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Ogni anno e tutte le volte che è necessario bisogna testimoniare tutto quello che l’uomo non deve mai dimenticare. Oggi è il 27 gennaio 2013, il “Giorno della memoria 2013“. 68 anni fa il mondo scoprì la Shoah. Il 27 gennaio 1945 fu liberato il Campo di sterminio di Auschwitz e si scoprì l’orrore. Una realtà che nemmeno la fantasia più fervida poteva rappresentare. Il “Giorno della Memoria” rappresenta una ricorrenza che venne istituita nel mese di luglio del 2000 dal Parlamento italiano che ha aderito in tal modo alla proposta internazionale di dichiarare il 27 gennaio quale giornata in commemorazione delle vittime del fascismo e del nazismo, nonchè dell'Olocausto. “Giorno della Memoria”, dunque, commemora la “Shoah” ma nello stesso tempo vuole ricordare quanti, pur trovandosi in schieramenti diversi, ebbero il coraggio e la determinazione di opporsi a quel folle e disumano progetto di genocidio e non esitarono a proteggere in tutti i modi, in condizioni spesso disperate, i perseguitati, anche a rischio della propria vita.

“Shoah” è un termine ebraico che vuol dire “catastrofe”, “distruzione”, ed è ormai universalmente utilizzato per definire ciò che accadde agli ebrei d’Europa dalla metà degli anni Trenta al 1945, in particolar modo nel quadriennio finale, quando fu pianificato e rigorosamente attuato il progetto di totale e sistematica eliminazione della popolazione europea ebraica”.

Ricordare quelle vittime serve a mantenere viva la memoria delle loro esistenze e dell’assurdo motivo per cui furono troncate. Avere consapevolezza di quel passato, dare attento ascolto alle parole dei sopravvissuti, è diventato ormai un nostro preciso dovere, se vogliamo costruire il futuro come tempo dell’armonia e della solidarietà fra gli uomini, oltre ogni irragionevole ed insano pregiudizio di razza e di fede religiosa. E quando non ci saranno più testimoni che potranno raccontarci queste tristi storie, dobbiamo solo rafforzare la memoria rafforzando i valori universali della Pace, della fratellanza tra i popoli, della solidarietà, della ragione e del dialogo. Per scongiurare che mai più possano ripetersi simili tragedie, sono stati organizzati, in tutt’Italia, incontri, cerimonie e momenti comuni di rievocazione dei fatti e di riflessione (in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado), su quanto accadde allora agli ebrei nei campi di sterminio nonché ai deportati politici, minoranze etniche e militari italiani nei campi di concentramento nazisti. Eppure ancora oggi il Mondo è ancora martoriato da piccoli e grandi egoismi, da piccoli e grandi conflitti, molti dei quali, almeno una trentina del tutto dimenticati, dalle Nazioni così dette civili e dai mass media che coinvolgono in maniera solidale tutte le aree della Terra, dal Medioriente al nostro più vicino mediterraneo, dall’Africa all’America del Sud, dall’Asia all’Europa, uomini che uccidono uomini e i morti si contano a centinaia di migliaia.

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Mauro