Quando bisogna iniziare ad Istruire i Propri Figli?

QUANDO BISOGNA INIZIARE AD ISTRUIRE I PROPRI FIGLI?


Quando bisogna incominciare a preparare un programma capillare e circostanziato d’istruzione allo scopo di fare dei piccoli dei bravi proclamatori del Regno e dei perfetti e leali propagandisti?

INCREDIBILE! PRIMA CHE NASCA

Un primo suggerimento è di fare dei piccoli degli abbonamenti alla Torre di Guardia già all’età di due anni.
(cfr. La Torre di Guardia, 1/10/87, p. 32; Svegliatevi! 8/4/88, p. 32 e 22/8/89, p. 32)

“… una bambina di soli quattro anni… ha la sua biblioteca teocratica. La biblioteca include le sue copie personali della Torre di Guardia, che ho sottolineato, le pubblicazioni da usare in predicazione e tutte le pubblicazioni della Società (Watch Tower) che sono uscite da quando è nata”
(La Torre di Guardia, 1/11/94, p. 28)

“Spesso i ragazzini molto piccoli possono partecipare non solo offrendo il foglietto d’invito, ma anche spiegando al padrone di casa dove si trova la Sala del Regno…” “La maggioranza di noi sarà d’accordo che i figli dovrebbero anche prendere parte alla regolare opera di predicazione”.
(Ministero del Regno, 3/79, p. 4 e 7/82, p. 4)

“Un altro aspetto essenziale è cominciare presto a porri dinanzi al figlio delle mete teocratiche che possa ragionevolmente conseguire. Se non lo si fa per tempo e in modo coerente, altri possono installare nella sua mente e nel suo cuore mete diverse”.
(La Torre di Guardia, 1/10/94, p. 28)

“Un bambino di cinque anni del Kenya disse alla madre, una pioniera, di voler diventare un pioniere speciale. La madre disse che lui non poteva essere nemmeno un pioniere regolare dato che non aveva uno studio biblico… Così il piccolo invitò alcuni coetanei a studiare con lui, e di lì a poco erano in dieci a far questo regolarmente. Se i giovani studenti non riuscivano a rispondere alle domande di ripasso che poneva alla fine dello studio, riesaminava il materiale. Ben presto otto di loro frequentavano le adunanze di congregazione”.
(La Torre di Guardia, 15/1/85, p. 27 e 1/8/87, p. 25)

“Una parte essenziale di tale programma dovrebbe essere l’addestramento nel ministero pubblico dalla tenera età. … Il padre fece questo commento su suo figlio: “… partecipa a questo servizio da quando aveva tre anni, ed ora (a sei anni) è spesso più efficace di mia moglie e di me nel lasciare letteratura biblica alle persone”.
(La Torre di Guardia, 1/8/88, p. 15)

La Svegliatevi! del 22ottobre 1982 a pagina quindici, anticipa a sei mesi l’inizio dell’addestramento: “Perfino bambini di appena sei mesi sono pronti per incominciare a imparare”.

“La maggioranza dei genitori aspetta che sia la scuola a insegnare ai figli a leggere. … quando il bambino ha sei mesi non è troppo presto per cominciare”.
(Svegliatevi! 22/2/78, p. 29)

E a proposito di bambini protagonisti nel marketing di Brooklyn, quanti mesi pensate che abbia il bebè raffigurato cui la madre legge “ogni giorno”… due o tre capitoli dal libro geovista per bambini intitolato Ascoltate il Grande Insegnante (La Tour de Garde, 15/5/89, p. 32)? Ebbene: in quella stessa pagina l’intraprendente mamma ci fa sapere che il suo… allievo ha dieci mesi”!

MA PERCHÉ NON INIZIARE PRIMA?

“I genitori dovrebbero cominciare a insegnare a leggere ai loro piccoli dal momento in cui li portano a casa dall’ospedale, leggendo loro ad alta voce facendogli vedere le figure nei libri”.
(Svegliatevi! 8/9/84, pp. 29, 30; La Torre di Guardia, 1/8/88, p. 13)

“Ma quanto è abbastanza presto per cominciare a insegnare ai figli? … La parola greca per “fanciullino” è pai.di’on. … si può anche applicare a un bambino neonato”
(La Torre di Guardia, 1/8/72, p. 464)

“Quando incominciare? Sin dall’inizio. Leggete al vostro bambino appena nato. ‘Ma non capisce!’ Quando avete cominciato a parlargli? Subito, naturalmente. E lui capiva quello che dicevate? ‘Be’, no, ma…’ Allora perché non leggergli qualcosa? … È un’esperienza piacevole per lui sentirvi leggere, un’esperienza che lascia il segno”.
(Svegliatevi! 22/5/87, p. 9)

“Naturalmente, la meta dei genitori cristiani non è quella di produrre giganti del pensiero ma di raggiungere il cuore dei vostri figli in modo che non si allontanino mai dal servire Dio. Questi sforzi vanno fatti molto tempo prima che il figlio vada a scuola, così da prepararlo per le prove che affronterà lì. Nelle scuole materne e negli asili, per esempio, si organizzano festicciole in occasioni di compleanni e festività, festicciole che i bambini possono trovare divertenti. Il bambino deve comprendere perché i servitori di Geova non partecipano, altrimenti potrebbe crescere odiando la religione dei suoi genitori”.
(La Torre di Guardia, 1/8/88, p. 13)

MA È ANCORA TROPPO TARDI!

Come già acennato, i bambini a due anni di vita devono avere un abbonamento personale alla “Torre di Guardia” così hanno la loro rivistina quando sono nella Sala del Regno per assistere alle adunanze. Al genitore viene detto di metterla fra le mani, non importa se ancora non sa leggere. I bambini vedono i grandi con la rivista, anche se la tengono al contrario, memorizzano acquistando manualità, acquistando la posa dello zombi dei testimone di Geova, cioè il programmato. Me per cominciare ad addestrarlo è ancora tardi a due anni di vita. Allora bisogna incominciare dice la Torre di Guardia, ad addestrarlo prima che nasca. Il Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova ha dato questo suggerimento: Si è scoperto che quando una mamma parla rivolta verso il ventre col bambino, il bambino si famigliarizza con quella voce, così tu mamma devi leggere la Torre di Guardia ad alta voce per tutti i nove mesi della gravidanza, così, quando nascerà tuo figlio ha già famigliarizzato con essa.


“Già nel grembo materno i nascituri sarebbero in grado di vedere, udire, sentire i sapori e di ‘provare’ emozioni… Evidentemente, non è mai troppo presto perché i genitori comincino ad istruire i loro figli”.
(La Torre di Guardia, 1/8/88, p. 13)

“Il feto ha reazioni fisiologiche alle voci. … Leggendo ad alta voce, le donne incinte potrebbero quindi contribuire a inculcare valori morali nei figli. … È saggio cominciare a leggere ad alta voce almeno quando si inizia a parlare al bambino. Anche se all’inizio il nascituro o il neonato non capisce ciò che dite, vale la pena farlo, visti i potenziali benefici a lungo termine”.
(La Torre di Guardia, 15/7/96, p. 31)

“Paolo usa qui una parola greca (brèfos) che si può riferire anche a un nascituro. Elisabetta, madre di Giovanni il Battezzatore, disse a Maria, sua parente: “Appena il suono del tuo saluto mi è giunto agli orecchi, il bambino [brèfos] è saltato con grande allegrezza nel mio seno”. (Luca 1:44) Perciò
l’ “infanzia” può anche includere i nascituri, e la Bibbia indica che questi possono essere sensibili a ciò che avviene all’esterno”.
(La Torre di Guardia, 15/5/94, p. 11)

Ciao. Ilnonnosa