Nasce l'Europa a due velocità

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mauro.68
00venerdì 9 dicembre 2011 12:59
Rottura tra Francia e Gran Bretagna. Sarkozy: colpa vostra. Cameron: non rinunceremo mai alla nostra sovranità

Si è chiusa con una profonda divisione tra gli Stati membri dell'euro, soprattutto Francia e Gran Bretagna, la prima sessione del Consiglio europeo di Bruxelles, che doveva arginare e, possibilmente, risolvere la crisi dell'euro. Il premier britannico David Cameron, che ha bloccato l'accordo a 27 pretendendo in cambio delle concessioni inaccettabili per i partner e per le istituzioni Ue (chiedeva un opt-out o un diritto di veto sulle norme Ue relative al mercato unico dei servizi finanziari) è il grande sconfitto del vertice, non avendo ottenuto nulla, se non un'ulteriore marginalizzazione del suo Paese dal centro di gravità e dal motore decisionale dell'Ue. Duro il commento del presidente francese Sarkozy, che non ha usato mezzi termini. "Se oggi è nata un'Europa a due velocità - ha detto - è colpa della Gran Bretegna".
Dopo undici ore di discussione tesa e a tratti drammatica, 23 Paesi, fra cui tutti i 17 dell'Eurozona, hanno deciso di stipulare un nuovo trattato intergovernativo ('fiscal compact') che sarà "aggiuntivo" rispetto al Trattato Ue, e raccoglierà tutti gli impegni degli Stati contraenti in materia di disciplina finanziaria e le nuove regole di bilancio concordate in base all'accordo franco-tedesco. Regole e impegni che vanno al di là di quanto già prevedono il trattato Ue e le norme e procedure del Patto di stabilità. Fuori dall'iniziativa a 23 restano la Gran Bretagna e l'Ungheria con un "no" netto, mentre la Repubblica Ceca e la Svezia non hanno potuto pronunciarsi perché sprovviste del mandato parlamentare a negoziare un nuovo trattato. Uno dei pochi partecipanti al vertice che hanno parlato all'uscita dalla riunione è stato, significativamente, il presidente della Bce Mario Draghi, che aveva esposto la necessità del nuovo "fiscal compact", come lui stesso lo aveva "battezzato" usando un termine inglese desueto, in un discorso al Parlamento europeo giovedì primo dicembre.
"E' un risultato molto buono per l'Eurozona, molto buono", ha detto Draghi visibilmente soddisfatto. E ha aggiunto: "E' la base per un buon patto sulle regole di bilancio, con più disciplina nella politica economica dei paesi dell'euro".
Le conclusioni del vertice, ha detto ancora il presidente della Bce, "devono ora essere precisate nei dettagli e attuate, c'è ancora del lavoro da fare".
"Noi non rinunceremo mai alla nostra sovranità": il primo ministro britannico David Cameron ha giustificato così, in una conferenza stampa stamattina a Bruxelles, il rifiuto di Londra ad accettare la riforma dei trattati dell'Ue. Cameron ha parlato di una "decisione difficile ma buona" in cui gli interessi del suo paese sono stati tutelati. E ha aggiunto: "Se non si riescono a contenere gli eccessi all'interno di un Trattato, meglio restarne fuori". "Ciò che è uscito" dal summit Ue "non era nell'interesse della Gran Bretagna, quindi non l'ho accettato" ha proseguito il premier britannico, "non potevo presentare questo nuovo trattato al nostro parlamento" ha detto ancora Cameron, visibilmente sollevato. Dura la replica di Sarkozy.
"Non abbiamo trovato un accordo sulla modifica dei trattati a 27 a causa delle condizioni inaccettabili" poste dal premier inglese David Cameron, ha dichiarato il presidente francese in una conferenza stampa al termine di dieci ore di trattative estenuanti tra i leader a Bruxelles. La "condizione inaccettabile" è un protocollo che avrebbe esonerato il Regno Unito dall'applicazione delle regole sui servizi finanziari.

Fonte

Mauro
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