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La Torre di Guardia SMENTISCE la Torre di Guardia

Ultimo Aggiornamento: 18/12/2011 17:52
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25/01/2011 22:26
 
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Con questo thread vorrei spronare i Testimoni di Geova attivi o traballanti o zoppicanti che siano a notare come il loro stesso Corpo Direttivo si è contraddetto nell'arco del tempo così da valutarne l'attendibilità anche riguardo gli attuali intendimenti.

Il materiale che posterò è tratto dal libro CONTRADDIZIONI redatto da Sergio De Paolis nel 1993. Da allora sono cambiati altri intendimenti e altre contraddizioni bisognerebbe aggiungere, ma per ora accontentiamoci di quel che questo libro ci propone.


Innanzi tutto iniziamo con una citazione dal libro "La verità che conduce alla vita eterna" pag.13 che incoraggia a fare quanto segue:

"Poiché non vogliamo che la nostra adorazione sia vana,
è importante che ciascuno di noi esamini la propria religione...
Se amiamo la verità non c'è nulla da temere da un tale esame".


In base a questa affermazione, ogni testimone di Geova non dovrebbe avere nulla da temere intraprendendo un percorso di ricerca sulla propria religione.



A presto
[SM=g10400] Ely








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25/01/2011 23:00
 
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Mi hai incuriosito.

Attenderò.
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26/01/2011 20:55
 
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IL NOME “GEOVA”


“Geova” è il vero nome di Dio?

Nella Bibbia dei testimoni di Geova, il termine “Geova” è presente 6.973 volte nell’Antico Testamento e 237 volte nel Nuovo Testamento.
Ma la parola “Geova” viene invalidata dallo stesso Corpo direttivo dei TdG, il quale ammette esplicitamente che il termine “Yahweh” (o Jahveh”) è il più corretto.
Riportiamo 4 dichiarazioni assai significative pubblicate sulla stampa ufficiale della Società Torre di Guardia:

1) “Benché FAVOREVOLI AL PUNTO DI VISTA CHE LA PRONUNCIA “Yiahweh” sia la più corretta, abbiamo ritenuta la forma “Jehovah” perché il popolo l’ha famigliare fin dal secolo XIV. Inoltre, essa conserva, insieme con le altre forme, le quattro lettere consonanti del Tetragramma JHVH” (Prefazione a The Kingdom Interlinear Translation of the Greek Scriptures, Ediz. Watch Tower, 1950, p.25)

2) “E’ quasi certo che il nome di Dio fosse originariamente pronunciato Yahweh… il Comitato di Traduzione del Nuovo Mondo dichiarò: “Mentre siamo inclini a considerare la pronuncia Yahweh come la più corretta…” “. (La Torre di Guardia dell1-2-1961).

3) “Pertanto qui abbiamo il sacro nome di Dio, il Tetragramma, le quattro consonanti ebraiche YHWH (Yiahweh) da cui, attraverso la forma latinizzata Jehovah, deriva quella italiana GEOVA, conosciuta da secoli”. (L’uomo alla ricerca di Dio, p.225)

Anche in questo brano il Corpo Direttivo ammette che il nome di Dio, espresso nel Tetragramma YHWH, è Yahweh, ma si contraddice perché, dopo aver dichiarato in primo tempo di aver preferito la forma errata “Jehovah” perché il popolo l’ha famigliare fin dal secolo XIV, a quarant’anni di distanza ribadisce il termine “Jehovah” perché sarebbe la forma latinizzata di “Yahweh”.
Ma anche sulla tesi della forma latinizzata i TdG smentiscono sé stessi, come leggiamo su Il nome divino che durerà per sempre, p.18, dove, a proposito della forma “Jehova”, si dice:

“Il nome apparve per la prima volta in una Bibbia inglese nel 1530, quando William Tyndale pubblicò una traduzione dei primi cinque libri della Bibbia… e in una nota di questa edizione scrisse: “Iehovah è il nome di Dio”…”.

Nello stesso opuscolo, nelle pp. 17-18, si afferma che, a partire dal XIII secolo, apparvero su alcune pubblicazioni in lingua latina dei tentativi di trascrizione del nome di Dio, come Yohoua, Iohouah, Ihouah, Iehoua.

Sempre nel medesimo opuscolo a p.8 si dice, a proposito dei termini “Jahveh” e "Yahweh”, che: “Si tratta di forme suggerite da studiosi moderni…”.

Quindi la parola Jehovah è evidentemente una forma erronea ricavata da W. Tyndale dai primi vaghi abbozzi di trascrizione e non , come documentato dagli stessi TdG, la forma latinizzata di Yahweh, visto che quest’ultima forma è stata realizzata da studiosi moderni.

Rileviamo, infine, che contrariamente a quanto sostenuto dal CD nel brano citato nel punto 1), la parola “Jehovah” (o “Geova”) non entrò nell’uso corrente nel 1300, bensì dopo il 1530, come il medesimo CD ha voluto farci sapere.

4) A proposito della “Stele Moabita” il CD dichiara: “Pertanto la stele conferma l’accuratezza della narrazione biblica. La cosa più notevole, comunque, è che nella 19° riga di questo documento, Mesa fa uso del Tetragramma, YHWH, il nome dell’Iddio di Israele. Lì Mesa si vanta: “Portai via di là (da Nebo) i (vasi) di Yahweh, e li trascinai davanti a Chemos”. Questo è probabilmente il più antico documento extrabiblico che usa il nome divino”. (La Torre di Guardia del 15-4-1990, p.31).

In questo brano il CD ribadisce che “Yahweh” è il vero nome di vino e, in apertura del capitolo, informa che la “Stele Moabita” ha circa 3.000 anni.

Altre contraddizioni

Su Ragioniamo facendo uso delle Scritture p.155, leggiamo:
“Geova è la versione italiana del Tetragramma ebraico JHVH CHE SIGNIFICA “Egli fa divenire”.

Notiamo innanzi tutto una palese incongurenza del CD il quale, nella pubblicazione sopra menzionata (al punto 2), afferma che “Geova” deriva da “Jehovah” forma latinizzata di “Yahweh”, mentre nel brano sopra citato dichiara che “Geova” è la versione italiana del Tetragramma.

Ma anceh su questo punto il CD è in errore perché, come riconoscono i TdG a p.1633 della loro Bibbia, versione significa traduzione. Ora, è ovvio che il Tetragramma ebraico “YHWH” (o “JHWH”) non si può tradurre in “Geova” perchè mai nella lingua italiana “Geova” ha avuto il significato di : “Egli fa divenire”.

Il Tetragramma, tra l’altro, non può essere tradotto, bensì trascritto nella parola “Jahveh” (o Yahweh) che è la più corretta, come dichiarato dagli stessi TdG.

La parola “Jahveh” a sua volta si può tradurre nelle varie lingue; nella lingua italiana si traduce in : “Egli è”. La versione: “Egli fa divenire” è alquanto imprecisa perché, come leggiamo sul libro della Società L’uomo alla ricerca di Dio, p.225:

“Il nome YHWH (tradizionalmente letto Adonai, “IL SIGNORE”) si collega qui con la radice hayah, essere”.
Il verbo essere, pertanto, induce a tradurre: “Egli è”, mentre solo per riflesso si può tradurre: “Egli fa divenire” (in quanto Dio, che ha in sé stesso la pienezza dell’essere crea, cioè fa divenire e domina ogni cosa creata).

“Iah” è la forma abbreviata di “Geova”?

Secondo il CD “Alleluia” significa: “Lodate Iah, forma abbreviata di Geova” (Potete vivere per sempre su una terra paradisiaca p.42)

Ciò non risponde a realtà perché, con tutta evidenza “Iah” è la forma abbreviata di “Jahveh” (o “Yahweh”) e non di “Jehovah” (o Geova).

L’uso del nome di Dio

I TdG sostengono decisamente l’assoluta necessità di riportare il nome di Dio nella S.Scrittura ogni qualvolta nel testo originale sia presente il Tetragramma “JHWH”, trascrivendo in “Jehovah” o, almeno, in “Jahveh”.

Ma ci sono fatti inequivocabili comprovanti che tale necessità non fu ravvisata da Gesù, dagli Apostoli, dagli Evangelisti e dalla chiesa primitiva:

1) E’ fuori dubbio che Gesù, gli Apostoli, e gli Evangelisti e tutti i discepoli usarono abitualmente la traduzione in lingua greca dell’Antico Testamento, realizzata dai “Settanta” savi nel III-II secolo a.C. Riportiamo due motivazioni assai probanti:

a) Nel Nuovo Testamento sono presenti 350 citazioni dell’Antico Testamento. Ebbene, circa 300 di queste citazioni sono state riprese dalla traduzione dei Settanta. Ne consegue che, se gli Evangelisti citarono abbondantemente questa traduzione, essa era evidentemente be accetta e di uso corrente nella chiesa primitiva (inclusi Gesù Cristo e gli Apostoli).

b) La validità della traduzione dei Settanta è provata anche dalla presenza di tutte le Bibbie cristiane del mondo (compresa quella dei TdG) dei nomi assegnati dai Settanta savi ai primi cinque Libri della Bibbia: Genesi – Esodo – Levitico – Numeri – Deuteronomio.
Ora, nella traduzione in lingua greca dei Settanta non compare mai il nome divino per esteso “Jahveh” (né tantomeno “Jehovah”) bensì, numerosissime volte “Kyrios” (Signore) e diverse volte il Tetragramma “JHVH”.

2) Nel Nuovo Testamento gli Evangelisti usarono le parole greche: “Kyrios” (rifacendosi alla Traduzione dei Settanta), “Theòs” (Dio) e “Abbà” (Padre). In alcuni manoscritti compare raramente il Tetragramma, mentre non si riscontra mai il nome per esteso “Jahveh” e, men che mai, “Jehovah”.

Ciò è confermato dal CD, ma con una scusante che il medesimo CD provveder a smentire in numerose pubblicazioni. Ecco cosa si legge su “Il nome divino che durerà per sempre” pp. 23-24:

“.. nessun antico manoscritto greco oggi in nostro possesso dei libri da Matteo a Rivelazione contiene il nome di Dio per esteso… Per comprenderlo occorre ricordare che i manoscritti delle Scritture Greche Cristiane che oggi possediamo non sono gli originali. I libri scritti di loro pugno da Matteo, Luca e dagli altri scrittori biblici, essendo molto usati, si logorarono rapidamente. Ne furono quindi fatte copie, che a loro volta si logorarono e furono ricopiate…
Oggi esistono migliaia di copie delle Scritture Greche Cristiane, ma la maggioranza fu fatta a partire dal IV secolo dell’era volgare in poi. Ci si può dunque chiedere: Accadde qualcosa al testo delle Scritture Greche Vristiane prima del IV secolo, qualcosa che determinò l’omissione del nome di Dio? I fatti indicano di sì”

Al contrario: i fatti dicono di no! Ciò viene efficacemente dimostrato dallo stesso CD in numerose pubblicazioni. In esse si afferma che il testo originale del NUOVO Testamento ci è pervenuto essenzialmente come fu scritto, senza errori ed omissioni.

Riportiamo una succinta rassegna di questi brani:

“…scoperte di più antichi manoscritti biblici nei pochi decenni passati riportano il testo greco all’anno 150 (E.V.), solo a cinquant’anni dalla morte dell’apostolo Giovanni… Queste evidenze dei manoscritti provvedono la forte assicurazione che ora abbiamo un fidato testo greco in forma raffinata”.

Quanto sopra ed altre espressioni altamente laudative sull’assoluta fedeltà degli antichi manoscritti del Nuovo Testamento si leggono su “Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile” p.315.

“..Confrontando attentamente queste molte copie antichissime si possono trovare e correggere anche i pochi errori fatti dai copisti. Ci sono inoltre migliaia di copie molto antiche delle Scritture Greche, alcune delle quali risalgono quasi al tempo di Gesù e degli apostoli… Perciò chiunque dica che oggi la Bibbia non contiene le stese informazioni che conteneva in origine semplicemente non conosce i fatti. Geova Dio ha fatto in modo che la sua Parola fosse protetta nonsolo dagli errori dei copisti, ma anche dai tentativi di altri di farvi delle aggiunte. La Bibbia stessa contiene la promessa di Dio che la sua Parola sarebbe stata mantenuta pura perché potessimo usarla oggi”. (Potete vivere per sempre su una terra paradisiaca, 1982, p.53)

Su “Ragioniamo facendo uso delle Scritture, 185, a p.59, il CD, citando Frederic Kenyon, dice:

“Ne nell’Antico né nel Nuovo Testamento si notano varianti notevoli o fondamentali. Non ci sono omissioni importanti né aggiunte di brani, e neanche variazioni che influiscano su fatti o dottrine essenziali… ma la cosa veramente importante è la conferma, mediante prove più antiche di quelle sinora disponibili, dell’integrità dei testi a nostra disposizione”.

Le dichiarazioni del CD pocanzi citate, tra cui quella sui manoscritti più antichi risalenti “quasi al tempo di Gesù e degli apostoli”, rendono del tutto inconsistente la teoria dei “manoscritti logorati”. Tra l’altro, se questa teoria fosse realistica non si salverebbe neppure l’Antico Testamento.

Per riassumere: nella letteratura della Società Torre di Guardia è dimostrato:

a) “Nesun antico manoscritto greco oggi in nostro possesso dei libri da Matteo a Rivelazione contiene il nome di Dio per esteso”.

b) Gli antichi manoscritti sono giunti fino a noi integri, senza omissioni né errori e: “Chiunque dica che oggi la Bibbia non contiene le stesse informazioni che conteneva in origine semplicemente non conosce i fatti”.

Queste premesse conducono a due inequivocabili conclusioni:

1) I manoscritti originali del Nuovo Testamento non contenevano il nome di Dio per esteso, bensì i termini: Theòs (Dio), Kyrios (Signore), Abbà (Padre). In alcuni manoscritti compare a volte il Tetragramma.
Pertanto la santitù e la divina ispirazione degli Evangelisti, che omisero il nome di Dio per esteso, qualifica quale abuso inescusabile l’inserimento del termine Geova effettuato nel Nuovo Testamento dal Comitato di traduzione dei TdG, per ben 237 volte.

2) Come già documentato, Gesù, gli Apostoli e la chiesa primitiva usarono abitualemente e convalidarono la traduzione dei Settanta in lingua greca, che non riportava mai il nome di Dio per esteso, bensì la parola greca Kyrios (Signore).

In alcuni manoscritti compare il Tetragramma ebraico JHWH (che, per rispetto al nome di Dio, veniva letto con la parola “Adonai” (Signore)..

Gi Evangelisti confermarono questa prassi non inserendo il nome di Dio per esteso nel Nuovo Testamento.

Quindi non è lecito considerare l’uso del nome divino Jehovah (o “Yahweh”) come assolutamente indispensabile per acquisire la vita eterna, se Gesù, gli Apostoli e gli Evangelisti praticarono ed insegnarono il contrario.

Chiudiamo con un’ultima considerazione: i TdG citano a sostegno della loro tesi le parole di Gesù: “Ho fatto conoscere il tuo nome”, ed anche: “Sia santificato il tuo nome”.

Ebbene, è noto che il nome di Dio era già conosciuto molti secoli prima di Cristo; inoltre, se ci fu un nome del tutto nuovo che Gesù ci ha fatto conoscere per la prima volta, questo nome è “Padre”, ed è un nome che ispira tanta tenerezza e tanta confidenza nei riguardi di Dio. Giovanni Evangelista, a sua volta, ci ha insegnato che: “Dio è amore”.
Pertanto, se noi chiamiamo Dio col nome di “Padre”, egli non disprezzerà il nome che Gesù ci ha insegnato. Parimenti, se noi lo chiamiamo “Amore”, egli ci ascolterà perché realmente “Dio è amore”.

Non è meglio usare la forma che più si avvicina all’originale?

Nelle pp. 8-9 del “Il nome divino…” i TdG dicono che secondo alcuni studiosi probabilmente gli israeliti pronunciavano il nome di Dio: Yahweh.

Nelle pp. 9-10 i TdG così argomentano:

“…non sarebbe meglio usare la forma che potrebbe avvicinarsi di più alla pronuncia originale? Non necessariamente, perché questo non è ciò che di solito si fa con i nomi biblici. Come esempio principale prendiamo il nome di Gesù. Sapreste dire come lo chiamavano nel parlare quotidiano i suoi familiari e amici mentre cresceva a Nazareth? In effetti nessun uomo lo sa con certezza, anche se forse lo chiamavano Yeshua (o forse Yehoshua)… gli scrittori ispirati non cercarono di preservare quell’originale pronuncia ebraica. Resero quel nome in greco Iesoùs. Oggi viene reso in modo diverso secondo la lingua dei lettori… I lettori spagnoli traovano nella loro Bibbia Jesùs (si pronuncia Hesùs). Gli inglesi dicono Jesus (si pronuncia Gisus). Anche i tedeschi scrivono Jesus (ma lo pronunciano Iésus)”.

Tanto per cominciare gli studiosi che propendono per la forma “Jahveh” (o Yahweh) sono, non “alcuni” ma la stragrande maggioranza, compresi gli stessi TdG come documentato nei brani già citati.

Notiamo, quindi, che il CD, come al solito, vanifica le tesi del CD. Riportiamo due validi argomenti:

1) Non occorre essere biblista per comprendere che “ciò che di solito si fa con i nomi biblici” è di “usare la forma che potrebbe avvicinarsi di più alla pronuncia originale”, non il contrario come affermano i TdG. Se così non fosse ogni traduzione della Bibbia conterrebbe un’accozzaglia di nomi storpiati.
La dimostrazione ce la forniscono, come al solito, i TdG con il loro tenace attaccamento (tanto per fare un esempio) alla doppia “a” di Abraamo e di Aaronne (che tuttavia non sarebbe un delitto pronunciare più semplicemente Abramo e Aronne).
Ma, a parte questi due nomi (e qualcun altro), dobbiamo forse pensare che la maggior parte dei nomi biblici siano stati trascritti nella Traduzione del Nuovo Mondo non secondo la forma che più si avvicina all’originale?

In ogni caso è lecito pensare che il nome di Dio meriti per lo meno lo stesso trattamento riservato ai nomi di Abraamo e di Aaronne.

2) Il nome di Gesù, lungi dal suffragare la tesi geovista, la smentisce recisamente.
I TdG affermano che oggi nessuno conosce l’esatta pronuncia del nome di Gesù e che frose egli veniva chiamato “Yeshua” (o forse “Yehoshua”). E qui i TdG inciampano alquanto perché, dopo aver detto che forse Gesù veniva chiamato in tal modo, affermano con convinzione che gli Evangelisti non resero il nome greco “Jesoùs” conforme alla parola “Jeshua”. Come fanno ad esserne sicuri se non è certo che Gesù venisse chiamato “Jeshua”?

Ma una cosa è certa: gli Evangelisti conoscevano fin troppo bene l’esatta pronuncia del nome di Gesù e non avevano alcun interesse a tramandare alla posterità un nome errato di nostro Signore Gesù Cristo.

Comunque consideriamo come attendibile il nome ebraico “Jeshua” e confrontiamolo con la forma greca “Jesoùs”; risulta evidente che sono state conservate le quattro lettere fondamentali I-e-s-u, che consentono una lettura assai vicina all’originale.

Il latino “Jesus”, lo spagnolo “Jesùs”, l’inglese “Jesus” e il tedesco “Jesus” conservano queste quattro lettere senza che la pronuncia, quale essa sia, possa vanificare la forma scritta che ci riporta direttamente alla parola greca e, quindi, al termine ebraico che gli Evangelisti ci hanno tramandato, tenendo presente che non si tratta di un tetragramma ma di una parola contenente le due vocali essenziali.
Quanto sopra vale anche per l’italiano “Gesù” (derivato dal latino “Jesus”), la cui “G” equivale alla “J” (come la “G” di Geova si rifà alla “J” di “Jehovah”).

Per concludere: è ovvio che gli Evangelisti non poterono predicare gli insegnamenti di Gesù Cristo pronunciando esattamente il suo nome ma trascrivendolo contemporaneamente in maniera sostanzialmente diversa nei loro Vangeli.

La pronuncia più corretta del nome di Dio non è importante?

Come appresso documentato il CD non ritiene imortante la pronuncia originale del nome di Dio:

“E’ quindi evidente che la pronuncia originale del nome di Dio non è più conosciuta. E in effetti non è importante” (Il nome divino…, p.7)

Ebbene, se l’esatta pronuncia non è più conosciuta, il rispetto dovuto a Dio impone che gli si attribuisca il termine più simile al suo vero nome.
Bisogna tener presente inoltre che nell’Antico Testamento (come accade ancor oggi in molti paesi del mondo) ilnome non era una parola senza senso impiegata per indicare e per chiamare una persona, ma aveva un significato ben preciso. Per fare degli esempi: Isaia vuol dire “Jahveh salva”; Elia significa: “Dio è Jahveh”.

La parola Jahveh che è la pronuncia più corretta del nome di Dio, come riconosciuto esplicitamente dai TdG, significa: “Egli è”, oppure “Colui che è”, o “Io Sono”.

Jehovah (o “Geova”), al contrario, non ha alcun significato né in ebraico né in nessun’altra lingua. Nessun israelita (nemmeno Gesù Cristo) l’ha mai pronunciata. Solo a partire dal XIII secolo apparvero dei vaghi abbozzi dai quali W. Tyndale trasse la forma errata Iehovah.

Questo nome errato di Dio fu largamente usato dalla cristianità fino al 1930, dopo di che tutti gli eruditi del mondo rimossero l’errore sostituendolo con la forma più corretta “Jahveh”.

Ciò fu necessario perché una tradizione di quattro secoli di uso di un nome inventato nel 1530 non autorizzava a perpetuare l’errore a scapito del termine più corretto che, oltre tutto, può vantare una tradizione di millenni iniziata in epoca remotissima.

Invitiamo i TdG ad esibire non testi di consultazione anteriori al 1930 e nemmeno dizionari della lingua italiana più o meno sorpassati, bensì dizionari biblici e testi specializzati aggiornati che giustifichino l’impiego del termine Jehovah (o Geova) ancora ai nostri giorni. Non ce ne sono, e la prova ce la fornisce lo stesso CD che ha r9conosciuto esplicitamente che la pronuncia Yahweh è la più corretta.

Stando così le cose, non sarebbe più logico e rispondente alla veritù se i TdG assumessero la denominazione: “Testimoni di Yahweh”?



[SM=g1916242] Ely






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E' interessante la bibbia con riferimenti.
Nell'introduzione viene detto che gli anonimi traduttori hanno usato questo codice:

*** Rbi8 p. 6 Introduzione ***
TESTO EBRAICO: Il testo ebraico masoretico usato per la stesura del testo italiano delle Scritture Ebraiche della Traduzione del Nuovo Mondo è il Codice di Leningrado B 19A

Ma in appendice scopriamo che non hanno usato quel codice per vocalizzare il nome divino.

*** Rbi8 p. 1563 1A Il nome divino nelle Scritture Ebraiche Ebr. יהוה (YHWH) ***
Il codice di Leningrado B 19A, che si trova nell’URSS e il cui testo è stato usato per la Biblia Hebraica Stuttgartensia (BHS), vocalizza il Tetragramma in modo da leggere Yehwàh, Yehwìh e un certo numero di volte Yehowàh, come in Ge 3:14. L’edizione del testo ebraico di Ginsburg (Gins.) vocalizza YHWH in modo da leggere Yehowàh. Benché molti traduttori preferiscano la pronuncia “Yahweh”, la Traduzione del Nuovo Mondo continua a usare la forma “Geova” perché è conosciuta da secoli.


Notate che il codice di Leningrado è antichissimo e risale all'anno 1000 d.c.

*** Rbi8 p. 10 Introduzione ***
Leningrado Codice di Leningrado B 19A, ebr., 1008 E.V., Scr. Ebr., Biblioteca statale Saltykov-Ščedrin, Leningrado.

mentre la versione di Ginsburg è moderna ed ha meno di 100 anni.

*** Rbi8 p. 9 Introduzione ***
Gins. Massoretico-Critical Text of the Hebrew Bible, di C. D. Ginsburg, Londra, 1926.


LA COSA INCREDIBILE E' CHE IL CODICE DI LENINGRADO CHE E' USATO COME BASE PER LA TNM E CHE CERTAMENTE HA FATTO SCUOLA NEI SECOLI PER LA PRONUNCIA QUOTIDIANA HA TRE DIVERSE VOCALIZZAZIONI DEL NOME DIVINO E LA TNM USA LA VOCALIZZAZIONE PIU' RARA DELLE TRE!!!!
[Modificato da abuonconsiglio 26/01/2011 21:57]
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26/01/2011 22:21
 
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Re:
abuonconsiglio, 26/01/2011 21.55:



LA COSA INCREDIBILE E' CHE IL CODICE DI LENINGRADO CHE E' USATO COME BASE PER LA TNM E CHE CERTAMENTE HA FATTO SCUOLA NEI SECOLI PER LA PRONUNCIA QUOTIDIANA HA TRE DIVERSE VOCALIZZAZIONI DEL NOME DIVINO E LA TNM USA LA VOCALIZZAZIONE PIU' RARA DELLE TRE!!!!




E per forza! si devono distinguere! [SM=g8406]

Comunque non sono certo solo "molti" i traduttori che preferiscono Yahweh, bensì la maggior parte!!


Ely


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27/01/2011 19:03
 
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I TdG furono presenti in ogni epoca?

• Gesù Cristo, com'è noto, ascese al cielo attorno al 33 d.C. L'organizzazione dei TdG vide la luce nel 1870 d.C. ad opera del diciottenne C. T. Russell, come narrato nel libro L'uomo alla ricerca di Dio, W.T. - 1990, a p. 350.


La Società Torre di Guardia insegna che, a partire dal 100 d.C., si insediarono a capo della Chiesa falsi pastori che introdussero dottrine babiloniche e residui di antichi culti pagani in misura tale da oscurare sempre più la luce del Vangelo fino a che essa fu spenta completamente.
Di conseguenza, sempre secondo le affermazioni di Russell e dei suoi successori, la cristianità al completo apostatò, la Chiesa di Cristo cadde nelle mani di satana ed il mondo piombò nelle tenebre più fitte.
E tutto questo dal 100 d.C. al 1870 d.C.
Per colmare in qualche modo questo enorme buco di 1770 anni i TdG esibiscono una generica e quanto mai vaga affermazione contenuta nel libro sopra citato, a p. 350, secondo la quale:


“Gli autentici seguaci di Cristo in ogni epoca sarebbero stati similmente Testimoni di lui e del vero Dio
Geova”.


• Ma quali e quanti furono questi autentici Testimoni dal 100 al 1870 d.C. "in ogni epoca", il Corpo Direttivo non lo dice, né può dirlo perché mai, prima del 1870, esistette una Chiesa con denominazione, finalità, dottrina, prassi e caratteristiche strutturali simili a quelle dell' organizzazione dei TdG insediata in Brooklyn, N.Y. - USA.
Questa organizzazione nacque nel 1870. Il Corpo Direttivo si limita a fare alcuni nomi di riformatori
religiosi come: Ario, Valdo, Wycliffe, Lutero; ma poi li riprova affermando che costoro, dopo aver lodevolmente abbandonato la Chiesa cattolica ed i suoi culti idolatrici, tralignarono inquinando nuovamente la vera adorazione dovuta a Dio.
A volte sulla stampa dei TdG compaiono le lodi di alcuni cristiani dei primi secoli, come ad es. Tertulliano, vissuto nel II secolo (La Torre di Guardia del 15-10-1987, p. 6), il quale viene però squalificato in un' altra pubblicazione dove si informa che egli diffuse la dottrina della Trinità (Svegliatevi del 22-6-1989, p. 27); i TdG considerano questa dottrina "babilonica", cioè satanica.
Ma, ad onta dei vaghi accenni sugli "autentici seguaci di Cristo in ogni epoca", la letteratura della Società, da Russell in poi, ha sempre sostenuto vigorosamente l'insegnamento dell' apostasia totale della cristianità, protrattasi per il lunghissimo periodo di 1770 anni intercorsi dal 100 al 1870 d.C., durante il quale vennero a mancare i "veri adoratori" di Geova (a parte un certo numero di persone buone ma imperfette,
diluite in quasi 18 secoli di tenebre).


(continua)


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27/01/2011 19:05
 
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L'ipotetico buco di 1770 anni è stato convalidato dalla Bibbia e dagli avvenimenti?


• Stando alle affermazioni dei TdG si dovrebbe credere che la Bibbia sia rimasta oscurata ed incompresa per un enorme lasso di tempo e che Gesù Cristo abbia svolto una missione destinata in partenza ad essere ben presto vanificata dal demonio a tal punto da produrre i suoi effetti solo per 'il breve arco di tempo intercorso dalla sua Ascensione al 100 d.C. (in pratica per circa 70 anni).

I TdG avallano questa insostenibile ipotesi con gli avvertimenti di Gesù e degli Apostoli rivolti ai cristiani, secondo i quali lupi rapaci si sarebbero introdotti nelle comunità cristiane insegnando false dottrine e provocando apostasia e scismi.


• Ebbene, esaminando attentamente il Nuovo Testamento rileviamo che Gesù e gli Apostoli vollero mettere in guardia i cristiani dall'influsso nefasto dei falsi profeti che in realtà si insinuarono nelle varie comunità cristiane. Tuttavia non si riscontra un solo versetto in cui si preannuncia la completa apostasia della cristianità e l'assoluto predominio del diavolo per quasi 1800 anni. La Scrittura, al contrario, contiene
tutte le garanzie che obbligano a credere nella continuità, senza interruzioni né cedimenti, dell'opera redentrice di Cristo.


È sintomatico che, proprio allo scadere del l° secolo, l'Apostolo Giovanni abbia scritto nella sua prima Lettera:


2:8: “... perché le tenebre passano e la vera luce già risplende”.


L'accuratezza e la prudenza con le quali gli Apostoli si adoperarono per trasmettere ai loro successori il mandato di Gesù, dimostrano la loro certezza che questo mandato sarebbe rimasto operante per tutti i secoli a venire .


• Ma, a smentita degli insegnamenti del Corpo Direttivo, lasciamo che sia la stessa Bibbia ad enunciare le verità che i fatti verificatisi attraverso i secoli hanno confermato.


Precisiamo che tutti i brani che seguono sono stati tratti
Dalla Traduzione del Nuovo Mondo, ediz. del 1987:

Isaia 55: 10-11: “... così sarà la mia parola che esce dalla mia bocca. Non tornerà a me senza risultati, ma certamente farà ciò di cui mi son dilettato, e avrà sicuro successo in ciò per cui l'ho mandata”.

Nel corso dei millenni la Sacra Scrittura ha avuto una diffusione che ha dell'incredibile. A tutt'oggi è stata tradotta in un migliaio di lingue e dialetti, e ne sono state diffuse "migliaia di milioni di copie", come riconoscono gli stessi TdG su Potete vivere per sempre... , op. cit., a p. 47.


La promessa di Dio è irrevocabile ed i fatti confermano che la sua Parola non ha mai cessato di illuminare la mente e di convertire il cuore degli uomini, in tutte le epoche e in un gran numero di nazioni, ed ha sempre realizzato, quindi, ciò per cui Dio l'ha mandata.


Nessuna persona amante della verità può affermare che la Parola di Dio sia stata oscurata e che abbia cessato di operare per ben 1770 anni. È temerario imputare a Dio la mancata attuazione della sua promessa, e si tratta di una promessa che garantisce l'essenza stessa della vera fede, suscitata e nutrita da Dio con la sua Parola.


Matteo 16: 18: “E io ti dico: Tu sei Pietro, e su questo masso di roccia edificherò la mia congregazione, e le
porte dell' Ades non la sopraffarranno”.


In questo brano vediamo Gesù cambiare il nome dell' Apostolo da Simone in Pietro per significare che su Pietro (pietra o masso di roccia) Gesù avrebbe edificato la sua Chiesa.


I TdG intendono erroneamente che il masso di roccia si riferisca a Gesù. Ebbene, ammesso e non concesso che sia così, com' è possibile credere che la Chiesa fondata da Gesù Cristo su sé stesso sia stata sopraffatta e distrutta dal demonio nel volgere di alcuni decenni? Fu dunque vana la promessa di Cristo che le "porte dell' Ades" non l'avrebbero sopraffatta?


Matteo 28: 19: “Andate dunque e fate discepoli di persone di tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello spirito santo”.


Ovviamente Gesù intendeva tutti i popoli di tutto il mondo e di tutti i secoli a venire. Ma, secondo i TdG, Gesù, dopo aver dato tale comando, avrebbe permesso che ciò non avvenisse e che l'umanità fosse privata del messaggio evangelico e del battesimo cristiano per quasi 1800 anni. I miliardi di esseri umani vissuti durante questo lungo periodo non erano anch' essi figli di Dio e non erano anch' essi degni di venire battezzati?
Per quale assurda fatalità fu necessario attendere tanto a lungo la predicazione di C. T. Russell?


Matteo 28:20 Gesù prima di ascendere al cielo disse agli Apostoli e ai discepoli: “Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni fino al termine del sistema di cose”.


Gesù promise di trovarsi con gli Apostoli e con i loro successori "tutti i giorni" fino alla fine del mondo, oppure promise di trovarsi con loro "tutti i giorni" fino alla fine del mondo tranne i 1770 anni che intercorsero dal 100 d. C. al 1870 d.C.?


Giovanni 14:16-18: “E io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro soccorritore che sia con voi per sempre. Lo spirito della verità ... Non vi lascerò orfani. Vengo da voi”.


Secondo i TdG Gesù non mantenne la sua promessa lasciando orfana la comunità cristiana e lo spirito della verità non rimase con i cristiani per sempre, ma si assentò per quasi
18 secoli.


Giuda 3: “.. .la fede che fu una volta per sempre trasmessa
ai santi”.

L'Apostolo Giuda afferma che la fede fu trasmessa "una volta per sempre", e non in due riprese: la prima fino al 100 d.C. e la seconda dal 1870 in poi.


Matteo 28: 18: “...Ogni autorità mi è stata data in cielo e sulla terra».


È vero che Gesù quando fu arrestato disse: “Ma questa è la vostra ora e l'autorità delle tenebre” (Luca 22:53) ma, come si legge nel brano di Matteo 28: 18 sopra citato, Gesù, dopo aver sconfitto il demonio con la sua gloriosa risurrezione, affermò il suo completo dominio in cielo e in terra.
Gesù Cristo non parlò da millantatore ed egli ha realmente assunto ogni potere in cielo e sulla terra. Come possono i TdG sostenere che la terra sia caduta nelle mani del diavolo? Com' è possibile incolpare Gesù Cristo di aver ceduto il suo potere sulla terra al demonio fino a renderlo padrone della Chiesa da lui fondata?


Giovanni 12:31: “Ora vi è il giudizio di questo mondo; ora il governante di questo mondo sarà cacciato fuori”.


Nonostante questa categorica affermazione di Gesù Cristo e nonostante la sua esplicita dichiarazione di detenere il pieno dominio in cielo e in terra, i TdG affermano che satana è tutt'ora l'invisibile governante di questo mondo (Ved. I Testimoni di Geova nel ventesimo secolo, 1979, p. 13). Ma la Bibbia li smentisce in pieno.


Riportiamo un'altra citazione in proposito:


“.. .lo ho vinto il mondo”. (Giovanni 16:33).


Ora, se Gesù ha vinto il mondo, ha vinto innanzi tutto "l'invisibile governante di questo mondo". L'ha sempre vinto e sempre lo vincerà "ogni giorno" fino alla fine del mondo, senza soluzione di continuità e senza l'inconcepibile cedimento durato la bellezza di 1770 anni.


È vero che Dio ha assegnato al diavolo il potere di vagliare gli esseri umani, ma egli governa solo chi vuol farsi governare e non l’intera umanità non geovista, come il Corpo direttivo tenta di far credere.


(continua)


[Modificato da Elyy. 27/01/2011 19:06]
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27/01/2011 19:08
 
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I TdG sono stati mandati da Dio?


• C.T. Russell e J.F. Rutherford, singolarmente, e successivamente N.H. Knorr e i presidenti successivi (tranne l’ultimo che non è nemmeno un unto) con il concorso del Corpo Direttivo vengono indicati dalla letteratura dei TdG come "quel servitore (o schiavo) fedele e prudente" di cui si parla in Matteo 24:45-47. Questo "servo fedele" sarebbe stato .incaricato da Gesù Cristo di guidare la "visibile organizzazione di Dio sulla terra" denominata "Società Torre di Guardia".


Il CD hanno sempre affermato di essere il "Portavoce di Dio", l'unico canale di comunicazione tra Geova e gli uomini, nonché il "Profeta" incaricato da Dio di preannunciare gli avvenimenti futuri, con particolare riferimento all'Armaghedon (guerra di sterminio).


Se noi rivolgiamo ai TdG che si presentano alla nostra porta la domanda: "Chi vi manda? E con quale autorità?", essi di certo risponderanno: Geova, oppure Gesù Cristo, o lo "schiavo fedele e discreto", o "l'organizzazione di Dio sulla terra", o il Corpo Direttivo, ed affermeranno di operare con l'autorità loro conferita da Geova.


• Ebbene, è doveroso invitare queste persone a dimostrare di essere stati mandati da Dio perché, come dice la S. Scrittura:


“Come, a loro volta, predicheranno se non sono stati mandati?” (Romani 10: 15).


Non è sufficiente, infatti, sentirsi ben disposti e mettersi a predicare per poter dire di essere stati inviati. Gesù disse:


“Voi non avete scelto me, ma io ho scelto voi ...” (Giovanni 15: 16).


Ora è certo che i capi dei TdG hanno scelto Gesù Cristo, ma vediamo alla luce della S. Scrittura chi sono in realtà quelli che Gesù ha scelto.
Innanzi tutto egli dichiarò di aver ricevuto il mandato dal Padre e di avere l'autorità di scegliere i suoi Apostoli, come leggiamo su Giovanni 8:42: “Egli mi ha mandato”.
Quindi egli disse:


“... Come il Padre ha mandato me, così anch'io mando voi” (Giovanni 20:21).


Dopo di ciò, scelse ed inviò gli Apostoli: “Radunò quindi i dodici e diede loro potenza e autorità su tutti i demoni e di guarire malattie. E li mandò a predicare il regno di Dio e a sanare” (Luca 9:1-2).


In seguito Gesù mandò i discepoli: “.. .il Signore designò altri settanta e li mandò a due a due ... “ (Luca 10:1).
Prima di ascendere al cielo Gesù diede il mandato agli Apostoli da lui scelti:


“Andate dunque e fate discepoli di persone di tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello spirito santo” (Matteo 28:20).


Il comando di Gesù imponeva agli Apostoli e ai loro successori il compito di predicare e di battezzare gli esseri umani "di tutte le nazioni", cosa realizzabile solo con una predicazione ininterrotta da protrarre sino alla fine del mondo.


È ovvio che una interruzione di 1770 anni non era nei disegni divini; essa sarebbe stata assurda e contraria alle promesse di Cristo, ed è certo che egli non si è lasciato sfuggire gli avvenimenti dalle mani. La predicazione, infatti, è il fondamento della salvezza (1° Corinzi 1:21; Marco 16:15-16). Gesù non lasciò degli scritti ma ordinò agli Apostoli e ai loro successori di predicare il Vangelo.
La Bibbia da sola non basta e non autorizza degli uomini qualunque a "mandare" se stessi come hanno fatto Russell ed i suoi successori.


Per perpetuare ai posteri gli insegnamenti e il valore redentivo del sacrificio di Cristo, gli Apostoli scelsero e indottrinarono con molta oculatezza i loro successori, considerandoli prescelti da Dio stesso. Infatti, quando era già in atto questa trasmissione di poteri, verso il 55 d.C. Paolo scrisse nella 1° Lettera ai Corinzi 12:28:


“E Dio ha posto i rispettivi (membri) nella congregazione, in primo luogo, apostoli ... “.


Ed effettivamente gli Apostoli furono scelti e scelsero a loro volta i loro successori per ispirazione divina. In tal modo Mattia fu chiamato a sostituire Giuda il traditore (Atti 1:24-26). Per decisione degli Apostoli Giacomo il minore divenne uno dei capi della Chiesa di Gerusalemme (Galati 2-9 ), e furono ancora gli Apostoli a scegliere Barnaba e ad affidargli incarichi importanti inviandolo, tra l'altro, ad approvare e ad incoraggiare la crescita della comunità di Antiochia (Atti 11:22-24).


Oltre a Giacomo e Barnaba gli Apostoli scelsero gli episcopi per pascere il gregge di Dio dirigendo le varie
Chiese locali e perpetuando la successione apostolica. Ad esempio: affidarono a Timoteo la Chiesa di Efeso e a Tito la Chiesa di Creta, e così via attraverso i secoli senza interruzione, secondo il comando e le promesse di Gesù Cristo.
La scelta dei successori e la trasmissione dei poteri fu oculata e ben evidenziata con il concorso di testimoni, come si legge nella 2° Lettera a Timoteo 2:2:


“E le cose che hai udito da me col sostegno di molti testimoni, queste cose affidale a uomini fedeli,' che a loro volta siano adeguatamente qualificati per insegnare ad altri” .


Infine nominarono i presbiteri incaricandoli di svolgere funzioni di responsabilità in seno alle varie comunità.
Qual’è l’associazione religiosa in cui la successione apostolica si è perpetuata sino ai nostri giorni??


Tutto ciò corrisponde pienamente alla volontà di Cristo insita nella sua promessa di cui si legge in Matteo
28:20:


“... Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni fino al termine del sistema di cose”.


Egli non lasciò orfani i cristiani di ogni epoca e lo spirito di verità è rimasto sempre con loro (Giovanni 14:16-18).


Infine, Gesù, fedele al suo impegno, non lasciò che il diavolo riuscisse a sopraffare la sua Chiesa. Questa Chiesa è colonna e sostegno della verità (1° Timoteo 3:15), ed è ovvio che non poté mai essere una colonna fragile e cadente.


Se in tanti secoli di storia, nel corso della successione apostolica, si riscontrarono nel seno della gerarchia cattolica degli ecclesiastici (Papi, Vescovi, Sacerdoti) imperfetti e peccatori, la trasmissione del mandato di Cristo non ne è stata minimamente intaccata.
Allo stesso modo la presenza di uomini imperfetti e peccatori presenti nella genealogia di Gesù e nella classe sacerdotale non rese vano il disegno di salvezza di Dio realizzato con l'incarnazione, morte e risurrezione di
Cristo, nel seno del popolo eletto.
Neppure gli uomini più santi furono esenti da colpe, anche gravi, come ad esempio Mosè, il quale uccise un egiziano e Davide che fece uccidere Uria dopo avergli rubato la moglie.
Neanche i Papi si possono considerare esenti da peccato; essi sono infallibili in materia di fede e di morale, ma personalmente sono imperfetti come tutti e soggetti all' errore e al peccato, nonché passibili della perdita del Paradiso. La Bibbia ci narra che, pur essendo un malvagio, Caifa profetizzò il vero riguardo a Gesù Cristo, come si legge in Giovanni 11:51:


“Questo, però, non lo disse da sé stesso; ma poiché quell' anno era sommo sacerdote, profetizzò che Gesù era destinato a morire per la nazione”.
Quanto sopra dimostra che gli ecclesiastici malvagi (pur sempre una minoranza rispetto al totale), come pure gli errori ed i peccati dei giusti (Mosè, Davide, Pietro, ecc.), non poterono impedire la realizzazione dei piani di Dio, né poterono in alcun modo consegnare la Chiesa di Cristo nelle mani del diavolo, inducendo i cristiani all' apostasia.


Gesù Cristo non poteva restare sulla terra fino alla fine del mondo, né poteva affidare agli angeli la la guida della sua Chiesa. L’affidò, quindi, agli uomini di cui conosceva la debolezza e la tendenza al peccato, ed è per questo motivo che egli promise la sua presenza "ogni giorno" fino alla fine del mondo e la speciale assistenza del Paraclito, lo Spirito Santo.
Gesù affidò la Chiesa agli Apostoli, con a capo Pietro al quale comandò per ben tre volte di pascere le sue pecorelle (Giovanni 21-15-17), ed anche di confermare i fratelli nella fede (Luca 22:32). Gli disse anche:


“E io ti dico: Tu sei Pietro, e su questo masso di roccia edificherò la mia congregazione, e le porte dell' Ades non la sopraffarranno. lo ti darò le chiavi del regno dei cieli, e qualunque cosa legherai sulla terra sarà legata nei cieli, e qualunque cosa scioglierai sulla terra sarà stata sciolta nei cieli». (Matteo 16: 18-19).
Pietro e gli altri Apostoli, come pure i loro successori, furono soggetti all' errore e al peccato e diversi tra loro peccarono, chi più, chi meno. Ma non è giusto da parte dei TdG divulgare intensivamente, accrescendo ne a forti tinte i lati negativi (spesso con documentazioni falsate e distorte), le colpe, o le presunte colpe della cristianità, come: crociate, guerre, Inquisizione e 1'operato di ecclesiastici peccatori (Papi, Vescovi, Sacerdoti), ma omettendo ingiustamente di citare i lati positivi della Chiesa cattolica che furono e sono molti
ed innegabili, e tra questi l'aver diffuso e messo in pratica il messaggio evangelico.
Sono una moltitudine immensa i santi, i martiri, i missionari e coloro che hanno operato miracoli, curato i lebbrosi, allevato gli orfani, saziato gli affamati, vestito gli ignudi, eccetera, fedeli all'insegnamento che la fede senza le opere è morta in sé stessa (Giacomo 2:14-17).


In quasi due mila anni di storia del cristianesimo sono un'immensa folla le persone buone e timorate di Dio che hanno diffuso nel mondo il buon odore di Cristo, e se costoro a volte peccarono, se ne pentirono e ne chiesero perdono a Dio sì da esserne perdonati. Generalmente questi cristiani si considerarono dei miseri peccatori ed indegni servi di Dio, e non degli "Unti e Santi" come presumono di essere i geovisti appartenenti alla classe dei 144.000.


Piuttosto provino i TdG a confrontarsi con la storia della loro organizzazione (di cui documenteremo degli episodi sconcertanti), storia sin troppo travagliata nonostante la sua brevità (solo 120 anni) e nonostante che la nascita e la crescita della Società siano avvenute in un paese democratico e in un' epoca moralmente e civilmente più avanzata rispetto ai secoli bui del passato.


In conclusione: per quale motivo Gesù ritenne necessaria la sua continua assistenza in seno alla sua Chiesa? Ovviamente perché la sapeva composta e guidata da esseri umani soggetti al peccato e all'errore. Errori e peccati si riscontrarono in ogni tempo, persino nell' ambito del collegio degli Apostoli; ricordiamo il tradimento di Giuda, il rinnegamento di Pietro, la disputa tra Pietro e Paolo, l'accesa discussione tra gli Apostoli per stabilire chi di loro fosse il più grande, ecc. Eppure si trattava di uomini che erano vissuti a stretto contatto con Gesù ed erano stati da lui scelti, amati, ed ammaestrati con la parola, con l'esempio e con la dimostrazione della sua straordinaria potenza a mezzo di prodigi e segni grandiosi.


Non ci dilunghiamo a descrivere nei dettagli la successione apostolica perché intendiamo rispettare l'impegno di riportare esclusivamente citazioni della stampa dei TdG.


Da quanto sopra esposto appare evidente che i TdG non hanno alcun legame diretto con Gesù Cristo e con gli Apostoli e che 1'organizzazione situata in Brooklyn è una creazione di uomini del nostro tempo.


I TdG affermano che per capire la Bibbia è indispensabile la guida della Chiesa (la loro); ebbene noi chiediamo ai TdG di farci sapere da quale Chiesa fu ammaestrato Russell.


(continua)




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27/01/2011 19:11
 
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Da chi furono mandati, dunque, Russell ed i suoi successori?


• Non fu Gesù Cristo a mandare Russell, ma 1'assioma proclamato da Russell stesso, secondo il quale "il tempo è arrivato", spinse il fondatore della Società a dare inizio alla sua predicazione. Ecco cosa egli scrisse in proposito su @
La Torre di Guardia del 15-7-1906, p. 229, opera citata:


“No, le verità che io presento come portavoce di Dio, non sono rivelate in visioni o sogni, né per aver io udito sensibilmente la voce di Dio ... Né questo chiaro svolgimento della verità è dovuto a qualche umana ingenuità o acutezza d'intendimento, ma al semplice fatto che il tempo stabilito da Dio è arrivato; e se io non parlassi, e se nessun altro mezzo si potesse trovare, le stesse pietre parlerebbero ad alta voce” ..


C.T. Russell, quindi, non fu inviato da Dio; egli non udì la sua voce; non ebbe visioni né sogni; non fu mosso da ingenuità né da acutezza d'intendimento, ma iniziò a predicare di sua iniziativa solo perché "il tempo stabilito da Dio è arrivato".


• Ma chi informò Russell che il tempo era arrivato se egli non udì la voce di Dio, non ebbe sogni né visioni, né acutezza d'intendimento? Fu Russell, dunque, a stabilire che il tempo era arrivato. Ma arrivato per che cosa? Cosa aveva da annunciare Russell o "le pietre ad alta voce"?
Ce lo dice la letteratura geovista: egli aveva da proclamare la fine del mondo, la distruzione della cristianità e dell'intera umanità, salvo i 9.000 suoi discepoli destinati ad essere assunti in cielo. Tutto questo sarebbe dovuto accadere all'inizio di ottobre del 1914.


(continua)



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27/01/2011 19:13
 
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Gesù non inviò un "contaminato" ed i suoi eredi


• Nel 1870 il diciottenne C. T. Russell, commerciante in tessuti, si appassionò allo studio della Bibbia e fondò con alcuni compagni una associazione denominata "Seri Studenti della Bibbia" .
Subito egli si sentì autorizzato a dichiarare che sino ad allora nessuno aveva capito i piani divini contenuti nella Bibbia.
Egli invece sì! Se ne sentì partecipe a tal punto da proclamarsi "l'unico interprete verace della Bibbia", nonché: "Profeta", "Pastore", "Portavoce di Dio", "Servo fedele e prudente", oltre che: "Unto e santo di Dio", "Celeste cittadino", ecc..


• Ma come abbiamo dimostrato, per esplicita affermazione dei suoi successori, egli non era quel che affermava di essere.
Egli non fu evidentemente inviato da Dio, né poterono esserlo i suoi successori poiché indottrinati ed inseriti in una "organizzazione" fondata, non da Gesù Cristo, dagli Apostoli e dai loro successori, bensì da C. T. Russell, definito più volte dalla Società Torre di Guardia: "contaminato" da pratiche babiloniche (cioè sataniche), ed accusato di aver pubblicizzato un'opera demoniaca (la grande Piramide di Giza), nonché menzionato sull' Annuario dei TdG per aver venduto grano miracoloso, per non parlar del resto.


Né si può affermare che Russell sia stato mandato dalla Bibbia perché fu Gesù Cristo a fondare la Chiesa, non la Bibbia. Fu Gesù a scegliere gli Apostoli e a dare principio alla successione apostolica. Il primo Vangelo, infatti, fu scritto da Matteo verso il 40/50 d.C. e fino a quella data, ed anche oltre, gli insegnamenti di Cristo furono diffusi secondo una corretta tradizione orale esercitata dal magistero degli Apostoli
e dai loro diretti collaboratori.
Anche il secondo Presidente della Società, J.F. Rutherford, non fu inviato da Gesù Cristo, dagli Apostoli e dai loro successori, ma fu eletto nell' Assemblea del gennaio 1917, composta da "contaminati" discepoli di Russell. A conclusione di questa Assemblea, alla quale parteciparono le poche migliaia di "Seri Studenti" rimasti fedeli dopo il fallimento della profezia del 1914, 600 sostenitori di Rutherford gli valsero 150.000 voti, in quanto venne conteggiato un voto ogni 10 dollari versati in favore della Società, come si legge
su La Torre di Guardia dell' 1-11-1955, p. 663 (confronta anche Qualificati per essere ministri, 1963, p. 323).
Questa Assemblea fu movimentata da controversie e fratture che si perpetuarono per molti anni e che provocarono numerose scissioni.


Quindi, non l'ispirazione divina fu presente in quell'Assemblea, bensì la confusione e 1'agitazione. E non fu Dio ma il valore decisionale dei quattrini a determinare l'elezione di Rutherford e ad investirlo di presunti poteri temporali e spirituali. Tra l'altro sia Rutherford che i "Seri Studenti Biblici" (che allora si facevano chiamare anche "Russelliti"), in quanto discepoli di Russell erano "contaminati" da pratiche babiloniche; pertanto un "contaminato" fu eletto a suon di dollari da altri "contaminati".


Il terzo Presidente N .H. Knorr fu designato da Rutherford in punto di morte e fu eletto dal Consiglio di
Amministrazione della Società.


Alla morte di Knorr il Consiglio Direttivo, creato dallo stesso Knorr, elesse il Presidente F.W. Franz.


Tutti i Presidenti dei TdG, come documenteremo appresso, furono i responsabili di molte false profezie sulla fine del mondo, per le quali essi stessi dichiararono di avere sbagliato.


Il Corpo Direttivo, nel tentativo di accreditarsi una patente di antica tradizione e di ispirazione scritturale,
ha inserito in diverse pubblicazioni il termine "corpo direttivo" riferito alla primitiva comunità cristiana, come se in essa esistesse ed operasse un magistero chiamato e strutturato alla stregua dell' attuale Corpo Direttivo. Ad esempio: su La Torre di Guardia del 15-6-1990, p. 12 e ss., si legge:


“Se non si voleva che il cristianesimo si dividesse in una fazione ebraica e una non ebraica, il corpo direttivo
doveva stabilire ... “.


E’ fin troppo facile, invece, dimostrare che la successione dei Presidenti dei TdG e dell' attuale Corpo Direttivo ebbe inizio da C.T. Russell, nel 1870, per sua personale convinzione, e non per mandato di Gesù Cristo, degli Apostoli e dei loro successori, né, tantomeno, “per visioni e sogni, né per aver udito sensibilmente la voce di Dio ... Né ... umana ingenuità o acutezza d'intendimento”.


Quindi Russell intraprese la sua quarantennale proclamazione della sua profezia solamente perché: “.. .il tempo stabilito da Dio è arrivato, e se io non parlassi ... le stesse pietre parlerebbero ad alta voce”.


Ma cosa avrebbero dovuto proclamare ad alta voce le pietre? Una falsa profezia?


In conclusione: se noi chiediamo ai TdG che bussano alla nostra porta: "Chi vi manda? E con quale autorità?", essi, se sono veritieri e se si attengono ai fatti documentati nella loro stessa stampa ufficiale, sono obbligati a rispondere: “Ci manda Charles Taze Russell, il quale mandò se stesso qualificandosi "Quel servo fedele e discreto" “. Ma questa qualifica non gli compete per esplicita affermazione dei suoi successori.


[SM=g1916242] Ely






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31/01/2011 20:01
 
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LE "RIVELAZIONI PROGRESSIVE"

La Società Torre di Guardia giustifica gli errori ed i mutamenti della dottrina dei TdG affermando che “Geova dimostrò di essere un Dio di rivelazioni progressive” e che, pertanto, i TdG hanno bisogno di: “aggiustare il loro pensiero”. (Ved. Annuario dei TdG del 1976, p. 144).

In altra pubblicazione il Corpo Direttivo legittima gli "aggiustamenti" nel modo seguente: “A volte spiegazioni date dalla visibile organizzazione di Geova hanno rivelato aggiustamenti, con un apparente ritorno a precedenti punti di vista.
Ma in effetti non è così. Si potrebbe fare un paragone con una tecnica che in gergo nautico è chiamato "bordeggio". Manovrando le vele, i marinai possono mandare la barca a destra e a sinistra, avanti e indietro, ma sempre procedendo verso la meta nonostante i venti contrari. La meta verso cui si dirigono i servitori
di Geova sono i "nuovi cieli e nuova terra" promessi da Dio. (La Torre di Guardia dell'I-6-1982, p. 27).

Consideriamo, ora, un certo numero di questi "aggiustamenti" e vediamo se è il caso di parlare di "bordeggio" o di naufragio.

I trapianti vennero considerati "cannibaleschi"

A proposito dei trapianti la Società espresse fino al 1963 un parere favorevole, come leggiamo su La Torre di Guardia del 15-3-1963, p. 192:

“Il fatto di mettere il proprio corpo o parti del proprio corpo a disposizione ... per fare trapianti in altre persone è disapprovato da certi gruppi religiosi. Tuttavia non pare vi sia implicato alcun principio o legge scritturale. E quindi una cosa che ognuno deve decidere da sé”.

Ma, dopo appena 5 anni, la Società capovolse drasticamente le sue posizioni, come riscontriamo su La Torre di Guardia del 15-3-1968, pp. 190-192:

“Questo è cannibalesco ... Geova Dio non diede agli uomini il permesso di cercare di perpetuare la propria vita mettendo cannibalescamente nei loro corpi carne umana, sia masticandola che nella forma di interi organi o parti del corpo tolte da altri”.

Abbiamo sottolineato: "cannibalesco" e "cannibalescamente" per evidenziare il modo draconiano in cui fu enunciata la condanna della Società. Questa condanna fu ribadita successivamente in numerose pubblicazioni; in alcune di esse venne insinuato addirittura che nei trapianti vi fosse implicato lo spiritismo!

Trascorsero altri 12 anni, durante i quali è lecito supporre che diversi TdG abbiano volontariamente peggiorato il loro stato di salute o che abbiano perso la vita per non ricorrere ai trapianti, oppure che abbiano subito la disassociazione (espulsione e condanna alla morte spirituale) per avervi fatto ricorso.

Alla fine La Torre di Guardia dell'I-9-1980, a p. 31, con una "bordeggiata" stupefacente, enunciò una dottrina diametralmente opposta, ritornando ancor più chiaramente alle posizioni del 1963:

“Oggi altri sinceri cristiani possono ritenere che la Bibbia non vieti categoricamente i trapianti di organi umani ... Se qualcuno accettasse un trapianto il comitato giudiziario della congregazione non prenderebbe misure disciplinari nei suoi confronti”.

Giudichino le persone oneste se è lecito "bordeggiare" in tal modo sulla vita altrui.

Sangue: due "Rivelazioni" in netta opposizione tra di loro

Circa la proibizione del sangue la Società sostenne in passato che il decreto di Gerusalemme, riferito in Atti 15: 135, volle raccomandare di astenersi dal sangue per mantenere la pace nella Chiesa e non per la Legge di Dio:

“La dichiarazione diceva che gli insegnamenti che avevano recato problemi non erano stati autorizzati dagli Apostoli di Gerusalemme. Quindi essi brevemente li riassunsero non come legge ma come “cosa necessaria” ... Queste proibizioni non si erano mai applicate ai Gentili, poiché essi non erano mai stati sotto il patto della Legge; ma tale idea era radicata così profondamente nei Giudei che fu necessario per la pace della Chiesa che anche i Gentili la osservassero”. (La Torre di Guardia del 15-4-1909 [corsivi nostri]).

Oggi la Società Torre di Guardia emana decreti di ben altra natura di cui riportiamo un esempio:

“Anche noi dobbiamo dunque "astenerci dal sangue". E far questo è una faccenda seria, essendo stata messa allo stesso livello che evitare la fornicazione e l'idolatria ... Per la dubbia opportunità di essere tenuti in vita per alcuni altri anni in questo sistema di cose, sarebbe assennato voltare le spalle a Dio violando la sua legge? Se cerchiamo di salvare la nostra vita, o la nostra anima, violando la legge di Dio, la perderemo in eterno”. (La Verità che conduce alla vita eterna, 1968, pp. 166-168).

Ora, è lecito domandare ai TdG: com'è possibile che Dio abbia potuto fare due "Rivelazioni" in netto contrasto tra di loro su di un brano della S. Scrittura (Atti 15:1-35) e su di un argomento di estrema gravità come le trasfusioni di sangue? Non è la Parola di Dio immutabile?

Né si può dire che fosse in errore C. T. Russell in quanto "contaminato" perché, come si legge sull' Annuario dei TdG del 1976 a p. 223, solo il l° Luglio del 1945 La Torre di Guardia “chiarì l'atteggiamento cristiano verso il sangue” .

[SM=g1916242]

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09/02/2011 20:43
 
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La "Legge di Dio" violata dal Corpo Direttivo

È tristemente nota la vicenda dei coniugi Oneda condannati a diversi anni di carcere per aver provocato la morte della loro figlioletta (affetta da talassemia major) privandola delle emotrasfusioni.

La Società pubblicizzò al massimo questo episodio facendo apparire i coniugi Oneda come dei perseguitati. Nel contempo i TdG italiani, dietro disposizioni della Società, si mobilitarono in massa ed inviarono un gran numero di lettere alle autorità chiedendo un intervento a favore dei genitori condannati .
Il 13-12-1983 la Corte di Cassazione annullò la sentenza dei Giudici di Cagliari per vizio di motivazione, rinviando il giudizio alla Corte di Appello di Roma.
Grandissima fu l'esultanza dei TdG italiani e su Svegliatevi dell'8-5-1984 apparve un articolo dai toni trionfalistici.

Ma quando i Giudici romani, in data 13-6-1986, derubricarono ad omicidio colposo il reato contestato ai coniugi sardi condannandoli a 3 anni e 8 mesi di reclusione, la Società Torre di Guardia mantenne il più assoluto silenzio ed i TdG appresero la notizia dalla stampa italiana.
Il motivo di questo silenzio va attribuito al fatto, tenuto nascosto dalla Società, che nel frattempo i sopraddetti coniugi (trasferitisi dalla Sardegna ad Arezzo) avevano avuto un altro bambino durante la scarcerazione, e questo bambino, anch'egli malato di talassemia major, viene da allora regolarmente trasfuso senza clamore, con il tacito consenso della Società e senza che i TdG italiani ne sappiano nulla.

Non è questa, secondo la dottrina dei TdG, una "violazione della Legge di Dio"? Chi risponderà dinanzi a Geova di questa gravissima infrazione: i coniugi Oneda o i componenti del Corpo Direttivo?

O sarà, per caso, il bambino a subire la perentoria condanna della Società di cui riportiamo la citazione?
“Se (il testimone di Geova) continua ad accettare trasfusioni di sangue o a donare sangue ... Quale ribelle
oppositore e infedele esempio per i conservi della congregazione cristiana, egli dev' essere stroncato da essa
mediante la disassoci azione”. (Parentesi nostre) (La Torre di Guardia del 15-7-1961, pp. 446-448).


Ely

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09/02/2011 20:46
 
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Rivelazioni "regressive"


Chi sono le autorità superiori menzionate nel Capitolo 13 della Lettera ai Romani secondo le direttive della Società?

Prima del 1929:

Con notevole fraintendimento essi (gli Studenti Biblici, n.d. a.) avevano accettato i governi politici terrestri
come le "autorità superiori" che Dio aveva ordinato secondo Romani 13: 1. (I Testimoni di Geova nel proposito divino - 1959, p. 91)

Il primo a "fraintendere" fu C.T. Russell, come si legge su Studi sulle Scritture, I Volume, 1886, p. 250. Anche Rutherford "fraintese" fino al 1929.

Nel 1929:

“Nel 1929 apparì la rifulgente luce. In quell'anno la Watch Tower pubblicò l'esposizione scritturale che trovasi nel capitolo 13 dei Romani. Tale rivista dimostrò enfaticamente che Geova Dio e Cristo Gesù sono le "autorità superiori" e non i reggitori ed i governanti mondani”. (La verità vi farà liberi - 1943, p. 314).

Tale "rifulgente luce" fu confermata in altre pubblicazioni dei TdG, come Sia Dio riconosciuto verace 1946, p. 242.

Nel 1976:

“Fu reso chiaro che le "autorità superiori" menzionate nel capitolo 13 dei Romani sono le autorità governative secolari, permesse da Geova perché in questo tempo ricoprano i loro incarichi e responsabilità”. (Annuario dei TdG del 1976, p. 238).

Ma di tutto questo altalenante "bordeggiare" la Società riferisce furbescamente un solo dato:

“Per vari anni, fino al 1962, i testimoni di Geova credevano che le autorità superiori (di Romani 13: 1-7) fossero Geova Dio e Cristo Gesù. Tuttavia in armonia con Proverbi 4: 18, la luce aumentò, e tale punto di vista fu corretto”. (La Torre di Guardia dell'1-11-1990, p. 11).

Tuttavia, come abbiamo documentato, non vi fu né "luce" né "rifulgente luce", bensì una sconclusionata rimangiata di code.


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Ma quando i Giudici romani, in data 13-6-1986, derubricarono ad omicidio colposo il reato contestato ai coniugi sardi condannandoli a 3 anni e 8 mesi di reclusione, la Società Torre di Guardia mantenne il più assoluto silenzio ed i TdG appresero la notizia dalla stampa italiana.
Il motivo di questo silenzio va attribuito al fatto, tenuto nascosto dalla Società, che nel frattempo i sopraddetti coniugi (trasferitisi dalla Sardegna ad Arezzo) avevano avuto un altro bambino durante la scarcerazione, e questo bambino, anch'egli malato di talassemia major, viene da allora regolarmente trasfuso senza clamore, con il tacito consenso della Società e senza che i TdG italiani ne sappiano nulla.


ma questo bimbo vive ancora? è sono ancora tdg?
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Re:
lovelove84, 09/02/2011 21.15:




ma questo bimbo vive ancora? è sono ancora tdg?




A quanto pare la risposta è sì a entrambe le domanda.

Visto che nessuno ha denunciato l'autore del libro da cui ho preso l'informazione, significa che il tutto corrisponde a verità.

Nemmeno io sapevo che i coniugi in questione ebbero un altro figlio a cui non negarono le trasfusioni (rimanendo ciò nonostante tdg) e per questo mi è sembrata una notizia al quanto interessante.

La "strategia teocratica" non smette mai di mettere pezze nelle falle del sistema wts!

Ely


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Re: Re:
Elyy., 09/02/2011 21.46:




A quanto pare la risposta è sì a entrambe le domanda.

Visto che nessuno ha denunciato l'autore del libro da cui ho preso l'informazione, significa che il tutto corrisponde a verità.

Nemmeno io sapevo che i coniugi in questione ebbero un altro figlio a cui non negarono le trasfusioni (rimanendo ciò nonostante tdg) e per questo mi è sembrata una notizia al quanto interessante.

La "strategia teocratica" non smette mai di mettere pezze nelle falle del sistema wts!

Ely






allora se è legge di Dio vale per tutti sia grandi che piccini, come non uccidere non è che da grnade non si può fare e da piccoli si, e cosi dovrebbe essere per la trasfusione...
ma visto che anche ora i bimbi sono sotto responsabilità del Tribunale dei minori, sarà che sono rimasti zitti per questo? e magari a 18 anni disassociarli?bha non so cosa pensare... sono solo felice per il bimbo [SM=g6392]
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p.s ora è ragazzo e maggiorenne quindi...mi sa che per una volta si sono messi la mano sulla coscienza... o un miracolo...
ora rimane il fatto che imbrogliano sempre gli altri tdg che nn ragionano con la loro testa...

BRAvi ai coniugi Oneda [SM=g6389] [SM=g6389] [SM=g6389]
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15/02/2011 22:45
 
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Gesù Cristo deve essere adorato?

In passato la Società sostenne che Gesù Cristo deve essere adorato:

“Sì, noi crediamo che quando il nostro Signore Gesù era sulla terra fosse realmente adorato, e che ciò fosse
giusto. Mentre egli non era il Dio, Geova, egli era un Dio. La parola "Dio" significa un "potente", ed il nostro Signore in realtà lo era. Era appropriato che nostro Signore ricevesse l'adorazione». (La Torre di Guardia di Sion, 15-7-1898, p. 216).

Oggi la Società Torre di Guardia ha cambiato idea:

“Non concludete erroneamente che i cristiani devono adorare Cristo: egli non ha insegnato questo». (La Torre di Guardia dell' 1-2-1960, p. 70).

Tuttavia, a proposito di Gesù Cristo, sulla Traduzione del Nuovo Mondo, Edizione 1967, Ebrei 1:6, leggiamo:

“Ma quando egli introduce di nuovo il suo Primogenito sulla terra abitata, dice: "E tutti gli angeli di Dio lo
adorino” “.

Però la corretta traduzione del testo greco sopra riportata, nella quale si attribuisce a Gesù l'adorazione da parte degli angeli smentisce la dottrina geovista che nega la divinità di Cristo; pertanto, con notevole disinvoltura, l'Edizione del 1987, a scorno del testo originale greco, viene così corretta dal Corpo Direttivo:

“... E tutti gli angeli di Dio gli rendano omaggio”.

• A questo punto le cosiddette "rivelazioni progressive" di Geova riguardo a Gesù Cristo ci mostrano il seguente, caleidoscopico quadro:

1898: Gesù deve essere adorato;
1960: Gesù non deve essere adorato;
1967: Gesù deve essere adorato dagli angeli;
1987: Gesù non deve essere adorato dagli angeli.

"Rivelazioni" o divagazioni?




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15/02/2011 22:47
 
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Geova ha due dimore?

Il fondatore della Società C. T. Russell sostenne nei suoi Studi sulle Scritture, VoI. III, che Geova abita nella stella Alcione della Costellazione delle Pleiadi:

“Alcione, la stella centrale della costellazione delle Pleiadi ... è il trono di mezzanotte, il punto centrale dell'intero sistema gravitazionale, dal quale l'Onnipotente governa il suo universo”.

Rutherford confermò vigorosamente tale insegnamento nel suo libro Riconciliazione, 1928, p. 14.
Inoltre, su Il nostro prossimo governo mondiale - 1977, a p. 15, si afferma:

“Perciò, noi che abitiamo sulla terra ci troviamo necessariamente a girare anche intorno al celeste Fattore della nostra terra, del nostro sistema solare, della nostra galassia ... “.

Ma, a parte l'assoluta impossibilità di dimostrare che la stella Alcione si trovi perfettamente al centro dell'universo sì da potervi girare attorno, la Società in altre pubblicazioni si contraddice, assegnando a Geova un' altra dimora:

“... dimora sul circolo della terra» (Giobbe 20: 7; Isaia 40:18-22). (È la Bibbia realmente la Parola di Dio? - 1969, p. 13)

Ora, considerato che secondo l'insegnamento del Corpo Direttivo Geova non può trovarsi contemporaneamente in due luoghi diversi (Vedi La Torre di Guardia del 15-8-1981, p. 16), chiediamo ai TdG di informarci se Geova si sposta di continuo dalla stella Alcione al "circolo della terra" (quale
circolo? Il Circolo Polare Artico?).

Inoltre gradiremmo sapere da quale Bibbia C. T., Russell e J.F. Rutherford hanno tratto la notizia che Geova abita sulla stella Alcione.






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15/02/2011 22:51
 
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"Bordeggiata" lampo

Nella sua pubblicazione Congiura contro la democrazia, edito dalla Watch Tower nel 1940, 'a p. 36, nel Capitolo intitolato "La fine", J.F. Rutherford dichiarò categoricamente:

“Ciò significa necessariamente che la fine è stata definitivamente fissata e non ritarderà affatto”.

Nello stesso anno 1940 Rutherford, con una perfetta e velocissima retromarcia, così "bordeggiò" nel suo libro Religione, a p. 198:

“La distruzione della corrotta "Cristianità" fu differita o ritardata affinché gli "eletti" possano avere una piena
opportunità di recare vigorosa testimonianza al nome di Geova davanti alla millantatrice "Cristianità" ».
Quindi: la fine "non ritarderà" ma, contemporaneamente, "fu ritardata". E tutto questo nel 1940!




I fedeli uomini dell' antichità sarebbero stati risuscitati prima
di Armaghedon?


Come ampiamente documentato nel Cap. V, la Società ha pubblicizzato diverse profezie sulla fine del mondo affermando tra l'altro, dal 1920 al 1950, che prima dell'Armaghedon i fedeli uomini dell' antichità, come Abramo, Mosè, David, ecc., sarebbero stati risuscitati per governare i sopravvissuti,come "Principi" della terra.
Circa questa dottrina, diffusamente trattata dalla stampa dei TdG dal 1920 al 1950, riportiamo una citazione assai probante ripresa dal libro The New World, scritto nel 1942 da Frederick Franz il quale a quell' epoca ricopriva la carica di Vice Presidente. A p. 104 di questo libro egli scrisse:

“... pertanto da un giorno all' altro ci possiamo aspettare il ritorno dalla morte di quei fedeli uomini dell' antichità. Le Scritture forniscono valide ragioni per credere che ciò avverrà poco prima dello scoppio di Armaghedon. In base a questa speranza fu costruita nel 1930 la casa di San Diego, California ... e fu chiamata "Beth-Sarim", che significa "Casa dei Principi". Attualmente è conservata a motivo della fiducia che abbiamo che essa sarà occupata da quei principi al loro ritorno”.

Lo stesso Frederick Franz, nell' Assemblea Internazionale del 5 Agosto 1950, alla quale parteciparono 82.601 congressisti, pronunciò un discorso a sensazione. Ecco cosa ci narra in proposito l'Annuario dei TdG del 1976 a p. 213:

“Sarebbe felice questa assemblea internazionale di sapere CHE QUI IN QUESTA SERA, c'è in mezzo a noi
un certo numero di futuri PRINCIPI DELLA NUOVA TERRA?”. (Le parole in stampatello sono così evidenziate dall' Annuario)

Subito dopo l'Annuario narra l'effetto di queste parole sull'uditorio:

“Che reazioni ci furono a tale domanda! Ecco alcune memorie: "Ricordo la sorpresa che colse l'assemblea;
cominciammo tutti a guardarci in giro con aspettazione ... c'era Davide o Abramo, o Daniele o Giacobbe? Molte di noi sorelle avevamo le lacrime agli occhi" ...
"Ero certa che uno o più di questi uomini dell'antichità sarebbero venuti fuori da un momento all'altro" “.
Ovviamente i TdG in trepidante attesa non scorsero tra di loro né Davide, né Abramo, né Daniele, né Giacobbe.

Ma, cosa sorprendente, subito dopo il medesimo F. Franz annunciò l'abbandono della dottrina “del ritorno dei Principi prima della battaglia di Armaghedon”, considerando che “i dirigenti della Società sono ormai in grado di tenere loro stessi questo ruolo principesco”.

Quindi, secondo la dottrina delle "Rivelazioni progressive", si ebbero da Geova tre differenti enunciazioni:

1) Dal 1870 al 1920 Geova nulla rivelò riguardo la risurrezione dei fedeli uomini dell' antichità, prima di Armaghedon, per divenire Principi della nuova terra.

2) Nel 1920 la "Rivelazione" su questa dottrina apparve per la prima volta nel libro di Rutherford Milioni ora viventi non morranno mai, pp. 90 e 97.

3) Nel 1950 Geova rivelò l'abbandono della dottrina, incaricando i dirigenti della Società di svolgere questo "ruolo principesco".

Tuttavia queste mutevoli "Rivelazioni" di Geova non sono affatto credibili. È lecito, piuttosto, pensare che siano stati i dirigenti della Società a sbagliare ricavando dalla Bibbia una dottrina errata. Essi la mantennero in vigore per soli 30 anni, ma con estrema decisione fino al punto da costruire la grande casa "Beth-Sarim" per ospitare i "Principi" in procinto di risuscitare.
Per la cronaca: "Beth-Sarim" fu venduta subito dopo la morte di J.F. Rutherford che ne aveva ordinato la costruzione.


[SM=g1916242]
Ely








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