00 26/11/2009 11:29
Ecco il trenino giù nella valle ad Aguacaliente:



Ecco, il treno é arrivato. Siamo a Aguacaliente, un piccolo borgo dove vi sono delle sorgenti calde, torrenti, il fiume, poche case ma tanta vita dato che é un importante snodo ferroviario, ma stretto nella gola tra altissime montagne. Attraversiamo un piccolo mercatino coloratissimo artigianale per recarci alla stazione degli autobus dove il nostro ci attende.
Ci installiamo e l’autobus si inerpica per una strada di terra battuta, piove, ma non fa freddo alcune persone sotto i loro impermeabili se la fanno a piedi. E la strada sale, sale inerpicandosi su per la montagna. In 20 minuti di curve arriviamo in cima. Sui tornanti si vede Aguacaliente e il treno sempre più piccoli in fondo alla valle.
Arriviamo, una piccola piazzetta giusto per permettere al bus di fare mezzo giro, 2, 3
bancarelle e l’hotel: Sanctuary Lodge
machupicchu.orient-express.com/web/omac/omac_a2a_home.jsp
Poco piu avanti l’ingresso al sito archeologico del Machu Picchu.

Prendiamo possesso delle nostre camere, questo sarà uno dei migliori e più esclusivi alberghi che occuperemo. Bella camera, accogliente e linda, bel terrazzino (ma piove), bel lettone soffice. Lasciamo il bagaglio: sono quasi le 16h, siamo svegli dalle 2.30h ma non c’é tempo, né voglia di riposare: vogliamo subito vedere il Machu prima che chiuda alle 16h.





Cosi ci ritroviamo con il gruppo dopo 5 minuti nella hall, con Jaime la guida e ci rechiamo al sito.

Jaime paga l’ingresso e ci dà i biglietti che serviranno anche domani per la visita ufficiale alle 9.30h ma anche se vogliamo venire alle 6, al levar del sole.

Jaime ci dice allora in quechua un detto:
AMA SUA AMA LLULLA AMA Q’ELLA (Rubare, mentire, poltrire) cose aborrite dagli Inca.

Andiamo su un piccolo sentiero, attraversiamo una casupola in pietra col tetto di paglia ed eccoci: meraviglia delle meraviglie, il sito verdeggiante di belle terrazze a ridosso della montagna, vastissimo, lo abbracciamo con lo sguardo, é troppo bello. Ne visitiamo una sezione, lasciando il resto per l’indomani.

Il sito, costruito dagli Inca verso il 1450 dC, era ricoperto dalla vegetazione florida e invadente a causa del caldo-umido clima tropicale. Fu scoperto nel 1911 da Hiram Bingham, un faccendiere, esploratore, avventuriero che era alla ricerca di un altro sito Inca, i contadini locali gli indicarono questo luogo. Nel 1912 vi ritornò con altri studiosi e archeologi cosi si iniziò la restaurazione di questo sito.

Questo sito fu costruito dagli Inca che per raggiungerlo percorrevano sentieri in altura nelle montagne, molti percorsi ancora visibili oggi. Non scendevano nella valle per risalire poi dall’altra parte, ma rimanevano in altura. Si recavano a Cuzco attraverso questi sentieri in una settimana.

Vi sono documenti del 1568 provveduti dagli spagnoli al Perù nei quali si racconta che Fernando il fratello di Pizzarro, arrivò al Machu Picchu confiscando le terre dei nativi.

In realtà Machu Picchu é il nome della montagna, considerata sacra dagli Inca, dietro la quale sorgeva il sole, che sovrasta il sito. In questo sito che é un villaggio, vi sono abitazioni, tempio, casa del re, magazzini, aree di gioco e di coltivazione evidentemente a terrazza.
I muri delle terrazze sono di pietre intagliate e sovrapposte in modo da lasciare l’acqua piovana defluire (conosciuti da noi come muri a seccco), mentre le abitazioni sono costruite con pietre tagliate e posate a incastro perfetto da non lasciar passare un foglio di carta o un filo d’aria. Una di queste costruzioni a forma semicircolare é stata appoggiata su un grosso masso. Ha due finestre aperte nella direzione dell’equinozio di primavera una e l’altra su quello estivo. Le abitazione erano composte di una camera centrale principale, 2 laterali, e un angolo, nella casa del re fungeva da bagno con un buco in terra e canalizzazione attinente scavata nella roccia per l’evacuazione. Ci vien fatto notare tutto un intricato sistema di irrigazione e di scolo delle acque scavato nella pietra.
In una delle case, vi erano come 2 vasche intagliate, rotonde, poco profonde, Si pensa fosse un sistema ingegnoso una volta riempite d’acqua, per osservare il cielo stellato di notte e studiare cosi le costellazioni, dato che lo studio del cielo e degli astri era strettamente legato alla vita e attività degli Inca.

E questa una delle più belle foto:



[Modificato da Elyy. 30/11/2009 16:57]
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"Dubitare di tutto o credere a tutto sono due soluzioni altrettanto comode che, l'una come l'altra, ci dispensano dal riflettere"
Henri Poincaré




Claudia