Persona divina consiste in una relazione, qualcosa ci deve essere sotto…
Colsi l’occasione per leggere al mio amico la paginetta che avevo scritto. Quando terminai, mi disse che con tutte quelle parole, la gente forse non avrebbe capito nulla. Poi aggiunse: “Io ai miei zingari sai come spiego il mistero di un solo Dio in tre Persone? Non parlo di uno più uno più uno: perché così fanno tre. Parlo di uno per uno per uno: e così fa sempre uno. In Dio, cioè, non c’è una Persona che si aggiunge all’altra e poi all’altra ancora. In Dio ogni Persona vive per l’altra.”
(da un omelia del 12 aprile 1987)

Sembra davvero una battuta quella di dire che Dio è un “tre per uno”, ma forse sta proprio qui il messaggio che Gesù ha voluto lanciarci, svelandoci a poco a poco la realtà di Dio.

Rimane il problema di cosa importa a noi sapere come è la Trinità…
Se Dio è “uno per l’altro” e se se noi siamo fatti ad immagine di Dio, credo che le conseguenze siano abbastanza chiare. Dio non è potere gerarchico, ma relazione.
La nostra vocazione profonda è quindi la relazione, il vivere uno per l’altro, il cercare di costruire l’unità superando le divisioni profonde generate molto spesso dal desiderio di mettersi gli uno sopra gli altri.
Capire Dio è quindi capire chi sono io e chi l’altro (qualsiasi!!) è per me
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AVER PAURA DEL DIAVOLO E' UNO DEI MODI DI DUBITARE DI DIO ...
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24/07/2010 20:55
 
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Interessante questo commento, la spiegazione della SS. Trinità è stata sempre un po’ ostica, a volte possiamo comprendere in una certa misura le cose spirituali solo facendo appello all’analogia.

Molto tempo fa ho letto un post dove si faceva un esempio per capire questo concetto, l’esempio era inerente ad una figura geometrica, il Triangolo Equilatero, tale triangolo a i lati uguali, e tre angoli uguali, ma anche se vi sono tre angoli uguali essi non formano tre triangoli separati bensì formano un unico triangolo, in modo analogo(brutta espressione) è la SS. Trinità, vi sono tre Ipostasi ma con un’unica sostanza.
Franco

“Quando si vuol cercare la verità su una questione
bisogna cominciare col il dubbio.
(S. Tommaso d’Aquino)”

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