Insicurezza

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mauro.68
00giovedì 8 aprile 2010 13:34
Ho trovato quest'interessantissimo articolo sull'insicurezza, molto utile che fa riflettere.

L'insicurezza in te (Anthony de Mello)

Commento di De Mello alla frase evangelica: "Percio' vi dico: per la vostra vita non affannatevi... Guardate gli uccelli del cielo.... osservate come crescono i gigli del campo".

Tutti provano, prima o poi, sensazioni di quella che si dice “insicurezza”: ti senti insicuro della quantita’ di denaro che hai in banca, o della quantita’ di amore che stai ricevendo dalle tue amicizie, o del tipo di educazione che hai avuto. Oppure provi insicurezza riguardo alla tua salute o alla tua eta’, o al tuo aspetto fisico.

Se tu domandassi a te stesso: “Cos’e’ che mi rende insicuro?”, quasi sicuramente ti daresti una risposta sbagliata. Potresti infatti rispondere: ” Non ricevo abbastanza amore da un amico “, oppure: ” Non ho la preparazione intellettuale di cui avrei bisogno “, o qualcosa di simile.

In altre parole, butteresti la colpa su qualcosa di esterno a te, senza renderti conto che i nostri sensi di insicurezza non sono generati da qualcosa che sta fuori di noi, ma esclusivamente dalla nostra pianificazione emozionale, da qualcosa che noi diciamo a noi stessi dentro il nostro cervello.


Se tu cambiassi la tua “pianificazione mentale”, la tua sensazione di insicurezza svanirebbe in un momento, anche se tutte le cose del mondo
esterno restassero tali quali erano prima. Uno si sente perfettamente al sicuro, senza il becco di un quattrino in banca; un’altra persona si sente insicura anche se e’ milionaria: la differenza non sta nella diversa somma di denaro, ma nella loro differente pianificazione mentale.

Una persona non ha nessun amico, eppure si sente perfettamente sicura, immersa nell’amore di tutta la gente; un’altra si sente insicura anche al centro di tutte le sue relazioni piu’ possessive ed esclusive. La differenza, anche qui, sta nella pianificazione mentale.

Se vuoi dominare questi sensi di insicurezza, ci sono quattro fatti che devi studiare bene e approfondire.

- Primo: e’ inutile voler dominare questa insicurezza cercando di cambiare le cose fuori di te. I tuoi sforzi possono avere successo, ma solo in minima parte; possono recarti qualche sollievo, ma sara’ un sollievo di breve durata. Non vale la pena percio’ di sprecare energie e tempo nel cercare di mettere a punto il tuo aspetto fisico, o nel guadagnare piu’ denaro, o nell’assicurarti piu’ amore da parte dei tuoi amici.

- Secondo: questo fatto ti portera’ ad affrontare il problema dove esso realmente si trova, cioe’ nella tua testa. Pensa a quanta gente nella tua
stessa identica situazione attuale non proverebbe la minima insicurezza.
C’e’ della gente cosi’. Percio’, il problema non viene dalla realta’ esterna a te; ma, da te stesso, dalla tua pianificazione.

- Terzo: devi tener presente che questi programmi sono stati inseriti dentro di te da gente insicura, la quale, quando tu eri molto piccolo e impressionabile, con il suo comportamento e con le sue reazioni paniche ti ha insegnato che ogni qual volta il mondo esterno non collima con un certo modello, si deve creare dentro di te uno scompiglio emozionale, chiamato insicurezza, e tu devi fare quanto ti e’ possibile per riorganizzare in maniera diversa il mondo esterno: devi guadagnare piu’ soldi, devi procurarti piu’ sicurezze, devi calmare e compiacere la gente che hai
offeso, ecc. ecc., perche’ i tuoi sensi di insicurezza scompaiano.

Appena tu ti rendi conto che non ha affatto bisogno di fare tutto questo, che cio’ facendo non risolveresti niente e che lo scompiglio emozionale e’causato soltanto da te e dalla tua cultura, solamente quando ti rendi conto di tutto questo, il problema si vanifica e tu provi un reale sollievo.

- Quarto: ogni qual volta sei insicuro su cio’ che ti potrebbe accadere in futuro, ricordati di questo: negli ultimi sei mesi dell’anno appena trascorso tu ti sentivi terribilmente insicuro riguardo ad avvenimenti che quando poi si sono verificati li hai in qualche modo dominati. E, cio’, grazie alle energie che quel particolare momento ha suscitato in te, non gia’ grazie alle precedenti preoccupazioni, le quali ti han solo fatto
soffrire inutilmente e ti hanno indebolito emozionalmente.

Percio’ ripeti a te stesso:

” Se c’e’ qualcosa che posso fare ora riguardo al mio futuro, io lo faro’. Per ora, lascio che tutto vada come va, e mi godo il momento presente, perche’ l’esperienza della mia vita mi ha insegnato che io posso influire sulle cose soltanto quando queste si presentano, non prima. E ho pure imparato che il presente mi da’ sempre le risorse e l’energia di cui ho bisogno per affrontarlo”.

La scomparsa totale dei sensi di insicurezza si avra’ soltanto quando avrai quella benedetta capacita’ degli uccelli del cielo e dei fiori del campo di vivere pienamente, momento per momento, nel presente, per quanto insopportabile questo possa apparire.

Cio’ che veramente e’ insopportabile e’ cio’ che tu pensi stia per accaderti entro cinque ore, o entro cinque giorni, e quelle frasi che continui a ripeterti, frasi come queste:

” Questo e’ terribile”, ” Questo e’ insopportabile”, ” Ma quanto durera’ tutto questo?”. E simili.

Gli uccelli e i fiori son piu’ fortunati degli esseri umani, perche’ non hanno idea del futuro, non hanno parole nella loro testa, non hanno paura di cio’ che i loro simili possono pensare di loro. Per questo sono cosi’ perfette immagini del Regno.

.Non essere percio’ in ansia per il domani, perche’ il domani pensera’ a se stesso: ogni giorno ha abbastanza dei propri fastidi

Fissa il tuo spirito su di Dio prima di ogni altra cosa, e tutto il resto ti sara’ dato in aggiunta.

Ancora un’ultima falsa certezza: si è felici quando tutti i desideri vengono appagati. Non è vero. In realtà, sono proprio questi desideri e legami a renderti teso, frustrato, nervoso, insicuro e pauroso. Compila una lista i tutti i tuoi legami e di tutti i tuoi desideri, e accanto a ognuno scrivi: “Dal profondo del mio essere io so che anche quando lo avessi soddisfatto non avrei raggiunto la felicità.”

Rifletti sulla verità di questa frase. Il soddisfacimento di un desiderio può al massimo regalarci sprazzi di voluttà, lampi di ebbrezza, ma tu non devi confonderli con la felicità!

Che cos’è allora la felicità? Pochissimi sanno rispondere, e nessuno sa esprimerlo a parole, perché la felicità non può essere descritta. Riusciresti a descrivere la luce a gente che fosse rimasta seduta nelle tenebre per tutta la vita? Riesci a descrivere la realtà a uno che sta sognando? Riconosci la tua tenebra ed essa scomparirà: e allora saprai che cos’è la luce.

Riconosci i tuoi incubi per quello che sono e così scompariranno, e tu ti risveglierai alla realtà. Riconosci le tue false certezze ed esse svaniranno: soltanto in questo modo potrai
pregustare la felicità.

Dal momento che gli uomini inseguono la felicità in maniera tanto distorta, perché non cercano di chiarire a se stessi le proprie false certezze?

Primo, perché non succede mai che essi le vedano come false; talvolta anzi non le vedono neppure come certezze, ma semplicemente come fatti e realtà esterne, tanto profondamente sono stati incapsulati nella pianificazione.

Secondo, perché sono terrorizzati all’idea di perdere l’unico mondo che essi conoscono: il mondo dei desideri, dei legami, delle paure, delle pressioni sociali, delle tensioni, delle ambizioni, delle ansie, della colpa, con quei lampi di piacere, di sollievo e di ebbrezza che queste cose riescono a trasmettere. Prova a immaginare un uomo che abbia terrore a uscire da un incubo perché, in fin dei conti, quello è l’unico mondo che egli conosce: bene, hai qui la fotografia di te stesso e della gente che ti circonda.

Se vuoi raggiungere una felicità duratura devi esser disposto a odiare padre, madre, perfino la tua stessa vita e dire addio a tutto ciò che possiedi. In che modo? Non già rinunciando a tutte
queste realtà (perché continueresti sempre a restare legato alle cose cui hai rinunciato forzatamente), quanto piuttosto vedendole come incubi, quali realmente sono; se tu le consideri così, non ha più importanza che tu le lasci oppure no: esse avranno perso il loro dominio su di te, la loro capacità di ferirti, e tu sarai finalmente fuori dai tuoi sogni, fuori dalla tua tenebra, dalle tue paure, fuori dalla tua infelicità.

Spendi perciò un po’ del tuo tempo a cercar di vedere nella loro realtà le cose cui cerchi di aggrapparti, questi incubi che ti procurano ebbrezza e voluttà da un lato, ma anche tribolazioni, insicurezza, tensione, trepidazione, paura, infelicità dall’altro.

Padre e madre: incubi; moglie e figli, fratelli e sorelle: incubi; tutti i tuoi averi: incubi; la tua vita così com’è oggi: un incubo; qualsiasi cosa alla quale tu ti aggrappi e che secondo te è l’unica che possa darti la felicità: un incubo.

A questo punto odierai padre e madre, moglie e figli, fratelli e sorelle e la tua stessa vita, con tutti i tuoi averi: cesserai cioè di aggrapparti a queste cose e così avrai annullato la loro capacità di ferirti. A questo punto, finalmente, potrai sperimentare quella misteriosa condizione che non può essere descritta ed espressa: il dimorare nella felicità e nella pace. E capirai quanto sia vero che chiunque cessa di aggrapparsi a fratelli o sorelle, padre, madre o figli, terra, o case…, riceve il centuplo di tutto e guadagna la vita.

Fonte: trudy.myblog.it/archive/2009/03/09/insicurezza.html
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