Questa vuole ammazzarci, prima le 250 ore di assenza estese anche al serale, dimenticandosi che il serale è fatto per i lavoratori, adesso questa...
Il ministro sulla linea di Marcegaglia, Calderoli e Bossi: Si lavori. In preparazione una circolare per spiegare come comportarsi
Roma, 10 feb. (TMNews) - Prima la Marcegaglia seguita a ruota dal ministro Calderoli e poi da Bossi e ora anche la Gelmini: il 17 marzo si deve lavorare, e le scuole devono rimanere aperte. La festività, introdotta solo per quest'anno, per celebrare l'Unità d'Italia, dunque, continua a far discutere.
"Penso che il 17 marzo le scuole debbano restare aperte" ha detto, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, il ministro dell'istruzione Mariastella Gelmini. "La ricorrenza - ha riferito il quotidiano di via Solferino - potrà essere celebrata in classe durante l'orario normale dedicando una particolare attenzione a quel momento storico così importante. Un modo per dare più valore a questo appuntamento, altrimenti si correrebbe il rischio di considerarlo solo un giorno di vacanza in più". In programma una circolare ministeriale per spiegare alle scuole come comportarsi.
Ieri era stato il Senatur a polemizzare sulla neo-ricorrenza. "Si deve lavorare", ha detto Bossi spiegando che la Festa per i 150 anni "sarà percepita con intensità diversa a seconda dei luoghi".
Una tesi esposta anche dal ministro leghista per la Semplificazione, Roberto Calderoli: "Ho votato contro, a suo tempo, in Consiglio dei ministri e sono e resto completamente contrario al fatto che l'attribuzione delle caratteristiche di festività nazionale, conferita alla data del 17 di marzo, comporti la chiusura di molti uffici pubblici. In un periodo di crisi come quello attuale - ha spiegato - appare paradossale caricarsi dei costi di una giornata festiva, un evento significativo quale il 150esimo dell'Unità d'Italia può essere celebrato degnamente lavorando e non restando a casa".
Il presidente della Confindustria Emma Marcegaglia aveva fatto appello al governo affinché la giornata del 17 marzo non causasse la perdita di ore di lavoro e di produttività.
P.S. a noi a scuola è stato detto, che la Gelmini non ha mai messo piede in una scuola, non sa nemmeno cosa sia e non capisce il sacrificio che facciamo, sia gli studenti che i genitori.
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Mauro