Paraplegico torna a muovere i piedi

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principessac
00lunedì 23 maggio 2011 11:37



Su Lancet la storia di Rob, giovane promessa del baseball Usa: dopo 4 anni di immobilità in seguito a un incidente, l'impianto degli elettrodi sulla colonna vertebrale; ora riesce a stare alzato per qualche minuto e ad attivare i muscoli delle gambe. I medici: "Non è una terapia per tutti, ma un grande passo avanti"



LONDRA - Per la prima volta in assoluto, un uomo rimasto paraplegico in seguito a un incidente d'auto ha ripreso a muovere i piedi, le anche, le ginocchia e a compiere alcuni passi grazie a un trattamento a base di stimolazioni elettriche della colonna vertebrale.

La storia di Rob Summers, giovane promessa del baseball (nel 2006 vinse con l'Oregon le College World series), è raccontata oggi dalla prestigiosa rivista Lancet. Summers venne investito da un'auto e riportò una frattura della spina dorsale che gli causò la paralisi del corpo dal torace in giù, interrompendo il flusso degli impulsi motori inviati dal cervello.

I medici hanno sperimentato su di lui una nuova tecnica, impiantandogli nella schiena per via chirurgica un sistema di 16 elettrodi attraverso i quali vengono praticate delle stimolazioni della colonna vertebrale. Costretto su una sedia a rotelle per quasi cinque anni, progressivamente Rob è stato "rieducato" prima a stare in piedi con un sostegno, poi a effettuare i primi movimenti con le gambe e ora per brevi periodi riesce a muovere qualche passo, oltre ad aver recuperato parzialmente la funzionalità dell'organo sessuale.

Per arrivare a questi progressi, Summers ha trascorso più di tre anni nel centro medico del Kentucky, nel corso dei quali i medici hanno cercato, con la stimolazione elettrica "esterna" nella parte bassa della colonna, di surrogare gli impulsi motori cerebrali. Quando finalmente sono riusciti a provocare dei movimenti

muscolari, l'impianto per l'elettrostimolazione gli è stato applicato chirugicamente nella schiena. Oggi Summers riesce a stare in piedi per qualche minuto e, sostenuto da un terapista, anche ad attivare qualche "passo" su un tapis roulant. "Per uno che per quattro anni non è stato in grado di muovere un dito - dice oggi Rob -, essere in grado di stare in piedi da solo è la più bella delle senzazioni".

"La strada da fare è ancora molto lunga - ha voluto precisare Susan Harkema, coordinatrice dello studio dell'università di Louisville, Kentucky - ma questa tecnica apre prospettive concrete per la ripresa delle funzionalità. Questa non è una cura e Rob non ha ripreso a camminare, ma è un progresso importante: permettere a queste persone anche solo di riuscire a stare in piedi per pochi minuti al giorno significa cambiare di molto la loro salute".

"Si tratta di un passo avanti straordinario a cui all'inizio nessuno credeva", ha commentato Reggue Edgerthon, della University of California. Non si può però parlare di terapia, sottolinea Edgerthon: questa tecnica ha bisogno di ulteriori sviluppi e va graduata ad personam, perché se ha funzionato nel caso di Summers (giovane e con un fisico da atleta al momento dell'incidente) non è detto che funzioni sempre.

Il trattamento pionieristico al quale è stato sottoposto il giovane è sostenuto dalla Christopher and Dane Reeve Foundation, l'associazione nata per volontà dell'attore reso celebre dall'interpretazione di Superman, morto nel 2004 dopo essere stato tetraplegico dal 1995 in seguito a una caduta da cavallo. Reeve non si era mai arreso, aveva creduto e investito nella ricerca, offrendosi di sperimentare per primo qualsiasi progresso fosse arrivato dalla scienza. La storia di Summers è il frutto anche di quella speranza.
(20 maggio 2011)
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