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PERFEZIONE DEL CORPO ED IMMORTALITA'

Ultimo Aggiornamento: 11/09/2010 18:59
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25/08/2010 22:24
 
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Tutto ciò che segue parte dal presupposto di una visione letterale del libro di Genesi, per amore di ragionamento.

Il corpo di Adamo era perfetto.
Ma era eterno?
Era immortale?

Se sì allora perfezione sarebbe sinonimo di eternità.
Se no la perfezione includerebbe la mortalità. (?)

Il racconto di Genesi ci dà delle indicazioni:
E' narrato al capitolo 3: “22 Poi Dio il SIGNORE disse: «Ecco, l'uomo è diventato come uno di noi, quanto alla conoscenza del bene e del male. Guardiamo che egli non stenda la mano e prenda anche del frutto dell'albero della vita, ne mangi e viva per sempre». 23 Perciò Dio il SIGNORE mandò via l'uomo dal giardino d'Eden, perché lavorasse la terra da cui era stato tratto. 24 Così egli scacciò l'uomo e pose a oriente del giardino d'Eden i cherubini, che vibravano da ogni parte una spada fiammeggiante, per custodire la via dell'albero della vita.”

Perciò solo “mangiando il frutto dell'albero della vita” l'essere umano avrebbe raggiunto la vita eterna o l'immortalità.
Infatti Dio dovette impedirne l'accesso per evitare che un peccatore o ribelle vivesse per sempre.

Da tutto ciò si evince quindi che la perfezione del corpo umano non implica di per sé l'eternità, cioè l'eternità non è intrinseca nel corpo umano perfetto.

L'eternità, l'immortalità, era una meta da raggiungere e dipendeva da qualcosa di esterno al corpo umano.

Tenuto conto di questo, penso che sia impropria la frase usata spesso dai tdg:
“L'uomo fu creato per vivere per sempre, dato che era perfetto”.

L'uomo fu creato perfetto nel senso proprio del termine, cioè completo in ogni sua parte e completamente adatto allo scopo per cui fu creato.

Ma questa perfezione non implicava la vita eterna.

Per questo è improprio il ragionamento dei tdg secondo cui “Se Adamo ed Eva non avessero peccato sarebbero vissuti per sempre”.
Almeno non lo è in modo automatico.
Cioè il semplice non peccare non avrebbe consentito loro di vivere per sempre, come se la vita eterna dipendesse dal fatto di non intaccare con il peccato la perfezione del loro corpo che quindi avrebbe seguitato a vivere.

Per l'uomo la vita eterna o l'immortalità era qualcosa che avrebbe potuto raggiungere solo se questa fosse stata concessa da Dio.

E so che può sembrare assurdo, ma se si segue questo filo logico si arriva a dedurre che quindi il concetto di morte del corpo umano era il concetto naturale degli esseri umani.

Come per gli animali, anche per il corpo umano la naturale fine era la morte.
Ma a differenza degli animali come sappiamo all'uomo fu posta davanti la possibilità di ottenere la vita eterna o immortalità come concessione divina, in base ai criteri che Dio stabilisce.

(Tra l'altro questi concetti danno spunto anche per comprendere qualcosa in più sul corpo perfetto di Gesù essere umano).


La carne sul fuoco è molta!


Cucinatela a dovere, amici!



Vincy68


[Modificato da vincy68 25/08/2010 22:43]
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[SM=g10633] Non fa una piega
[Modificato da opepo 25/08/2010 22:41]



APRI I MIEI OCCHI, O DIO, PERCHÈ SPESSO SIAMO VICINI AL RUSCELLO E NON VEDIAMO L'ACQUA.
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26/08/2010 00:01
 
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Il termine perfezione, se fine a se stesso non ci dice assolutamente nulla, ne tantomeno significa indistruttibile come pensano i TdG e non solo, ma bensì completezza per uno scopo specifico.

Ora, sei dico che la sedia è perfetta, intendo dire che lo scopo per cui è stata fatta è quella di permetterci di stare seduti, quindi l’oggetto è perfetto, ma se la sedia la dovessi usare per un altro scopo ecco allora che perderebbe la sua perfezione.

Nel caso di Adamo (che eventualmente potremo ritornarci) egli era perfetto, non in quanto essere immortale ma per lo scopo o disegno di Dio, e lo scopo era quello di riempire la Terra di suoi discendenti, rimanendo nella Grazia di Dio e con i doni Preternaturali, aventi già i doni naturali e soprannaturali, quindi era nella sua natura perseguire quell’ordine naturale che infine lo avrebbe portato alla morte, ma, a causa dei doni preternaturali, ossia di natura umana ma non di diritto umano, Adamo non avrebbe subito la corruzione, come le malattie, le sofferenze ecc, ma sarebbe passato da un ordine(carnale) ad un'altro(spirituale) sempre nella perfezione.

Quindi l’interpretazione che ne danno i TdG, è solo letteralista e non teologica.

Franco
[Modificato da francocoladarci 26/08/2010 00:08]

“Quando si vuol cercare la verità su una questione
bisogna cominciare col il dubbio.
(S. Tommaso d’Aquino)”

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27/08/2010 06:23
 
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Re:
francocoladarci, 26/08/2010 0.01:

, aventi già i doni naturali e soprannaturali, quindi era nella sua natura perseguire quell’ordine naturale che infine lo avrebbe portato alla morte, ma, a causa dei doni preternaturali, ossia di natura umana ma non di diritto umano, Adamo non avrebbe subito la corruzione, come le malattie, le sofferenze ecc, ma sarebbe passato da un ordine(carnale) ad un'altro(spirituale) sempre nella perfezione.

Quindi l’interpretazione che ne danno i TdG, è solo letteralista e non teologica.

Franco


Mha, biologicamente non c'è differenza tra la natura umana quella animale o vegetale, quindi avrei forti dubbi in merito.
Se alla natura umana, nel progetto originale, fossero state risparmiate le degenerazioni biologiche significa, a mio ignorante parere, che Dio avrebbe dovuto intervenire per modificarla di volta in volta.
Gabriella

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Gabriella dice

Mha, biologicamente non c'è differenza tra la natura umana quella animale o vegetale, quindi avrei forti dubbi in merito.
Se alla natura umana, nel progetto originale, fossero state risparmiate le degenerazioni biologiche significa, a mio ignorante parere, che Dio avrebbe dovuto intervenire per modificarla di volta in volta.
Gabriella



Cara Gabriella, avresti ragione se si considerasse l’uomo solo biologicamente, ma se così fosse non sarebbe più un “uomo” bensì un animale come molti primati, ora l’uomo in quanto uomo venne all’esistenza con un atto immediato e volontario di Dio, motivo per cui con l’infusione dell’alito della vita egli venne all’esistenza come essere superiore rispetto agli altri animali, acquisendo ciò che è la parte spirituale. l'Anima.

Ecco dunque che il corpo “biologico” e quindi uguale al regno animale venne a trovarsi in uno stato privilegiato, ma questo solo a motivo dell’anima, le cui qualità ad assomiglianza ed a immagine di Dio rifulsero nel corpo carnale con i privilegi o qualità dovuti allo stato di “Grazia”, e non pertinenti alla natura umana, e ciò sono i doni preternaturali.

Il processo d’invecchiamento sarebbe continuato fino alla morte “naturale” del corpo carnale, ma, a motivo dello stato di “Grazia” non avrebbe subito, sofferenze e malattie di origine corporee, a ciò abbiamo l’esempio dell’ultimo “Adamo”, Gesù Cristo, egli in quanto uomo era perfetto, cioè non poteva subire gli effetti del peccato, cioè sofferenza e malattie, ciò non escludeva che come parte umana era soggetto a sofferenza estrinseca, infatti provò dolore quando venne percorso, e quando fu ucciso, tale sofferenza e dolore non dipese dalla sua natura umana ma bensì dalle azioni esterne.

Ora, lo scopo finale o la destinazione finale di “Adamo” la si può comprendere solo con la verità rivelata, e tale verità fu rivelata da Cristo stesso, quando disse “vado a preparavi un luogo”, Adamo fu l’inizio del proposito di Dio, Cristo ne fu la sua conclusione, Adamo con la sua “lieta”morte sarebbe passato istantaneamente al cospetto di Dio, il quale è la destinazione finale dell’anima con il corpo glorioso, godere della presenza del suo creatore, ma ciò non fu possibile a causa della sua scelta di “Indipendenza”, motivo per cui fu preclusa all’anima di partecipare alla comunione con Dio, rimanendone nella sua Grazia, subendo poi il corpo di quegli “accidenti” che avrebbero recato non poca sofferenza al genere umano.

Ora, è vero come è vero, che Cristo con la sua morte “Pagò” il debito contratto da Adamo, e quindi la persona che si avvalesse di tale sacrificio con il battesimo si troverebbe cancellato il peccato originale, ma questo solo rispetto all’offesa verso Dio, mentre gli effetti scaturiti da tale peccato e quindi sofferenze e malattie rimangono in quanto trasmessi per via generazionale, e ciò sarebbe di facile comprensione.

Franco

[Modificato da francocoladarci 27/08/2010 12:34]

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francocoladarci, 27/08/2010 12.11:

Ora, è vero come è vero, che Cristo con la sua morte “Pagò” il debito contratto da Adamo, e quindi la persona che si avvalesse di tale sacrificio con il battesimo si troverebbe cancellato il peccato originale, ma questo solo rispetto all’offesa verso Dio, mentre gli effetti scaturiti da tale peccato e quindi sofferenze e malattie rimangono in quanto trasmessi per via generazionale, e ciò sarebbe di facile comprensione.

Franco




Dici che le sofferenze del Cristo, nel Suo corpo, ebbero solo origine esterna , ma è anche vero che Egli soffrì nel Suo spirito e ci sono diversi passi che parlano del tormento interiore: quando fece doglianza per Lazzaro fino al sudore di sangue nell'orto degli ulivi.
Come si può quindi affermare che l'uomo integro nel suo rapporto con Dio non avrebbe avuto motivi di sofferenza?
Un giorno sapremo la verità sia per essere con essa, sia se soffriremo per la sua lontanaza, ma ora, per logica, non possiamo affemare nulla di diverso.
Gabriella
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Gabriella dice.

Dici che le sofferenze del Cristo, nel Suo corpo, ebbero solo origine esterna , ma è anche vero che Egli soffrì nel Suo spirito e ci sono diversi passi che parlano del tormento interiore: quando fece doglianza per Lazzaro fino al sudore di sangue nell'orto degli ulivi.



Nella mia risposta precedente, l’argomento era se il corpo carnale di Adamo avesse avuto(in modo naturale) ciò che in effetti abbiamo noi ora, sofferenze e malattie, quindi la mia trattazione era riferita al solo corpo carnale e perché come uomo “perfetto” Adamo non poteva avere quegli “accidenti”.

Ora nella tua ultima risposta il quesito è diverso, qui intervengono le cause esterne, in quanto effettivamente Gesù soffrì nello “Spirito”, ora, la manifestazione di tale sofferenza (sempre interiore) furono manifeste tramite il suo corpo, il punto è che la manifestazione come ad esempio il sudore di sangue ed altro, non fu dovuta ad una “naturale malattia o ad una naturale sofferenza corporale” bensì erano l’evidente stato interiore, la sofferenza nello spirito, in questo stato il suo spirito trasmise al suo corpo in modo visibile la sua sofferenza, la quale fu a causa di fattori esterni
Ciao
Franco




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Ricapitolo tutto, in poche parole semplici, per persone come me che non capiscono molto o un H! :P

la morte non è "nata" dopo aver mangiato la mela, ma era inserito nel disegno di Dio per l uomo carnale?
--------------------------------------------------
AVER PAURA DEL DIAVOLO E' UNO DEI MODI DI DUBITARE DI DIO ...
31/08/2010 07:43
 
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Re:
lovelove84, 30/08/2010 21.31:

Ricapitolo tutto, in poche parole semplici, per persone come me che non capiscono molto o un H! :P

la morte non è "nata" dopo aver mangiato la mela, ma era inserito nel disegno di Dio per l uomo carnale?



Si, è così.
E' la morte dell'anima intesa come assenza di Dio, dopo la dipartita del corpo, che è intervenuta dopo il peccato d'orgoglio (la mela)
Gabriella
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Re:
francocoladarci, 27/08/2010 12.11:

Gabriella dice

Mha, biologicamente non c'è differenza tra la natura umana quella animale o vegetale, quindi avrei forti dubbi in merito.
Se alla natura umana, nel progetto originale, fossero state risparmiate le degenerazioni biologiche significa, a mio ignorante parere, che Dio avrebbe dovuto intervenire per modificarla di volta in volta.
Gabriella



Cara Gabriella, avresti ragione se si considerasse l’uomo solo biologicamente, ma se così fosse non sarebbe più un “uomo” bensì un animale come molti primati, ora l’uomo in quanto uomo venne all’esistenza con un atto immediato e volontario di Dio, motivo per cui con l’infusione dell’alito della vita egli venne all’esistenza come essere superiore rispetto agli altri animali, acquisendo ciò che è la parte spirituale. l'Anima.

Ecco dunque che il corpo “biologico” e quindi uguale al regno animale venne a trovarsi in uno stato privilegiato, ma questo solo a motivo dell’anima, le cui qualità ad assomiglianza ed a immagine di Dio rifulsero nel corpo carnale con i privilegi o qualità dovuti allo stato di “Grazia”, e non pertinenti alla natura umana, e ciò sono i doni preternaturali.

Il processo d’invecchiamento sarebbe continuato fino alla morte “naturale” del corpo carnale, ma, a motivo dello stato di “Grazia” non avrebbe subito, sofferenze e malattie di origine corporee, a ciò abbiamo l’esempio dell’ultimo “Adamo”, Gesù Cristo, egli in quanto uomo era perfetto, cioè non poteva subire gli effetti del peccato, cioè sofferenza e malattie, ciò non escludeva che come parte umana era soggetto a sofferenza estrinseca, infatti provò dolore quando venne percorso, e quando fu ucciso, tale sofferenza e dolore non dipese dalla sua natura umana ma bensì dalle azioni esterne.

Ora, lo scopo finale o la destinazione finale di “Adamo” la si può comprendere solo con la verità rivelata, e tale verità fu rivelata da Cristo stesso, quando disse “vado a preparavi un luogo”, Adamo fu l’inizio del proposito di Dio, Cristo ne fu la sua conclusione, Adamo con la sua “lieta”morte sarebbe passato istantaneamente al cospetto di Dio, il quale è la destinazione finale dell’anima con il corpo glorioso, godere della presenza del suo creatore, ma ciò non fu possibile a causa della sua scelta di “Indipendenza”, motivo per cui fu preclusa all’anima di partecipare alla comunione con Dio, rimanendone nella sua Grazia, subendo poi il corpo di quegli “accidenti” che avrebbero recato non poca sofferenza al genere umano.

Ora, è vero come è vero, che Cristo con la sua morte “Pagò” il debito contratto da Adamo, e quindi la persona che si avvalesse di tale sacrificio con il battesimo si troverebbe cancellato il peccato originale, ma questo solo rispetto all’offesa verso Dio, mentre gli effetti scaturiti da tale peccato e quindi sofferenze e malattie rimangono in quanto trasmessi per via generazionale, e ciò sarebbe di facile comprensione.

Franco




Caro Franco, potresti spiegare più a fondo i "doni preternaturali"?

Magari anche con qualche riferimento biblico o d'altro genere?

Grazie.


Vincy68

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Vincy dice.

Caro Franco, potresti spiegare più a fondo i "doni preternaturali"?

Magari anche con qualche riferimento biblico o d'altro genere?

Grazie.



Prima di tutto, l’argomento in questione è prettamente “Metafisico”, ed in base a ciò possiamo analizzare l’argomento.

Un altro aspetto da tener conto è, la Bibbia non è un libro da cui attendiamo tutte le risposte, molte di esse vengono evidenziate in base ai vari contesti, ad esempio nella Bibbia non c’è nessun riferimento diretto al Purgatorio, quindi se ci si aspetta una risposta alla domanda se “esiste il Purgatorio?”, non la troverà, ma i Teologi possono in base al contesto “estrapolare” tale parola com’è narrato nel libro dei Maccabei.

Ora, con la stessa metodologia possiamo analizzare cosa siano i doni “Preternaturali”, e com’era la situazione di “Adamo” prima di peccare.
Padri hanno voluto precisare, in base ai testi di Gen 1-2, in cosa consistesse l’esperienza di grazia e di libertà del primo uomo, dalla riflessione patristica risultano quattro aspetti dell’umanità nello stato di grazia originaria che, a partire dal secolo scorso, prendono il nome di doni preternaturali.

L’uomo in quanto uomo è depositario di vari doni, ed essi sono “Doni Naturali – Doni Preternaturali – Doni Soprannaturali”, esaminiamo brevemente le loro caratteristiche.

Doni Naturali.
Essi sono propri indipendentemente dalle caratteristiche dell’uomo, e sono
Il Corpo.
La cui provenienza è esclusivamente terrena, materiale, come altra parte lo sono gli animali, e qui la Bibbia ci dice che in quanto corpi materiali tutti muoiono.

L’Anima.
Essa è l’essenza della persona, l’IO, è ciò che identifica Vincy come Vincy e non come Franco, in essa sussistono le facoltà Intellettive.
L’anima dunque non è materiale ma immateriale, non per generazione ma per Creazione infusa nel corpo materiale, e come la casa del corpo carnale è la Terra, la casa dell’Anima Spirituale è il cielo, presso Colui che la creò, ed è lì che alla morte del corpo essa si dirige.

Le Facoltà.
Le facoltà sono intrinseche nell’anima, la capacità dell’uomo di relazionarsi con il tempo, con gli altri, di elaborare progetti. Ecc.

Doni Preternaturali.
Questi, erano doni di perfezionamento e quindi non naturali, essi perfezionavano quei doni naturali quale il corpo e l’anima.
Questi doni si suddividono in quattro aspetti.

L’Integrità.
Questo dono rendeva le “passioni” in perfetto equilibro, rendendo immune dalla concupiscenza, non che la concupiscenza sia qualcosa di sbagliato, poiché tra i vari significati significa anche “desiderare”, e questo di per se non è sbagliato, ma la concupiscenza alimentata da errate passioni porta l’uomo ad un comportamento errato.

L’Impassibilità.
L’impassibilità è una caratteristica in cui non vengono manifestate le proprie emozioni, quindi da parte dell’osservatore non nota nulla.
Nel corpo di “Adamo” vi era questa impassibilità, non vi erano malattie, dolori, sofferenze, causate dal corpo stesso.

La scienza infusa
Tale definizione indica che “Adamo” ebbe all’atto della sua creazione la conoscenza (scienza) di ciò che in quel momento era necessario, ad esempio dare il nome a tutti gli animali, ma con il tempo questa scienza sarebbe molto aumentata, poiché l’ignoranza non è un atto voluto da Dio.

L’Immortalità.
Ciò non significa che “Adamo” non sarebbe morto, ma sarebbe stato trasformato istantaneamente da corpo carnale in corpo spirituale, ad esempio Maria è nata senza peccato, quindi in teoria non avrebbe potuto morire, come diversi interpretano l’immortalità, Maria fu assunta in cielo con il suo corpo, ma, glorificato, cioè un corpo spirituale il medesimo che “Adamo” avrebbe avuto.

Doni Soprannaturali
Sono quei doni che il Creatore diede ha causa dell’intima relazione con Lui.
Essi sono, la Grazia Santificante, le Virtù Teologali, i doni dello Spirito Santo.
Questa era la situazione di “Adamo” prima del suo peccato.
Ora com’è la nostra situazione?

La riflessione dei Padri è passata solo in parte nell’insegnamento ufficiale della Chiesa. Il Magistero si è pronunciato solo su due dei quattro doni suddetti: l’immortalità e l’integrità. La motivazione è che al Magistero importa di più precisare cosa si recupera effettivamente col Battesimo, di quella innocenza originaria. Sembra che l’impassibilità e la scienza non possano dirsi recuperati col Battesimo: la persona umana resta sempre soggetta alle malattie e all’invecchiamento, neppure la scienza è recuperata, ci si dibatte per acquisire con difficoltà la comprensione del cosmo.

Gli altri due doni sono invece già recuperati durante il cammino di fede, l’immortalità è la prima conseguenza del Battesimo, in senso certamente non biologico. La morte non è una tappa di annientamento per chi muore in Grazia di Dio. L’integrità è recuperata nel senso che la Grazia battesimale libera gradualmente la volontà dell’uomo dalle inclinazioni negative e dalle debolezze che ostacolano la realizzazione della volontà di Dio.

Purtroppo la domanda di Vincy avrebbe richiesto un approfondimento per ogni punto trattato, e non sempre in un post è possibile.

Franco






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