I racconti più sorprendenti, scientificamente parlando, riguardavano i riferimenti al soccorso medico cui, loro stessi, avevano assistito mentre si trovavano "fuori dal proprio corpo" pur essendo questo, adagiato in un letto d’ospedale.
Uno degli episodi che ritengo più emblematici tra quelli riportati, è quello narrato nel libro "La luce oltre la vita" di Raymond Moody.
"Un uomo di quarantanove anni subì un infarto così grave che il medico dopo trentacinque minuti di notevoli sforzi, rinunciò alla possibilità di rianimarlo e cominciò a compilare il certificato di morte. A quel punto, qualcuno notò un guizzo di vita: il medico si rimise all’opera con tutti gli attrezzi necessari e, finalmente riuscì a riattivare il cuore di quel uomo.
Il giorno seguente ritornato in sé, il paziente fu in grado di descrivere nei particolari quanto era accaduto al pronto soccorso. Il medico ne fu sorpreso; ma quel che più lo sconvolse fu la descrizione minuta dell’infermiera che s’era precipitata ad assisterlo.
Il paziente la dipinse perfettamente, fino alla pettinatura legata e al cognome Hawkes. Disse che la donna spingeva un carrello per il corridoio, con sopra una macchina con due specie di racchette da ping-pong (un congegno per l’elettroshok, basilare nell’attrezzatura da rianimazione).
Quando il medico gli chiese come facesse a sapere il nome dell’infermiera e cosa costei avesse fatto mentre lui era sotto attacco, rispose che egli era uscito dal corpo e che, mentre cercava la moglie in corridoio, era passato attraverso la persona della Hawkes. Nel far questo, aveva letto il nome sulla targhetta e se l’era ricordato per poterla poi ringraziare.
Parlai a lungo con il medico: era sconcertato. Soltanto accettandone la presenza sul posto, disse, si spiegava come quel uomo avesse potuto riferire le cose con tanta precisione."
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Franco
segue
“Quando si vuol cercare la verità su una questione
bisogna cominciare col il dubbio.
(S. Tommaso d’Aquino)”
www.esserecattolici.it