Il profeta Joseph Smith
Analizzeremo per sommi capi la storia dei Mormoni, una religione con apparteneti numericamente maggiori dei Testimoni di Geova 12 Milioni contro i 6 dei TdG.
Fatto interessante che questo movimeto dei Mormoni( che più correttamente si dovrebbe dire:"Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni")nacque pressapoco nei stessi anni dei TdG.
Se è vero come dicono i TdG, che Dio li benedice facendoli aumentare di numero, allora avrà benedetto di più i Mormoni essendo numericamente il doppio.
Quello che segue è stato fatto un copia/incolla affinchè le informazioni fossero più precise possibili.
La trattazione avrà on ordine cronologico.
Franco
oseph Smith
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Joseph Smith
Joseph Smith
Joseph Smith legge la Bibbia
Joseph Smith legge la Bibbia
La prima visione
La prima visione
Apparizione dell'angelo Moroni
Apparizione dell'angelo Moroni
Joseph Smith riceve le tavole d'oro
Joseph Smith riceve le tavole d'oro
Joseph Smith traduce le incisioni delle tavole d'oro ed Oliver Cowdery le trascrive
Joseph Smith traduce le incisioni delle tavole d'oro ed Oliver Cowdery le trascrive
Giovanni Battista conferisce il sacerdozio di Aaronne
Giovanni Battista conferisce il sacerdozio di Aaronne
Pietro, Giacomo e Giovanni conferiscono il sacerdozio di Melchisedech
Pietro, Giacomo e Giovanni conferiscono il sacerdozio di Melchisedech
Il tempio di Kirtland
Il tempio di Kirtland
Il profeta Elia appare nel tempio di Kitland a J. Smith e O. Cowdery
Il profeta Elia appare nel tempio di Kitland a J. Smith e O. Cowdery
Joseph Smith
* Nasce a Sharon, Vermont, Stati Uniti, il 23 dicembre 1805
* Restaura la Chiesa di Gesù Cristo, il 6 aprile del 1830
* Muore a Carthage, Illinois il 27 giugno 1844
* Figlio di Joseph Smith senior e Lucy Mack
* Quarto di undici figli.
* Marito di Emma
* Joseph fu un autodidatta.
La famiglia si trasferì diverse volte per trovare adeguati mezzi di sostentamento:
* West Lebanon, nel New Hampshire
* Norwich, nel Vermont
* Palmyra, nello stato di New York
Joseph Smith fu un profeta e ricevette diverse visioni:
* 1820 Dio il Padre e Gesù Cristo: Prima visione
* 1823 Angelo Moroni: Libro di Mormon
* 1829 Giovanni Battista: Sacerdozio d'Aronne
* 1829 Pietro, Giacomo e Giovanni: Sacerdozio di Melchisedec
* 1836 Mosè: Raduno d'Israele
* 1836 Elias: Dispensazione di Abramo
* 1836 Elia: Redenzione dei morti
Indice
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* 1 Joseph Smith cerca la verità nella Bibbia
* 2 Joseph Smith cerca la verità nella preghiera
* 3 Moroni appare nella stanza di Joseph Smith
* 4 Joseph riceve le tavole d'oro
* 5 La restaurazione del sacerdozio
* 6 1830 restaurazione della chiesa
Joseph Smith cerca la verità nella Bibbia
"Se alcuno di voi manca di sapienza, la chiegga a Dio..."
Quando aveva tredici anni, la sua famiglia si stabilì in una fattoria nelle vicinanze di Palmyra. Poco dopo il loro trasferimento in quella località, scrisse Joseph, tra gli abitanti della zona sorse un'insolita agitazione verso la religione. Predicatori appartenenti a confessioni diverse cercavano di fare dei convertiti. Gli Smith furono contagiati da questa agitazione, poiché erano una famiglia sincera e timorata di Dio. Quando Joseph aveva quattordici anni cominciò a preoccuparsi molto per sapere a quale chiesa dovesse unirsi. Cercò diligentemente di conoscere la verità. Partecipò a riunioni delle diverse chiese e si dedicò a leggere e studiare la Bibbia.
Un giorno, mentre leggeva l'epistola di Giacomo nel Nuovo Testamento, notò in particolare il quinto versetto del primo capitolo: "Se alcuno di voi manca di sapienza, la chiegga a Dio che dona a tutti liberalmente senza rinfacciare, e gli sarà donata" (vedi Storia di Jospeh Smith 2:7-11). Joseph meditò sulle parole di questo passo delle Scritture, "ben sapendo che se qualcuno aveva bisogno di sapienza da Dio, quello era [lui]" (Storia di Jospeh Smith 2:12).
Lui stesso descrive così questo momento: «La mia mente era a volte agitatissima, talmente le grida e il tumulto erano grandi e incessanti. I Presbiteriani erano i più decisi contro i Battisti e i Metodisti, e usavano tutti i poteri, sia della ragione che del sofisma, per dimostrare i loro errori, o almeno per far credere al popolo che essi erano nell'errore. D'altro canto, i Battisti e i Metodisti a loro volta erano ugualmente zelanti nello sforzarsi di confermare i propri principi e nel confutare tutti gli altri. In mezzo a questa guerra di parole e a questo tumulto di opinioni, io mi dicevo spesso: Cosa devo fare? Quale di tutti questi gruppi ha ragione? O hanno tutti torto? E se uno di essi ha ragione, qual è, e come posso saperlo?» (da "Joseph Smith - storia", cap. 1, ver. 9 e 10)
Joseph Smith cerca la verità nella preghiera
La prima visione
In un bel mattino, nella primavera del 1820, Joseph Smith si recò nei boschi vicini a casa sua per pregare. Non sapeva a quale chiesa doveva unirsi e decise quindi di rivolgersi al Padre celeste. Joseph si guardò attorno per assicurarsi di essere solo, poi s'inginocchiò e cominciò a pregare. Fu immediatamente sopraffatto da un potere malefico. Fitte tenebre lo circondarono, ed egli non ebbe più la forza di parlare. Joseph temeva di stare per essere distrutto ma, ricorrendo a tutte le sue energie, chiese a Dio di liberarlo da quel nemico invisibile. Proprio quando stava per cedere, vide sopra la sua testa una colonna di luce e fu liberato dalla forza malefica che lo tratteneva.
La luce scese e si posò su di lui, e Joseph vide due Personaggi il cui splendore e la cui gloria sfidavano ogni descrizione. Essi stavano sospesi a mezz'aria sopra Joseph (vedi 2:14-17). Uno di loro chiamò Joseph per nome e, indicando l'altro, disse: "Questo è il mio Beneamato Figliuolo. Ascoltalo!" (2:17). Quei Personaggi erano il Padre celeste e Gesù Cristo. Joseph chiese a quale chiesa era giusto unirsi. Gesù disse a Joseph che non doveva unirsi a nessuna delle chiese esistenti, poiché erano tutte nell'errore (vedi 2:18-19). Egli disse: "Si avvicinano a me con le loro labbra, ma i loro cuori sono lungi da me" (2:19). Gesù disse ancora a Joseph di non unirsi a nessuna chiesa. Durante la visione Egli disse molte altre cose. Dopo questa visione Joseph si trovò steso sulla schiena, con lo sguardo rivolto verso il cielo. Quando la luce scomparve, egli si senti troppo debole per camminare. Joseph riprese gradualmente le forze e tornò a casa (vedi 2:20).
Moroni appare nella stanza di Joseph Smith
Dopo aver ricevuto la sua prima visione, Joseph ne parlò con diverse persone. Invece di credergli, la maggior parte di loro si faceva beffe di lui. Tuttavia Joseph sapeva di essere stato chiamato da Dio, e che quella che gli era stata affidata era una grave responsabilità. Tuttavia era un ragazzo dal carattere allegro e qualche volta non molto serio, sì che in seguito si rese conto di dover pregare per ricevere il perdono del Signore (vedi 2:27-28).
La sera del 21 settembre 1823 Joseph, che allora aveva diciassette anni, andò a pregare nella sua stanza per ricevere il perdono e per sapere che cosa Dio voleva da lui. Mentre pregava, nella sua stanza apparve una luce. La luce crebbe sino a quando la stanza 'fu più luminosa che a mezzogiorno" (2:30; vedi anche 2:29). "Un personaggio apparve al mio capezzale, stando sospeso a mezz'aria, poiché i suoi piedi non toccavano terra" (2:30). Egli indossava un'ampia veste bianca. Joseph in seguito scrisse: "Era un candore che sorpassa ogni bianchezza che avevo visto sulla terra" (2:31).
Quando Joseph vide questo personaggio ebbe paura, ma presto il timore lo lasciò. Il messaggero chiamò Joseph per nome e gli disse di chiamarsi Moroni. Moroni disse a Joseph di essere stato mandato da Dio, e che Dio aveva un lavoro da fargli svolgere (vedi 2:32-33).
Moroni parlò a Joseph di un libro scritto su tavole d'oro. Quel libro parlava dei popoli che erano vissuti sul continente americano molti anni prima. Gesù aveva fatto visita a quei popoli dopo la Sua risurrezione per insegnare loro il Vangelo. Moroni parlò a Joseph anche di "due pietre unite da archi d'argento, e che queste pietre, fissate ad un pettorale, costituivano ciò che è chiamato l'Urim e il Thummim" (2:35). L'Urim e il Thummim stavano insieme alle tavole d'oro, e Joseph doveva usarli per tradurre le tavole (vedi Storia di Joseph Smith 2:34-35). Moroni citò alcune profezie di Malachia, Isaia e Gioele contenute nell'Antico Testamento riguardo agli avvenimenti a venire. Egli citò anche un passo degli Atti nel Nuovo Testamento (vedi Storia di Joseph Smith 2:36-41).
Moroni disse a Joseph che, quando avesse ricevuto le tavole, avrebbe dovuto mostrarle insieme con l'Urim e il Thummim solo a coloro che il Padre celeste avesse scelto perché le vedessero. Se le avesse mostrate ad altre persone, sarebbe stato distrutto.
Mentre Moroni parlava, Joseph vide in visione il luogo in cui le tavole si trovavano nascoste (vedi Storia di Joseph Smith 2:42). Quando Moroni ebbe finito di parlare, la luce presente nella stanza cominciò a raccogliersi attorno a lui. Joseph vide un passaggio aprirsi verso il cielo, e Moroni vi ascese sino a scomparire. La stanza ripiombò nell'oscurità (vedi Storia di Joseph Smith 2:43).
Mentre Joseph stava coricato meditando sulle cose che aveva appena veduto e udito, la stanza cominciò di nuovo a illuminarsi. Moroni tornò e ripeté a Joseph le stesse cose che aveva detto in precedenza. Poi Moroni parlò a Joseph delle grandi calamità che avrebbero colpito la terra in futuro. Quando ebbe finito, Moroni risalì al cielo (vedi Storia di Joseph Smith 2:44-45).
Joseph era tanto stupito e sopraffatto da non poter dormire. Poi, con sua sorpresa, Moroni tornò di nuovo nella stanza. Moroni ripeté quello che aveva già detto per due volte a Joseph. Ammonì anche Joseph che Satana lo avrebbe tentato a fare uso delle tavole per arricchirsi, mentre esse dovevano essere usate soltanto per glorificare Dio e edificare il Suo regno (vedi 2:46). Di nuovo Moroni sali al cielo. Mentre Joseph meditava sulla sua insolita esperienza, udì cantare il gallo e si rese conto che era ormai mattino. Le tre visite di Moroni erano durate tutta la notte (vedi Storia di Joseph Smith 2:47).
Joseph riceve le tavole d'oro
La mattina successiva alle tre apparizioni notturne di Moroni Joseph Smith, che allora aveva diciassett'anni, cominciò a svolgere i suoi soliti compiti nella fattoria. Ma era troppo stanco e debole. Suo padre, che lavorava con lui, vide che Joseph non stava bene e gli disse di tornare a casa (vedi Storia di Joseph Smith 2:47-48).
Joseph prese la via di casa. Quando cercò di scavalcare un recinto, le forze gli vennero meno e cadde a terra svenuto. Quando riprese conoscenza, udì una voce che lo chiamava per nome. Alzò lo sguardo e vide Moroni circondato di luce che stava proprio sopra di lui. Moroni ripeté tutto quello che aveva detto a Joseph la sera prima, poi gli disse di parlare a suo padre di quella visione (vedi Storia di Joseph Smith 2:48-49).
Joseph tornò nei campi e raccontò a suo padre tutta la storia. Questi disse che "veniva da Dio", e chiese al figlio di fare ciò che Moroni gli aveva comandato. Joseph si recò nel luogo in cui Moroni aveva detto che si trovavano sepolte le tavole. Lo riconobbe immediatamente, poiché lo aveva veduto in visione (vedi Storia di Joseph Smith 2:50).
Le tavole stavano in una collina, situata nelle vicinanze del paese di Manchester, nella Contea di Ontario, Stato di New York. Si trovavano in una cassa di pietra, sotto un grosso macigno, sul lato occidentale della collina, non molto lontano dalla sua sommità (vedi Storia di Joseph Smith 2:51).
Joseph prese un bastone, che usò come leva e sollevò il macigno. Guardò dentro la cassa e vide le tavole, l'Urim e il Thummim e il pettorale. Cercò di estrarle dalla cassa, ma Moroni glielo proibì. Moroni disse che dovevano trascorrere quattro anni prima che venisse il momento di portarle alla luce. Egli disse a Joseph di incontrarlo nello stesso luogo esattamente dopo un anno (vedi Storia di Joseph Smith 2:52-53).
Joseph si recò alla collina ogni anno per i quattro anni successivi. Ogni volta Moroni lo incontrava là e gli diceva ciò che il Signore avrebbe fatto, e come il Suo regno sarebbe stato diretto negli ultimi giorni (vedi Storia di Joseph Smith 2:54). Dopo quattro anni, il 22 settembre 1827, Moroni dette a Joseph le tavole, l'Urim e il Thummim e il pettorale. Moroni disse a Joseph di stare attento e di non permettere a nessuno di entrarne in possesso. Se lo avesse fatto, Joseph sarebbe stato "reciso". Joseph sarebbe stato responsabile della custodia delle tavole sino a quando Moroni fosse venuto a prenderle (vedi Storia di Joseph Smith 2:59).
La restaurazione del sacerdozio
Joseph Smith traduceva in inglese le tavole d'oro e Oliver Cowdery metteva la traduzione per iscritto. Durante il lavoro di traduzione essi trovarono menzione del battesimo per la remissione dei peccati. Il 15 maggio 1829 si recarono nei boschi per chiedere al Padre celeste di illuminarli riguardo al battesimo (vedi Storia di Joseph Smith 2:68, 72). Mentre pregavano, apparve un angelo nel cielo in una nuvola di luce. Egli pose le mani su Joseph e Oliver e li ordinò, dicendo: "A voi, miei compagni di servizio, nel nome del Messia, io conferisco il Sacerdozio di Aaronne che detiene le chiavi del ministero degli angeli e del vangelo di pentimento e del battesimo per immersione per la remissione dei peccati; e questo non sarà mai più tolto dalla terra fino a che i figli di Levi offrano di nuovo un'offerta al Signore in giustizia" (Storia di Joseph Smith 2:69; vedi anche 2:68; Dottrina e Alleanze 13). L'angelo disse che il Sacerdozio di Aaronne aveva il potere di battezzare, ma non quello di conferire il dono dello Spirito Santo. L'angelo comandò a Joseph e a Oliver di battezzarsi. Disse a Joseph di battezzare Oliver e poi a Oliver di battezzare Joseph (vedi Storia di Joseph Smith 2:70).
Essi si battezzarono reciprocamente nel Fiume Susquehanna, nelle vicinanze di Harmony, in Pennsylvania. Poi, seguendo le istruzioni dell'angelo, Joseph pose le mani sul capo di Oliver e lo ordinò al Sacerdozio di Aaronne. Oliver poi ordinò Joseph nella stessa maniera (vedi Storia di Joseph Smith 2:71; introduzione a Dottrina e Alleanze 13).
L'angelo disse di chiamarsi Giovanni Battista e dichiarò di agire sotto la direzione di Pietro, Giacomo e Giovanni, che detenevano le chiavi del Sacerdozio di Melchisedec. Disse che Joseph e Oliver avrebbero ricevuto a tempo debito il Sacerdozio di Melchisedec (vedi Storia di Joseph Smith 2:72). Dopo che furono battezzati, Joseph e Oliver ricevettero "grandi e gloriose benedizioni" dal Padre celeste (Storia di Joseph Smith 2:73).
Nel giugno 1829 Joseph e Oliver si recarono "nei luoghi deserti" fra Harmony e Colesville, in Pennsylvania. Pietro, Giacomo e Giovanni apparvero e conferirono a Joseph Smith e a Oliver Cowdery il Sacerdozio di Melchisedec. Pietro, Giacomo e Giovanni dissero che detenevano le chiavi del regno e che avevano il compito di portare il Sacerdozio di Melchisedec sulla terra nella dispensazione "della pienezza dei tempi" [gli ultimi giorni] (Dottrina e Alleanze 27:13; vedi anche 27:12; 128:20). Grazie a quel grande avvenimento il Sacerdozio di Melchisedec è presente sulla terra oggi.
1830 restaurazione della chiesa
Joseph e Oliver terminano l’opera di traduzione delle tavole d’oro, il Libro di Mormon può essere pubblicato. Dopo la pubblicazione del Libro di Mormon, Joseph riceve un’altra rivelazione in cui il Signore gli ordina di restaurare la Chiesa. Il 6 aprile 1830 la chiesa di Gesù Cristo venne restaurata sulla terra col nome di: “Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni”.
Segue.