00 28/11/2009 19:32


La veduta sul giardino del ristorante con fiume

Dopo pranzo visita a un sito Inca, sempre nella Valle Sacra a OLLANTAYTAMBO.
gosouthamerica.about.com/library/blPerupixOllantaytambo2.htm

Si tratta di un tempio Inca non terminato a causa dell’arrivo dei Conquistadores e anche a causa dei diverbi tra i 2 fratelli di stirpe regale, costruttori del posto.
Davanti a noi, che scendiamo nella piazzetta, c’é la montagna con i suoi terrazzamenti e, coraggio dobbiamo salire in cimaaaaa.......

Ci fermiamo a prender fiato di terrazza in terrazza, osserviamo la sapienza nel costruire i muri di contenimento che venivano riempiti di terra fertile, nei quali si coltivava mais, patate e quant’altro. Arriviamo pian piano in cima, vi sono massi enormi trasportati fin quassù da una montagna a circa 6 km di distanza, erano basi e mura del tempio incompiuto. Di fronte sulla montagna si nota un piccolo insediamento e più su una costruzione con vari ‘finestroni’. Quelli erano i magazzini nei quali si conservavano i raccolti, in altura per tenerli protetti dai nemici che prima di arrivare quassù avevano a che fare con le sentinelle e poi, ventilato cosi che i raccolti non ammuffissero.



Notiamo anche che vi sono 2 fiumi, uno scende da una vallata laterale e raggiunge l’Urubamba, infatti gli Inca costruivano i loro insediamenti quasi sempre tra 2 fiumi per acqua per uso quotidiano e irrigazione.
Siam saliti 180 mt, 250 gradini, ma la vista quassù é stupenda su tutta la fertile vallata.
Ritorniamo al bus dove una ragazzina chiede qualche soldo, non ne ho, poi mi chiede da dove vengo: Italia... e lei: Capitale Roma, Presidente Napolitano...capito? Poi mi chiede un soldo del mio paese e le do cosi un’euro per la collezione della scuola.



Sulla strada del ritorno, ci fermiamo, in una piccola casa dove si fa la birra di mais: la chincha. La si fa fermentare e diventa spumeggiante come la birra, ma il solo a godersela é Jaime, igiene e aspetto ce ne trattengono.

Rientro stanchissimi all’hotel, doccia, cena, letto....che giornate intense!!!

Oggi Giovedì 4 dicembre, sesto giorno del tour lasceremo l’alberto e la Sacred Valley e ci recheremo a CUZCO. Il sole sorge presto qui, verso le 6 ma alle 5 é già chiaro.
La giornata é limpida e calda. Dopo colazione, andiamo in giardino dove assistiamo alla cerimonia a ‘Pacha Mama’ ossia alla Madre Terra.
La cerimonia é fatta da un guaritore-sciamano, che sono in pratica i medici dei villaggi a causa della loro conoscenza delle erbe e piante per la cura di certe malattie.
Le offerte di foglie, fiori, conchiglie si facevano alla Madre terra ossia riconoscendo alla terra la benedizioni di raccolti per la sopravvivenza e anche come dimostrazione di rispetto per la natura. Si metteva tutti questi elementi in una tovaglia e si metteva sul fiume o si bruciava.
I conquistadores proibirono queste cerimonie considerandole ‘pagane’, cosi le famiglie le praticavano segretamente, altrimenti avrebbero rischiato la vita essendo accusati di stregoneria. Bisognava tenere in conto i pregiudizi della Chiesa, il sistema era ermetico. A causa dell’Inquisizione che imperversò fino a metà dell’800, tali cerimonie erano segrete.
Si ricominciò a praticare timidamente e apertamente questa cerimonia, in speciali occasioni dal 1821. Ora si ricomincia a dare il giusto valore a queste antiche tradizioni, che non sono in conflitto con la fede cattolica e che hanno lo scopo di incutere il giusto rispetto per la natura..
Il cappello che porta Luca, il guaritore, é tipico peruviano con due lunghe code sulle orecchie che terminano con un pon-pon, differente secondo le tribu. Quello che porta lui é della tribù Quero.

Dal lato pratico, visto il costo inaccessibile dei medicinali alla gente comune, é ovvio che le persone chiedono i servizi dello sciamano che ha una profonda conoscenza delle piante curative. Oggi la figura dello sciamano é stata dunque rivalutata.

Finita la cerimonia, ci rechiamo in bus a Pisaq. Qui vicino a Urubamba, vi é grande produzione di mais, almeno 16 varietà, e poi patate, cipolle, cavoli tutto per il consumo locale.
Si esportano carciofi e asparagi, si dà impulso alla produzione di vino. Il pisco é un distillato locale dalle uve, stile grappa. www.go2peru.com/pisco.htm

Urubamba si trova nella Valle Sacra, considerata cosi dagli Inca come anche i monti intorno. Gli spagnoli in segno di conquista erigevano piccole cappelle con la croce sulla sommità dei monti. In queste fertili valli, vi sono due raccolti all’anno.
Da Urubamba passiamo da Calca, cittadina abbastanza importante. In piazza vi é la statua di un grande puma che fa un balzo. Il puma era considerato sacro dagli Inca.

Passiamo poi da Coya e infine arriviamo a PISAQ. Ci fermiamo sulla piazza dove vi é la chiesa e dove sin dai tempi Inca si teneva il mercato dove affluivano tutti i contadini per vendere i loro prodotti. Oggi vi é un mercatino multicolore dell’artigianato locale, piu frutta e verdure. Altitudine 2920 mt.
Notiamo un grosso albero con erba appesa come se fossero stracci. Si tratta di erba parassita che chiamano Muschio spagnolo.

Arriviamo a Cuzco, capitale Inca, che giace in un’enorme vallata. 450.000 abitanti, 3377 mt, oggi sole con 23°. L’impero Inca copriva gli attuali Perù, Bolivia, Ecuador, e Cile. L’imperatore Manco Capac con la sua famiglia conquistarono Cuzco nel 16° secolo.
L’impero Inca durò dal 12° al 15° secolo dC., periodo fiorente 14° secolo..

Visitiamo Tawantinsuyu. Tempio Inca di Qorikonche, attualmente Convento di Santo Domingo. Qui son state ritrovate delle ceramiche dell’antica cultura Killke che regnò tra il 10° e il 14° secolo. Qui si erge una chiesa con chiostro costruita su fondamenta Inca ancora visibili. Il chiostro con archi é di ispirazione spagnola. Qui si ergeva un tempio con 5 differenti locali: 1 per il sole, 1 per la luna, 1 per le stelle, 1 per l’arcobaleno, 1 per la luce. Dal primo locale attraverso una finestra si puo vedere fino all’ultimo locale, salendo su una pietra-sgabello.
Il tempio era costruito con pietre di granito e di basalto molto duro da lavorare.
Intorno al tempio vi era un muro di cinta ricoperto di 700 placche di oro puro derubati poi dagli spagnoli. Ancora oggi si estrae oro dalle miniere peruviane di 22 carati.
Questa chiesa dal campanile barocco fu demolita dai terremoti e ricostruita 3 volte.

Vi é poi esposto un calendario agricolo fatto da Felipe Guaman Pena de Ayala nel 1615 su richiesta dei re spagnoli per descrivere i sistemi di coltivazione Inca.
All’esterno, bel giardino con mura di cinta originali Inca.
In un altro locale é interessante vedere una piccola sezione di decorazione murale Inca a colori, ricoperto e poi distrutto dagli spagnoli.
Ancora un ultimo sguardo ad una grossa placca d’oro puro su cui sono incise, sole, luna, stelle, terra, una famiglia..tutti i simboli della vita Inca.

[Modificato da Elyy. 30/11/2009 17:09]
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"Dubitare di tutto o credere a tutto sono due soluzioni altrettanto comode che, l'una come l'altra, ci dispensano dal riflettere"
Henri Poincaré




Claudia