LA DISONESTA' NON CONOSCE LIMITI

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francocoladarci
00venerdì 17 luglio 2009 18:35
Scienziato ammette di aver falsificato dati
tratto da " Le Scienze"

Un ricercatore statunitense ha confessato di aver alterato i risultati di una ricerca sull'invecchiamento per ottenere i finanziamenti federali

In quello che è il più clamoroso caso di frode scientifica scoperto dai National Institutes of Health degli Stati Uniti negli ultimi decenni, un ex ricercatore della Scuola di Medicina dell'Università del Vermont ha ammesso di aver falsificato i dati di una ricerca sull'invecchiamento allo scopo di ottenere un finanziamento federale di mezzo miliardo di dollari. Eric Poehlman ha confessato in tribunale di aver agito da solo, e ha inviato lettere a dieci riviste scientifiche chiedendo ritrattazioni o correzioni ai suoi studi già pubblicati. Gli scienziati che lavorano nei campi dell'invecchiamento, del metabolismo e dell'esercizio fisico ritengono che lo scandalo dovrebbe avere un impatto relativamente limitato sulla ricerca in generale in questo campo e sulle sue direzioni. In un'analisi durata due anni, gli investigatori dell'Office of Research Integrity del dipartimento della salute hanno scoperto dati falsi in quindici delle richieste di Poehlman per l'assegnazione di fondi. Il ricercatori ha pubblicato diversi articoli con i dati falsificati: il più influente è apparso nel 1995 sulla rivista "Annals of Internal Medicine" ed è stato ritrattato nel 2003 dopo un'indagine dell'Università del Vermont. Quello studio associava la menopausa con un metabolismo rallentato, spiegando potenzialmente i maggiori rischi di malattie cardiovascolari e metaboliche delle donne più anziane. Il fisiologo André Tchernof dell'Università di Laval in Canada, che ha lavorato nel laboratorio di Poehlman dal 1997 al 2000, afferma che i risultati dello studio sono stati in seguito riprodotti da altri due gruppi indipendenti, uno in Australia e uno in Svezia. Secondo gli investigatori del governo, non tutti gli articoli pubblicati da Poehlman presentano dati falsi. Ciò nonostante, spiega Tchernof, "la gente ormai si chiederà quali studi siano corretti e quali no".

Franco


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