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Per meglio comprendere il lavoro su Emilio Bossi

Ultimo Aggiornamento: 27/10/2010 16:25
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Agli interrogativi di Sonnyp cercherò di dare una spiegazione che sia la più “ragionevole” possibile”

Sonnyp chiede.

Cristo potrebbe benissimo essere esistito come uomo, ma capiamoci bene... come profeta, come uomo saggio, con un certo ascetismo che catturava gli uomini e li faceva suoi discepoli... ce ne sono stati diversi anche nel suo stesso tempo non è vero?



E’ vero, prima di Gesù ci furono alcuni che si/li definirono messia, ma da ricordare che dal punto di vista ebraico il messia era un uomo che avrebbe liberato Israele dalla sottomissione dagli oppressori.
Era già accaduto in passato: Zorobabel si sentì definire "benedetto di Dio", e "colui che deve venire" quando nel VI secolo avanti Cristo ricondusse in patria da Babilonia una colonia ebraica.

Dopo la deposizione di Archelào (figlio di Erode il Grande, detronizzato nel 6 d.C.), si forma in Galilea una banda armata per protestare contro il censimento ordinato da Roma: la capeggia un certo Giuda, che dichiara di non riconoscere altro padrone all'infuori di Dio: dunque un altro presunto Messia.
Dopo di lui, un certo Teuda si proclamerà investito di una missione divina, dichiarandosi capace di comandare alle acque del Giordano.
Fu attribuito da alcuni il titolo messianico a un eroe della lotta antiromana nel II secolo dopo Cristo: Bar Kokheba, che fece rinascere le speranze di indipendenza ebraica combattendo vittoriosamente contro le legioni dal 132 al 135. Egli riuscì a rioccupare Gerusalemme, ma le sue forze furono poi sconfitte da quelle di Adriano.

Si ebbero poi altre apparizioni di presunti o sedicenti "messia" nei tempi successivi, Mosè di Creta nel V secolo; Abulsa in Persia nel Vll, i "messia" di Cordova e di Fez nel XII, Isacco di Galilea nel XVI.

Senza dubbio ve ne saranno stati ancora altri con il presunto titolo di Messia, ma ciò che è rimarchevole è il fatto che tutti costoro avevano il fine di liberare Israele dall’occupazione, senza avere quelle caratteristiche “spirituali” che ebbe Gesù.
Altro aspetto di non poco conto che tutti questi “messia” hanno vissuto sia loro che i loro seguaci per un tempo molto breve, cosa che non si può dire di Gesù Cristo ed i suoi cristiani.




Non potrebbe essere che gli apostoli abbiano esagerato ed esasperato le sue gesta sino a farlo divenire quindi il "figlio di Dio" tanto atteso?

Non sarebbe la prima volta che nelle "sacre scritture" l'uomo esaspera un racconto o addirittura lo inventa per mere convinzioni divine?.



Questa è una riflessione legittima, in modo particolare nel VT vi sono racconti mitici, amplificati, ma anche qui vi è da considerare il tempo, la cultura dell’antico popolo israelita, che un racconto sia”mitico” non lo esclude che non sia vero, cioè, vi è stato un avvenimento particolare, lo scrittore per comunicare al popolo il senso di tale avvenimento può benissimo averlo ingrandito colorato, tale modo di esprimersi è proprio di ogni tempo anche nel nostro,cercherò di fare un esempio anche se semplice.

Un tizio venne nel mio laboratorio e mi chiese se potevo tagliare una piccola lastrina di marmo, al che rispondo dicendo, vede non avrei nessun problema a soddisfarla, purtroppo però per fare questo taglio mi occorre mezza giornata per preparare la macchina e un secondo per tagliare.

E’ evidente che il mio racconto è ingigantito, poiché non è vero che per sistemare la macchina ci voglia mezza giornata, al massimo dieci minuti, così anche per il taglio, non ci vuole un secondo bensì cinque minuti, quindi nel mio racconto c’è da evidenziare quello che effettivamente vuole dire, ossia anche se è un semplice taglio ci vuole del tempo per farlo, quindi per evidenziare questo il racconto è stato ingrandito, colorato, ma nella sostanza rimane veritiero.

I racconti, o certi racconti nel VT seguono lo stesso concetto, come ad esempio il “Sole” che si fermò, lo scrittore narra “ Giosuè disse al Sole, fermati”, anche se il racconto è colorito la sostanza del medesimo rimane, cioè, quello fu un giorno più lungo sia dei precedenti che dei seguenti.

Nel caso di Gesù la cosa è un po’ diversa, una caratteristica della sua opera erano i miracoli, avvenimenti che perfino i giudei dovettero riconoscere, attribuendo però tali opere al diavolo e non a Dio, ciò che gli apostoli narrarono erano le profezie del VT, profezie che alcune adempì Gesù stesso come appunto le guarigioni e l’amore per il prossimo << andrà a cercare le pecorelle smarrite, solleverà quelle che sono cadute, fascerà le piaghe di quelle che sono ferite fortificherà le deboli, confermerà le fedeli e le condurrà nelle vie della giustizia (Ezech. 34)>> ancora<
Altre profezie non poteva compierle Gesù ma bensì altri, come ad esempio la sua nascita<>, << non gli sarà rotto nessun osso>>.

Quindi il racconto apostolico ha una ragionevole certezza di fedeltà, infatti anche nelle varie sette eretiche dei primi cristiani non viene mai messa in dubbio l’operato di Gesù ne il racconto apostolico, dando però una loro interpretazione sui suoi insegnamenti, così come l’essere chiamato” Figlio di Dio” e in modo particolare la sua risurrezione non furono mai messi in discussione neanche dagli eretici, anche se Marcione dette una sua interpretazione personale della medesima.



Non potrebbe essere che l'intera bibbia sia solo opera umana e che l'uomo abbia, attraverso un certo autocondizionamento dovuto anche alla tradizione e alla speranza, creduto che fosse da Dio quando Dio centra ben poco se pure centra?



Che la Bibbia tutta sia stata scritta dall’uomo è un fatto e nessuno lo contesta, come nessuno contesta il modo come gli agiografi hanno scritto, tenuto conto a chi lo scritto doveva arrivare, un popolo dall’inizio nomade, con cultura assorbita dalle nazioni vicine, un popolo che aveva bisogno di comprendere verità rivelate in un modo più colorito, solo con Mosè si ebbe inizio ad una separazione con culture politeistiche.

Il racconto della genesi d’Israele fatta dagli scrittori è particolare, in quanto vi sono narrate sia la prosperità che il decadimento della medesima, al contrario delle altre nazioni in cui si lasciavano ai posteri solo le vittorie ed il benessere omettendo altri avvenimenti i quali avrebbero posto quella nazione in “cattiva luce”, abbiamo l’Egitto come esempio in merito.



Dio potrebbe anche avere un figlio chiamato Cristo, così come potrebbe benissimo avere una schiera di essere angelici sia buoni che cattivi, (anche se ci credo poco), e attraverso la mitologia e le credenze delle varie culture popolari che si sono succedute nel corso del tempo, avere sempre aggiunto la propria "razione" alla spirtitualità umana?



Il fatto che vi siano persone spirituali(angeli) sia buone che cattive, non è nulla di strano, anche nel genere umano vi sono persone che hanno una grande bontà come pure vi sono persone che sono cattive, in ambo i casi il proprio agire è dettato dalla propria volontà, il famoso “libero arbitrio”.

Abbiamo anche accennato che nel VT vi sono racconti mitologici, i quali hanno di base un fatto reale ma ingigantiti e colorati nel racconto, gli ebrei nella loro genesi hanno avuto sempre contatti con culture diverse assorbendone in una certa misura le loro usanze (come nel pseudo taglione), vedere il racconto dei fratelli di Dina.
Ora la fattispecie che a noi interessa maggiormente è in relazione con Gesù ed il cristianesimo, reputarono i primi cristiani come degni di fiducia i racconti apostolici?, possiamo affermare di si, prendiamo ad esempio la loro persecuzione.

La prima persecuzione avvenne nel 64 ad opera di Nerone, quindi quando molti apostoli e discepoli testimoni oculari di Gesù, erano ancora in vita.
La seconda al tempo dell’imperatore Domiziano 95 .
La terza di Traiano, anche se non fu una persecuzione vera e propria ma delle indicazioni a Plinio il Giovane su come trattare i cristiani in caso di denuncia.
La quarta di Marco Aurelio, nel 177, abbiamo notizie anche da Eusebio di Cesarea sui motivi di tale persecuzione ,accuse di cannibalismo, incesto ecc.
Settimo Severo, anche se lasciò inalterate le vecchie leggi sulla persecuzione, in una certa misura cercò di proteggerli.
Una delle persecuzioni più feroci furono quelle di Decio e Valeriano nel III secolo, iniziando nel 250.
Sotto Diocleziano fu particolarmente feroce, distruzione delle chiese e degli scritti.

Solo con Costantino le persecuzioni ebbero fine, nel 311.
Ora dal 64 fino al 303, quanti cristiani morirono a causa della loro fede in Cristo?, alcuni ebbero la testimonianza diretta degli apostoli, gli altri ritennero meritevoli di fiducia i racconti loro trasmessi dai testimoni oculari di Gesù.
Vediamo alcune testimonianze sui cristiani da persone pagane.
Talmud Babilonese (70>200)

"Alla vigilia della Pasqua [ebraica], Yeshu fu appeso. Per quaranta giorni prima dell'esecuzione, un araldo . . . gridava: "Egli sta per essere lapidato perché ha praticato la stregoneria e ha condotto Israele verso l'apostasia" (Talmud Babilonese, trad. di I. Epstein, vol. III, 43a/281; cfr. Sanhedrin B, 43b).

Luciano di Samosata.
"I Cristiani . . . tutt'oggi adorano un uomo - l'insigne personaggio che introdusse i loro nuovi riti, e che per questo fu crocifisso. . . . Ad essi fu insegnato dal loro originale maestro che essi sono tutti fratelli, dal momento della loro conversione, e [perciò] negano gli dèi della Grecia, e adorano il saggio crocifisso, vivendo secondo le sue leggi" (Luciano, De morte Per., 11-13, trad. di H.W. Fowler).
Cecilio
In merito alle dicerie sui cristiani.

"Essi [i Cristiani], raccogliendo dalla feccia più ignobile i più ignoranti e le donnicciuole, facili ad abboccare per la debolezza del loro sesso, formano una banda di empia congiura, che si raduna in congreghe notturne per celebrare le sacre vigilie o per banchetti inumani, non con lo scopo di compiere un rito, ma per scelleraggine; una razza di gente che ama nascondersi e rifugge la luce, tace in pubblico ed è garrula in segreto. Disprezzano ugualmente gli altari e le tombe, irridono gli dèi, scherniscono i sacri riti; miseri, commiserano i sacerdoti (se è lecito dirlo), disprezzano le dignità e le porpore, essi che sono quasi nudi! […] Regna tra loro la licenza sfrenata, quasi come un culto, e si chiamano indistintamente fratelli e sorelle, cosicché, col manto di un nome sacro, anche la consueta impudicizia diventi incesto. […] Ho sentito dire che venerano, dopo averla consacrata, una testa d'asino, non saprei per quale futile credenza […] Altri raccontano che venerano e adorano le parti genitali del medesimo celebrante e sacerdote […] E chi ci parla di un uomo punito per un delitto con il sommo supplizio e il legno della croce, che costituiscono le lugubri sostanze della loro liturgia, attribuisce in fondo a quei malfattori rotti ad ogni vizio l'altare che più ad essi conviene […] Un bambino cosparso di farina, per ingannare gli inesperti, viene posto innanzi al neofita, […] viene ucciso. Orribile a dirsi, ne succhiano poi con avidità il sangue, se ne spartiscono a gara le membra, e con questa vittima stringono un sacro patto […] Il loro banchetto, è ben conosciuto: tutti ne parlano variamente, e lo attesta chiaramente una orazione del nostro retore di Cirta […] Si avvinghiano assieme nella complicità del buio, a sorte" (Octavius VIII, 4-IX, 7).

Giustino risponde al filosofo Crescente.
"Veramente è ingiusto ritenere per filosofo colui che, a nostro danno, rende pubblicamente testimonianza di cose che non conosce, dicendo che i Cristiani sono atei e scellerati; e dice ciò per ricavarne grazia e favore presso la folla, che resta ingannata" (II Apologia, VIII).

Riassumendo e tenendo in considerazioni le fonti extra bibliche possiamo dire.
Primo, sia Giuseppe Flavio che Luciano riconoscono che Gesù era un saggio. Secondo, Plinio, il Talmud, e Luciano, implicano che Egli era un insegnante potente e riverito. Terzo, sia Giuseppe che il Talmud indicano che Egli compì opere miracolose. Quarto, Tacito, Giuseppe, il Talmud, e Luciano, menzionano tutti il fatto che Egli fu crocifisso. Tacito e Giuseppe dichiarano che ciò avvenne sotto Ponzio Pilato. E il Talmud dichiara che il periodo era quello della vigilia della Pasqua ebraica. Quinto, ci sono possibili riferimenti alla risurrezione di Gesù sia negli scritti di Tacito che in quelli di Giuseppe. Sesto, Giuseppe racconta che i seguaci di Gesù credevano che Egli fosse il Cristo, cioè il Messia. E infine, sia Plinio che Luciano indicano che i Cristiani adoravano Gesù come Dio.

Ci fu anche il caso di Ponzio Pilato, considerato dagli storici una leggenda, un personaggio mai esistito, al contrario i vangeli ne riportarono i suoi atti, ebbene solo nel 1961 a Cesarea fu trovata una lapide con inciso il suo nome, ora tutti gli storici attestano la sua esistenza.

Per concludere possiamo dire che solo se siamo testimoni oculari di avvenimenti i medesimi sono per noi e i nostri contemporanei inconfutabili, per tutto il resto sia della storia passata che presente l’accettazione di certezza è data dalla fiducia che riponiamo in chi ci trasmette l’informazioni, se all’esame delle prove riteniamo che le medesime sono tali da giustificare la nostra fiducia e quindi la nostra fede.

Franco


“Quando si vuol cercare la verità su una questione
bisogna cominciare col il dubbio.
(S. Tommaso d’Aquino)”

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