Cause che portarono allo scisma
Parte I di II
Lo Scisma d’Oriente.
Esamineremo in modo conciso quali furono le premesse ed i fatti che portarono allo scisma tra la Chiesa Cattolica e la Chiesa Ortodossa.
Diamo uno sguardo a quale erano le chiese principali del neocristianesimo, non dimentichiamo che tutte sia occidentali che orientali facevano parte dell’impero romano, ovviamente vi erano altre chiese ma queste erano le più preminenti, Roma, Costantinopoli, Alessandria, Antiochia, Gerusalemme, vi furono anche chiese minori che si estinsero come gli Ebioniti, Gnosticismo cristiano, chiesa Marcionita, e Montanisti.
Queste chiese contenevano dottrine eretiche che con il tempo si estinsero, poi vi furono altre chiese vissute nel primo millennio ma che si distinsero dalle Chiese di lingua Latina e Greca, queste chiese non riconobbero vari concili e ebbero una propria liturgia.
Qual’era il rapporto tra le chiese Patriarcali? Possiamo dire che tutte avevano un comune “pensiero” anche se ciò nella loro autonomia, il primo granello che dava un certo fastidio era l’autorità della chiesa di Roma sulle altre, il fatto che la chiesa di Roma era nella capitale dell’impero, ma cosa più importante che il vescovo di Roma discendeva tramite imposizioni delle mani dall’apostolo Pietro colui che Cristo affidò la sua chiesa, riprenderemo più avanti quest’argomento.
Possiamo datare nel 857 d.c le prime incomprensioni tra la Chiesa Latina e quelle medio orientali la quale portarono nel 1054 allo scisma, i fatti si possono far risalire al Patriarca di Costantinopoli Fozio, nel 857 l’imperatore Michele III destituì il patriarca Ignazio nel 856 con il pretesto di aver rifiutato la comunione al suo zio Bardas, essendo Fozio imparentato con l’imperatore Michele III e da questi messo a capo della chiesa di Costantinopoli come Patriarca, dovette essere nominato prima vescovo e poi inserito come patriarca, tale azione da parte dell’imperatore era altamente illegittima, tenendo anche in considerazione che il patriarca legittimo Ignazio non aveva nessuna intenzione di dimettersi, era dunque inevitabile l’intervento del papa che nel 863 tenne un sinodo in San Giovanni in Laterano ove vennero fissati dei punti ben precisi e sono:
L’illegittimità della deposizione di Ignazio.
La scomunica dei Legati Pontifici, i quali da lui inviati per risolvere la questione si erano fatti corrompere.
La scomunica di Fozio se questi avesse insistito nella sua pretesa patriarcale.
Fozio rispose a queste richieste con la scomunica papale, ed inviando a tutte le chiese orientali i motivi di tale dissenso che possiamo riassumere:
L’aggiunta del Filioque al credo, per il rito latino lo Spirito Santo procede dal Padre e dal Figlio, mentre per Fozio procede solo dal Padre.
Il celibato dei preti.
La proibizione per i preti di celebrare la Cresima.
Il digiuno di Sabato.
L’inizio della Quaresima dal Mercoledì delle Ceneri.
In quello stesso anno ci fu un avvenimento che cambiò la situazione, l’imperatore Michele III detto “ L’Ubriaco” fu assassinato e subentrò Basilio I il Macedone, Basilio fece un’epurazione di tutti coloro che sostenettero il precedente imperatore compreso Fozio, re istallando nel patriarcato il legittimo titolare Ignazio, tale azione da parte di Basilio I fu poi ratificata dal concilio di Costantinopoli nel 869 dal papa Adriano II .
Fozio fu esiliato in un monastero sul Bosforo e vi rimase per molti anni finché venne richiamato dall’imperatore come educatore per il figlio Costantino, la celebrità di Fozio crebbe in una misura così grande che alla morte di Ignazio patriarca di Costantinopoli fu a sua volta nominato suo successore con l’approvazione del papa.
Comunque Fozio non aveva dimenticato l’affronto subito negli anni passati da parte del papa, e si rivalse quando istituì il concilio di Costantinopoli nel 869, egli reiterò tutti i punti precedenti, punti controversi con Roma, dichiarò anche che la Bulgaria la cui religione cristiana fu adottata come religione di stato dovesse essere sotto l’influenza del patriarcato di Costantinopoli.
Una si tale condotta sarebbe stata oggetto di scomunica da parte del papa Giovanni VIII, ma tutto questo non ebbe nessun effetto, anzi la crepa tra occidente ed oriente fu sempre più netta.
Con l’ascesa al trono di Leone VI, su basi pretestuose depose Fozio e nominò suo fratello Stefano patriarca, tale nomina era illegittima e vi fu una nuova scomunica da parte di papa Stefano V.
Fozio morì in un monastero dell’ Armenia nel 897.
Fu solo con il patriarca Antonio II che lo scisma voluto da Fozio rientrò, ma anche se fu ricostituita l’unità ormai i semi della separazione stavano germogliando, e questo in modo particolare da parte delle Chiese Autocefale, come vedremo nella seconda parte.
Franco