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principessac
00lunedì 31 gennaio 2011 11:36
Caos in Egitto, oggi sciopero generale Israele a Usa e Ue: "Aiutate Mubarak"
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Nuovo appello dell'opposizione
per una marcia di protesta contro il regime: "Un milione in piazza"
Nel settimo giorno delle proteste contro il presidente egiziano, Hosni Mubarak, i manifestanti che anche questa notte hanno presidiato piazza Tahrir invocano uno «sciopero generale» a tempo determinato a partire da oggi e una «marcia di milioni di persone» per domani.

Dopo la presa di distanze di Obama Israele ha inviato un messaggio confidenziale agli Stati Uniti e ad alcuni Paesi membri dell’Unione europea affinchè frenino le loro critiche al presidente egiziano Hosni Mubarak per preservare la stabilità della regione. L’obiettivo di Gerusalemme è quello di convincere i suoi alleati che è nell’interesse dell’Occidente mantenere la stabilità del regime egiziano. Una presa di posizione, quella del governo di Benjamin Netanyahu, che segue la svolta di Washington, con il presidente Barak Obama che ha chiesto al Cairo una «transizione ordinata verso la democrazia» e spinto Mubarak a lasciare il potere. Israele ha mantenuto un basso profilo riguardo agli eventi egiziani, tanto che Netanyahu ha ordinato ai suoi ministri di evitare commenti pubblici in merito.

Oggi i ministri degli Esteri dell’Unione europea discuteranno la questione dell’Egitto in una sessione speciale a Bruxelles. «Gli americani e gli europei sono stati trascinati dalla loro opinione pubblica e non stanno considerando gli inetressi reali», ha detto un alto funzionario egiziano citato da Haaretz. «Anche se sono critici nei confronti di Mubarak, devono far sentire ai loro amici che non sono soli. La Giordania e l’Arabia Saudita vedono le reazioni in Occidente, dove tutti stanno abbandonando Mubarak, e questo avrà conseguenze serie».

Intanto sono diversi i Paesi che si stanno adoperando per evacuare i loro connazionali dall’Egitto, dove oggi si tiene il settimo giorno di protesta contro il governo di Hosni Mubarak. Canada, Cina, Giappone, Iraq, Kuwait, Turchia e altri Stati hanno annunciato che invieranno voli charter per portare i propri cittadini fuori dall’Egitto, dove oltre 150 persone sono rimaste vittime della rivolta e migliaia di altre sono state ferite. Il ministro degli Esteri del Canada, Lawrence Cannon, ha detto che il suo «governo raccomanda ai canadesi di andarsene. Il governo ha piani di evacuazione per i cittadini canadesi in Egitto che vogliono partire». Il ministro canadese ha anche chiesto a Mubarak di «ascoltare le aspirazioni del popolo egiziano». Oggi la stazione centrale della tv cinese ha detto che anche Pechino ha inviato un volo della Air China al Cairo «per riportare a casa i turisti cinesi che si trovano all’aeroporto».

Il Giappone ha invece deciso di inviare oggi tre voli charter per portare i propri concittadini dal Cairo a Roma, come ha spiegato un funzionario del ministero degli Esteri di Tokyo. Sono circa cinquecento i giapponesi rifugiati all’aeroporto internazionale del Cairo da quando sono iniziate le proteste anti Mubarak. Il governo turco ha inviati ieri tre aerei al Cairo e due ad Alessandria per far rientrare i suoi connazionali. Intanto, negli scali aeroportuali del Cairo, restano numerosi cittadini in attesa di partire per l’Europa o per altre destinazioni.


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