Anche in Arizona la Chiesa parla chiaro (e non fa scandalo)

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lovelove84
00martedì 3 agosto 2010 20:37
www.avvenire.it/Commenti/latinos+lavazza_20100730065401153...


Rosari e Messe per scongiurarne l’entrata in vigore, mentre i sondaggi davano un solido appoggio alla norma. Boicottaggi minacciati ai prodotti dell’Arizona da parte della confinante California, mentre almeno altri 20 Stati stanno preparando leggi simili. Marce e proteste su entrambi i fronti, accuse di volere instaurare un clima di razzismo e xenofobia da una parte, proteste per la sicurezza del Paese messa a rischio dall’altra. Il tema dell’immigrazione divide gli Stati Uniti come accade spesso in tempi di crisi. E l’anodina sigla SB1070, che da ieri prevede (pur con una sospensiva d’urgenza) di controllare i "clandestini" e di arrestare chi è senza documenti, è lo spartiacque della controversia nazionale: misura iniqua e discriminatoria o modello per il futuro.

Con almeno 11 milioni di irregolari, almeno un terzo dei quali messicani (la proporzione è la stessa sugli stranieri presenti in America, in tutto 38 milioni), e la disoccupazione crescente, con il confine lungo il Rio Grande fortificato ma ancora poroso agli ingressi di migranti e ai traffici di droga, è facile fare un balzo indietro di anni. Può accadere così di dimenticare la retorica del melting pot (il crogiolo di razze e culture) e della meno assimilazionistica salad bowl (l’insalatiera in cui convivono le etnie) per resuscitare i timori di un Paese "ispanizzato", cui diede sostegno d’alto profilo anche Samuel Huntington, il teorico dello "scontro tra civiltà", affermando che i latinos hanno maggiori difficoltà di integrazione e snaturano il profilo cultural-politico del Paese.

Si tratta di uno scontro che si gioca su più terreni. Quello legale vedrà una lunga controversia trascinarsi fino alla Corte Suprema, contendenti l’Amministrazione democratica e il fronte repubblicano. Obama vuole una riforma complessiva, che porti sostanzialmente a una sanatoria generale per chi già lavora negli Usa e a una blindatura delle frontiere. Ma non ha i numeri e l’avvicinarsi del voto di Mid Term sconsiglia di puntare su una misura impopolare; anche Bush la voleva e il Congresso lo fermò.
Certo, gli ispano-americani votano per l’attuale presidente, ma la battaglia non è solo politica. Lo dimostra l’intervento forte, continuato e deciso della Chiesa cattolica, in prima linea per bloccare o modificare la legge dell’Arizona, cavallo di Troia di una nuova ostilità verso gli immigrati. La sensibilità è per i diritti individuali e l’unità di tante famiglie, che rischiano di essere smembrate, padri e madri in carcere o da un versante del confine, i figli affidati ai parenti sull’altro. Certo, i messicani e i centramericani sono in maggioranza cattolici, tuttavia in gioco ci sono la dignità e il rispetto degli esseri umani, che vengono prima dell’appartenenza religiosa.

La presa di posizione di gruppi di fedeli, religiosi ed esponenti dell’episcopato è avvenuta in questa prospettiva e non ha suscitato né scandalo né polemica nel Paese. Certo, sui temi della difesa della vita umana e della famiglia c’è spesso più ampia sintonia con il Partito repubblicano (e negli ultimi mesi non sono mancate critiche alla Casa Bianca democratica per posizioni e opzioni giudicate sbagliate o ambigue in ambito bioetico), ma negli Usa come in ogni altra parte del mondo la Chiesa testimonia che questo amore e questo profondo rispetto non possono svanire quando si tratta della vita e della famiglia di chi emigra. Essenziale è e resta il binomio accoglienza e legalità. E la legge è sempre per l’uomo, fatta per creare solidarietà, non per escluderla.

Oltre al merito della questione, che sarà di lunga e difficile soluzione, va rimarcato però il ruolo non contestato di attore sociale che le istituzioni cristiane – non solo cattoliche – giocano liberamente sulla scena statunitense, in cui la chiara separazione tra Chiesa e Stato non impedisce ai fedeli – e ai consacrati – di potersi esprimere come rispettati portatori di una visione del mondo autorevole e con pieno diritto di cittadinanza.
Andrea Lavazza
Elyy.
00giovedì 5 agosto 2010 14:00


Ma tu personalmente, cosa ne pensi al riguardo?

Ely


lovelove84
00giovedì 5 agosto 2010 16:33
difficile da dire... anche qui in italia si ha più o meno lo stesso probelma, io sono contro la chiusura verso gli altri popoli, ma quando gli immagrati sono di uno stato particolare si devono selezionare perbenino.
se sono persone tranquille non possiamo privargli una vita più sana...

per il lavoro, che devo dire, sono 4 anni che sono in cerca,e loro nei campi che cerco non sono considerati, l unica cosa che penso che prima o poi questa ruota si dovra fermare per farmi salire...
Elyy.
00giovedì 5 agosto 2010 17:34
Re:
lovelove84, 05/08/2010 16.33:

difficile da dire... anche qui in italia si ha più o meno lo stesso probelma, io sono contro la chiusura verso gli altri popoli, ma quando gli immagrati sono di uno stato particolare si devono selezionare perbenino.
se sono persone tranquille non possiamo privargli una vita più sana...



La penso come te tranne in un punto: come si fa a sapere quali, tra tutti quelli che arrivano da noi, sono persone "tranquille"?
Io dico che tutto il mondo dovrebbe diventare un unico Paese in cui tutti possono circolare senza limiti e senza confini a patto che le leggi si facciano rispettare meglio, quindi maggiori controlli e maggior severità là dove sussiste e persiste illegalità.

lovelove84, 05/08/2010 16.33:

per il lavoro, che devo dire, sono 4 anni che sono in cerca,e loro nei campi che cerco non sono considerati, l unica cosa che penso che prima o poi questa ruota si dovra fermare per farmi salire...



Abbi fede.. presto arriverà anche la tua occasione, l'importante è non scoraggiarsi.


[SM=g9481]Ely







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