Re: Re: CRISTO E' il VENIENTE
vi saluto in CRISTO SIGNORE
mia cara sorella "Elyy." che scrivi :
Elyy., 07/12/2009 22.10:
Penso che abbiano ragione sul fatto che una fine della presente realtà arriverà, ma non hanno ragione di far vivere i loro seguaci con la paura o con l'aspettazione, come se dovesse venire domani.
Bisogna vivere da cristiani sempre, sia che venga subito la fine o che venga tra millenni, ecco il segreto per non temere la fine.
Riprendendo alcune parabole di Gesù: le vergini dovrebbero essere sempre "sagge", le guardie sempre "Sveglie", lo schiavo sempre a servire... il nostro impegno cristiano deve essere sempre attivo.
Ciao Ely
Elyy., 07/12/2009 22.05:
Devo dire che ho trovato la prima metà di questa lettera di Natale molto negativa verso i cristiani occidentali. Ammetto che questo può avvenire forse a tantissimi occidentali, ma non voglio credere che il "virus dell'indifferenza" sia dilagato così ampiamente e voglio sperare e prego che queste persone tornino ad essere sensibili verso quel che ha fatto Nostro Signore e che vivano di conseguenza.
Apprezzo molto la seconda metà della lettera e anche il cantico.
Grazie Ely
R I S P O S T A
mia cara sorella
ciò che il
3d presenta è proprio il chiaro/scuro il positivo/negativo
ma noi sappiamo che si costruisce il "buono" sulle cose belle
infatti, dà molto a pensare l'atteggiamento di alcuni anche in questo spazio WEB
i quali mostrano solo e soltanto un cuore sterile e povero, pieno di odio, di rabbia di tristezza di............
costoro non hanno mai dato la possibilità di vedere anche l'altra parte della loro stessa medaglia,
si potrebbe dire di loro: "vivono o sopravvivono???"
hanno una qualche SPERANZA????
(costoro traboccano di negatività - ma cosa celano sotto la loro negatività???)
noi Cristiani riconosciamo solo due "FUGURE" esenti da tali doppiezze
una e Maria la MADRE di GESU' di essa si dice :
"....la PIENZA di GRAZIA..." - ovvero in essa vi è solo la GRAZIA, non trova posto nel suo cuore la rabbia, l'odio, la vendetta, la tristezza etc..etc... - Maria custodesce in ESSA la GRAZIA e solo la GRAZIA - E' veramente la tutta PURA/VERGINE
(la sempre VERGINE)
l'altro E' GESU', di ESSO si dice:
"....ha condiviso con l'Uomo tutto eccetto il peccato....." ovvero, DIO CON/noi ed i post che precedeno questo e la consclusione del presente renderà meglio tale concetto
ed allora dicevamo:
LETTURA EVANGELICA: Lc 21,25-28,34-36
dal Vangelo secondo Luca.
"In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: "Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l'attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte.
Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire su una nube con potenza e gloria grande.
Quando cominceranno ad accadere queste cose, alzatevi e levate il capo, perché la vostra liberazione è vicina.
State bene attenti che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso improvviso; come un laccio esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sull faccia di tutta la terra. Vegliate e pregate in ogni momento, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che deve accadere, e di comparire davanti al Figlio dell'uomo".
ed allora vi affido ad una spiegazione di
don Tonino BELLO
"Dagli scritti di don Tonino Bello vescovo.
Potrebbe sembrare a prima vista che il Vangelo faccia da cassa di risonanza per le nostre paure. Per cui ci vien quasi la voglia di dire: «Basta, Signore! Adesso ti ci metti anche tu. Perché mai aumenti la nostra angoscia parlandoci di stelle che precipitano, di soli che si spengono, di lune che non danno più luce? Perché mai amplifichi i nostri incubi collettivi, quando dici testualmente che gli uomini moriranno per la paura e per l'attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra?» (Le 21,25-26).
Gli uomini moriranno per la paura!
Come se già non bastassero le nostre paure. Ma ne abbiamo già tante, per conto nostro! Oh, no! Non la paura del buio, del lampo, del tuono, dei terremoti, del1e tempeste. Lo sappiamo, oggi le paure hanno traslocato. Si sono trasferite dalla fascia cosmica, per così dire, alla fascia antropologica. Non si articolano più attorno al cuore della natura: si articolano attorno al cuore dell'uomo. Oggi, cioè, non si ha più paura della carestia provocata dall'avarizia della terra, ma della carestia prodotta dall'avarizia dell'uomo.
È dal cuore umano che nasce e si sviluppa la nube tossica delle paure contemporanee.
Paura dell' AIDS. Paura della droga. Paura di Cernobil.
Paura dell'Enichem. Paura del grano radioattivo. Paura delle scorie tossiche. Paura dello squilibrio del1' ecosistema. Paura delle manipolazioni genetiche.
- Paura del proprio simile. Paura del vicino di casa. Paura di chi mette in crisi le nostre polizze di assicurazione. Di chi mette in discussione, cioè, i nostri consolidati sistemi di tranquillità, se non di egemonia. Paura dello zingaro. Paura dell'altro. Paura del diverso., Paura dei Marocchini. Paura dei Terzomondiali. Paura di questi protagonisti delle invasioni moderne, che se non chiamiamo barbariche è soltanto perché ci viene il sospetto che questo aggettivo debba spettare a noi cosiddetti popoli civili, che, dopo duemila anni di cristianesimo, siamo ancora veramente incapaci di accoglienze evangeliche.
Paura di uscire di casa. Paura del1a violenza. Paura del terrorismo. Paura della guerra. Paura dell'olocausto nucleare. Paura di questa apocalisse a rate che ci viene somministrata dalla produzione crescente delle armi e dal loro squallido commercio, clandestino e palese. Paura di non farcela. Paura di non essere accettati. Paura di non essere più capaci di uscire da certi pantani nei quali ci siamo infognati. Paura che sia inutile impegnarsi. Paura che, tanto, il mondo non possiamo cambiarlo. Paura che ormai i giochi siano fatti. Paura di non trovare lavoro.
Quante paure!
Ebbene, di fronte a questo quadro così allucinante di paure umane, che cosa ci dice oggi il Signore? Intinge anche Lui il pennello nei barattoli neri dello scoraggiamento per aiutarci a dipingere questa nuova, tragica tela di Guernica?
Certamente no. Non è cosi.
Anzi il Vangelo di oggi è proprio il Vangelo dell'antipaura. Sì, perché il Signore rivolge a ciascuno di noi la stessa esortazione che l'angelo rivolge alla Vergine dell'Avvento e dell'attesa: «Non temere, Maria.
Paura ha la stessa radice di pavimento, Viene dal latino pavére; -significa: battere il terreno per livellarlo. Anche terrore ha la stessa radice di terra.
Paura, quindi, è la conseguenza dell'essere battuto, appiattito, livellato, calpestato.
Ora, che cosa dice il Signore di fronte a queste paure? Rimani lì steso sul pavimento? Rimani appiattito, atterrato? No! Mi dice la stessa cosa che ha detto a Maria: "NON TEMERE".
E adopera due verbi bellissimi: Alzati e Levàte il capo.
Sono i due verbi dell'antipaura. Sono i due verbi dell'Avvento. Sono le due luci che ci devono accompagnare nel cammino che porta al Natale.
Alzati significa credere che il Signore è venuto sulla terra duemila anni fa, proprio per aiutarci a vincere la rassegnazione.
Alzarsi significa riconoscere che se le nostre braccia si sono fatte troppo corte per abbracciare tutta intera la speranza del mondo, il Signore ci presta te sue.
Alzarsi significa abbandonare il pavimento della cattiveria, della violenza, dell'ambiguità, perché il peccato invecchia la terra.
Alzarsi significa, insomma, allargare lo spessore della propria fede. Ma alzarsi significa anche allargare lo spessore della speranza, puntando lo sguardo verso il futuro, da dove Egli un giorno verrà nella gloria per portare a compimento la sua opera di salvezza.
E allora non ci sarà più pianto, né lutto, e tutte le lacrime saranno asciugate sul volto degli uomini.
Levare il capo significa fare un colpo di testa. Reagire, muoversi. Essere convinti che il Signore viene ogni giorno, ogni momento nel qui e nell'ora della storia, viene come ospite velato. E, qui, saperlo riconoscere: nei poveri, negli umili, nei soffèrenti.
Significa in definitiva: allargare lo spessore della carità. Ecco il senso di questo Avvento di solidarietà, ben espresso dall' augurio fortissimo che san Paolo ci ha formulato ( … ) : « Il Signore vi faccia crescere nell'amore vicendevole e verso tutti» (1 Ts. 3,12). ( ... )
Verso tutti. Magnifico il lavoro di tanti gruppi e associazioni che si mettono accanto ai malati cronici, agli handicappati, agli anziani, ai malati terminali, ai dimessi dal carcere e dai manicomi per condividere tempo, gioie e speranze.
Verso tutti. Splendido ciò che fanno tante comunità cristiane a favore dei Terzomondiali, non soltanto dando loro un letto e la buona notte, ma incalzando soprattutto le pubbliche istituzioni perché i provvedimenti di legge siano meno disumani delle norme vigenti.
Verso tutti. Incredibile quel che stanno facendo tanti movimenti di volontariato per promuovere una maggiore giustizia sulla terra, per combattere quelle che il Papa ha chiamato coraggiosamente le strutture di peccato, per aiutare i popoli che soffrono la fame nell' Eritrea c nel Sudan, per difendere i diritti umani dei Palestinesi, per coscìentizzare la gente sui discriminati dalle leggi di segregazione razziale nel Sudafrica, per diffondere una nuova coscienza di pace, per smilitarizzare non solo le coscienze. ma anche i territori.
Coraggio. Alzatevi e levate il capo. Muovetevi. Fate qualcosa, il mondo cambierà. Anzi, sta già cambiando. Non li vedete i segni dei tempi? Gli alberi mettono già le prime foglie. E sul nostro cielo il rosso di sera non si è ancora scolorito.
Vissuto così, l'Avvento non sarà il contenitore delle nostre paure, ma l'ostensorio delle nostre speranze.
Mi viene da pensare che anche il cielo oggi cominci l'Avvento, il periodo dell' attesa.
Qui sulla terra è l'uomo che attende il ritorno del Signore. Lassù nel cielo è il Signore che attende il ritorno dell'uomo. Ritorno che si potrà realizzare con la preghiera, con la vita di povertà, di giustizia, di limpidezza, di trasparenza, di amore, con la testimonianza evangelica e con una forte passione di solidarietà.
Mentre per questo cammino di ritorno ci affidiamo a Maria., Regina dei Martiri, Vergine dell'attesa e Madre della Speranza, mettiamo in pratica quel che ci suggerisce sant' Agostino: «Aiuta coloro con i quali cammini, per poter raggiungere Colui col quale desideri rimanere» .
Se è cosi, già fin d'ora: Buon Natale!"
BUON NATALE anche da parte mia a Voi tutti
che il SIGNORE possa NASCERE nei cuori di ognuno di Noi
grazie
vi saluto in CRISTO RISORTO