00 07/09/2012 12:13
Il giorno del naufragio, poco dopo aver salpato, il comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino annunciò: "Amn'a fa l'inchino al Giglio".
E' quanto rivela lo stralcio delle registrazioni della plancia di comando contenute nella scatola nera e pubblicate da "La Stampa".
Una frase che dimostra come la manovra di avvicinamento al Giglio fosse programmata. Alle 18:36 l'ufficiale addetto alla cartografia Simone Canessa disse al primo ufficiale Giovanni Iaccarino: "Giovà, per la pratica hai avvisato?".
E l'altro rispose: "Ah, per il passaggio al Giglio".
"Le indiscrezioni di stamani non fanno altro che enfatizzare quello che era noto e dichiarato dal comandante durante l'interrogatorio; ancora una volta si enfatizzano aspetti diretti nei confronti di Schettino e del suo operato tralasciando altri aspetti che non possono sfuggire": così a Tgcom24 il legale del comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino, in merito agli stralci di conversazione provenienti dalla scatola nera della nave pubblicati da 'La Stampa'. "Nella trascrizione molto decontestualizzata che fa il giornale c'è un punto di domanda - spiega Leporatti - Evidentemente il comandante, quando dice 'allora stiamo affondando' rivolge una domanda provocatoria per comprendere qual è la situazione della nave. Schettino stava tentando di rendersi conto di quelle che erano le condizioni e la situazione della nave, se potevano permanere le condizioni di galleggiabilità o meno". Tra gli audio riportati dal quotidiano anche uno del maitre della nave, Antonello Tievoli, che si rivolge a Schettino dicendo: "Mi sento in colpa!" subito dopo l'impatto della Costa Concordia con gli scogli dell'isola del Giglio. Al maitre, originario del Giglio, risponde Schettino: "Madonna ch'aggio cumbinato". Secondo gli inquirenti, l'inchino era anche un omaggio all'isola di Tievoli, il quale ha sempre negato che l'inchino fosse "fatto" per lui. "In relazione a quanto riportato oggi dal giornale La Stampa e ripreso da altri media, Costa Crociere precisa che, come emerge chiaramente dalle perizie eseguite sulla scatola nera, è priva di qualsiasi fondamento l'ipotesi che la Compagnia fosse a conoscenza della rotta seguita dal comandante Schettino. Quanto riportato dai media è quindi, oltre che errato, lesivo per l'immagine dell'azienda con la potenziale conseguenza di provocare danni economici molto rilevanti". E' quanto si legge in una nota diffusa oggi da Costa Crociere. "Va precisato infatti - prosegue la nota - che la scatola nera dimostra che la rotta decisa nel pomeriggio del 13 gennaio a Civitavecchia, e nota alla Compagnia, era una rotta consueta e di totale sicurezza (5 miglia di distanza dall'isola). Successivamente -sottolinea Costa Crociere- il comandante Schettino ha deciso di propria iniziativa di modificarla, e questo è agli atti, ma senza informare la Compagnia. Facciamo notare -si legge ancora nella nota- che la pianificazione del viaggio è una responsabilità assegnata in via esclusiva al comandante, il quale ha anche la responsabilità di mantenere correttamente le relative comunicazioni e notifiche". "Ma ciò che più conta -conclude la compagnia- è che, pochi minuti prima dell'incidente, precisamente alle 21:39, il comandante Schettino ha assunto in prima persona la direzione della manovra dando ordini di governo al timoniere che hanno comportato un'ulteriore variazione di rotta, áanche questa non comunicata alla Compagnia, che però questa volta ha portato la nave molto più vicino all'Isola del Giglio, su una rotta non in condizioni di sicurezza, provocando quindi l'incidente".

P.S.:
Ricordo che l'inchino lo fanno anche a Capri, sfiorando i faraglioni... senza parole!

Fonte

Mauro