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QUANDO NON SI PUO' PIU' TORNARE INDIETRO

Ultimo Aggiornamento: 05/09/2013 22:23
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06/02/2011 17:49
 
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Il mio rapporto con mio padre è stato sempre molto difficile. A parte l'infanzia, dall'adolescenza in avanti ho assunto con lui un comportamento conflittuale a causa del suo carattere da tipico siciliano, autoritario e burbero da una parte e allegro dall'altra, ms il lato che rimaneva impresso nella mia giovane mente era quello negativo.

Per motivi che non sto qui a dire mi sono allontanata da lui, affettivamente parlando, ma rimaneva pur sempre un punto di riferimento, seppur inconsapevole. Era un gigante (non come altezza), un leone, la personificazione della potenza. Pensavamo (per esagerare) che non sarebbe mai morto o come minimo, non così presto.

Ho ereditato esattamente il suo carattere, proprio quello che odiavo!

Ogni giorno che passa mi vedo uguale, tranne che per l'umorismo, che, per il rancore che nutrivo per lui, ho imparato ad accantonare in casa, e spesso anche fuori. Praticamente ho ereditato il lato peggiore del suo carattere...

Ma ho sempre apprezzato i suoi valori e il suo senso di giustizia, dell'onestà, dell'amicizia, il suo uso del cervello in qualsiasi lavoro che doveva fare, anche lavori mai fatti, riusciva a compierli solo perchè usava la testa. Io uguale (o quasi), riuscirei a fare una cosa mai fatta solo usando il ragionamento. Questo lo devo a lui.
Ma devo a lui anche l'arroganza e l'orgoglio che mi caratterizza.

Come dicevo, inconsapevolmente, era per me un punto di riferimento, ma a causa del rapporto conflittuale che vivevo con lui, non gli ho MAI detto "ti voglio bene", mai, e me ne pento amaramente perchè glie ne volevo eccome. Me ne sono resa conto quando il male ha cominciato a portarselo via grammo dopo grammo, Kilo dopo Kilo.
Quattr'ossa era diventato su quel letto, con la paura della morte che lo attanagliava. Le lacrime che gli scorrevano in continuazione. Tre mesi e mezzo di agonia, e poi è spirato, davanti ai miei occhi, che proprio in quel momento lo guardavano

Non voglio fare lo stesso errore con mia madre.
Proprio ultimamente ogni tanto glie lo dico "ti voglio bene", frase talmente rara tra noi che appena la pronuncio le lacrime abbondano da entrambe le parti.

Ieri le ho fatto leggere il post iniziale di Opepo. Non sono riuscita a leggerglielo io, a voce alta, perchè il pianto mi spezzava la voce, ma neanche lei riusciva a leggerlo perchè le lacrime le annebbiavano la vista. Alla fine, a fatica, siamo riuscite a completare la lettura e infine ci siamo abbracciate.

Non voglio fare lo stesso errore con mia madre

Grazie Tiziano per questo tuo post.

Ely


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