Greenpeace vs Enel: carbone killer

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mauro.68
00lunedì 12 novembre 2012 20:02
Greenpeace accusa le centrali a carbone dell’Enel. Secondo l’associazione ambientalista le loro emissioni di ossidi di zolfo, ossidi di azoto e PM10, avrebbero causato “la morte prematura di 366 persone e danni ambientali (27,7 milioni di tonnellate di Co2 all’anno), sanitari ed economici per 1,8 miliardi di euro”. Le pesanti accuse, come sempre in una campagna-shock lanciata in queste ultime ore, sono riportate stavolta in un video stile videogame Super Mario Bros epoca anni ’80 della durata di 1.15”. Ha anche lanciato una serie di gadget che gli utenti potranno guadagnarsi scalando la classifica di un concorso a premi, proseguendo nell’indagine del “Reparto Investigazioni Climatiche di Greenpeace”. Anche Legambiente, in diversi dossier, ha più volte denunciato la nocività delle emissioni derivanti dalle centrali a carbone.

Da parte sua, nei giorni scorsi Enel proprio ieri ha lanciato la propria campagna sullo “sfruttamento sostenibile del carbone: un impegno che deve coinvolgere più attori sia nel settore imprenditoriale sia istituzionale. Sul fronte della produzione elettrica le principali aziende Ue, tra cui Enel, hanno dato vita al progetto ENCIO per sviluppare e sperimentare su scala pilota i materiali e i componenti necessari alla realizzazione delle centrali a carbone di Advanced USC destinate a raggiungere livelli di efficienza di conversione oltre al 50%. Dalla consapevolezza che per raggiungere una sostenibilità diffusa dell’intera filiera del carbone occorre un impegno coordinato di tutti gli attori coinvolti società minerarie, aziende di trasporto, imprese siderurgiche e energetiche nel 2012 hanno dato vita all’iniziativa Bettercoal“.

Secondo l’Enel, il carbone “non è solo il passato dell’energia mondiale, ma anche il presente e il futuro. Lo rilevano i dati dal 2000 ad oggi come le previsioni per i prossimi decenni. Il boom fatto registrare dai Paesi emergenti è stato sostenuto da una domanda energetica crescente alimentata per il 50% dal carbone. Un dato su tutti lo offre la Cina: negli ultimi venti anni Pechino ha aumentato la sua quota di energia prodotta dal carbone del 475%”.

Fonte

Mauro
principessac
00lunedì 12 novembre 2012 20:15
si puo' porre rimedio ? [SM=j922]
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