Sospesa l’impiccagione di Sakineh Mohammadi-Ashtiani

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Elyy.
00mercoledì 19 gennaio 2011 21:39


La notizia non è stata ancora confermata definitivamente ma, secondo indiscrezioni, pare sia stata sospesa la condanna per impiccagione a Sakineh Mohammadi Ashtiani.

Un’ultimora che farebbe tirare un respiro di sollievo a chi da tempo si batte per la liberazione della donna iraniana.

Dopo le utlime notizie che ne dichiaravano il rilascio imminente, poi smentito, la donna è stata protagonista di un video-farsa dove illustrava davanti ai figli il modo in cui aveva collaborato all’uccisione del padre.

Sakineh era stata portata eccezionalmente all’interno della casa dove viveva con la sua famiglia e costretta a recitare per illustrare la dinamica dell’omicidio.

Ricordiamo che la donna era stata incriminata per adulterio e omicidio, reati punibili in Iran con la lapidazione; ma il perdono concessole dai figli, che tanto si sono battuti per la sua vita, pare abbia convinto il governo iraniano a ridiscutere sulla sua sorte.

Da una lettera del presidente della Commissione parlamentare iraniana per i diritti umani Zohre Elahian, indirizzata al neo presidente brasiliano Dilma Rousseff, si apprende:


Sebbene la sentenza alla lapidazione non sia ancora stata completata la sentenza all’impiccagione è stata sospesa a causa del perdono.



Il Brasile, nella persona dell’ex Presidente Lula, aveva offerto asilo politico alla donna e sostegno nella sua battaglia per la libertà.
www.onewoman.it/17/01/2011/sospesa-limpiccagione-di-sakineh-mohammadi-a...



Ely



abuonconsiglio
00giovedì 20 gennaio 2011 19:57
Mi fa piacere per la donna, ma mi rimane comunque l'amaro in bocca.

La legge islamica è completamente diversa dalla nostra e questo genera forti incomprensioni.

Per esempio, molti reati si estinguono o con la pena capitale o con il perdono da parte dell'offeso o -come in questo caso- dei suoi congiunti.

Se i familiari perdonano allora la donna è libera nel vero senso della paroladal reato ascritto.

Si tratta quindi di qualcosa di alieno per le nostre mentalità.

Supponiamo un caso.

Il signor X investe una donna e la uccide.

Si tratta di una disgrazia, ma la famiglia della donna può imporre la pena di morte per l'uccisore o il perdono in cambio di una congrua somma di denaro.

Capita così che il signor X diventa poverissimo trascinando la sua famiglia nell'indigenza oppure viene messo a morte.

Trattiamone un altro.

La signora Y tradisce il marito.

Il matrimonio è considerato sciolto nell'attimo in cui la moglie ha tradito il congiunto (le regole su esposte valgono indipendentemente dal sesso).

Se l'uomo perdona la moglie e desidera restare con lei allora dovrà risposarla, sempre che non decida di agire diversamente così che questa rischia la lapidazione.

Appare chiaro che la giustizia islamica non si propone di rieducare il cittadino.


Invece è meno noto che quando vengono sollevati polveroni internazionali, le autorità del paese "spingono" i familiari a perdonare senza fare problemi o se non ci riescono, dichiarano lo stato di infermità mentale e chiudono il caso.

Vi espongo questi fatti perchè se da un lato trovo barbaro uccidere un assassino, trovo ancora più barbaro che un assassino possa essere liberato se i familiari concedono il perdono. Probabilmente un musulmano educato ad una etica diversa dalla nostra farà delle osservazioni diametralmente opposte.
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