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L'amore è un sentimento?

Ultimo Aggiornamento: 24/03/2012 12:18
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19/03/2012 20:28
 
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CIAO LOVELOVE VERO, SPESSO MENTE E CUORE SONO IN DISACCORDO......ED E' QUI CHE NASCONO I CONFLITTI......MA IL VERO SENTIMENTO NON DOVREBBE DARE CONFLITTI, E COME HO DETTO PRIMA CUORE, MENTE CORPO E ANIMA DEVONO DIRE LA STESSA COSA.......... [SM=g9433]
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19/03/2012 20:34
 
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CIAO ELJ GIUSTISSIME LE TUE RIFLESSIONI...........ASCOLTA PERO' .............L'anima consta cosí di due poli opposti: il maschile (yang) e il femminile (yin). Prima di iniziare il cammino di evoluzione le due parti si separano incarnandosi ognuna in corpi diversi ma restando legate l'una all'altra da un filo "sottile". Non sempre lo yang si incarnerà in un corpo femminile e lo yin in uno maschile, ma succederà spesso che si incarnino in sessi di polo opposto. Le energie dello yin e dello yang, agendo in sinergia, contribuiscono a far evolvere la scintilla originaria. Quando l'evoluzione sarà completata le due facce della stessa moneta si ricongiungeranno e torneranno al Divino.

Raramente capita che le due mezze scintille si incontrino poiché, quando questo avviene, si fondono in una unità che assorbe entrambe le parti impedendo loro di continuare ad evolversi... Sarebbe un po' come stare con sé stessi e questo comporterebbe una chiusura nociva ai fini del progresso dell'anima!
Possiamo invece sperimentare tanti "abbinamenti" con altre anime che, nella loro diversità ci arricchiranno, magari anche attraverso dolori, sacrifici o rinunce ampliando la superficie e le possibilità cognitive.

Questa teoria sembrerebbe anche giustificare quel senso di vuoto o di insoddisfazione che ci capita di provare talvolta pur amando qualcuno. Quante volte, specie in persone particolarmente "sensibili" e ricettive capita di avvertire sensazioni frustranti accanto al partner scelto. Lo si puó amare alla follia, dedicarsi a lui/lei con passione ed entusiasmo ma finire, col tempo, col provare comunque un senso di estraniazione o di incompletezza, come se mancasse sempre qualcosa.

Sicuramente un incontro tra anime gemelle è affascinante ed estasiante. Persone che l'hanno sperimentato affermano di aver provato sensazioni ed emozioni mai nemmeno immaginate. È la "coppia perfetta", l'esatto incastro delle due parti mancanti, la complementarità per eccellenza. Ma, cosí facendo, una volta che il puzzle è terminato ogni altra possibilità di apertura, ogni altra occasione creativa viene scartata e rimane un mero nutrimento basato sullo scambio di cognizioni simili se non identiche.
La tradizione vuole che l'incontro tra anime gemelle avverrebbe solo in determinati momenti o in determinate incarnazioni, dove le due parti della mezza mela abbiano raggiunto uno stadio spirituale abbastanza alto da eludere ogni rischio di annullamento reciproco.

In quest'ottica va vista la tanto anelata "accettazione dell'altro", in un rapporto di coppia cosí come in qualsiasi altro tipo di relazione. È importante comprendere che tutti, nella positività o nella negatività, nel bene o nel male sono fonte di conoscenza ed arricchimento, cosí come noi lo siamo per loro, in un interscambio di esperienze e nozioni. E, come tali, vanno amati nella loro dolcezza e compatiti nella loro meschinità, aiutati e semplicemente allontanati quando avvertiamo che il loro modo d'essere a lungo andare ci è risultato nocivo, senza odio e senza rancori, sentimenti che finirebbero per ritorcersi contro noi stessi.
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20/03/2012 16:53
 
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Re:
Ciao Serena
ragiono su alcuni punti della tua risposta

SerenaMarra, 19/03/2012 20.34:




1)Non sempre lo yang si incarnerà in un corpo femminile e lo yin in uno maschile, ma succederà spesso che si incarnino in sessi di polo opposto. Le energie dello yin e dello yang, agendo in sinergia, contribuiscono a far evolvere la scintilla originaria. Quando l'evoluzione sarà completata le due facce della stessa moneta si ricongiungeranno e torneranno al Divino.

2)Raramente capita che le due mezze scintille si incontrino poiché, quando questo avviene, si fondono in una unità che assorbe entrambe le parti impedendo loro di continuare ad evolversi... Sarebbe un po' come stare con sé stessi e questo comporterebbe una chiusura nociva ai fini del progresso dell'anima!




Questi due concetti mi sembrano in contraddizione: se le energie yin e yang possono evolvere e raggiungere il divino solo agendo in sinergia, non potranno impedire tale evoluzione semmai si dovessero davvero incontrare.. o no?




Possiamo invece sperimentare tanti "abbinamenti" con altre anime che, nella loro diversità ci arricchiranno, magari anche attraverso dolori, sacrifici o rinunce ampliando la superficie e le possibilità cognitive.



Quindi l'ottimale sarebbe NON INCONTRARE MAI la nostra anima gemella (il nostro yin o yang a seconda di quel che siamo noi)



Questa teoria sembrerebbe anche giustificare quel senso di vuoto o di insoddisfazione che ci capita di provare talvolta pur amando qualcuno. Quante volte, specie in persone particolarmente "sensibili" e ricettive capita di avvertire sensazioni frustranti accanto al partner scelto. Lo si puó amare alla follia, dedicarsi a lui/lei con passione ed entusiasmo ma finire, col tempo, col provare comunque un senso di estraniazione o di incompletezza, come se mancasse sempre qualcosa.



Sì ma, secondo quel che hai detto prima, se si incontrasse l'anima gemella ci si completerebbe ma non ci si evolverebbe e non si arriverebbe al divino.


Sicuramente un incontro tra anime gemelle è affascinante ed estasiante. Persone che l'hanno sperimentato affermano di aver provato sensazioni ed emozioni mai nemmeno immaginate. È la "coppia perfetta", l'esatto incastro delle due parti mancanti, la complementarità per eccellenza. Ma, cosí facendo, una volta che il puzzle è terminato ogni altra possibilità di apertura, ogni altra occasione creativa viene scartata e rimane un mero nutrimento basato sullo scambio di cognizioni simili se non identiche.



Quindi è meglio non incontrare l'anima gemella [SM=g10324]


La tradizione vuole che l'incontro tra anime gemelle avverrebbe solo in determinati momenti o in determinate incarnazioni, dove le due parti della mezza mela abbiano raggiunto uno stadio spirituale abbastanza alto da eludere ogni rischio di annullamento reciproco.



Credi nella reincarnazione?



In quest'ottica va vista la tanto anelata "accettazione dell'altro", in un rapporto di coppia cosí come in qualsiasi altro tipo di relazione. È importante comprendere che tutti, nella positività o nella negatività, nel bene o nel male sono fonte di conoscenza ed arricchimento, cosí come noi lo siamo per loro, in un interscambio di esperienze e nozioni. E, come tali, vanno amati nella loro dolcezza e compatiti nella loro meschinità, aiutati e semplicemente allontanati quando avvertiamo che il loro modo d'essere a lungo andare ci è risultato nocivo, senza odio e senza rancori, sentimenti che finirebbero per ritorcersi contro noi stessi.



Questo vale per qualsiasi tipo di coppia, escludendo quelle composte da anime gemelle tra le quali, secondo quanto hai spiegato prima, non dovrebbero mai capitare cose negative che porterebbero a una spaccatura del rapporto.


[SM=x2829780] Ely


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20/03/2012 20:21
 
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L’argomento “reincarnazione” è considerato a tutt’oggi un argomento tabù presso molti popoli, soprattutto presso le culture occidentali monoteiste. Ricordo quando all’età di diciassette anni chiesi a mia madre (che già da anni si occupava di esoterismo): “Cosa significa quando senti che un determinato momento lo hai già vissuto?” e lei mi disse che la risposta alla mia domanda era la reincarnazione. Mi spaventai così tanto che scappai in camera mia.

Perché la reincarnazione fa paura? Forse perché non la si conosce ancora abbastanza o perché per noi è un concetto troppo inusuale. Oggi non solo accetto appieno la teoria della metempsicosi (altro termine per definire la reincarnazione), ma ho capito che accettare questa teoria è la chiave per la comprensione di noi stessi e del trascendente. Accettando la reincarnazione tutto quadra.







Se abbiamo vissuto altre vite chi siamo veramente? Non siamo un corpo con dentro anima e spirito, piuttosto siamo uno spirito e un’anima avvolti da un corpo con una mente (l’ego). In realtà noi non siamo nostri! Siamo nostri solo per questa vita! Noi non siamo Leonella, Danilo, Alberto ecc. Danilo è Danilo solo per questa vita. Il nostro spirito invece è eterno e dopo la morte la nostra anima prenderà un nuovo corpo fino al momento in cui avremo raggiunto uno stadio di illuminazione tale che non avremo più bisogno del corpo fisico. A questo punto sorge spontaneo chiedersi: qual è il senso di tutto ciò? Noi siamo pura luce ma lo abbiamo dimenticato. Abbiamo voluto sperimentare il mondo fisico e vi siamo rimasti intrappolati. Il senso del nostro viaggiare sulla Terra di corpo in corpo è di tornare alla Luce: il nostro compito è ricordare quando eravamo Luce. Per ricordare la nostra vera essenza è necessario fare molte esperienze, cioè molte vite. Ogni vita è un’esperienza, nel senso che ogni vita ha un senso, uno scopo. Non esiste un solo individuo sulla Terra che sta sprecando la sua vita: tutto è al suo posto anche se a occhio nudo ci sembra di vivere nel caos. Ognuno di noi, (soprattutto le persone più evolute) ha vissuto chissà quante vite.



Anche se qui in Occidente la parola “reincarnazione” deve essere ancora sussurrata, questo argomento non è bandito del tutto perché comunque non si può testimoniare che questa teoria non sia vera. Di contro esistono tre elementi a favore della metempsicosi:



1) i bambini prodigio

2) l’ipnosi regressiva

3) i déjà vu (sui quali però ci sono ancora delle remore in quanto alcuni studiosi ritengono che si tratti di ricordi di sogni o di film visti)



La nostra mente ci fa dimenticare le vite passate per proteggerci, altrimenti diventeremmo pazzi. Tuttavia ci sono molte cose che ognuno di noi si porta dietro dalle esistenze passate. Ad esempio la nostra vita attuale è il risultato di tutte le nostre vite passate. I cosiddetti talenti innati sono capacità sviluppate in altre vite. Molti di noi si sottopongono a sedute di ipnosi regressive per pura curiosità. L’ipnosi regressiva può essere però anche shockante e secondo me è bene sottoporvisi solo per problemi davvero importanti, anche perché tutto ciò che dovevamo sapere sul nostro passato lo abbiamo già nel presente.



La legge del Karma

La reincarnazione si basa sulla legge del karma. Per karma si intende comunemente il bagaglio di vite passate che ognuno di noi si porta dietro, essa però è più precisamente una legge. John Mumford definisce il karma “la legge dell’evoluzione psico-spirituale che prevede una reazione uguale e contraria per ogni azione”. Ciò significa che se ad esempio in una vita io uccido qualcuno, con larga probabilità sarò ucciso nella successiva. Oppure se morirò strangolata da un serpente in Cina mi sentirò soffocare ogni volta che entrerò in un ristorante cinese o avrò la fobia dei serpenti. Se ti auguro del male mi succederà sicuramente qualcosa di poco piacevole. Se sarò stata violentata in molte vite forse deciderò di diventare omosessuale o mi attirerò una persona del mio stesso sesso per un determinato periodo di tempo in questa vita. La legge del karma non va però intesa come punizione, perché ognuno di noi può liberarsi dal karma (spiegherò successivamente alcune semplici tecniche)! Il discorso è molto complesso e riguarda anche il concetto di memorie e l’effetto specchio, concetti esposti in modo esaustivo nelle conferenze di Joel Ducatillon, inventore dell’acqua diamante e della PMT. Secondo la legge del karma tutti i pensieri, le azioni e le emozioni hanno una conseguenza inevitabile…. anche i pensieri perché essi circolano ed arrivano. Sempre. Si potrebbe riassumere la legge del karma con la frase “ognuno raccoglie ciò che semina”, ecco per quale ragione Einstein diceva “Dio non gioca a dadi con il mondo”.



Programmare la vita successiva

Partendo da queste considerazioni possiamo capire che nulla accade per caso perché tutto obbedisce alla perentoria legge del karma. La vita quindi è un’esperienza. Non esiste né caso, né bene, né male, né fortuna, né sfortuna. Esiste solo l’esperienza.

Ogni nostra incarnazione rappresenta un’opportunità per crescere spiritualmente. Come funziona tutto ciò? La vita terrena è una parte del piano divino, tutto dipende dal piano divino ma questo piano lo abbiamo deciso noi! Siamo noi responsabili di noi stessi e questo è fondamentale, va compreso ed accettato. Arriverà un momento in cui ricorderemo chi siamo e tutto ci apparirà chiaro. Le sensazioni e le emozioni che noi sperimentiamo sulla Terra vengono registrate come la nostra storia negli archivi di Akashic. Al termine della nostra vita si fa il punto della situazione: abbiamo svolto la nostra missione? Quanto amore abbiamo dato? Ci siamo allontanati dalla spiritualità? Cosa c’è da risolvere? In base alle risposte a queste domande decideremo la vita successiva. L’incarnazione dopo una vita non è immediata, prima si vaga per un po’.



E’ bene a questo punto precisare una cosa: quando si muore l’energia della persona resta per un po’, può anche rimanere per sempre (per questo se si invoca un nostro amico o parente deceduto esso sicuramente ci ascolta) ma la sua anima si reincarna. Anche l’energia degli animali resta nella casa in cui hanno abitato. Prima dell’incarnazione l’angelo Kindel (responsabile della nostra evoluzione spirituale) discute con noi su come vorremmo la vita successiva: quali esperienze abbiamo bisogno di fare? A che punto siamo arrivati? In base ai nostri bisogni Kindel prepara il dischetto dell’incarnazione in cui vengono registrati i dati più importanti della nostra incarnazione. Attenzione!!! Il destino può essere modificato!!! Noi decidiamo la nostra vita, ma abbiamo sempre e comunque il libero arbitrio. Nel dischetto dell’evoluzione vengono registrate le persone più importanti che conosceremo, gli eventi più importanti, le crisi spirituali, i problemi di salute (che dipendono sempre da problemi spirituali), la durata della vita e il debito karmico da saldare. Il dischetto è composto da materia mentale e viene inserito accanto al cuore.



Il “destino” (cioè la vita che ci siamo scelti) è composto da due tipi di periodi, che corrispondono a due tipi di “chiavi”: chiavi preformate e chiavi aperte non preformate. Le chiavi preformate attirano a noi eventi prestabiliti, cioè necessari per saldare il debito e capire la lezione attuale. Questi eventi possono anche essere spiacevoli ma è bene ricordare che la sofferenza arriva quando non c’è stato altro modo per capire quella determinata lezione, allora la si capisce con il dolore perché il dolore trasmuta e purifica.

Le persone che ci attiriamo nei periodi di chiavi preformate sono persone con cui noi eravamo già in contatto nelle vite precedenti e con le quali abbiamo questioni in sospeso. Nella vita attuale noi riviviamo con esse le stesse identiche situazioni della vita antecedente ma abbiamo la possibilità di risolvere il conflitto relazionale, abbiamo la possibilità di capire cosa si cela dietro quel rapporto. La stessa cosa vale per i problemi di salute: saranno molti simili a quelli della vita precedente ma avremo la possibilità di guarire. Le chiavi aperte non preformate si attivano quando siamo in un periodo di apertura cioè in cui non siamo influenzati dal nostro karma. Esse attirano a noi esperienze entusiasmanti e ci conferiscono la possibilità di comprendere ed accrescere la nostra spiritualità.



Come liberarsi dal Karma

E’ possibile liberarsi dal karma o almeno farsi influenzare di meno da esso. Spesso per liberarsi dal karma è necessario distaccarsi da determinati luoghi, dalla nostra professione e da certe persone. Ciò può cagionare un dolore emotivo, ma se non ci troviamo più a nostro agio significa che quei luoghi e quelle persone non sono più in sintonia con noi. Non ne abbiamo più bisogno poiché ci stiamo evolvendo.

Una tecnica per liberarsi dal karma è quella della non identificazione. Quando si prova un’emozione bella o brutta, gioia, rabbia o malinconia, dobbiamo pensare che è il nostro ego a provarla, non il nostro spirito perché il nostro spirito è già perfetto.

Un altro modo per liberarsi dal karma è quello di provare compassione verso le persone per le quali nutriamo sentimenti negativi. Se io provo un forte risentimento nei confronti di un individuo che mi ha trattato male, invece di provare collera devo sforzarmi di compatire questa persona perché il suo livello di coscienza è quello ed essa ha fatto ciò che poteva per farmi notare una parte di me che non notavo.



L’Effetto Specchio

Vorrei spendere alcune righe per chiarire il concetto di effetto specchio che è di pregnante importanza per la nostra evoluzione. Tutto ciò che ci attiriamo è una parte di noi. In questo contesto dobbiamo precipuamente soffermarci su ciò che ci cagiona dolore, paura, rabbia, astio e sentimenti o reazioni negative perché significa che quella cosa che ha scaturito la nostra reazione è una parte di noi che noi reprimiamo e che prima o poi verrà fuori perché ce l’abbiamo dentro. Quante volte, facendo innervosire una persona, le diciamo: “Se ti innervosisci, vuol dire che ciò che ti ho detto è vero”? E’ proprio così. Ognuno di noi ha molteplici caratteristiche: bontà, generosità, malizia ecc. nella sua parte conscia. Nella parte inconscia abbiamo anche gli opposti di quelle caratteristiche e il problema si pone nel caso di caratteristiche estreme.

Ad esempio una persona molto generosa sarà anche molto avara e quest’avarizia prima o poi verrà fuori, perché inconsciamente o no, quella persona l’avarizia ce l’ha. Così le persone troppo buone hanno anche una parte di aggressività. La persona generosa/avara ha però modo di guardare in faccia la sua avarizia e di accettarla. In che modo? La vita la porterà a conoscere sempre persone avare finché essa si chiederà “Ma perché io, tanto generosa, incontro sempre persone avare? Non lo merito!!” Quella persona incontra individui avari perché lei ha memorie di avarizia e quegli individui sono lì per dirle: “Noi siamo una parte di te. Accettaci, accoglici ed amaci”. Nel contempo, grazie a queste persone, la signora generosa salda il suo debito, perché evidentemente lei era stata avara in passato con chi è stato oggi avaro con lei.



Questo lavoro di accettazione di amore è molto importante, perché non solo libera dal karma, ma permette di vivere con serenità e consapevolezza. Bene e male sono due facce della stessa medaglia. Gli opposti sono entrambi presenti e se equilibrati non arrecano alcun danno. Non può esistere male senza bene e viceversa. Più si cerca di combattere il male più lo si attira. Più la donna cercherà di combattere l’avarizia più l’attirerà perché lei l’avarizia deve accettarla, non scacciarla. Sull’effetto specchio c’è un argomento molto interessante che riguarda i sette specchi esseni delle relazioni: si parla di sette tipi di attrazioni o di condizioni che ci rispecchiano. Il più interessante è il terzo specchio secondo il quale quando incontriamo una persona e proviamo un forte desiderio di passare del tempo con lei è perché quella persona ha delle energie che ci mancano o che non abbiamo più e desideriamo avere ancora.



Per accelerare il processo di accettazione e di amore delle nostre parti inconsce Joel Ducatillon ha inventato l’acqua diamante (che è un’acqua della quinta dimensione) e la PMT. Esse hanno lo stesso fine, ma la PMT è ancora più veloce dell’acqua diamante. La PMT è una tecnologia che permette di trasmutare le memorie karmiche negative, cioè quelle che non servono più o che ci cagionano dei blocchi o dei problemi. Durante la seduta di PMT l’anima della persona decide quali sono le memorie “non più utili” e le rilascia. La PMT apporta numerosi benefici: evolve la coscienza, ci aiuta a prepararci per il prossimo salto vibrazionale, previsto per il 2012, fa cambiare in meglio non solo noi stessi, ma anche le persone che ci circondano.



Il contributo dell'astrologia

Forse non tutti sono a conoscenza del fatto che astrologia e reincarnazione sono strettamente connesse. Tramite il giorno, l’ora e il luogo di nascita e tramite un bravo astrologo esperto di astrologia karmica è possibile risalire alle nostre vite passate scoprendo blocchi, problemi, debiti karmici nonché la nostra missione in questa vita.

A tal proposito è illuminante sapere che secondo gran parte degli astrologi l’ascendente indica il segno zodiacale sotto cui eravamo nati nella vita passata e che non avevamo compreso. Questo è molto utile per capire qual è la nostra missione. Se io nasco sotto il segno dello Scorpione con ascendente Acquario, molto probabilmente la mia missione sarà legata alla libertà e per adempiere ad essa avrò bisogno di forza e fede in me stessa. Ciò significa che anche nella vita passata ho cercato di conquistare la libertà, ma evidentemente non ci sono riuscita e devo riuscirci adesso. Anche il fatto che una persona studi scienze politiche ed abbia come ascendente la Bilancia non è da trascurare…! A questo punto mi viene da pensare che coloro che hanno segno solare ed ascendente nello stesso segno sono persone con gravi problemi in quanto se già noi normalmente riviviamo le stesse situazioni della vita passata con la possibilità di capire e cambiare nella vita attuale, coloro che hanno segno e ascendente nello stesso segno sono con larga probabilità individui che continuano a non cambiare e a non voler capire. Sono persone per le quali il cambiamento è urgente.



Anime compagne e anime gemelle

L’argomento sicuramente più affascinante della reincarnazione riguarda le anime compagne e gemelle. Solitamente i rapporti conflittuali che abbiamo con qualcuno sono dovuti ad un karma negativo che deve bilanciarsi e divenire positivo, mentre se in passato ho avuto una relazione piacevole con qualcuno questa relazione adesso sarà ancora più bella. Solitamente ci si rincontra per equilibrare il karma, ma ci si può rincontrare anche solo per puro piacere. Ognuno di noi ha dei compagni spirituali con cui si instaurano dei rapporti diversi da quelli che si instaurano con tutte le altre persone che si incontrano nella vita. I nostri compagni spirituali sono di tre tipi:



1) anime compagne

2) anime gemelle

3) anime di fiamma gemella



Le anime compagne sono quelle che ci aiutano, che ci guidano, che ci illuminano. Sono persone alle quali noi nella vita passata abbiamo fatto un favore e loro ci aiutano in questa vita. Un’anima compagna può essere uno sconosciuto che ci aiuta quando ci si è fermata la macchina, un amico che ci dice qualcosa di illuminante e di chiarificante, una persona che ci sostiene e ci incoraggia o che incontriamo al momento giusto come una sorta di angelo. Le anime compagne sono persone con cui ci troviamo bene e di solito la relazione con esse dura poco. Se dura nel tempo allora possono diventare anime gemelle nella vita successiva.



Le anime gemelle sono i nostri amici speciali di questa vita. Si tratta di anime compagne con cui si instaura un rapporto di amicizia molto più profondo. Appena le incontriamo avvertiamo subito un senso di familiarità e ci troviamo immediatamente a nostro agio, perché il rapporto ricomincia esattamente da dove era terminato, è come rincontrare un vecchio amico dopo molti anni. Si può trattare di amici o di familiari e il rapporto, che sarà comunque molto rispettoso, può durare anche per tutta la vita.



L’anima di fiamma gemella è una sola ed è l’altra metà del nostro spirito. E’ il nostro unico compagno spirituale e quasi sempre è del sesso opposto. Con lui abbiamo vissuto molte e molte vite. Quest’anima la si riconosce subito perché appena la si incontra c’è un’attrazione immediata in quanto le anime si ricordano le une delle altre. Nasce subito un rapporto speciale fra di loro ed il sentimento è reciproco. L’anima di fiamma gemella è un’anima compagna e gemella in una persona sola, speciale. In alcuni casi può essere anche un nostro fratello gemello. Un aspetto interessante dell’anima di fiamma gemella è la somiglianza fisica: ci si può assomigliare nei lineamenti, soprattutto negli occhi. Inoltre le aure sono congiunte da un arco di energia.



E’ bene però fare alcune considerazioni importanti a proposito dell’anima di fiamma gemella: è possibile che ci sia un karma negativo anche con essa, ma c’è comunque un forte amore che trascende ogni negatività. Inoltre non è detto che la si incontri in ogni vita, poiché dipende da quanto è stato concordato antecedentemente. Solitamente l’anima di fiamma gemella (con la quale siamo sempre in collegamento telepatico) si incontra quando entrambe sono giunte allo stesso stadio evolutivo.

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20/03/2012 21:29
 
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Hey, dove hai imparato tutte queste cose? Frequenti un centro specializzato sull'argomento?

Hai in mente tanti concetti, anche se mi è difficile accettarli tutti ma forse non ho ancora raggiunto il karma [SM=g8422]

Dimmi, dimmi, chi ti ha insegnato tutte queste cose?


Ely




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L’argomento “reincarnazione” è considerato a tutt’oggi un argomento tabù presso molti popoli, soprattutto presso le culture occidentali monoteiste. Ricordo quando all’età di diciassette anni chiesi a mia madre (che già da anni si occupava di esoterismo): “Cosa significa quando senti che un determinato momento lo hai già vissuto?” e lei mi disse che la risposta alla mia domanda era la reincarnazione. Mi spaventai così tanto che scappai in camera mia.

Perché la reincarnazione fa paura? Forse perché non la si conosce ancora abbastanza o perché per noi è un concetto troppo inusuale. Oggi non solo accetto appieno la teoria della metempsicosi (altro termine per definire la reincarnazione), ma ho capito che accettare questa teoria è la chiave per la comprensione di noi stessi e del trascendente. Accettando la reincarnazione tutto quadra.



anche a me affascinano queste cose.,,, ma quando si deve parlare seriamente... non possono crederci..,,,
i deja vù, sono solo dei cassetti del cervello che si aprono involontariamente e ti fanno ricordare che hai già fatto quella cosa e se uno ci pensa, vedrà che magari quello stesso gesto lha fatto 1 ora prima, o passa ogni giorno da quel luogo.
perchè si ha paura della reincarnazione? nonlho mai sentita questa cosa... ma per capire noi stessi, basta imparare ad ascoltarci, essere noi stessi,fare quello che si desidera, che non sempre succede, per paura del giudizio dell altro, ascoltare il famoso IO,e percorrere la strada che ci si presenta davanti senza cambiarla...
se non sbaglio la reincarnazione serve per poter diventare perfetti...ma se non si ricordano gli errori fatti nella vita passata come si fa a non farli più??

[SM=g9508]
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Oltre quello che ha detto Lovelove, c'è da dire che c'è differenza tra "reincarnazione orientale" dalla "reincarnazione occidentale" sia nella forma che nella sostanza, quello della reincarnazione non è un credo recente, alcuni dei primi cristiani come Origene credeva alla reincarnazione, tale credenza è stata dichiarata eretica dalla Grande Chiesa.

Ora non ho il tempo per farlo sono rientrato da poco, ma quando prima tratterò questo aspetto tanto di moda specialmente ai cultori della New Age.
Franco

“Quando si vuol cercare la verità su una questione
bisogna cominciare col il dubbio.
(S. Tommaso d’Aquino)”

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Riprendiamo l'argomento Reincarnazione


Lo spiritismo e la reincarnazione
Spiritismo e reincarnazione presuppongono una concezione dualista platonico- cartesiana di anima e corpo che nega l'unità sostanziale dell'essere umano e porta, come abbiamo visto, alla posizione erronea del materialismo.
Solo la preghiera a Dio è il mezzo ordinario per poter comunicare con l'anima separata violentemente dal suo corpo. L'anima privata del suo corpo non può agire nel mondo dei corpi se non per iniziativa di Dio: le tecniche dello spiritismo sono una evidente forzatura del mondo dello spirito perché pretendono di ottenere con sforzi umani solo ciò che Dio può concedere e pertanto sono negative dal punto di vista dell'equilibrio psicologico e spirituale e, in ultimo, esiste il fondato sospetto che esse non siano immuni da intervento diabolico.

Scrive Carlos Aldunate nel suo libro -Il cristiano di fronte al paranormale- :" Provocare questi fenomeni significa entrare volontariamente nello stato particolare di ricettività che si chiama TRANCE. In essa, il medium lascia da parte il suo spirito critico e si fa trasportare dalla propria sensibilità. Per questo la trance è uno stato degradato dell'uomo. (...) Il medium in trance sospende le proprie capacità superiori, per essere permeabile alle forze dell’ inconscio inferiore (...).
Queste forze sono sconosciute: possono venire dall'inconscio del medium, dall'inconscio del cliente o dall'inconscio collettivo. Possono venire anche da uno spirito sconosciuto, perché non c'è mai piena sicurezza che vengano dallo spirito invocato. Possono infine venire da un demone.

Certamente non possono venire da Dio, perché Dio non può essere captato e obbligato a rispondere alle nostre domande.
Si crea facilmente una dipendenza dagli spiriti; dipendenza che può risultare assai funesta.
Conosciamo vari casi in cui l'invocazione degli spiriti ha provocato ossessioni con voci, sensazioni corporali, impulsi al suicidio, ecc. (...) Se un'attività è essenzialmente malsana per l'uomo, è segno che essa non è conforme alla sua natura, non rientra nell'intenzione del Creatore. Semplicemente quell'attività è contro l'etica; non si deve svolgere.
I pericoli delle pratiche spiritiche, gli effetti perniciosi che spesso producono, ci avvertono che esse non devono essere compiute. La trance comporta sempre una diminuzione della chiarezza intellettuale, dello spirito critico e della libertà umana; quindi ne deriva sempre una diminuzione della responsabilità, che è la caratteristica propria dell'uomo adulto e maturo.
L 'uomo in trance è come un uomo più o meno drogato, un uomo sminuito. Questa trance si verifica nel medium e anche nella persona che lo consulta e che entra nella suggestione scatenata dal medium" (11)
La dottrina della reincarnazione è, nella sua realizzazione pratica, come una ruota che parte da un punto per fare ritorno nel luogo di partenza. La diversità degli esseri è momentanea, presente soltanto nelle esistenze intermedie che si manifestano fra la partenza e l'arrivo: minerali, poi piante, poi animali, poi uomini fra loro disuguali e infine l’uguaglianza e cioè uno spirito perfetto, identico. Secondo tale dottrina gli uomini sarebbero più o meno avanzati a seconda che siano più o meno vicini al punto di arrivo, che è simile al pleroma gnostico: il pleroma gnostico è una sorta di magma originario e indistinto e lo gnostico Basilide lo chiama apertamente il nulla.

Nella dottrina della reincarnazione:
A) gli uomini non hanno più un proprio essere, una propria identità personale: infatti essi non hanno conoscenza delle proprie esistenze anteriori, non possono rintracciare la propria continuità e la propria unicità.Questa amnesia delle esistenze precedenti è in contraddizione proprio con la teoria della reincarnazione la quale presuppone l’esistenza di uno spirito indipendente dal corpo, cioè di uno spirito che sta nel corpo come una sostanza di natura completa e che pertanto guida il corpo come il pilota guida la nave. Infatti, se lo spirito è una sostanza in se stessa completa, nel disincarnarsi dovrebbe portare via con sé i ricordi e, senza perdere il possesso di questi, dovrebbe entrare nel nuovo corpo, allo stesso modo in cui il pilota non perde i propri ricordi nel passare da una nave all’altra.
B) L’ignoranza delle esistenze anteriori rende inutile la reincarnazione. Infatti, considerando l’ignoranza delle esistenze precedenti, non si vede in che modo la reincarnazione possa servire a favorire il progresso individuale. Per i reincarnazionisti la dottrina della reincarnazione servirebbe a far progredire gli individui attraverso vite successive corrispondenti al loro stato di avanzamento spirituale-: questa sarebbe la cosiddetta legge del Karma. Perché l’ avanzamento dello spirito possa avere luogo, esso dovrebbe essere perfettamente consapevole dell’esperienza acquisita in ciascuna delle esistenze precedenti, ma come si può realizzare un tale progresso se lo spirito perde il ricordo delle esistenze precedenti?

C) gli uomini non hanno più una vera famiglia: infatti, per la dottrina della reincarnazione i figli esistevano già prima che i genitori prestassero loro un corpo in cui incarnarsi. Prima di essere nostri- secondo tale dottrina - i figli furono di altri genitori, che furono probabilmente anche di altra famiglia, di altra nazione, di altra patria, di altra razza. Gli stessi genitori potranno reincarnarsi in un corpo prestato loro dai figli.
D) gli uomini non avrebbero più una vera identità sessuale: infatti la reincarnazione può avvenire in un corpo sessualmente diverso dal precedente.
E) Non ci sarebbe vera differenza fra l'uomo e l'animale: perché possiamo essere stati animali e possiamo esserlo in futuro. (12)

Ammessa la dottrina della reincarnazione diventa facile, da un punto di vista filosofico, giustificare comportamenti devianti come l’incesto, l’omosessualità, la zoofilia. Inoltre, da questo nucleo filosofico reincarnazionista, è inevitabile che abbiamo origine dottrine contrarie alla famiglia e alla giuste e naturali disuguaglianze fra gli uomini
Dalla dottrina della reincarnazione deriva anche una concezione panteista:l'uomo si salva da solo attraverso successive reincarnazioni e Dio finisce per identificarsi con la somma di tutte le cose. Ma se non esiste più un Dio personale e trascendente, la natura non è più l’opera del Creatore, non è più il frutto del logos, il risultato di un progetto razionale e pertanto non esisterebbero più né verità, né leggi, né diritti assoluti, sacri, inviolabili . La natura diventerebbe soltanto una sorta di materiale nato dal caso, frutto di semplici e momentanei rapporti di forza, un materiale su cui il più potente ha il diritto di esercitare la sua forza: rimarrebbe un solo diritto e anche un solo dovere, quello della forza.
In realtà, il vero e autentico dominio dell’uomo sulla natura può attuarsi soltanto attraverso la conoscenza ed il rispetto delle leggi naturali.
La natura non può essere dominata calpestandone le leggi: la natura si lascia dominare solo conoscendone le leggi ed applicandole.

“- Il dominio accordato dal Creatore all'uomo non è un potere assoluto, ne si può parlare di libertà di -usare e abusare -, o di disporre delle cose come meglio aggrada.
La limitazione imposta dallo stesso Creatore fin dal principio, ed espressa simbolicamente con la proibizione di -mangiare il frutto dell'albero -( cf Gen 2,16), mostra con sufficiente chiarezza che, nei confronti della natura visibile, siamo sottomessi a leggi non solo biologiche, ma anche morali, che non si possono impunemente trasgredire-". (13)
Alcune obiezioni scientifiche alla reincarnazione.
La regressione ipnotica sarebbe, per i reincarnazionisti, prova della reincarnazione.
In realtà nel sub-conscio avviene una caotica rielaborazione di tutti i dati pervenuti durante l'esistenza ed è possibile che ci sia una identificazione con dati, storie e avvenimenti depositati e rielaborati nell'inconscio, identificazione indotta dall'ipnotizzatore: l'influsso dell'ipnotizzatore è evidente nel fatto che, se suggerisce al soggetto un ritorno all'infanzia, questo agisce e parla come un bambino; se gli suggerisce di essere stato un animale, questo parla e agisce come un animale; se gli suggerisce di tornare ad un altra vita, comincia ad elaborare la storia di un'altra vita. Inoltre i racconti dei soggetti in stato di ipnosi sono suggeriti più o meno consapevolmente dagli stessi ipnotizzatori.

Infatti i soggetti ipnotizzati da ]oe Keeton accettano lo schema del loro ipnotizzatore: asseriscono tutti di essersi reincarnati subito dopo la morte.
Quelli ipnotizzati da Arnall Bloxham trascorrono lunghi periodi nelle sfere astrali. Quelli di Helen Wambach si scelgono il sesso prima di reincarnarsi e quelli di Edith Fiore si reincarnano tra parenti che si odiano.
Le famose esperienze del Deja vu sono facilmente spiegabili con dati ed elaborazione dei dati che riemergono dal sub-conscio in seguito ad associazioni emotive indotte da immagini, sensazioni, luoghi, persone, situazioni che contengono elementi analoghi a quelli depositati nel sub-conscio.
Inoltre la stessa parapsicologia fornisce strumenti analitici per dimostrare come molti casi di presunta reincarnazione siano in realtà fenomeni di possessione. (14)
Bruto Maria Bruti



Ora esamineremo la questione della reincarnazione alla luce del cristianesimo.
Essere cristiani significa accettare il “Kerygma” ( κήρυγμα) per entrare nella “Salutis Causa” (tutto ciò che occorre per la salvezza), Cristo ha lasciato un insegnamento trasmessoci dagli apostoli, i quali poggiando sul fondamento(Cristo) sono essi stessi colonne portanti della chiesa istituita da Gesù stesso, quindi gli apostoli ci indicano come e in che modo essere alla sequela di Gesù Cristo.

Allora è d’obbligo esaminare le scritture neotestamentarie per avere una visione corretta della reincarnazione.
Tale questione sconosciuta ai giudeo-cristiani venne o emerse con i cristiani provenienti dal mondo pagano ed in modo particolare dalle filosofie ellenistiche le quali introdussero varie credenze come in questo caso la reincarnazione, un personaggio eminente di questa dottrine è stato certamente Origene il quale credeva alla reincarnazione, alla pre-esistenza delle anime, all’apocatastasi (che tutti alla fine verranno salvati compresi i demoni), all’esistenza di mondi oltre il nostro.

Tale insegnamento era in netto contrasto (lo vedremo fra poco) con l’ortodossia ecclesiale e fu quindi dichiarata eretica, da ciò si comprende l’incompatibilità tra gli insegnamenti del Cristo e l’insegnamento della reincarnazione, vediamo più in dettaglio tale incompatibilità.
Possiamo affermare che nell’incarnazione si muore molte volte, la ciclicità delle rinascite e che l’anima cioè l’essere in quanto essere si “riappropria” di vari corpi, ciò vuol dire che la persona non muore uno solo volta ma più volte e non nell’arco della sua vita bensì in quella di molte vite.
Perché dunque tale affermazione non è cristiana?, per il semplice motivo che gli insegnamenti sono di tutt’altro genere.

Innanzi tutto renderebbe vano inutile ed insignificante il sacrificio di Cristo, in quanto il cristiano non verrebbe redendo dal suo sacrificio bensì dalle cicliche reincarnazioni, verrebbe meno anche la risurrezione mediante la quale il corpo risuscitato acquisterebbe la gloria (e quindi glorificato) dall’anima che a sua volta è glorificata dal sacrificio di Cristo, inoltre la reincarnazione priva la persona del diritto al libero arbitrio in quanto non si è più artefici del proprio agire, rendendo la persona irresponsabile verso se stessa e gli altri in quanto avrebbe altre vite per poter rimediare agli errori.

San Paolo chiarisce molto bene questo punto quando dice, in Ebrei 9
25 e non per offrire se stesso più volte, come il sommo sacerdote che entra nel santuario ogni anno con sangue altrui. 26 In questo caso, infatti, avrebbe dovuto soffrire più volte dalla fondazione del mondo. Ora invece una volta sola, alla pienezza dei tempi, è apparso per annullare il peccato mediante il sacrificio di se stesso. 27 E come è stabilito per gli uomini che muoiano una sola volta, dopo di che viene il giudizio, 28 così Cristo, dopo essersi offerto una volta per tutte allo scopo di togliere i peccati di molti, apparirà una seconda volta, senza alcuna relazione col peccato, a coloro che l'aspettano per la loro salvezza.

Paolo usa l’espressione “E Come”, facendo una similitudine dell’uomo e di Cristo, dunque l’uomo muore UNA SOLA VOLTA, e alla morte riceverà l’immediato giudizio, ma Paolo amplia questo concetto di una morte “Una Sola Volta”, ad esempio se prendiamo 2 Corinzi il capitolo 5 leggiamo che.
1 Sappiamo infatti che quando verrà disfatto questo corpo, nostra abitazione sulla terra, riceveremo un'abitazione da Dio, una dimora eterna, non costruita da mani di uomo, nei cieli.2 Perciò sospiriamo in questo nostro stato, desiderosi di rivestirci del nostro corpo celeste: 3 a condizione però di esser trovati già vestiti, non nudi. 4 In realtà quanti siamo in questo corpo, sospiriamo come sotto un peso, non volendo venire spogliati ma sopravvestiti, perché ciò che è mortale venga assorbito dalla vita. 5 È Dio che ci ha fatti per questo e ci ha dato la caparra dello Spirito.
6 Così, dunque, siamo sempre pieni di fiducia e sapendo che finché abitiamo nel corpo siamo in esilio lontano dal Signore, 7 camminiamo nella fede e non ancora in visione. 8 Siamo pieni di fiducia e preferiamo andare in esilio dal corpo ed abitare presso il Signore. 9 Perciò ci sforziamo, sia dimorando nel corpo sia esulando da esso, di essere a lui graditi. 10 Tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, ciascuno per ricevere la ricompensa delle opere compiute finché era nel corpo, sia in bene che in male.

San Paolo afferma che solo in questa vita l’uomo ha l’opportunità di manifestare quegli Abiti (virtù cristiane) affinché la morte non lo coglie nudo (vivendo una vita per se stesso), giacché le sue opere sono le uniche cose che l’uomo si porterà alla propria morte.

Ancora in 1 Tessalonicesi 4,13-14 San Paolo afferma
13 Non vogliamo poi lasciarvi nell'ignoranza, fratelli, circa quelli che sono morti, perché non continuiate ad affliggervi come gli altri che non hanno speranza. 14 Noi crediamo infatti che Gesù è morto e risuscitato; così anche quelli che sono morti, Dio li radunerà per mezzo di Gesù insieme con lui.
Inoltre mentre in oriente l’uomo è duale. Anima e Corpo, per il cristiano l’uomo è una simbiosità di anima/corpo, ed è nella sua “Unicità” che si identifica, nella risurrezione verrà risorto il “Suo Corpo” e non uno dei tanti corpi, sarà un corpo trasformato sempre di carne e sangue ma glorioso, il quale non soggiace più a ciò che sono le leggi fisiche.

Pongo dunque una domanda,.
Se questa teoria fosse portata alle sue estreme conseguenze, bisognerebbe dire che un bambino che soffre, soffre perché nella vita precedente ha commesso qualcosa che deve essere purificato né sarebbe urgente che la scienza medica progredisca, perché tutto servirebbe per la purificazione e questo lascerebbe campo libero al concetto fratello ossia il “Destino”, il quale non renderebbe responsabile gli atti umani in quanto sfuggirebbero al controllo della volontà.
Franco
ps
ho tralasciato volutamente la differenza con il concetto di reincarnazione orientale, il quale degrada ancora di più l'uomo


“Quando si vuol cercare la verità su una questione
bisogna cominciare col il dubbio.
(S. Tommaso d’Aquino)”

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23/03/2012 22:31
 
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Grazie Franco per la tua esposizione sulla reincarnazione.
Io sono di credo cristiano e accetto e condivido pienamente tutto ciò che hai detto, ma chi non fosse cristiano? Che valore darebbe a questa spiegazione?

Bisogna vedere se Serena ha un credo cristiano o prettamente orientale, se così fosse, se avesse cioè un credo orientale, cadrebbe tutta la spiegazione che hai dato.

Se tu ne avessi la possibilità e la conoscenza sufficiente, sarebbe bello leggere i motivi, a prescindere dal proprio credo, per cui il concetto di reincarnazione non si può definire plausibile, anche se un piccolo accenno già l'hai dato e qualcosa ha detto anche Lovelove

Tra l'altro mi piacerebbe sapere che fine ha fatto Serena.

Comunque, l'argomento è interessante, sarebbe forse appropriato aprire un thread apposta che parli della reincarnazione vista con occhi cristiani e non.
Si potrebbe copiare/incollare la spiegazione da te data pocanzi da tenere come primo post e poi continuare in quel 3D, visto che il titolo di questa discussione dovrebbe portare a parlare di tutt'altro.

Grazie
Ely




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Elyy

Comunque, l'argomento è interessante, sarebbe forse appropriato aprire un thread apposta che parli della reincarnazione vista con occhi cristiani



Cara Elyy, la mia argomentazione è volta a chi asserisce di essere "Cristiano", è altresì evidente che l'argomentazione da me effettuata non ha alcun senso per chi non è cristiano.
Ora non so se Serena sia cristiana, atea, agnostica o appartenente a qualche religione orientale ma sta di fatto che vi è In-conciliazione tra l'insegnamento della reincarnazione con l'insegnamento cristiano per i motivi sopra esposti, che poi uno voglia credere alla reincarnazione sono affari suoi, ma non può fregiarsi della definizione di Cristiano, come altra parte per motivi diversi non lo possono essere i TdG.
Ciao
Franco
ps
con il mio post fai quello che credi meglio

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bisogna cominciare col il dubbio.
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