00 10/11/2011 21:43
Ultima apocalisse annunciata... non se ne può più.

Giochetto aritmetico: prendete le ultime due cifre del vostro anno di nascita, sommatele all' età che avrete quest' anno, e otterrete sempre lo stesso numero, 111 (11, per i ragazzini nati dal 2000). Naturalmente ci sarà una spiegazione razionale. Ma chi ha proposto il gioco, un americano, non lo ha fatto per caso: è un altro preparativo per il «giorno dei sei 1». Manca poco: 11 novembre 2011, cioè 11-11-11, presunta terzina magica per la numerologia; come quel «11.11», che molti giudicano insolitamente presente sui contatori digitali. Si attende l' 11 novembre su Internet, come giorno di prodigi. Sarà - proclamano vari siti Web - l' apertura di un varco spazio-tempo, la «liberazione dalla nostra pesantezza animica»: parole che avrebbero catapultato Totò a cercar rossi cornetti. Tre libri sul tema circolano in America: ricordano come l' 11 settembre il volo AA-11 colpì le Due Torri a forma di 11, eccetera eccetera. Un film italiano dell' horror, con un 11-11-11 nel titolo, uscirà l' 11 novembre. E così numerando, da Nostradamus in poi. La veggente americana Jeane Dixon, che riceveva in camera da letto la regina Nefertiti, annunciò la terza guerra mondiale per il 1980: l' esito è noto. L' apocalisse fu prevista per il 1914 e il 1918 da Charles Taze Russell, fondatore dei Testimoni di Geova: errore di distrazione, forse. Un allineamento di pianeti - profezia attribuita a Nostradamus - avrebbe dovuto piallare Los Angeles nel 2000: contrordine. Ma la paura dev' essere il sale delle nostre vite online. Uno dei tanti interpreti di Nostradamus ci dice perfino che ad agosto «morirà un' icona», da scegliere fra «Madonna, Britney Spears, Paris Hilton». Non rivela come Nostradamus gli abbia fatto la comunicazione. Ma se sopravviveremo all' 11-11-11, dopo ci resteranno quei menagramo dei Maya e l' apocalisse che annunciano per il 2012. E se ci salveremo anche da loro, ecco il veggente Boriska da Volgograd, «il ragazzo che visse su Marte», che per il 2013 annuncia un cataclisma. Non possiamo più vivere senza brividi. Ma neppure senza Totò, e i cornetti rossi.

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Mauro