Domenica 6 marzo 2011
In questo brano del Vangelo riconosciamo due parti. Nella prima Gesù ci dice che non farà nessuna distinzione fra gli
uomini: non è perché avremo detto: “Signore, Signore”, profetato e compiuto miracoli nel suo nome che saremo riconosciuti da lui in quel giorno, ma solo perché avremo fatto la volontà del Padre, proprio come lui. La volontà del Padre è che noi ascoltiamo e crediamo colui che egli ha inviato, perché soltanto con la fede in Gesù Cristo riceveremo la giustizia di Dio, come ci suggerisce la seconda lettura. Se non avremo fede, invece, ascolteremo questa risposta: “Non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, voi operatori di iniquità”.
Nella seconda parte Gesù dice che noi possiamo reagire in due modi diversi alle sue parole. Dobbiamo capire che questo discorso, insieme a quello della montagna, è una sintesi del suo insegnamento; infatti la giustizia, l’elemosina, la preghiera, l’abbandonarsi fra le braccia della Provvidenza costituiscono la regola d’oro del suo insegnamento: “Fate agli altri quello che vorreste facessero a voi”, regola che Giovanni ci trasmetterà in questo modo: “Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati”. Noi possiamo mettere in pratica le parole di Gesù e, in questo caso, costruiamo sulla roccia, appoggiandoci non sulle nostre forze o sulle nostre opere, ma su Cristo. “Infatti nessuno può porre un fondamento diverso da quello che già vi si trova, che è Gesù Cristo” (1Cor 3,11). Ma possiamo anche non mettere in pratica le sue parole e allora costruiamo sulla sabbia, votandoci a soccombere alle prime difficoltà.
Possa Gesù Cristo essere sempre per noi una roccia e un baluardo dove essere al riparo.
Prima lettura
Dt 11,18.26-28.32
Io pongo davanti a voi benedizione e maledizione.
Dal libro del Deuteronòmio
Mosè parlò al popolo dicendo:
«Porrete nel cuore e nell’anima queste mie parole; ve le legherete alla mano come un segno e le terrete come un pendaglio tra gli occhi.
Vedete, io pongo oggi davanti a voi benedizione e maledizione: la benedizione, se obbedirete ai comandi del Signore, vostro Dio, che oggi vi do; la maledizione, se non obbedirete ai comandi del Signore, vostro Dio, e se vi allontanerete dalla via che oggi vi prescrivo, per seguire dèi stranieri, che voi non avete conosciuto.
Avrete cura di mettere in pratica tutte le leggi e le norme che oggi io pongo dinanzi a voi».
Parola di Dio
Seconda lettura
Rm 3,21-25a.28
L’uomo è giustificato per la fede, indipendentemente dalle opere della Legge.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, ora, indipendentemente dalla Legge, si è manifestata la giustizia di Dio, testimoniata dalla Legge e dai Profeti: giustizia di Dio per mezzo della fede in Gesù Cristo, per tutti quelli che credono.
Infatti non c’è differenza, perché tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, per mezzo della redenzione che è in Cristo Gesù. È lui che Dio ha stabilito apertamente come strumento di espiazione, per mezzo della fede, nel suo sangue.
Noi riteniamo infatti che l’uomo è giustificato per la fede, indipendentemente dalle opere della Legge.
Parola di Dio
Vangelo
Mt 7,21-27
La casa costruita sulla roccia e la casa costruita sulla sabbia.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.
In quel giorno molti mi diranno: Signore, Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo nome? E nel tuo nome non abbiamo forse scacciato demòni? E nel tuo nome non abbiamo forse compiuto molti prodigi? Ma allora io dichiarerò loro: “Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate l’iniquità!”.
Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia.
Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande».
Parola del Signore
www.lachiesa.it/calendario/omelie/pages/Detailed/21831.html
Punti salineti:
"Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci" (7,15)
"Attenti, il pericolo non sta solo fuori ma anche dentro". Non tutti quelli che vi parlano di Dio vengono da Dio; non tutti quelli che sono "di Dio" vengono da Dio. State attenti.
E questo ci ricorda che non basta dire: "Ma io ho fatto quello che mi è stato detto!; ma a me hanno detto così; ma la chiesa dice questo; ma c'è scritto così!". Non ci si può giustificare: bisogna verificare di persona chi lo dice e se è attendibile ciò che dice.
Il vero profeta, dice Gesù (che ha la Vita in sé), ti tira fuori la tua vitalità, ti aiuta ad essere più te stesso, più radicato, più autonomo, più libero; il vero profeta tocca le corde della tua anima e le fa risuonare.
Le parole del profeta ti aiuteranno a diventare una roccia, forte, a diventare te stesso e ad andare per la tua strada; un falso profeta vorrà conformarti, tenerti legato (in nome di Dio!), renderti dipendente a qualcosa.
Il vero profeta ti dirà: "Vai", quello falso: "Resta". Il vero: "Ascolta il tuo cuore, scegli e prenditi le tue conseguenze", quello falso: "Ascolta me; si fa così! ". Quello vero: "Sii vero e fedele a te stesso", quello falso: "Non si può fare quello che si vuole; ci vogliono i compromessi; bisogna adattarsi". Quello vero: "Osa la tua vita", quello falso: "Stai attento, meglio non rischiare troppo". Quello vero: "In ogni caso io ci sono", quello falso: "Te l'avevo detto, potevi pensarci prima".
E Gesù dice pure: "Attenti a quelli che dicono sempre "Signore, Signore"", a quelli che hanno sempre in bocca Dio e che lo tirano fuori da tutte le parti.
Mio nonno diceva: "La lingua batte dove il dente duole". Come la lingua involontariamente torna a toccare il dente dolorante e ne risveglia subito il dolore, così pensieri o discorsi che tornano sempre sui soliti argomenti, che insistono sempre su certi temi ne rivelano, che lo vogliamo o no, un problema.
Avere in bocca "Dio" e parlare sempre di Lui non vuol dire essere suoi discepoli.
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