Rastafari: Proclama di Pietà verso gli italiani pronunciato dall'Imperatore Qadamawi Haile Selassie

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Wolde Negus
00domenica 25 ottobre 2009 22:32
Nel Luglio 1940 l'Imperatore Qadamawi Haile Selassie pronunciò ai propri patrioti il seguente Proclama di Pietà nei confronti degli italiani che dai primi giorni dell'Ottobre 1935 invaserò l'Etiopia:

"Attraverso il Proclama rilasciato nel 17 Hamle, 1932 (1940), vi ho
annunciato che consigliavo agli Italiani in Etiopia e a coloro che erano completamente circondati di arrendersi ai nostri Comandanti al fine di evitare che fossero uccisi. Conseguentemente vi ho raccomandato di ricevere in maniera adeguata e di custodire tutti gli Italiani che si fossero arresi a voi con o senza armi.
Non rimproverateli per le atrocità a cui hanno sottoposto la nostra popolazione; mostrate loro che siete soldati in possesso di sentimenti e cuore umani.
Non dimenticate che durante la Battaglia di Adua, i valorosi combattenti etiopi che consegnarono i prigionieri italiani al loro Imperatore accrebbero l'onore ed elevarono il nome dell'Etiopia. Attualmente, come sapete, le truppe italiane vagano
disperse in Libia, Albania ed Etiopia. In Libia le truppe britanniche hanno catturato più di 130,000 uomini. Le truppe greche hanno catturato molte migliaia di Italiani in Albania. Le truppe britanniche hanno cooperato con noi e quelle che erano penetrate in Eritrea continuano a catturare ognigiorno numerosi Italiani. Gli Italiani stanno scappando ed evacuando le regioni ad Ovest del territorio Etiope, dal Nord dell'Etiopia sino al Lago Rudolph. Dinanzi a queste circostanze, siate vigili in tutte le vostre
posizioni così da evitare che essi distruggano il paese durante la loro ritirata. Ma vi abbiamo raccomandato di risparmiare le loro vite e di trattare bene il nemico che abbia manifestato umanità; vi raccomandiamo particolarmente di risparmiare e rispettare la vita dei bambini, delle donne e degli anziani. Non saccheggiate i beni altrui, nemmeno la proprietà del nemico. Vi raccomandiamo di non bruciare alcuna abitazione. Quando vi ordino di rispettare tutte queste cose è solo per chiedervi di compiere un atto di coscienza, poiché il cuore mi dice che la gente etiope non è diversa da ogni altra popolazione civilizzata nel rispetto delle leggi di guerra."

Il 5 Maggio 1941, giorno del ritorno del Re dei re nella capitale Addis Abeba e della cacciata degli italiani, ancora una volta, nel Discorso tenuto pochi istanti dopo l'entrata nella Città alla testa delle truppe, istruì l'esercito e la popolazione indicando loro di risparmiare le vite di quanti fra gli italiani si fossero arresi, invitando ognuno a mostrare compassione e perdono, nello spirito di Cristo.
Da quel momento, in Etiopia nacque una consistente comunità italiana perfettamente integrata con gli etiopi e grata all'Imperatore Che la perdonò, la accolse e la difese, nonostante i crimini dei suoi progenitori.
Elyy.
00domenica 25 ottobre 2009 22:55
E i militari Etiopi ascoltarono tutti le raccomandazioni del saggio Re?



Ely


Wolde Negus
00domenica 25 ottobre 2009 23:27
Il Signor Alberto Imperiali, che combattè al fianco degli etiopi, testimoniò "In quel giorno non fu torto un capello a nessun italiano".

Per quanto ci è noto non vi furono eccezionali episodi di rappresaglia, e se ve ne furono, si trattò di casi molto isolati.
Elyy.
00domenica 25 ottobre 2009 23:44


Ammirevole!


Però sarebbe buono poter verificare anche testimonianze diverse da chi combattè "al fianco" degli etiopi. (per "al fianco" tu intendi "dalla loro parte" vero?)



Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 05:31.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com