00 01/04/2010 15:42
Potrebbe esserci una clamorosa svolta nel processo di Napoli che vede imputato l'ex direttore della Juve, Luciano Moggi, per l'inchiesta penale su Calciopoli.

"Ci sono telefonate al disegnatore arbitrale Paolo Bergamo che non erano state trascritte dagli investigatori. Abbiamo dato incarico a un consulente di farlo. Speriamo di fare luce su un aspetto che finora era rimasto oscuro nell’inchiesta su Calciopoli". L'avvocato di Moggi, Maurilio Prioreschi, conferma così alcune indiscrezioni trapelate nei giorni scorsi.

In un'intervista esclusiva a 'La Stampa', Prioreschi parla chiaro. "Calciopoli consta di 171 mila telefonate intercettate. Abbiamo controllato le utenze di Bergamo, il relativo traffico in uscita e in arrivo. Di qui la scoperta. Che poi non è stata una scoperta, ma una conferma. All’epoca, telefonare ai designatori era lecito, e lo facevano tutti. Ripeto: tutti".

La tesi esposta dal legale è chiara: Moggi è stato perseguitato in maniera eccessiva e faceva quello che era all'epoca una consuetudine tra i dirigenti del calcio italiano.

Secondo l'accusa, invece, esisteva una 'cupola' con a capo Luciano Moggi e Antonio Giraudo, un sistema volto al condizionamento degli arbitri fin dalla loro designazione. Se ora spuntassero nuovi condizionamenti da parte di altri dirigenti, lo scenario muterebbe, e in modo sostanziale. Le nuove telefonate potrebbero far inquadrare in modo diverso anche il processo sportivo, durante il quale queste telefonate non vennero prese in considerazione.

"Telefonavano tutti - dichiara Prioreschi a 'La Stampa' - ma per Moggi si è avuto un riguardo quasi morboso, per altri invece un’attenzione molto distratta, quasi privilegiata. Ribadisco: nella stagione 2004-2005, si poteva parlare con Bergamo e Pairetto. Resta un mistero perché i colloqui fra Bergamo, Moratti e Facchetti non siano stati presi in considerazione da Auricchio".

Fonte: sport.virgilio.it/calcio/serie-a/calciopoli-telefonate-in...