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Morie di uccelli, preludio... fine del mondo?

Ultimo Aggiornamento: 20/01/2011 14:58
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20/01/2011 01:22
 
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Ci stiamo avvicinando veramente alla fine del mondo? Questo fatto potrebbe essere veramente un preludio della fine??
Leggiamo insieme questa notizia...


CASERTA (8 gennaio) - Saranno gli accertamenti autoptici che stanno svolgendo l’Istituto Zooprofilattico di Portici ed il Criuv (il centro di riferimento regionale di igiene urbana di Napoli) a stabilire la morte improvvisa di circa 200 esemplari di storni, avvenuta il primo dell’anno sulla Sannitica, nei pressi del Big Maxicinema.

Dai primi accertamenti, ad uccidere i volatili potrebbe essere stato un avvelenamento dovuto ad ingestione di sostanze tossiche o un’infezione di salmonelle. Il fatto è stato denunciato lo scorso 3 gennaio al Servizio Veterinario dell’Asl di Caserta dal presidente provinciale della Lipu, Matteo Palmisani, che, avvisato da alcuni lavoratori della multisala dello strano episodio, ha raccolto alcune carcasse di uccelli per permettere lo svolgimento delle analisi.

Lo stesso Palmisani ha informato il Corpo Forestale di Caserta che, nel corso del sopralluogo eseguito presso la struttura sulla Sannitica, ha prelevato ulteriori reperti di storni. Il Servizio Veterinario ha, così, provveduto ad inviare le carcasse presso i due centri specializzati nelle analisi su animali. Incuriosisce, e allo stesso tempo preoccupa il fatto che l’episodio di Marcianise si è verificato negli stessi giorni in cui, in altre parti del mondo e anche in Italia, si sono registrate morie improvvise di volatili. Pochi giorni fa, nelle campagne di Faenza, in Emilia Romagna, circa 400 tortore sono state trovate misteriosamente morte.

Il caso è stato addirittura collegato ad altri episodi simili verificati sempre nei giorni intorno a Capodanno in Svezia e addirittura oltre oceano, in Luisiana ed in Arkansas. In Arkansas, dove parlano di fenomeno inspiegabile, negli ultimi giorni si è assistito ad una grande moria di uccelli e di pesci. Il 31 dicembre, sulla piccola cittadina di Beebe sono “piovuti” merli morti, caduti nei giardini, in strada, sui tetti degli edifici.

E xontemporaneamente si è verificata anche una strana moria di pesci. Nei primi giorni del nuovo anno, sulle rive del fiume Arkansas, sono stati trovati circa 100 mila esemplari di pesci tamburo morti, poi altri 500 uccelli in Louisiana ed altre centinaia in Kentucky. Ancora una misteriosa morìa è stata segnalata il 5 gennaio dal Wwf in Svezia, nei dintorni della cittadina di Falkoeping, dove sono morti una cinquantina di corvi.

www.ilmattino.it/articolo.php?id=133623&sez=CAMPANIA

Questo evento mi ricorda una scena di un film, parlava della fine del mondo, ora non ricordo il titolo, ma tra i segni c'era proprio morie di uccelli e di pesci.

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20/01/2011 13:52
 
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passando su una passerella sull arno, c'erano tanti gabbiani... significa che c' erano pesci morti? [SM=j2460785] [SM=j2460785]

invecece qualche giorno fa, vidi un enorme raggruppamento di uccelli sembravano fermi ma invece stavano volando, ed erano tutti li migliaia di uccelli a volare insieme nella stessa direzione formando un lunga scia, bel spettacolo, solo che lo interrompe la mia suocera dicendo,,, mammaaaaaa le cavalletteeeee come dice la bibbia.... credetem mi sono cadute le braccia con tutta la testa, io nn lo so dove gli arriva ilcervelloe se si puoessere cosi rovinati!" [SM=j2460785] [SM=j2460785] [SM=j2460785]
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20/01/2011 14:56
 
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http://www.ilcambiamento.it/inquinamenti/moria_pesci_uccelli_cause.html
La recente moria di uccelli e pesci verificatasi in alcune zone del mondo ha scatenato la fantasia di molti e la corsa alle spiegazioni più assurde. Questo purtroppo ha contribuito a spostare l’attenzione dall’unica certezza che possiamo ricavare da questa vicenda, ovvero che i segni del degrado ambientale del Pianeta sono numerosi e allarmanti e non possono più essere ignorati.

Le recenti morie di uccelli e pesci in alcune zone del mondo hanno scatenato la corsa alle spiegazioni più assurde.Si sa che ciò che da sempre ci fa più paura è l’ignoto, l’inspiegabile. Quei fenomeni a cui è difficile, se non impossibile, dare una interpretazione razionale spaventano da secoli l’umanità e scatenano la corsa alle teorie più fantasiose.

Uno degli ultimi casi che rientrano in questa tipologia di eventi è la diffusa moria di pesci e uccelli che dalla notte di capodanno ha interessato diverse zone del mondo, dall’Arkansas alla provincia di Ravenna. Fatalmente, si è subito scatenata una gara a chi la sparava più grossa per spiegare l’accaduto.


Molto difficili da accettare sono le teorie che riconducono le stragi ai botti di capodanno o a delle tempeste di fulmini, ipotesi che è possibile smontare facilmente semplicemente verificando la cronologia dei fatti (a Faenza San Silvestro viene festeggiato con due giorni di ritardo?) o le condizioni dei corpi degli animali (è difficile credere che un fulmine non lasci segni di bruciature). Della stessa stregua, senza fondamento, sono altre congetture simili, dall’epidemia alla tempesta di grandine.

Com’era inevitabile poi, sono state rievocate in massa le suggestioni legate a credenze mistiche o religiose che non si poggiano su basi scientifiche bensì su profezie e divinazioni, prima fra tutti quella che in base al calendario Maya predice la fine dell’era dell’Oro il 21 dicembre 2012, data in cui la Terra verrà sconvolta da grandi cataclismi di cui queste morie non sono che un’anticipazione. Altri hanno identificato nel macabro evento una delle sette trombe che anticipano l’Apocalisse.

Ma c’è anche chi lavora di fede o di fantasia su binari differenti, come Adam Kadmon, un predicatore che è apparso in una recente trasmissione televisiva collegando gli avvenimenti di Arkansas, Faenza, Louisiana e Svezia all’elettromagnetismo e in particolare all’HAARP – High Frequency Active Auroral Research Program.

In realtà, parlando di HAARP si introduce un argomento più interessante e scientificamente fondato, che attiene a un programma sperimentale che il governo americano porta avanti da molti anni a Gakona, in Alaska. Ufficialmente l’obiettivo è quello di realizzare un potente impianto in grado di emettere e ricevere onde elettromagnetiche a scopi civili e militari, anche se ci sono diversi cospirazionisti che ritengono che gli americani stiano in realtà approntando un’arma elettromagnetica capace di influire sugli eventi climatici e di influenzare le persone e gli animali agendo sul loro cervello.

In base a questa ultima interpretazione, la moria di uccelli sarebbe stata intenzionalmente provocata per testare il meccanismo o addirittura per mandare segnali e avvertimenti a ipotetici nemici. Al di là della fondatezza o meno delle diverse ipotesi che si possono fare sul reale impiego di HAARP, resta il fatto che quel tipo di tecnologia è sospettata di avere pesanti ripercussioni sull’ambiente, tanto da essere stata oggetto già nel 1999 di una segnalazione da parte del Parlamento Europeo.


Si registrano diversi tentativi di decifrare il fenomeno con spiegazioni di carattere militare ma anche ambientaleTornando all’argomento in esame, si registrano diversi tentativi di decifrare il fenomeno con spiegazioni di carattere militare ma anche ambientale, come per esempio una contaminazione dolosa finalizzata a testare armi batteriologiche, che coinvolgono sempre il governo americano nei suoi vari livelli, dalla CIA all’EPA, l’ente di protezione ambientale. Ma se per i casi di Arkansas e Louisiana queste ipotesi, per quanto azzardate, potrebbero essere fondate o quantomeno vicine alla verità, rimane difficile credere che lo siano anche nei casi italiano e svedese, troppo simili nelle modalità e vicini nelle tempistiche da non essere collegati a quelli d’oltreoceano.

Proseguendo nell’analisi, incontriamo una teoria che sembra avvicinarsi più di altre alla verità ed è quella che chiama in causa l’attività estrattiva di idrocarburi dagli scisti, sabbie bituminose che potrebbero potenzialmente sostituire il petrolio nel ruolo di combustibile fossile più utilizzato se non fosse per i tempi e i costi di lavorazione troppo elevati.

Sembra però che una nuova tecnica, detta fracking, consenta di sfruttare la risorsa eliminando i problemi che la rendevano antieconomica. Sarebbe così partita una campagna estrattiva abbastanza massiccia, che comporta però conseguenze negative per l’ambiente molto pesanti, come la dispersione in atmosfera del gas fuoriuscito dalle rocce e la contaminazione del suolo con potenti additivi chimici. Anche in questo caso però la spiegazione alla moria non è pienamente soddisfacente, poiché i siti di estrazione sono concentrati ancora una volta solo nelle zone in territorio americano (fra Texas, Louisiana e Arkansas, proprio dove è avvenuta la strage di uccelli).

Da tutte queste ipotesi incerte e spesso incomplete sembra impossibile dedurre una tesi soddisfacente. Personalmente non mi azzardo neanche a procedere per tentativi, poiché per farlo necessiterei di competenze tecniche e scientifiche che non possiedo. Trovo interessante però rilevare alcune curiosità che riguardano l’intera vicenda.

Anzitutto, per quanto riguarda il caso italiano, è strano il riserbo che gli organi di informazione hanno mantenuto: la notizia è passata in secondo piano sui quotidiani nazionali ed è stata parzialmente approfondita solo dall’informazione locale, che fra l’altro rileva come un episodio simile ma di proporzioni inferiori si sia verificato anche nel modenese, sempre ai danni della popolazione di tortore.

Inoltre, la cronaca è accompagnata dalle solite spiegazioni esitanti e poco convincenti, che attribuiscono la morte dei volatili ora a una indigestione di semi di girasole, ora a un avvelenamento intenzionale, fino ad arrivare a un improbabile impallinamento di massa dovuto a uno scherzo. Fra le righe dell’informazione ufficiale poi, in Italia così come all’estero, è quasi impossibile trovare accenni alle ipotesi tutto sommato più probabili e fondate, cioè quelle che riconducono a contaminazioni ambientali dovute a gas, pesticidi o altre sostanze nocive per gli animali, forse troppo vicine a una scomoda verità per essere sbattute in prima pagina.

Proprio questo è purtroppo l’unico punto fermo di tutta la vicenda: quale che sia la reale spiegazione – chissà se ce la sveleranno mai – è innegabile che una simile moria di specie animali è indice di un gravissimo degrado ambientale, che guarda caso si concretizza in alcuni fra i siti più inquinati al mondo, dall’America meridionale, ostaggio di attività estrattiva e coltivazioni chimiche, alla pianura padana, uno dei distretti industriali più inquinanti d’Europa.

di Francesco Bevilacqua

[Modificato da Luna Nuova@ 20/01/2011 14:58]
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Ho sempre amato la vita. Chi ama la vita non riesce mai ad adeguarsi, subire, farsi comandare.(O. Fallaci)
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