Liturgia della domenica

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lovelove84
00domenica 20 febbraio 2011 11:38
Gesù Cristo, Dio-con-noi e umanità nuova, insegna ai suoi discepoli il comandamento dell’amore, la nuova legge del
Vangelo che sostituisce per sempre la legge pagana del vecchio uomo: “Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico”.
Il nostro spirito trema sentendo le esigenze di questo nuovo comandamento. Non è forse più facile aggredire chi ci aggredisce e amare chi ci ama? Forse è a questo che ci spingerebbero i nostri sensi, è questa la voce dell’anima umiliata non ancora raggiunta dalla luce del Dio di Gesù Cristo, del solo vero Dio. Ecco perché l’amore di carità è un precetto insolito, che apre ad un nuovo orizzonte antropologico la civiltà antica e ogni civiltà umana possibile.
Visto da questo orizzonte, l’uomo, ogni uomo, appare creato a immagine e somiglianza di Dio e non più formato secondo una natura disuguale e arbitraria, come invece credevano i pagani. Liberato dai suoi peccati grazie all’azione redentrice di Cristo e rinnovato dall’azione dello Spirito, l’uomo, ogni uomo, è il tempio in cui risplende lo Spirito di Dio. Dio ama l’uomo per se stesso, a tal punto che consegna alla morte suo Figlio.
Dal momento che Dio ci ama in questo modo e ci ha fatti partecipi del suo amore, noi non possiamo che perdonare il nostro prossimo e aiutarlo perché viva e si sviluppi.



Lv 19,1-2.17-18
Ama il tuo prossimo come te stesso.


Dal libro del Levìtico

Il Signore parlò a Mosè e disse:
«Parla a tutta la comunità degli Israeliti dicendo loro: “Siate santi, perché io, il Signore, vostro Dio, sono santo.
Non coverai nel tuo cuore odio contro il tuo fratello; rimprovera apertamente il tuo prossimo, così non ti caricherai di un peccato per lui.
Non ti vendicherai e non serberai rancore contro i figli del tuo popolo, ma amerai il tuo prossimo come te stesso. Io sono il Signore”».



Salmo responsoriale

Sal 102

Il Signore è buono e grande nell’amore.

Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tutti i suoi benefici.

Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue infermità,
salva dalla fossa la tua vita,
ti circonda di bontà e misericordia.

Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Non ci tratta secondo i nostri peccati
e non ci ripaga secondo le nostre colpe.

Quanto dista l’oriente dall’occidente,
così egli allontana da noi le nostre colpe.
Come è tenero un padre verso i figli,
così il Signore è tenero verso quelli che lo temono



Seconda lettura

1Cor 3,16-23
Tutto è vostro, ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli, non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? Se uno distrugge il tempio di Dio, Dio distruggerà lui. Perché santo è il tempio di Dio, che siete voi.
Nessuno si illuda. Se qualcuno tra voi si crede un sapiente in questo mondo, si faccia stolto per diventare sapiente, perché la sapienza di questo mondo è stoltezza davanti a Dio. Sta scritto infatti: «Egli fa cadere i sapienti per mezzo della loro astuzia». E ancora: «Il Signore sa che i progetti dei sapienti sono vani».
Quindi nessuno ponga il suo vanto negli uomini, perché tutto è vostro: Paolo, Apollo, Cefa, il mondo, la vita, la morte, il presente, il futuro: tutto è vostro! Ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio.

Parola di Dio

Vangelo

Mt 5,38-48
Amate i vostri nemici.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Avete inteso che fu detto: “Occhio per occhio e dente per dente”. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle.
Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico”. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».

Parola del Signore



www.lachiesa.it/calendario/omelie/pages/Detailed/21726.html

www.gioba.it/?p=1074


BUONADOMENICA A TUTTI [SM=g7435]
Elyy.
00domenica 20 febbraio 2011 11:55


Grazie Love, ho appena sentito questa liturgia in tv (su Rai1), molto incoraggiante e sembra anche quasi capitata a pennello per me, a causa di una situazione che sto vivendo..


[SM=x2502111] Ely




lovelove84
00domenica 20 febbraio 2011 13:44
Re:
Elyy., 20/02/2011 11.55:



Grazie Love, ho appena sentito questa liturgia in tv (su Rai1), molto incoraggiante e sembra anche quasi capitata a pennello per me, a causa di una situazione che sto vivendo..


[SM=x2502111] Ely








Sono felice, è vero certe volte sembrano fatte apposta per noi e toccano quel argomento, dandoti positività e non c'è nulla che il cuore non riesce a fare se seguiamo l esempio di Gesù, ma anche se non ci riusciamo razionalmente, non ci dobbiamo sentire in colpa e frustarci.


[SM=x2501975]
principessac
00domenica 20 febbraio 2011 14:06
la liturgia e' uguale in tutte le chiese ?
Elyy.
00domenica 20 febbraio 2011 14:55


Sì Claudia, che io sappia sì.

Per Love: hai ragione anche sull'ultima frase che hai detto perchè, anche se si riconosce la santità delle parole del Cristo, non è detto che riusciamo a metterle in pratica e il non riuscirci potrebbe farci sentire in colpa e questo, comunque, sarebbe un bene (sentirsi un pò in colpa) perchè ci spronerebbe a fare di meglio in futuro.
Se invece ci gongoliamo sul fatto che "tanto Dio perdona tutti perchè sa che siamo imperfetti" non miglioreremo mai.

Quindi è un bene, in base ai principi cristiani, sentirsi un pò in colpa se non si riesce a metterli in pratica, ma non bisogna sentirsi troppo in colpa altrimenti ci piangeremmo addosso in continuazione.

[SM=x2505144] Ely







lovelove84
00domenica 20 febbraio 2011 18:45
Re:
principessac, 20/02/2011 14.06:

la liturgia e' uguale in tutte le chiese ?




si!

a me ha complito molto la seconda lettura, sui sapienti... è giusto sapere tutto? nei minimi particolare, avere una risposta a tutte le domande?quanto dobbiamo conoscere?
cavdna
00lunedì 21 febbraio 2011 22:37
Re:
vi saluto in CRISTO SIGNORE

mia cara sorella "principessac" che scrivi :
principessac, 20/02/2011 14.06:

la liturgia e' uguale in tutte le chiese ?




R I S P O S T A

mia cara sorella


la Liturgia con il Rito Romano è uguale dappertutto
cambia solo la lingua locale (Nazione/Stato)

mentre vi sono altri Riti Cattolici
come per esempio quello :
- Ambrosiano;
- Greco/Bizzantino;
- Chiesa Cattolica Copta

grazie [SM=g7426]

vi saluto in CRISTO RISORTO

lovelove84
00domenica 27 febbraio 2011 12:12
Domenica 27 febbraio 2011
Gesù ci invita a fare una scelta. Egli lo fa spesso con un vigore estremo. Noi abbiamo capito bene che il regno di Dio è
incompatibile con il regno del denaro. In quel regno non si vende nulla. La vita è gratuita, come l’aria, come l’acqua (Is 55,1; Ap 21,6), l’acqua soprattutto, senza la quale non c’è vita. E colui che ha ricevuto gratuitamente, deve dare gratuitamente (Mt 10,8).
In questo regno, invece, tutto si compra. La prudenza raccomanda di essere previdenti e rapaci. Bisogna preparare l’avvenire, poiché è incerto. Ma l’avvenire ci sfugge. Esso appartiene a Dio. Fare la scelta del regno di Dio, scegliere di servire Dio escludendo ogni altro padrone, significa anche rimettersi a lui per l’avvenire: avere fede in Dio, al punto di non preoccuparsi per l’avvenire. È la nostra ricchezza, il nostro tesoro (Mt 13,44). È più sicuro per noi che tutto l’oro del mondo. Avere dell’oro da parte è un modo di assicurare il proprio avvenire. Ma un avvenire sulla terra, cioè a breve termine. L’avvenire di cui parliamo è grande come l’eternità. Su questo avvenire non abbiamo nessuna presa. Poco importa. Dio stesso se ne preoccupa per noi. Gesù si incarica di “prepararci un posto” (Gv 14,2). Il nostro avvenire è in buone mani. È sicuro. Perché farci tante preoccupazioni? Questo atto di fiducia, che Gesù esige, è anche una lezione di saggezza. Troppo spesso, con il pretesto di preparare l’avvenire, noi non viviamo più. Gesù è un maestro, non di noncuranza, ma di pacifica serenità.


Prima lettura

Is 49,14-15
Io non ti dimenticherò mai.

Dal libro del profeta Isaìa

Sion ha detto: «Il Signore mi ha abbandonato,
il Signore mi ha dimenticato».
Si dimentica forse una donna del suo bambino,
così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere?
Anche se costoro si dimenticassero,
io invece non ti dimenticherò mai.

Parola di Dio


Salmo responsoriale

Sal 61

Solo in Dio riposa l’anima mia.

Solo in Dio riposa l’anima mia:
da lui la mia salvezza.
Lui solo è mia roccia e mia salvezza,
mia difesa: mai potrò vacillare.

Solo in Dio riposa l’anima mia:
da lui la mia speranza.
Lui solo è mia roccia e mia salvezza,
mia difesa: non potrò vacillare.

In Dio è la mia salvezza e la mia gloria;
il mio riparo sicuro, il mio rifugio è in Dio.
Confida in lui, o popolo, in ogni tempo;
davanti a lui aprite il vostro cuore.

Seconda lettura

1Cor 4,1-5
Il Signore manifesterà le intenzioni dei cuori.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli, ognuno ci consideri come servi di Cristo e amministratori dei misteri di Dio. Ora, ciò che si richiede agli amministratori è che ognuno risulti fedele.
A me però importa assai poco di venire giudicato da voi o da un tribunale umano; anzi, io non giudico neppure me stesso, perché, anche se non sono consapevole di alcuna colpa, non per questo sono giustificato. Il mio giudice è il Signore!
Non vogliate perciò giudicare nulla prima del tempo, fino a quando il Signore verrà. Egli metterà in luce i segreti delle tenebre e manifesterà le intenzioni dei cuori; allora ciascuno riceverà da Dio la lode.

Parola di Dio


Vangelo

Mt 6,24-34
Non preoccupatevi del domani.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli:
«Nessuno può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza.
Perciò io vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito?
Guardate gli uccelli del cielo: non séminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete forse più di loro? E chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita?
E per il vestito, perché vi preoccupate? Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora, se Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani si getta nel forno, non farà molto di più per voi, gente di poca fede?
Non preoccupatevi dunque dicendo: “Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?”. Di tutte queste cose vanno in cerca i pagani. Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno.
Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta.
Non preoccupatevi dunque del domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. A ciascun giorno basta la sua pena».

Parola del Signore

www.gioba.it/?p=1079

www.lachiesa.it/calendario/omelie/pages/Detailed/21775.html

www.lachiesa.it/calendario/omelie/pages/Detailed/21779.html
principessac
00domenica 27 febbraio 2011 19:20
Re: Domenica 27 febbraio 2011
lovelove84, 27/02/2011 12.12:

Gesù ci invita a fare una scelta. Egli lo fa spesso con un vigore estremo. Noi abbiamo capito bene che il regno di Dio è
incompatibile con il regno del denaro. In quel regno non si vende nulla. La vita è gratuita, come l’aria, come l’acqua (Is 55,1; Ap 21,6), l’acqua soprattutto, senza la quale non c’è vita. E colui che ha ricevuto gratuitamente, deve dare gratuitamente (Mt 10,8).
In questo regno, invece, tutto si compra. La prudenza raccomanda di essere previdenti e rapaci. Bisogna preparare l’avvenire, poiché è incerto. Ma l’avvenire ci sfugge. Esso appartiene a Dio. Fare la scelta del regno di Dio, scegliere di servire Dio escludendo ogni altro padrone, significa anche rimettersi a lui per l’avvenire: avere fede in Dio, al punto di non preoccuparsi per l’avvenire. È la nostra ricchezza, il nostro tesoro (Mt 13,44). È più sicuro per noi che tutto l’oro del mondo. Avere dell’oro da parte è un modo di assicurare il proprio avvenire. Ma un avvenire sulla terra, cioè a breve termine. L’avvenire di cui parliamo è grande come l’eternità. Su questo avvenire non abbiamo nessuna presa. Poco importa. Dio stesso se ne preoccupa per noi. Gesù si incarica di “prepararci un posto” (Gv 14,2). Il nostro avvenire è in buone mani. È sicuro. Perché farci tante preoccupazioni? Questo atto di fiducia, che Gesù esige, è anche una lezione di saggezza. Troppo spesso, con il pretesto di preparare l’avvenire, noi non viviamo più. Gesù è un maestro, non di noncuranza, ma di pacifica serenità.


Prima lettura

Is 49,14-15
Io non ti dimenticherò mai.

Dal libro del profeta Isaìa

Sion ha detto: «Il Signore mi ha abbandonato,
il Signore mi ha dimenticato».
Si dimentica forse una donna del suo bambino,
così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere?
Anche se costoro si dimenticassero,
io invece non ti dimenticherò mai.

Parola di Dio


Salmo responsoriale

Sal 61

Solo in Dio riposa l’anima mia.

Solo in Dio riposa l’anima mia:
da lui la mia salvezza.
Lui solo è mia roccia e mia salvezza,
mia difesa: mai potrò vacillare.

Solo in Dio riposa l’anima mia:
da lui la mia speranza.
Lui solo è mia roccia e mia salvezza,
mia difesa: non potrò vacillare.

In Dio è la mia salvezza e la mia gloria;
il mio riparo sicuro, il mio rifugio è in Dio.
Confida in lui, o popolo, in ogni tempo;
davanti a lui aprite il vostro cuore.

Seconda lettura

1Cor 4,1-5
Il Signore manifesterà le intenzioni dei cuori.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli, ognuno ci consideri come servi di Cristo e amministratori dei misteri di Dio. Ora, ciò che si richiede agli amministratori è che ognuno risulti fedele.
A me però importa assai poco di venire giudicato da voi o da un tribunale umano; anzi, io non giudico neppure me stesso, perché, anche se non sono consapevole di alcuna colpa, non per questo sono giustificato. Il mio giudice è il Signore!
Non vogliate perciò giudicare nulla prima del tempo, fino a quando il Signore verrà. Egli metterà in luce i segreti delle tenebre e manifesterà le intenzioni dei cuori; allora ciascuno riceverà da Dio la lode.

Parola di Dio


Vangelo

Mt 6,24-34
Non preoccupatevi del domani.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli:
«Nessuno può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza.
Perciò io vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito?
Guardate gli uccelli del cielo: non séminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete forse più di loro? E chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita?
E per il vestito, perché vi preoccupate? Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora, se Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani si getta nel forno, non farà molto di più per voi, gente di poca fede?
Non preoccupatevi dunque dicendo: “Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?”. Di tutte queste cose vanno in cerca i pagani. Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno.
Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta.
Non preoccupatevi dunque del domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. A ciascun giorno basta la sua pena».

Parola del Signore

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lo seguita in una tv locale la messa con questa liturgia
lovelove84
00domenica 27 febbraio 2011 19:43
Re: Re: Domenica 27 febbraio 2011
principessac, 27/02/2011 19.20:




lo seguita in una tv locale la messa con questa liturgia




Brava, anch io oggi l ho sentita in tv, perchè domani ho un esame e ho studiato, ma anche perchè volevo seguire il programma che parlava del Papa,
hai sentito cosa ha detto il prete all omelia?rispetto al brano dei 2 padroni, ci sono differenze da quello che dice la wts?
principessac
00lunedì 28 febbraio 2011 10:57
Re: Re: Re: Domenica 27 febbraio 2011
lovelove84, 27/02/2011 19.43:



hai sentito cosa ha detto il prete all omelia?rispetto al brano dei 2 padroni, ci sono differenze da quello che dice la wts?




non c'e differenza tra il cattolicesimo e i tdg
cavdna
00lunedì 28 febbraio 2011 22:26
Re: Re: Re: Re: Domenica 27 febbraio 2011
vi saluto in CRISTO SIGNORE

mia cara sorella "principessac" che scrivi :

principessac, 28/02/2011 10.57:




non c'e differenza tra il cattolicesimo e i tdg




R I S P O S T A

mia cara sorella


non so dall'alto di quale conoscenza puoi affermare ciò

io invece so che la scuola TdG E' l'esatto contrario di ciò che professa la CHIESA CAttolica

so che i TdG hanna stravolto il contenuto delle Sacre Scritture

so che i TdG devono giustificare una assenza dalla scena terrena al cospetto di CRISTO di circa 1860

so che i TdG hanno cancellato/distorto la storia della Cristianità

so di....., ma è meglio che per ora mi fermi qui

grazie [SM=x2501964]

vi saluto in CRISTO RISORTO


lovelove84
00lunedì 28 febbraio 2011 22:33
Re: Re: Re: Re: Domenica 27 febbraio 2011
principessac, 28/02/2011 10.57:




non c'e differenza tra il cattolicesimo e i tdg




mi potresti dire o citare qualche brano che parla di questo brano?ù


per cavdna penso si riferisse sempre al brano dei 2 padroni, credo che lo sa che c'è differenza...

[SM=x2515109] [SM=x2501984]
principessac
00martedì 1 marzo 2011 12:00
Re: Re: Re: Re: Re: Domenica 27 febbraio 2011
lovelove84, 28/02/2011 22.33:




mi potresti dire o citare qualche brano che parla di questo brano?ù


per cavdna penso si riferisse sempre al brano dei 2 padroni, credo che lo sa che c'è differenza...

[SM=x2515109] [SM=x2501984]




24 “Nessuno può essere schiavo di due signori; poiché o odierà l’uno e amerà l’altro, o si atterrà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete essere schiavi di Dio e della Ricchezza.
25 “Per questo vi dico: Smettete di essere ansiosi per la vostra anima, di ciò che mangerete o di ciò che berrete, o per il vostro corpo, di ciò che indosserete. Non vale l’anima più del cibo e il corpo più del vestito? 26 Osservate attentamente gli uccelli del cielo, perché essi non seminano né mietono né raccolgono in depositi; eppure il vostro Padre celeste li nutre. Non valete voi più di loro? 27 Chi di voi può, essendo ansioso, aggiungere un cubito alla durata della sua vita? 28 E riguardo al vestire, perché siete ansiosi? Imparate una lezione dai gigli del campo, come crescono; essi non si affaticano, né filano; 29 ma io vi dico che nemmeno Salomone in tutta la sua gloria si adornò come uno di questi. 30 Se, dunque, Dio riveste così la vegetazione del campo, che oggi è e domani è gettata nel forno, non rivestirà molto di più voi, uomini di poca fede? 31 Quindi non siate mai ansiosi, dicendo: ‘Che mangeremo?’ o: ‘Che berremo?’ o: ‘Che indosseremo?’ 32 Poiché tutte queste sono le cose che le nazioni cercano ansiosamente. Infatti il vostro Padre celeste sa che avete bisogno di tutte queste cose.
33 “Continuate dunque a cercare prima il regno e la Sua giustizia, e tutte queste [altre] cose vi saranno aggiunte. 34 Pertanto, non siate mai ansiosi del domani, poiché il domani avrà le proprie ansietà. Basta a ciascun giorno il proprio male.
lovelove84
00martedì 1 marzo 2011 14:17
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Domenica 27 febbraio 2011
principessac, 01/03/2011 12.00:




24 “Nessuno può essere schiavo di due signori; poiché o odierà l’uno e amerà l’altro, o si atterrà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete essere schiavi di Dio e della Ricchezza.
25 “Per questo vi dico: Smettete di essere ansiosi per la vostra anima, di ciò che mangerete o di ciò che berrete, o per il vostro corpo, di ciò che indosserete. Non vale l’anima più del cibo e il corpo più del vestito? 26 Osservate attentamente gli uccelli del cielo, perché essi non seminano né mietono né raccolgono in depositi; eppure il vostro Padre celeste li nutre. Non valete voi più di loro? 27 Chi di voi può, essendo ansioso, aggiungere un cubito alla durata della sua vita? 28 E riguardo al vestire, perché siete ansiosi? Imparate una lezione dai gigli del campo, come crescono; essi non si affaticano, né filano; 29 ma io vi dico che nemmeno Salomone in tutta la sua gloria si adornò come uno di questi. 30 Se, dunque, Dio riveste così la vegetazione del campo, che oggi è e domani è gettata nel forno, non rivestirà molto di più voi, uomini di poca fede? 31 Quindi non siate mai ansiosi, dicendo: ‘Che mangeremo?’ o: ‘Che berremo?’ o: ‘Che indosseremo?’ 32 Poiché tutte queste sono le cose che le nazioni cercano ansiosamente. Infatti il vostro Padre celeste sa che avete bisogno di tutte queste cose.
33 “Continuate dunque a cercare prima il regno e la Sua giustizia, e tutte queste [altre] cose vi saranno aggiunte. 34 Pertanto, non siate mai ansiosi del domani, poiché il domani avrà le proprie ansietà. Basta a ciascun giorno il proprio male.




ma non volevo il passo della bibbia, lo so già, quello che dice la wts su questo brano
principessac
00martedì 1 marzo 2011 19:36
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Domenica 27 febbraio 2011
lovelove84, 01/03/2011 14.17:




ma non volevo il passo della bibbia, lo so già, quello che dice la wts su questo brano




dice che non si puo' servire Dio e cercare di diventare ricchi
lovelove84
00martedì 1 marzo 2011 20:29
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Domenica 27 febbraio 2011
principessac, 01/03/2011 19.36:




dice che non si puo' servire Dio e cercare di diventare ricchi




[SM=g7317] e questo sapebbe uguale a quello che dice la chiesa? che non si può diventare ricchi se si ama Dio? sei sicura di aver letto le omelie che ho messo?


principessac
00mercoledì 2 marzo 2011 11:34
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Domenica 27 febbraio 2011
lovelove84, 01/03/2011 20.29:




[SM=g7317] e questo sapebbe uguale a quello che dice la chiesa? che non si può diventare ricchi se si ama Dio? sei sicura di aver letto le omelie che ho messo?






certo che si puo' diventare o essere ricchi ma BISOGNA mettere al primo posto Dio
Elyy.
00mercoledì 2 marzo 2011 23:34
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Domenica 27 febbraio 2011
principessac, 02/03/2011 11.34:




certo che si puo' diventare o essere ricchi ma BISOGNA mettere al primo posto Dio




I vertici e i vari capoccioni della wts mettono così tanto al PRIMO POSTO Dio che non pensano ad altro che a fare proseliti e accumulare tesori sulla terra (immobili su immobili... alla faccia della fine che è vicina!)

Comunque il concetto che tu esprimi è giusto, non è tanto la quantità di soldi che si possiede quanto l'importanza che gli dai.


[SM=x2505144] Ely

cavdna
00venerdì 4 marzo 2011 16:27
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Domenica 27 febbraio 2011
vi saluto in CRISTO SIGNORE

mia cara sorella "principessac" che scrivi :

principessac, 01/03/2011 19.36:



dice che non si puo' servire Dio e cercare di diventare ricchi




R I S P O S T A

mia cara sorella


se me lo permetti

con lo scritto di un Padre della CHIESA

"1. Possesso e uso delle ricchezze

Disprezza le ricchezze, se vuoi possedere le ricchezze; sii povero, se vuoi essere ricco. Tali sono infatti gli inattesi beni di Dio, egli vuole che non per tuo studio, bensì per sua grazia, tu diventi ricco. Lascia a me - egli dice - codeste cose: tu cura le cose dello spirito, per apprendere la mia potenza: fuggi dal giogo e dalla schiavitù delle ricchezze. Fintanto che le tratterrai in tal modo, sarai povero: allorché invece le disprezzerai, sarai doppiamente ricco; e perché ti perverranno da ogni dove, e perché nulla ti mancherà di quanto invece sono carenti i più. Non è infatti il possedere a dismisura che fa ricco, bensì il non mancare di troppe cose. Perciò, quando c`è l`indigenza, il re in nulla differisce dal povero: la povertà infatti è questo aver bisogno degli altri: proprio per questa ragione il re sia povero, poichè necessita del servizio dei sudditi. Non così per chi è stato crocifisso: di nessuno ha bisogno; al vinto sono sufficienti le proprie mani: "Alle mie necessità, infatti" - egli dice -, "ed a quelle di coloro che sono con me, hanno provveduto queste mie mani" (At 20,34). Queste cose dice chi, altrove, afferma: "Quasi come chi non ha nulla, e tutto possiede" (2Cor 6,10); proprio lui che a Listra ritenevano che fosse un dio. Se vuoi conseguire le cose del mondo, cerca il cielo se vuoi fruire delle cose presenti, disprezzale: senza equivoci, infatti, dice [Gesù]: "Cercate prima di tutto il regno di Dio, e tutto il resto vi sarà dato in aggiunta" (Mt 6,33). Perchè ti soffermi sulle piccole cose? Perchè resti a bocca aperta davanti a cose di nessun valore? Fino a quando sarai povero e mendico? Guarda il cielo pensa alle ricchezze di lassù: fatti beffe dell`oro, apprendi quale sia il suo vero uso. Nella vita presente - che scorre come rena -, fruiamo soltanto di esso, perciò quasi goccia in paragone all`immensità dell`abisso, di tanto si differenziano le cose presenti in raffronto alle future. Qui non si tratta di possesso, ma di uso, e non neppure possesso in senso proprio: Come mai, infatti, al momento del tuo estremo respiro, che tu lo voglia o no, altri ricevono tutto, e questi a loro volta danno ad altri, che poi daranno ad altri ancora? Tutti in effetti siamo di passaggio, e il padrone di casa è necessariamente più privilegiato del servo: spesso peraltro, morto quegli, il servo rimane, e si gode la casa molto più a lungo di lui. Ma se questi con mercede, anche quello in precedenza con mercede: costruì infatti, mettendo pietra su pietra con grande fatica e impegno. Solo al Verbo appartengono i domini: infatti nella verità della cosa tutti siamo padroni degli altri. Sono nostre solo quelle cose che abbiamo mandato lassù innanzi a noi: quelle che sono quaggiù, non sono nostre bensì dei viventi; anzi ci lasciano quando siamo ancora vivi. Sono nostre soltanto quelle cose che sono opere d`un`anima nobile quale l`elemosina, la benignità.
Queste cose son dette esterne anche tra gli stranieri: infatti sono fuori di noi. Dunque facciamo in modo che stiano dentro. Non possiamo infatti partire da qui portandoci dietro le ricchezze, però possiamo emigrare portando con noi l`elemosina: anzi, a dire il vero, la mandiamo innanzi, per prepararci un abitacolo nella dimora eterna."


(Giovanni Crisostomo, In Epist. I ad Timoth. 3)

a presto per un breve commento,
poiché pare che vi sia non tanta concordanza con la Tua affermazione

grazie [SM=x2515799] [SM=x2501964] [SM=x2515799]

vi saluto in CRISTO RISORTO

principessac
00venerdì 4 marzo 2011 17:16
dove vedi l'incoerenza CAVDA ? [SM=g7413]
cavdna
00venerdì 4 marzo 2011 23:31
Re:

vi saluto in CRISTO SIGNORE

mia cara sorella "principessac" che scrivi :

principessac, 04/03/2011 17.16:

dove vedi l'incoerenza CAVDA ? [SM=g7413]



R I S P O S T A

mia cara sorella


vorrei porgere alla Tua attenzione che il mio nik E' cavdna
e non cavda

e comunque, provo ad allargare

io non ho parlato di una Tua incoerenza

ho detto che in riferimento al brano del Vangelo
non vi E' concordanza tra la Tua affermazione
e ciò che i Padri della Chiesa insegnano

mentre Tu dici che DIO non approva le richezze:
"dice che non si puo' servire Dio e cercare di diventare ricchi "

i Padri dicono che E' DIO stesso che ci arricchisce di ogni bene:
".....egli vuole che non per tuo studio, bensì per sua grazia, tu diventi ricco...."


inoltre,
questo brano del Vangelo ci fa comprendere che se vogliamo essere alzarti/innalzati, dobbiamo abbassarci

se vogliamo essere grandi, dobbiamo divenire piccoli

se vogliamo essere i primi, dobbiamo essere gli ultimi

questo perché il MAESTRO non E' venuto per farsi servire

ma per servire

e anche Noi che dobbiamo essere una cosa sola con LUI e in LUI, dobbiamo avere gli stessi "sentimenti" di CRISTO GESU'
".....Disprezza le ricchezze, se vuoi possedere le ricchezze; sii povero, se vuoi essere ricco......"

grazie [SM=x2515799] [SM=x2501964] [SM=x2515799]

vi saluto in CRISTO RISORTO




lovelove84
00sabato 5 marzo 2011 09:45
Re: Re:
cavdna, 04/03/2011 23.31:


vi saluto in CRISTO SIGNORE

mia cara sorella "principessac" che scrivi :



R I S P O S T A

mia cara sorella


vorrei porgere alla Tua attenzione che il mio nik E' cavdna
e non cavda

e comunque, provo ad allargare

io non ho parlato di una Tua incoerenza

ho detto che in riferimento al brano del Vangelo
non vi E' concordanza tra la Tua affermazione
e ciò che i Padri della Chiesa insegnano

mentre Tu dici che DIO non approva le richezze:
"dice che non si puo' servire Dio e cercare di diventare ricchi "

i Padri dicono che E' DIO stesso che ci arricchisce di ogni bene:
".....egli vuole che non per tuo studio, bensì per sua grazia, tu diventi ricco...."


inoltre,
questo brano del Vangelo ci fa comprendere che se vogliamo essere alzarti/innalzati, dobbiamo abbassarci

se vogliamo essere grandi, dobbiamo divenire piccoli

se vogliamo essere i primi, dobbiamo essere gli ultimi

questo perché il MAESTRO non E' venuto per farsi servire

ma per servire

e anche Noi che dobbiamo essere una cosa sola con LUI e in LUI, dobbiamo avere gli stessi "sentimenti" di CRISTO GESU'
".....Disprezza le ricchezze, se vuoi possedere le ricchezze; sii povero, se vuoi essere ricco......"

grazie [SM=x2515799] [SM=x2501964] [SM=x2515799]

vi saluto in CRISTO RISORTO







Si nel cuore devi avere tutto questo, ma ciò mi impedisce di trovare, rifiutare o lavorare di più per avere un po più di soldi?se faccio questo significa che ho messo Dio dopo?

mamy16
00sabato 5 marzo 2011 14:32
In questo brano io capisco/penso che se uno ha bisogno di lavorare di più per la famiglia(o le necessità del momento)

no deve mai dimenticare DIO e il prossimo(i più bisognosi)

e mai mettere la fame di guadagno al primo posto cioè mammona,

bisogna rendere grazie a DIO di quello che si ha e condividere (per quel che è possibile)con i meno fortunati

non si deve contare su quello che uno possiede,questa è idolatria alla "ricchezza"


Se sbaglio corregetemi [SM=x2501775]

Mamy [SM=g2501916]
Elyy.
00sabato 5 marzo 2011 21:58
Re:
mamy16, 05/03/2011 14.32:

In questo brano io capisco/penso che se uno ha bisogno di lavorare di più per la famiglia(o le necessità del momento)

no deve mai dimenticare DIO e il prossimo(i più bisognosi)

e mai mettere la fame di guadagno al primo posto cioè mammona,

bisogna rendere grazie a DIO di quello che si ha e condividere (per quel che è possibile)con i meno fortunati

non si deve contare su quello che uno possiede,questa è idolatria alla "ricchezza"


Se sbaglio corregetemi [SM=x2501775]

Mamy [SM=g2501916]



[SM=x2502117]
Ely
opepo
00sabato 5 marzo 2011 23:31
Re:
mamy16, 05/03/2011 14.32:

In questo brano io capisco/penso che se uno ha bisogno di lavorare di più per la famiglia(o le necessità del momento)

no deve mai dimenticare DIO e il prossimo(i più bisognosi)

e mai mettere la fame di guadagno al primo posto cioè mammona,

bisogna rendere grazie a DIO di quello che si ha e condividere (per quel che è possibile)con i meno fortunati

non si deve contare su quello che uno possiede,questa è idolatria alla "ricchezza"


Se sbaglio corregetemi [SM=x2501775]

Mamy [SM=g2501916]




Condivido e aggiungo che Gesù parla proprio di servire o Dio o la ricchezza..e quando uno serve è schiavo...essere schiavi di Dio è fare il volere di Dio...essere schiavi della ricchezza è fare il volere della ricchezza
Se la ricchezza è il nostro padrone..e il nostro cuore ama questo padrone allora stiamo amando qualcosa di insicuro che può essere rubato e quindi non appartenerci più..se il nostro tesoro è invece Dio allora possiamo stare sicuri che questo non potrà mai essere depredato

cavdna
00domenica 6 marzo 2011 12:49
Re: Re: Re:
vi saluto in CRISTO SIGNORE

mia cara sorella in CRISTO "lovelove.." che scrivi :

lovelove84, 05/03/2011 9.45:



Si nel cuore devi avere tutto questo, ma ciò mi impedisce di trovare, rifiutare o lavorare di più per avere un po più di soldi?se faccio questo significa che ho messo Dio dopo?




R I S P O S T A

mia cara sorella


lo Scritto del Padre della Chiesa che io ho proposto all'attenzione

vuole indicarci che l'Uomo deve "operare/agire" (perché E' questo quello che DIO vuole dall'Uomo - sin dalla Principio/Genesi), e questo "operare/agire" deve avvenire prima di tutto nella SUA ricerca e sarà LUI che ci ricompenserà di ogni bene (spirituale/materiale)
e tutto il bene che noi riceviamo, non lo dobbiamo trattenere per il nostro avido possesso
ma per la condivisione con il prossimo
i tesori (materiali/spirituali) che riceviamo li dobbiamo porgere/offrire al servizio dei fratelli

DIO ci salva attraverso l'agire dell'Uomo
ed allora,
l'Uomo si salva attraverso lo stesso Uomo

per esempio???

GESU' per resuscitare Lazzaro (era morto ma doveva ritornare in vita)
avrebbe potuto da solo spostare la pietra che era posta innanzi al sepolcro

ed invece chiede che questo "inapparente gesto" (ma molto significativo) lo svolga l'Uomo

grazie [SM=x2515799] [SM=x2501964] [SM=x2515799]

vi saluto in CRISTO RISORTO





lovelove84
00domenica 6 marzo 2011 14:29
Domenica 6 marzo 2011
In questo brano del Vangelo riconosciamo due parti. Nella prima Gesù ci dice che non farà nessuna distinzione fra gli
uomini: non è perché avremo detto: “Signore, Signore”, profetato e compiuto miracoli nel suo nome che saremo riconosciuti da lui in quel giorno, ma solo perché avremo fatto la volontà del Padre, proprio come lui. La volontà del Padre è che noi ascoltiamo e crediamo colui che egli ha inviato, perché soltanto con la fede in Gesù Cristo riceveremo la giustizia di Dio, come ci suggerisce la seconda lettura. Se non avremo fede, invece, ascolteremo questa risposta: “Non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, voi operatori di iniquità”.
Nella seconda parte Gesù dice che noi possiamo reagire in due modi diversi alle sue parole. Dobbiamo capire che questo discorso, insieme a quello della montagna, è una sintesi del suo insegnamento; infatti la giustizia, l’elemosina, la preghiera, l’abbandonarsi fra le braccia della Provvidenza costituiscono la regola d’oro del suo insegnamento: “Fate agli altri quello che vorreste facessero a voi”, regola che Giovanni ci trasmetterà in questo modo: “Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati”. Noi possiamo mettere in pratica le parole di Gesù e, in questo caso, costruiamo sulla roccia, appoggiandoci non sulle nostre forze o sulle nostre opere, ma su Cristo. “Infatti nessuno può porre un fondamento diverso da quello che già vi si trova, che è Gesù Cristo” (1Cor 3,11). Ma possiamo anche non mettere in pratica le sue parole e allora costruiamo sulla sabbia, votandoci a soccombere alle prime difficoltà.
Possa Gesù Cristo essere sempre per noi una roccia e un baluardo dove essere al riparo.

Prima lettura

Dt 11,18.26-28.32
Io pongo davanti a voi benedizione e maledizione.

Dal libro del Deuteronòmio

Mosè parlò al popolo dicendo:
«Porrete nel cuore e nell’anima queste mie parole; ve le legherete alla mano come un segno e le terrete come un pendaglio tra gli occhi.
Vedete, io pongo oggi davanti a voi benedizione e maledizione: la benedizione, se obbedirete ai comandi del Signore, vostro Dio, che oggi vi do; la maledizione, se non obbedirete ai comandi del Signore, vostro Dio, e se vi allontanerete dalla via che oggi vi prescrivo, per seguire dèi stranieri, che voi non avete conosciuto.
Avrete cura di mettere in pratica tutte le leggi e le norme che oggi io pongo dinanzi a voi».

Parola di Dio



Seconda lettura

Rm 3,21-25a.28
L’uomo è giustificato per la fede, indipendentemente dalle opere della Legge.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli, ora, indipendentemente dalla Legge, si è manifestata la giustizia di Dio, testimoniata dalla Legge e dai Profeti: giustizia di Dio per mezzo della fede in Gesù Cristo, per tutti quelli che credono.
Infatti non c’è differenza, perché tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, per mezzo della redenzione che è in Cristo Gesù. È lui che Dio ha stabilito apertamente come strumento di espiazione, per mezzo della fede, nel suo sangue.
Noi riteniamo infatti che l’uomo è giustificato per la fede, indipendentemente dalle opere della Legge.

Parola di Dio



Vangelo



Mt 7,21-27
La casa costruita sulla roccia e la casa costruita sulla sabbia.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.
In quel giorno molti mi diranno: Signore, Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo nome? E nel tuo nome non abbiamo forse scacciato demòni? E nel tuo nome non abbiamo forse compiuto molti prodigi? Ma allora io dichiarerò loro: “Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate l’iniquità!”.
Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia.
Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande».

Parola del Signore

www.lachiesa.it/calendario/omelie/pages/Detailed/21831.html
Punti salineti:

"Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci" (7,15)
"Attenti, il pericolo non sta solo fuori ma anche dentro". Non tutti quelli che vi parlano di Dio vengono da Dio; non tutti quelli che sono "di Dio" vengono da Dio. State attenti.
E questo ci ricorda che non basta dire: "Ma io ho fatto quello che mi è stato detto!; ma a me hanno detto così; ma la chiesa dice questo; ma c'è scritto così!". Non ci si può giustificare: bisogna verificare di persona chi lo dice e se è attendibile ciò che dice.

Il vero profeta, dice Gesù (che ha la Vita in sé), ti tira fuori la tua vitalità, ti aiuta ad essere più te stesso, più radicato, più autonomo, più libero; il vero profeta tocca le corde della tua anima e le fa risuonare.
Le parole del profeta ti aiuteranno a diventare una roccia, forte, a diventare te stesso e ad andare per la tua strada; un falso profeta vorrà conformarti, tenerti legato (in nome di Dio!), renderti dipendente a qualcosa.
Il vero profeta ti dirà: "Vai", quello falso: "Resta". Il vero: "Ascolta il tuo cuore, scegli e prenditi le tue conseguenze", quello falso: "Ascolta me; si fa così! ". Quello vero: "Sii vero e fedele a te stesso", quello falso: "Non si può fare quello che si vuole; ci vogliono i compromessi; bisogna adattarsi". Quello vero: "Osa la tua vita", quello falso: "Stai attento, meglio non rischiare troppo". Quello vero: "In ogni caso io ci sono", quello falso: "Te l'avevo detto, potevi pensarci prima".

E Gesù dice pure: "Attenti a quelli che dicono sempre "Signore, Signore"", a quelli che hanno sempre in bocca Dio e che lo tirano fuori da tutte le parti.
Mio nonno diceva: "La lingua batte dove il dente duole". Come la lingua involontariamente torna a toccare il dente dolorante e ne risveglia subito il dolore, così pensieri o discorsi che tornano sempre sui soliti argomenti, che insistono sempre su certi temi ne rivelano, che lo vogliamo o no, un problema.
Avere in bocca "Dio" e parlare sempre di Lui non vuol dire essere suoi discepoli.


www.gioba.it/?p=1092

[SM=x2515109]
lovelove84
00domenica 13 marzo 2011 11:55
DOMENICA 13 MARZO 2011
Gesù viene presentato come il nuovo Adamo che, contrariamente al primo, resiste alla tentazione. Ma egli è anche il rappresentante del nuovo Israele che, contrariamente al popolo di Dio durante la traversata del deserto che durò quarant’anni, rimette radicalmente la sua vita nelle mani di Dio - mentre il popolo regolarmente rifiutava di essere condotto da Dio.
In ognuno dei tre tentativi di seduzione, si tratta della fiducia in Dio. Si dice, nel Deuteronomio (Dt 6,4): “Ascolta, Israele: Il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno solo. Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze”. Significa esigere che Dio sia il solo ad essere amato da Israele, il solo di cui fidarsi. Ciò significa anche rinunciare alla propria potenza, a “diventare come Dio” (Gen 3,5).
A tre riprese, Satana tenta Gesù a servirsi del suo potere: della sua facoltà di fare miracoli (v. 3), della potenza della sua fede che pretenderebbe obbligare Dio (v. 6), della dominazione del mondo sottomettendosi a Satana e al suo governo di violenza (v. 9). Gesù resiste perché Dio è nel cuore della sua esistenza, perché egli vive grazie alla sua parola (v. 4), perché egli ha talmente fiducia in lui che non vuole attentare alla sua sovranità né alla sua libertà (v. 7), perché egli sa di essere impegnato esclusivamente a servirlo (v. 10).

Prima lettura

Gen 2,7-9; 3,1-7
La creazione dei progenitori e il loro peccato.


Dal libro della Gènesi

Il Signore Dio plasmò l’uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente.
Poi il Signore Dio piantò un giardino in Eden, a oriente, e vi collocò l’uomo che aveva plasmato. Il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, e l’albero della vita in mezzo al giardino e l’albero della conoscenza del bene e del male.
Il serpente era il più astuto di tutti gli animali selvatici che Dio aveva fatto e disse alla donna: «È vero che Dio ha detto: “Non dovete mangiare di alcun albero del giardino”?». Rispose la donna al serpente: «Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, ma del frutto dell’albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: “Non dovete mangiarne e non lo dovete toccare, altrimenti morirete”». Ma il serpente disse alla donna: «Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che il giorno in cui voi ne mangiaste si aprirebbero i vostri occhi e sareste come Dio, conoscendo il bene e il male».
Allora la donna vide che l’albero era buono da mangiare, gradevole agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch’egli ne mangiò. Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e conobbero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture.

Parola di Dio

Seconda lettura

Rm 5,12-19
Dove ha abbondato il peccato, ha sovrabbondato la grazia.



Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli, come a causa di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e, con il peccato, la morte, così in tutti gli uomini si è propagata la morte, poiché tutti hanno peccato.
Fino alla Legge infatti c’era il peccato nel mondo e, anche se il peccato non può essere imputato quando manca la Legge, la morte regnò da Adamo fino a Mosè anche su quelli che non avevano peccato a somiglianza della trasgressione di Adamo, il quale è figura di colui che doveva venire.
Ma il dono di grazia non è come la caduta: se infatti per la caduta di uno solo tutti morirono, molto di più la grazia di Dio, e il dono concesso in grazia del solo uomo Gesù Cristo, si sono riversati in abbondanza su tutti. E nel caso del dono non è come nel caso di quel solo che ha peccato: il giudizio infatti viene da uno solo, ed è per la condanna, il dono di grazia invece da molte cadute, ed è per la giustificazione. Infatti se per la caduta di uno solo la morte ha regnato a causa di quel solo uomo, molto di più quelli che ricevono l’abbondanza della grazia e del dono della giustizia regneranno nella vita per mezzo del solo Gesù Cristo.
Come dunque per la caduta di uno solo si è riversata su tutti gli uomini la condanna, così anche per l’opera giusta di uno solo si riversa su tutti gli uomini la giustificazione, che dà vita. Infatti, come per la disobbedienza di un solo uomo tutti sono stati costituiti peccatori, così anche per l’obbedienza di uno solo tutti saranno costituiti giusti.

Parola di Dio.

Vangelo



Mt 4,1-11
Gesù digiuna per quaranta giorni nel deserto ed è tentato.








+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». Ma egli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”».
Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «Sta scritto anche: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”».
Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». Allora Gesù gli rispose: «Vàttene, satana! Sta scritto infatti: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”».
Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.

Parola del Signore

www.lachiesa.it/calendario/omelie/pages/Detailed/21897.html

www.gioba.it/?p=1097
lovelove84
00domenica 27 marzo 2011 13:55
La conversazione di Gesù con la Samaritana si svolge sul tema dell’“acqua viva”. Quest’acqua è indispensabile alla vita, e non è sorprendente che, nelle regioni del Medio Oriente dove regna la siccità, essa sia semplicemente il simbolo della vita e, anche, della salvezza dell’uomo in un senso più generale.
Questa vita, questa salvezza, si possono ricevere solo aprendosi per accogliere il dono di Dio. È questa la convinzione dell’antico Israele come della giovane comunità cristiana. E l’autore dei Salmi parla così al suo Dio: “È in te la sorgente della vita” (Sal 036,10). Ecco la sua professione di fede: “Come la cerva anela ai corsi d’acqua, così l’anima mia anela a te, o Dio” (Sal 042,2). La salvezza che Dio porta viene espressa con l’immagine della sorgente che zampilla sotto l’entrata del tempio e diventa un grande fiume che trasforma in giardino il deserto della Giudea e fa del mar Morto un mare pieno di vita (Ez 47,1-12). Gesù vuole offrire a noi uomini questa salvezza e questa vita. Per calmare definitivamente la nostra sete di vita e di salvezza. “Io, sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza” (Gv 10,10).

Prima lettura

Es 17,3-7
Dacci acqua da bere.

Dal libro dell’Èsodo

In quei giorni, il popolo soffriva la sete per mancanza di acqua; il popolo mormorò contro Mosè e disse: «Perché ci hai fatto salire dall’Egitto per far morire di sete noi, i nostri figli e il nostro bestiame?».
Allora Mosè gridò al Signore, dicendo: «Che cosa farò io per questo popolo? Ancora un poco e mi lapideranno!».
Il Signore disse a Mosè: «Passa davanti al popolo e prendi con te alcuni anziani d’Israele. Prendi in mano il bastone con cui hai percosso il Nilo, e va’! Ecco, io starò davanti a te là sulla roccia, sull’Oreb; tu batterai sulla roccia: ne uscirà acqua e il popolo berrà».
Mosè fece così, sotto gli occhi degli anziani d’Israele. E chiamò quel luogo Massa e Merìba, a causa della protesta degli Israeliti e perché misero alla prova il Signore, dicendo: «Il Signore è in mezzo a noi sì o no?».

Parola di Dio


Seconda lettura

Rm 5,1-2.5-8
L’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito che ci è stato dato.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli, giustificati per fede, noi siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo. Per mezzo di lui abbiamo anche, mediante la fede, l’accesso a questa grazia nella quale ci troviamo e ci vantiamo, saldi nella speranza della gloria di Dio.
La speranza poi non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato.
Infatti, quando eravamo ancora deboli, nel tempo stabilito Cristo morì per gli empi. Ora, a stento qualcuno è disposto a morire per un giusto; forse qualcuno oserebbe morire per una persona buona. Ma Dio dimostra il suo amore verso di noi nel fatto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi.

Parola di Dio



Vangelo

Gv 4,5-42
Sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna.


+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù giunse a una città della Samarìa chiamata Sicar, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui c’era un pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesù: «Dammi da bere». I suoi discepoli erano andati in città a fare provvista di cibi. Allora la donna samaritana gli dice: «Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?». I Giudei infatti non hanno rapporti con i Samaritani.
Gesù le risponde: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: “Dammi da bere!”, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva». Gli dice la donna: «Signore, non hai un secchio e il pozzo è profondo; da dove prendi dunque quest’acqua viva? Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede il pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo bestiame?».
Gesù le risponde: «Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna». «Signore – gli dice la donna –, dammi quest’acqua, perché io non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua». Le dice: «Va’ a chiamare tuo marito e ritorna qui». Gli risponde la donna: «Io non ho marito». Le dice Gesù: «Hai detto bene: “Io non ho marito”. Infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero».
Gli replica la donna: «Signore, vedo che tu sei un profeta! I nostri padri hanno adorato su questo monte; voi invece dite che è a Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare». Gesù le dice: «Credimi, donna, viene l’ora in cui né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate ciò che non conoscete, noi adoriamo ciò che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma viene l’ora – ed è questa – in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità: così infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità». Gli rispose la donna: «So che deve venire il Messia, chiamato Cristo: quando egli verrà, ci annuncerà ogni cosa». Le dice Gesù: «Sono io, che parlo con te».
In quel momento giunsero i suoi discepoli e si meravigliavano che parlasse con una donna. Nessuno tuttavia disse: «Che cosa cerchi?», o: «Di che cosa parli con lei?». La donna intanto lasciò la sua anfora, andò in città e disse alla gente: «Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia lui il Cristo?». Uscirono dalla città e andavano da lui.
Intanto i discepoli lo pregavano: «Rabbì, mangia». Ma egli rispose loro: «Io ho da mangiare un cibo che voi non conoscete». E i discepoli si domandavano l’un l’altro: «Qualcuno gli ha forse portato da mangiare?». Gesù disse loro: «Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera. Voi non dite forse: ancora quattro mesi e poi viene la mietitura? Ecco, io vi dico: alzate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura. Chi miete riceve il salario e raccoglie frutto per la vita eterna, perché chi semina gioisca insieme a chi miete. In questo infatti si dimostra vero il proverbio: uno semina e l’altro miete. Io vi ho mandati a mietere ciò per cui non avete faticato; altri hanno faticato e voi siete subentrati nella loro fatica».
Molti Samaritani di quella città credettero in lui per la parola della donna, che testimoniava: «Mi ha detto tutto quello che ho fatto». E quando i Samaritani giunsero da lui, lo pregavano di rimanere da loro ed egli rimase là due giorni. Molti di più credettero per la sua parola e alla donna dicevano: «Non è più per i tuoi discorsi che noi crediamo, ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo».
Parola del Signore.


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