Arnica - Proprietà Benefiche di questa pianta

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lovelove84
00lunedì 6 febbraio 2012 15:41
Per alcuni il nome “arnica” deriva dal greco “ptarmicòs“, letteralmente “starnutatorio”, infatti radici e fiori emanano un intenso profumo aromatico che può provocare lo starnuto; altri invece fanno derivare il nome dal greco “arnakis” che vuol dire “di pelle d’agnello”, alludendo alla particolare tessitura delicata delle foglie, glabre nella pagina inferiore e pubescenti (ovvero ricoperte di fitta e corta peluria) sulla pagina superiore.
L’Arnica (Arnica montana L.) è chiamata in Italia anche col nome popolare “Tabacco di montagna”, in Francia “Tabac des Vosges”, in Inghilterra “Mountain snuff” o “Mountain tobacco”, perché le popolazioni delle zone montane, in cui l’Arnica prospera, la utilizzavano come tabacco da fiuto dopo averla essiccata e polverizzata.
L’arnica è davvero un “farmaco” straordinario per la cura post trauma. Può essere usata per coadiuvare le terapie post incidente; può aiutare i trattamenti acuti e cronici anche a lungo termine, ma i migliori benefici si hanno nel contrastare gli shock e i traumi. Dona un immediato soccorso per le contusioni, le ferite e aiuta a riassorbire edemi e versamenti ematici.
A questa pianta sono riconosciute proprietà antinfiammatorie, analgesiche, antiecchimotiche. Ne è consigliato solo l’uso esterno. Viene utilizzata quindi per applicazioni locali sotto forma di crema in caso di contusioni, ecchimosi, edemi da frattura, ematomi, distorsioni, dolori muscolari e articolari. L’applicazione è consentita solo su pelle integra che non presenti abrasioni o tagli, poiché potrebbe indurre dermatiti pruriginose.
L’arnica omeopatica ha benefici effetti sull’artrite postraumatica, le malattie neurologiche e la depressione. Per le mamme in gestazione, l’arnica omeopatica aiuta a ridurre i dolori, facilita il parto, riduce le perdite ematiche.
L’arnica viene sconsigliata per uso interno, perché in dosi non controllate può provocare scompensi cardiaci, vertigine e vomito. Le dosi omeopatiche sono invece più sicure, poiché utilizzano dosi minime.

L’arnica è conosciuta nella erboristeria tradizionale, soprattutto per l’uso sotto forma di olio, per gli sportivi, i dolori muscolari e in generale, come estratto aggiunto nelle creme per tonificare e contrastare il dolore del torcicollo.
E’ una pianta montana molto simile alla margherita gialla ed è anche uno dei rimedi omeopatici, più utilizzati, dopo i consueti trattamenti di diluizione e dinamizzazione che caratterizzano i prodotti utilizzati in omeopatia.
E’ il rimedio dei traumi fisici e psichici di qualsiasi origine, delle emorragie e della fragilità capillare, delle lombalgie e lombosciatalgie acute. Il medico omeopata lo consiglia in quei disturbi aggravati dal contatto e l’immobilità e che invece migliorano con il riposo e stando sdraiati.

Già tante volte abbiamo parlato sulle pagine di questo blog dell’arnica e delle sue eccellenti proprietà. Trattiamo oggi l’argomento dal punto di vista omeopatico. L’arnica è una delle piante più utilizzate e con gli effetti più evidenti e riscontrabili in omeopatia ed è usata per tutti i tipi di traumi.
In base al tipo e all’intensità del trauma, si utilizzano diluizioni differenti; in genere comunque la 9CH è la più diffusa e va bene per traumi di ogni tipologia. La posologia è di 5 granuli 3-4 volte al giorno. Deve essere somministrata il prima possibile per evitare la formazione del livido.
L’arnica si usa anche per il sovraffaticamento professionale e sportivo con sensazione di indolenzimento e per il “cuore da sforzo” degli sportivi.
principessac
00lunedì 6 febbraio 2012 17:42
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