00 07/12/2012 20:25
Cambiare religione è un diritto di tutti.
Imporre la scoperta del nuovo credo anche ai figli no.
Lo ha stabilito in Italia la Corte di Cassazione nel trattare il caso di una donna che, dopo il divorzio, era diventata Testimone di Geova e aveva imposto al figlio un’educazione religiosa diversa da quella in precedenza decisa d’intesa con l’ex-marito.
Un modello pedagogico che, secondo i Supremi Giudici, metteva il minore a rischio di destabilizzazione psico-fisica.
Per il semplice fatto che, in base a quanto previsto dalla nuova fede della mamma, il piccolo era costretto a disertare ricorrenze e appuntamenti per lui particolarmente importanti, come, ad esempio, i compleanni degli amichetti o le feste natalizie e pasquali. Con l’aggravante che la mamma lo aveva convinto che il padre non sarebbe mai riuscito ad arrivare al Giorno del Giudizio senza peccato.

Fonte

Mauro