Elyy chiede
Eppure alcune testimonianze attestano che proprio l'intervento di un angelo ha impedito un incidente o un avvenimento che avrebbe portato alla morte o all'invalidità permanente della persona protetta. Come si spiegano questi episodi??
E’ vero vi sono state delle manifestazioni dell’operato angelo, ma come giustamente hai detto
“Comunque capisco che ogni azione degli angeli nei nostri confronti è sempre comandata da Dio, niente, forse, viene fatto di loro personale iniziativa, quindi l'aiuto che ci arriva da loro ha come fonte primaria Dio.”
Il tutto viene relegato alla volontà Divina, vi sono state e vi saranno sempre delle circostanze in cui è volontà Divina che gli angeli facciano qualcosa di particolare, e questo in relazione alla vita della persona, ma non sempre è così, ti faccio un esempio.
Quanti cristiani sono stati “martirizzati” in modo violento?, sbranati dalle belve, crocifissi, arsi vivi, decapitati (i più fortunati)
a nessuno di questi vi è stato un intervento Divino a rimuovere tali sofferenze, ma tutti essi testimoniarono con la loro morte la loro Fede, poiché la loro casa era già pronta nei cieli, ora riflettiamo un attimo sul racconto di Atti 16, da 20 a 31
“”20 presentandoli ai magistrati dissero: «Questi uomini gettano il disordine nella nostra città; sono Giudei 21 e predicano usanze che a noi Romani non è lecito accogliere né praticare». 22 La folla allora insorse contro di loro, mentre i magistrati, fatti strappare loro i vestiti, ordinarono di bastonarli 23 e dopo averli caricati di colpi, li gettarono in prigione e ordinarono al carceriere di far buona guardia. 24 Egli, ricevuto quest'ordine, li gettò nella cella più interna della prigione e strinse i loro piedi nei ceppi.
25 Verso mezzanotte Paolo e Sila, in preghiera, cantavano inni a Dio, mentre i carcerati stavano ad ascoltarli. 26
D'improvviso venne un terremoto così forte che furono scosse le fondamenta della prigione; subito tutte le porte si aprirono e si sciolsero le catene di tutti. 27 Il carceriere si svegliò e vedendo aperte le porte della prigione, tirò fuori la spada per uccidersi, pensando che i prigionieri fossero fuggiti. 28 Ma Paolo gli gridò forte: «Non farti del male, siamo tutti qui». 29 Quegli allora chiese un lume, si precipitò dentro e tremando si gettò ai piedi di Paolo e Sila; 30 poi li condusse fuori e disse: «Signori, cosa devo fare per esser salvato?». 31 Risposero: «Credi nel Signore Gesù e sarai salvato tu e la tua famiglia».
Ebbene in quell’occasione Paolo e Sila sarebbero stati
messi a morte, ma, non era volontà di Dio che Paolo morisse in quel momento, ed ecco l’intervento angelico per preservargli la vita, ma, solo in quella occasione, giacché quel particolare momento Paolo doveva vivere per adempiere la volontà Divina, e noi ora sappiamo cosa fece in seguito Paolo quanto fu trasferito a Roma.
Dio intervenne in quell’occasione perché Paolo doveva adempiere il suo proposito, proposito che non si sarebbe adempiuto se in quell’occasione fosse stato messo a morte, morte che poi subì come tanti cristiani martirizzati per la loro fede.
Oggi è uguale, nella stessa similitudine, se un certo proposito di Dio non dovesse essere compiuto per un “accidente” allora non si escluderebbe un intervento angelico affinché fosse adempiuto tale proposito.
Franco