Chiesa, gay e preti pedofili

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Violet Art
00martedì 8 dicembre 2009 12:57
Perchè la chiesa "interferisce" sui gay, e non fa nulla per i preti pedofili????
Bicchiere mezzo pieno
00martedì 8 dicembre 2009 14:01
La Chiesa interferisce con i gay perchè non viene considerato "naturale" dal cristianesimo i rapporti fra persone dello stesso sesso, e soprattutto perchè l'esercizio di attività omosessuali sono condannate esplicitamente dalle Scritture.

Che poi non faccia nulla per i preti pedoifili questo non è affatto vero. Il problema è che i sacerdoti in tutto il modno sono veramente tanti cosicchè anche se la percentuale della pedofilia nella chiesa è bassa rispetto al totale dei membri del clero, siccome i membri del clero, a livello mondiale siano tanti, sembra che siano tanti i casi di pedofilia.

Spesso però quando vengono esposte delle denunce per pedofilia sono pochi i casi accertati in cui risulta la colpevolezza del prete in questione. Perciò non bisogna farsi un'idea del fenomeno in base alle denunce fatte, ma bensì in basde al numero di casi accertati dalla giurisprudenza in cui per davvero ci siano stati atti di pedofilia da parte dei preti.

La condanna della pedofilia è chiara e aspra da parte dello stesso Vaticano. Tant'è che ci sono risposte ufficiali della Santa Sede contro la pedofilia, dichiarate ai giornali, come quelle che riporto.

Tratto da:

http://www.repubblica.it/online/cronaca/papapreti/papapreti/papapreti.html

"Esiste anche solo il sospetto che un prete cattolico sia pedofilo? Il Vaticano vuole saperlo e vuole che sul "caso" vengano svolte indagini approfondite. E' questa la sostanza di un lettera "Motu proprio" scritta da Giovanni Paolo II nel 2001 e che la Congregazione per la dottrina della fede, nel numero di novembre degli Acta apostolicae sedis, la "Gazzetta ufficiale" del Vaticano, ha pubblicato insieme a una lettera che il prefetto della Congregazione Joseph Ratzinger ha indirizzato ai vescovi per illustrare il documento pontificio.

Il Motu proprio autorizza la Congregazione a stabilire delle linee guida per affrontare il problema, mentre il cardinale Ratzinger chiede ai vescovi "non solo di contribuire a evitare un crimine così grave, ma anche di proteggere con le necessarie sanzioni la santità del sacerdozio e la cura pastorale offerta dai vescovi e dagli altri responsabili ecclesiastici".

I due documenti sembrano indicare la volontà della Santa Sede di controllare più direttamente il problema, dopo che alcuni episcopati, come quello statunitense, hanno dovuto affrontare il pagamento di grossi risarcimenti alle famiglie di bimbi molestati da sacerdoti, e dopo che lo scorso settembre il vescovo di Boyeux, in Normandia, monsignor Pierre Pican, è stato condannato a tre mesi di carcere con la condizionale per non aver denunciato alle autorità il suo sacerdote padre Renè Bissey, giudicato colpevole di pedofilia.

Secondo le disposizioni emanate dal cardinale Ratzinger, i vescovi, nei casi di verosimili reati di abuso sessuale di minori da parte di sacerdoti, dovranno fare rapporto alla Congregazione, che a sua volta deciderà se lasciare la gestione del caso a un tribunale locale o se "girarla" a Roma.

Le nuove norme dovrebbero servire a evitare la sovrapposizione di giurisdizioni, visto che sono sei i dicasteri vaticani dotati di autorità in fatto di reati di abuso sessuale. Assegnando la competenza di coordinamento alla Congregazione per la dottrina della fede, si limiteranno le controversie. Le disposizioni riguardano non solo il reato di abuso sessuale di un prete su un minorenne, ma anche altri reati contro i sacramenti (tra cui la concelebrazione dell'eucarestia con ministri protestanti e l'abuso del sacramento della penitenza, come nel caso in cui il prete usi il pretesto della confessione per avere favori sessuali).

Circa i reati di pedofilia di sacerdoti, la normativa stabilisce che la prescrizione di dieci anni (propria dei reati di competenza della Congregazione) scatti a partire dal compimento della maggiore età di chi ha subito le violenze, presupponendo che questi al compimento della maggiore età sia libero dall'intimidazione e in grado di sporgere denuncia."

Questa è la posizione ufficiale della chiesa al riguardo.

Purtroppo, molto spesso i giornalisti tendono a dare enfsi al fenomeno in mdo da accaparrarsi dei veri e propri scoop. Sono diversi i casi in cui sono state fatte delle smentite rispetto a quanto dichiarato dagli organi di stampa. Riporto, a titolo di esempio, quanto dichiarato da Massimo Introvigne.

Tratto da:

http://www.cesnur.org/2007/mi_preti.htm

"Le controversie scatenate dalla diffusione in Italia del documentario Sex Crimes and the Vatican della BBC hanno riportato alla ribalta un vecchio problema, su cui sembrava che le scienze sociali avessero fatto chiarezza: ma, pare, non in Italia. Quanti sono i preti “pedofili”? Lo storico e sociologo Philip Jenkins, in una serie di opere (la fondamentale Pedophiles and Priests. Anatomy of a Contemporary Crisis, Oxford University Press, Oxford - New York 1996; Moral Panic. Changing Concepts of the Child Molester in Modern America, Yale University Press, New Haven - Londra 1998; The New Anti-Catholicism. The Last Acceptable Prejudice, Oxford University Press, Oxford - New York 2003) ha mostrato come l’uso di statistiche folkloriche – cioè senza base scientifica, ma che passano da un talk show e da un articolo di giornale all’altro – sia alla base della costruzione di “panici morali”, cioè dell’errata percezione di problemi assolutamente reali e drammatici di cui però sono esagerate le dimensioni.

Ancora una volta, va ribadito che le statistiche non consolano le vittime: anche un solo caso di sacerdote pedofilo è un dramma per la Chiesa e giustifica pienamente le severe misure invocate da Benedetto XVI. Tuttavia, per inquadrare un problema le scienze sociali non possono fare a meno delle statistiche, soprattutto perché è lo studio delle statistiche che permette di dire qualcosa sulle cause di un fenomeno.

Come nota Jenkins – non senza un pregiudizio anticattolico – i media hanno anzitutto creato uno straordinaria confusione sulla parola “pedofilia”. La pedofilia è definita dai manuali medici (tra cui il diffuso DSM-IV) come “l’attività sessuale ricorrente [di adulti] con bambini prepuberi”. Naturalmente l’età della pubertà varia nei singoli casi, ma le stesse fonti – ai fini statistici – considerano “pedofilia” l’attività sessuale con minori di undici anni. Quando si parla di “pedofilia” per tutti i casi di rapporti sessuali di sacerdoti con minorenni si dice, semplicemente, una sciocchezza. Un sacerdote di trent’anni che scappa con una parrocchiana di sedici viola certamente la morale cattolica e secondo le leggi di molti paesi commette anche un reato, ma non è certamente un pedofilo. Né lo è, tecnicamente, chi va con una dodicenne per quanto il suo comportamento sia ripugnante e sia più che giusto sanzionarlo.

Sui paesi diversi dagli Stati Uniti non sono state raccolte statistiche scientificamente verificabili sul numero di sacerdoti coinvolti in episodi di pedofilia (anche se in alcuni sono in corso studi, e i primi risultati mostrano che le cifre sono inferiori a quelle statunitensi). Negli Stati Uniti la Conferenza Episcopale ha costituito un National Review Board for the Protection of Children and Young People, che nel 2004 ha pubblicato il rapporto A Report on the Crisis in the Catholic Church in the United States (diffuso via Internet da attivisti anti-cattolici, ma non segreto e distribuito ai giornalisti). Il documentario Sex Crimes and the Vatican ci racconta la storia del National Review Board a tinte fosche: ma si tratta di polemiche che attengono alle sue conclusioni, cioè ai commenti di questo ente (oggetto, peraltro, delle più diverse valutazioni) allo studio statistico indipendente commissionato al John Jay College of Criminal Justice della City University of New York, che non è un’università cattolica ed è unanimemente riconosciuta come la più autorevole istituzione accademica degli Stati Uniti in materia di criminologia. È giusto quindi tenere separate le statistiche fornite dal John Jay College dai commenti del National Review Board.

Queste statistiche ci dicono che dal 1950 al 2002 4.392 sacerdoti americani (su oltre 109.000) sono stati accusati di relazioni sessuali con minorenni. Di questi poco più di un centinaio sono stati condannati da tribunali civili. Il basso numero di condanne da parte dello Stato deriva da diversi fattori. In alcuni casi le vere o presunte vittime hanno denunciato sacerdoti già defunti, o sono scattati i termini della prescrizione. In altri, all’accusa e anche alla condanna canonica non corrisponde la violazione di alcuna legge civile (è il caso, per esempio, in diversi Stati americani del sacerdote che abbia una relazione con una – o anche un – minorenne maggiore di sedici anni e consenziente). Tuttavia il National Review Board è stato anche criticato per non avere dedicato sufficiente spazio, nel suo commento, al fatto che ci sono stati molti casi clamorosi di sacerdoti innocenti accusati: e Jenkins ritiene che questi si siano moltiplicati negli anni 1990 quando alcuni studi legali hanno capito di poter strappare transazioni milionarie anche sulla base di semplici sospetti. Le cifre non cambiano in modo significativo aggiungendo il periodo 2002-2007, perché già lo studio del John Jay College notava il “declino notevolissimo” dei casi negli anni 2000: le nuove inchieste sono state poche, e le condanne pochissime (un effetto delle politiche di “tolleranza zero” dei vescovi americani ma certo anche delle misure più rigorose introdotte dal cardinale Ratzinger come prefetto della Congregazione per la dottrina della fede).

Dallo studio del John Jay College si può concludere, come si legge spesso, che il quattro per cento dei sacerdoti americani sono “pedofili”? Niente affatto. Secondo lo stesso studio il 78,2% delle accuse si riferisce a minorenni che hanno superato la pubertà. Dunque i sacerdoti accusati di pedofilia sono 958 in cinquantadue anni, diciotto all’anno. Rispettando le stesse proporzioni le condanne dovrebbero essere 24: in realtà sono di più, perché i tribunali dello Stato (giustamente) perseguono più severamente i pedofili che di chi ha rapporti con minori dopo la pubertà (un’attività, ripetiamolo ancora a rischio di sembrare noiosi, gravemente immorale e spesso anche criminale, ma che non è pedofilia). Ma anche così le condanne penali di preti (veramente) pedofili negli Stati Uniti sono state nel periodo 1950-2002 poco più di una all’anno, il che ci dice quanto seriamente vadano prese certe affermazioni televisive.

Jenkins aggiunge un altro elemento, tutt’altro che poco importante. Per sapere se la Chiesa cattolica sia un ambiente particolarmente favorevole alla pedofilia – e il sacerdozio sia uno stato di vita “a rischio” – occorrerebbe paragonare le statistiche sui sacerdoti cattolici a quelle sui pastori protestanti, i rabbini, gli imam e i maestri delle scuole e degli asili statali. Per tutte queste categorie non risultano a Jenkins dati sulle accuse raccolti con la stessa sistematicità con cui si è studiato il caso dei sacerdoti cattolici; ma i dati sulle condanne mostrano che la percentuale è simile, e in alcuni casi più alta, rispetto ai preti della Chiesa cattolica. Per Jenkins questo dato smonta, tra l’altro, la tesi più volte ripetuta secondo cui è il celibato sacerdotale a essere responsabile della pedofilia. I pastori protestanti e i maestri di scuola e di asilo sono in maggioranza sposati, eppure tra loro c’è una percentuale di pedofili condannati analoga o più alta rispetto ai sacerdoti cattolici. Come ha ricordato il cardinale arcivescovo di Sydney, George Pell (e i dati di Jenkins lo confermano), il novanta per cento dei pedofili sono sposati. Semmai – per quanto non sia politicamente corretto dirlo – i dati confermano che il rischio pedofilia è maggiore tra gli omosessuali. Mentre sarebbe ingiusto e assurdo sostenere che tutti gli omosessuali sono pedofili, è un dato di fatto che molti pedofili sono omosessuali. Secondo il rapporto del John Jay College l’81% dei sacerdoti accusati di rapporti con minori nel periodo 1950-2002 avevano un orientamento omosessuale. Tuttavia quando Benedetto XVI ha raccomandato ai vescovi americani maggiore cautela prima di ordinare come sacerdoti seminaristi che manifestano un orientamento omosessuale, gli stessi media – compresa la BBC – che invocano misure durissime contro il rischio pedofilia hanno accusato il Papa di essere “omofobo”. Dov’è l’errore?"

Va da sè poi che è vero che alcune diocesi americane e inglesi non hanno affrontato il problema come dovevano tendendo a 'coprire' questi casi temendo lo scoppio di uno scandalo contro la chiesa. Ma bisogna tenere conto delle seguenti cose:
1) il loro comportamento stupido e imbecille (perchè tengono di più all'immagine della Chiesa rispetto al benessere vero e proprio dei minori e della loro salute mentale) non è indice della volontà della Vaticano stesso. Perciò la politica di spotare i preti e di mettere tutto sotto il tappeto è colpa dei clericali delle diocesi locali (purtroppo questo è avvenuto ed avviene a volte anche in Italia). In tali casi però che si denuncino queste violazioni sia al superiore gerarchico eccleasistico (o il vescovo locale o addirittura il Vaticano in persona) e anche alla magistratura, di modo che la legge segua il suo corso punendo i colpevoli. Ci si può anche rivolgere ad associazioni presenti sul territortio italiano, aperte dagli stessi preti per scovare i pedofili e punirli. In questo caso avvalersi di tali associazioni per denunciare un prete pedofilo può essere sicuramente un mezzo per ottenere giustizia (ovviamente questo non sostituisce una bella denuncia penale da fare presso la magistratura così che il porco schifoso non venga punito come merita!);
2) se anche il Vaticano fosse completamente d'accordo con il proteggere i preti pedofili, ma così come si legge dalle dichiarazioni ufficiali invece non è, ciò comunque non significherebbe che la Chiesa sia a favore delle pedofilia, perchè la Chiesa non è il Vaticano ma l'insieme di tutti i credenti che hanno fede in Cristo, compresi i laici e i defunti. A livello dottrinale e religioso la Chiesa è contraria a qualunque tipo di immoralità sessuale, figuriamoci se la chiesa, ossia l'assemblea di tutti i credenti in Cristo, possa essere favorevole ai preti pedofili.

Questo lo dico allo scopo di far capire che non è che Chiesa sia contro i gay e a favore dei preti pedofili. La Chiesa condanna sia i primi che i secondi. Purtroppo però, per motivi errati, l'uomo, anche se investito di una carica ecclesiastica di importanza, può agire seguendo il male o seguendo ragionamenti sbagliati (vedi quando alcuni membri del clero hanno nascosto alcuni reati di pedofilia affinchè non scoppiasse scandalo contro la Chiesa; è il bambino che va protetto e non la santa immagine della Chiesa!!).

A livello ufficiale comunque i casi accertati di pedofilia negli ecclesiastici non sono più alti, in percetuale, rispetto a quelli acclarati nella popolazione mondiale. Ci sono associazioni aperte dal clero per la lotta contro la pedofilia sia fra i laici che fra i clericali, e il Vaticano è dichiaratamente contro la pedofilia e i preti pedofili.
Infine, la Chiesa, l'assemblea di tutti i credenti in Cristo Gesù (vivi e defunti) è contro la pedofilia religiosamente parlando.

Violet Art
00martedì 8 dicembre 2009 14:16
Ma perchè la chiesa condanna i gay? quale crimine commettono?
Tempo fa vidi un servizio sulle IENE (programma di italia1) dove un prete abusava di alcuni fedeli con scuse davvero infime....da anni ha fatto questi "servizietti" e quando i giornalisti sono andati a chiedere spiegazioni hanno cercato di allontanarli in malo modo dicendo che stavano prendendo provvedimenti. Diversi ragazzi che hanno riconosciuto il prete incriminato hanno testimoniato che da ANNI ormai faceva lo sporco ma che nonostante ripetute denunce si chiudeva sempre un occhio.......ci voleva la televisione con tanto di telecamera nascosta per allontanare questo individuo dalla sua carica sacerdotale?

ps- dovrebbe esserci il video su youtube...
Bicchiere mezzo pieno
00martedì 8 dicembre 2009 14:40
Re:
Violet Art, 08/12/2009 14.16:

Ma perchè la chiesa condanna i gay? quale crimine commettono?
Tempo fa vidi un servizio sulle IENE (programma di italia1) dove un prete abusava di alcuni fedeli con scuse davvero infime....da anni ha fatto questi "servizietti" e quando i giornalisti sono andati a chiedere spiegazioni hanno cercato di allontanarli in malo modo dicendo che stavano prendendo provvedimenti. Diversi ragazzi che hanno riconosciuto il prete incriminato hanno testimoniato che da ANNI ormai faceva lo sporco ma che nonostante ripetute denunce si chiudeva sempre un occhio.......ci voleva la televisione con tanto di telecamera nascosta per allontanare questo individuo dalla sua carica sacerdotale?

ps- dovrebbe esserci il video su youtube...



Ma hai letto quello che ho riportato nel mio ultimo post? Negli articoli da me citati si parla anche degli organi di stampa e di come il fenomeno sia non più grande di quello che accade in tutte le comunità laiche e non, dai rabbini, agli insegnanti delle scuole italiane, agli ambienti di lavoro, ecc. Il fatto è che su una cosa su cui la magistratura ancora non si è espressa non si può nè ritenere colpevole la persona nè tanto meno ritenerla innocente. Inoltre ho anche spiegato sopra che ci sono stati dei casi in cui dei membri del clero non si sono comportati secondo quanto richiesto dalla giurisprudenza, ma in quel caso vanno denunciati ai loro responsabili gerarchici superiori (e in caso di rifiuto da parte loro anche allo stesso Vaticano se necessario) e ad associazioni aperte da preti contro la pedofilia fuori e dentro il clero.
Quindi non è affatto vero che la Chiesa non fa nulla.

Il video su youtube l'ho visto anch'io, ma il fatto che ci siano delle cattive gestioni da parte dei membri del clero di quel posto non significa che allora tutta la Chiesa faccia così. Se per questo ci sono alcuni politici che sono corrotti: significa che tutta l'Italia sia da condannare e che non esistano politici che si battono per i valori del paese?
Ci sono anche alcuni insegnanti corrotti! Significa che allora la scuola è un luogo di corruzione e di perdizione e quindi i bambini non debbano andare in nessuna istituzione scolastica?
Striscia La Notizia ha ripreso anche in passato dei cartomanti che prendevano in giro i propri clienti, spolpandogli il portafoglio. Erano chiaramente dei ciarlatani!
Significa allora che tutta la cateogoria dei cartomanti sia da condannare?

E' il fatto che tu veda coinvolta tutta la Chiesa che è sbagliato e non ti metti a limitare gli avvenimenti ai soli membri del clero del posto. Se ci sono persone nel clero corrotte, ce ne sono altrettanto e anche di più che non lo sono. Il problema è che gli organi di stampa vanno a caccia degli scandali e non delle opere di carità. Se ci sono mille preti che fanno opere di carità la stampa non dice nulla perchè non interessa a nessuno. Se invece c'è un prete accusato di pedofilia (e nemmeno ancora condannato, ma solo accusato) ecco che la stampa parte mettendo il tutto in prima pagina.
Come dice un vecchio proverbio mondano "fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce".

Ma non è vero che la Chiesa, e il clero in generale, non fa nulla contro la pedoflia. Ripeto, ci sono associazioni aperte da preti contro la pedofilia sia fuori che dentro al clero, proprio allo scopo di combattere questo fenomeno per la salvaguardi dei bambini. Anche questa è una realtà presente all'interno dello scenario della Chiesa.

Per un esame più, approfondito di tutto il discorso rimando al mio post sopra, dove spiego anche il perchè dell'avversione della chiesa verso la pratica dell'omosessualità.

Preciso comunque che anche in questo caso, la condanna della Chiesa non è contro i gay in sè, ma contro l'atto omosessuale. Cosicchè se un gay, pur avendo il suo orientamento, non esercità la sua omosessualità mediante degli atti pratici ma mantiene la continenza, egli non viene affatto attaccato dalla Chiesa, ma viene accettato come uno dei suoi figli nella stessa misura di ogni altro cristiano eterosessuale. La Chiesa non è contro i gay ma contro l'atto omosessuale che giudica contro natura, sia per la sua concezione di "natura" sia perchè atto condannato dagli apostoli di Cristo.




flabot
00martedì 8 dicembre 2009 16:39

Che poi non faccia nulla per i preti pedoifili questo non è affatto vero. Il problema è che i sacerdoti in tutto il modno sono veramente tanti cosicchè anche se la percentuale della pedofilia nella chiesa è bassa rispetto al totale dei membri del clero, siccome i membri del clero, a livello mondiale siano tanti, sembra che siano tanti i casi di pedofilia.




Il tuo concetto sarebbe perfetto se non ci fosse il sembra, la dicitura esatta è questa.
la percentuale della chiesa di casi di pedofilia è bassa, ( ribadisco bassa come percentuale ) ma visto che i sacerdoti nel mondo sono tanti i casi di pedofilia riconducibili ai cattolici professionisti sono tanti, non dimentichiamoci il risarcimento miliardario, in dollari americani, versato in favore delle vittimi di una parte dell' America, non tutta, solo una parte.


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Bicchiere mezzo pieno
00martedì 8 dicembre 2009 16:58
Re:
flabot, 08/12/2009 16.39:


Che poi non faccia nulla per i preti pedoifili questo non è affatto vero. Il problema è che i sacerdoti in tutto il modno sono veramente tanti cosicchè anche se la percentuale della pedofilia nella chiesa è bassa rispetto al totale dei membri del clero, siccome i membri del clero, a livello mondiale siano tanti, sembra che siano tanti i casi di pedofilia.




Il tuo concetto sarebbe perfetto se non ci fosse il sembra, la dicitura esatta è questa.
la percentuale della chiesa di casi di pedofilia è bassa, ( ribadisco bassa come percentuale ) ma visto che i sacerdoti nel mondo sono tanti i casi di pedofilia riconducibili ai cattolici professionisti sono tanti, non dimentichiamoci il risarcimento miliardario, in dollari americani, versato in favore delle vittimi di una parte dell' America, non tutta, solo una parte.


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Conosco molto bene quanto accaduto in America, dove le vittime hanno ottenuto giustizia dalle autorità secolari. Ma so anche che la posizione ufficiale del Vaticano è quella di condanna su quanto successo nelle diocesi del posto. Io parlavo ovviamente della percentuale e non nel totale dei casi messi insieme, che, visto che i sacerdoti sono tanti, ovviamente diventano tanti. Però non si può negare che anche in altre realtà come le istituzioni scolastiche, e diverse realtà laiche la piaga della pedofilia sia diffusa, ma non per questo si arriverebbe a pensare che tali realtà (istituzioni scolastiche e simili) allora favoreggino la pedofilia. Purtroppo la "pecora nera" così come gruppi di "pecore nere" possono capitare in ogni dove.
In America c'è stata la condanna, il che significa che la magistratura ha fatto il suo corso considerando colpevoli gli imputati. Perciò è giusto che siano stati risarciti del danno cagionato (anche se per una cosa del genere non esistono soldi sufficienti per ripagare tutta la sofferenza e il danno psicologico che quegli esserini innocenti, i bambini, hanno dovuto subire) e io sono d'accordo con tali condanne.
Ciò su cui non sono d'accordo è il concetto che la Chiesa sia a favore della pedofilia o del favoreggiameno dei preti pedofili, altrimenti non esisterebbeo associazioni aperte da preti contro la pedofilia. Inoltre la pedofilia è un atto che viene condannato dalla religione cattolica, e, quindi, la Chiesa che non è il solo Vaticano, come religione, è contraria a queste cose.
Non dimentichiamoci poi di tutti quei preti che pedofili non sono, e rispetto ai pedofili, sono la stragrande maggioranza, che si comportano bene e si battono nel sociale.
Insomma, in sisntesi, ciò che voglio dire e di non fare di un'erba un fascio.
Sarebbe, per fare un esempio, condannare tutti i pagani di essere degli assassini perchè in alcune culture pagane, certi credenti facevano sacrifici umani agli dèi. Distruggere la reputazione di un'intera categoria basandosi sul comportamento di alcuni, secondo me è inappropriato anche perchè ci sono tante persone rispettabili che non sono così.




Violet Art
00martedì 8 dicembre 2009 17:48
Si ma avevo capito cosa volevi dire, avevo solo un parere personale...
Riconosco che nel passato anche i pagani hanno fatto del male ma per fortuna ci siamo evoluti intelligentemente.....solo che a volte devo ammettere che ai giorni nostri mi sento ancora (io e i miei simili) sotto inquisizione....
Violet Art
00mercoledì 9 dicembre 2009 13:35
Chiedo scusa per come avevo impostato inizialmente questo post....a volte mi faccio prendere dalle parole scurrili senza accorgermene.....

sorry pleaseeee!!!!!
Bicchiere mezzo pieno
00giovedì 10 dicembre 2009 14:10
Re:
Violet Art, 09/12/2009 13.35:

Chiedo scusa per come avevo impostato inizialmente questo post....a volte mi faccio prendere dalle parole scurrili senza accorgermene.....

sorry pleaseeee!!!!!



Questa volta sei perdonata! Ma la prossima volta che lo rifai provvederemo ad accendere un bel barbeque come minaccia! [SM=g7405]




Violet Art
00giovedì 10 dicembre 2009 16:50
AHHAHHAHAHHAHHA!!!!!!!!! E con i forchettoni anche!!!!
flabot
00domenica 13 dicembre 2009 12:47

di Vania Lucia Gaito
La Chiesa si era già scusata, non più di sei mesi fa, dopo la pubblicazione del rapporto Ryan, che ha reso pubblica una sconfinata serie di abusi su minori avvenuti negli istituti cattolici irlandesi. Non più di un mese fa, i vescovi irlandesi hanno fatto un nuovo “mea culpa”, in seguito ad un altro rapporto, quello della commissione Murphy, che ha rivelato la sistematica copertura dei sacerdoti pedofili operata dai vescovinella diocesi di Dublino. Settecento pagine di testimonianze, 320 vittime, 46 sacerdoti costantemente coperti dalle autorità ecclesiastiche,
spostati di parrocchia in parrocchia, con l'unico intento di proteggere il buon nome e i beni della Chiesa. Al termine di un incontro tra Benedetto XVI e i vertici della chiesa irlandese, convocati ieri proprio sul rapporto Murphy, la sala stampa vaticana ha reso noto in un comunicato il rammarico del Papa “per le azioni di alcuni membri del clero che hanno tradito le lorosolenni promesse a Dio”. Il rapporto Murphy è dettagliato:a ogni sacerdote è dedicato un capitolo denso di accuse e di testimonianze, storie in cui la pedofilia si fonde col sadismo e con ogni sorta di perversione degli impulsi sessuali. Forse quella più agghiacciante riguarda padre Noel Reynolds, che ammise di aver abusato di più di cento bambini negli oltre trent'anni di ministero. Arrestato nell'ottobre del 1999, a seguito degli abusi commessi su due sorelline di 6 e 11 anni, Reynolds confessò di aver abusato di almeno cento minori,
tra cui una bambina piccolissima, violentata brutalmente utilizzando un oggetto: il crocifisso. Arrivò perfino ad offrirlo alla polizia, come prova “Scosso e addolorato” Benedetto XVI preannuncia una lettera pastorale ai fedeli irlandesi e “assicura tutti gli interessati che la Chiesa continuerà a seguire la grave questione con la massima attenzione, al fine di meglio comprendere come tali vergognosi eventi siano accaduti e il modo migliore per sviluppare strategie efficaci così da evitare il loro ripetersi”. Non si spiega tuttavia l’assoluta mancanza di collaborazione dei vertici della chiesa alle due inchieste. Durante l’indagine della commissione Ryan, la Congregazione dei Fratelli Cristiani nel 2004 chiamò in giudizio la Commissione stessa affinché nessuno dei nomi dei suoi membri, vivo o morto, fosse svelato nel rapporto. La commissione Murphy dovette invece emettere un ordine formale perchè l'arcidiocesi di Dublino consegnasse tutti i documenti in suo possesso riguardanti i 46 sacerdoti coinvolti nell'inchiesta. “La sola preoccupazione dell'arcidiocesi di Dublino - si legge nel rapporto - era quella di mantenere la segretezza, evitare lo scandalo, proteggere la reputazione della Chiesa e i suoi beni. Tutto
il resto, incluso il benessere dei bambini e la giustizia per le vittime, erano subordinati a queste priorità. L'arcidiocesi non si attenne alle procedure del diritto canonico e fece tutto il possibile per evitare l'intervento delle leggi dello Stato”. L’arcivescovo e i vescovi dublinesi sostennero di non sapere che, oltre ad essere un peccato, l'abuso su minori fosse anche un reato, e pertanto non avevano informato le autorità giudiziarie di quanto accadeva nelle loro parrocchie. Tuttavia tale presunta ignoranza risulta insostenibile, alla luce del fatto che fin dal 1986, le autorità ecclesiastiche decisero di ricorrere ad una polizza assicurativa per proteggere i beni della Chiesa da possibili richieste di risarcimento da parte delle vittime di abusi.
Se l’intento della Chiesa è realmente quello di fare chiarezza non si spiega come mai la Congregazione per la Dottrina della Fede, unico tribunale ecclesiastico per i delitti più gravi, compresi gli abusi sui minori, non abbia mai risposto alle richieste di informazioni su tutti i rapporti, riguardanti gli abusi sessuali commessi dai sacerdoti, ricevuti dall'arcidiocesi di Dublino. Stesso silenzio tenuto, del resto, anche dal Nunzio Apostolico irlandese di fronte alla richiesta formale di produrre tutti i documenti in suo possesso riguardanti l'indagine in corso. La situazione irlandese era comunque nota ben prima della divulgazione delle due inchieste. Fin dal 2002 l’Irlanda ha istituito un Consiglio di Giustizia per risarcire le vittime degli abusi commessi dai religiosi: al 2008 aveva già giudicato 11.337 casi, con risarcimenti individuali tra I 65.000 e i 300.000 euro. Dopo la pubblicazione del rapportoRyan, inoltre, i Fratelli cristiani, la congregazione religiosa che gestiva la maggior parte degli istituti maschili, hanno offerto un risarcimento di 34 milioni di euro alle vittime. Altre cinque congregazioni hanno offerto ulteriori 43 milioni di euro.
(* psicologa)


Magari questo articolo può essere fonte di riflessione sull'argomento



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Bicchiere mezzo pieno
00domenica 13 dicembre 2009 16:05
La riflessione che mi viene subito in mente è che l'arcidiocesi di Dublino dovrebbe solo vergognarsi non solo per aver nascosto i casi di pedofilia ma anche per non aver seguito le regole di diritto canonico in casi come questi contravvenendo quindi alle misure disposte dalla Chiesa, così come sulla cattiva gestione dei tribunali ecclesiastici della situazione venuta a formarsi.
Mi spiace solo che non abbano dato il giusto peso alla vicenda pensando che fosse una cosa del tutto trascurabile, e spero, anzi mi auguro, che tale cattiva gestione della cosa dalla chiesa non sia stata dipendente dal fatto che avrebbero preferito che non scoppiasse lo scandalo.

Come ho sempre detto: meglio una lesione all'immagine di un'istituzione piuttosto che la lesione della salute psico-fisica di esseri innocenti.

Comunque non è un caso che nella Bibbia sia scritto che "Dio farà pulizia dalla sua stessa casa" cosa che ha dovuto spesso fare anche quando il popolo eletto erano gli appartenenti alla nazione di Israele.


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