00 21/06/2010 20:09

Gabriella dice

Non so se questo argomento è già stato trattato, ma credo sia interessante sondarlo alla luce dei vostri pareri.
Nelle piccole comunità, così come una congregazione, un posto di lavoro isolato dal pubblico, al limite un paese minuscolo, tempi addietro avrei anche citato un quartiere di una città, accadono fenomeni sia di aggregazione e di solidarietà, ma il terreno si mostra anche fertile per situazioni contrarie, vale a dire, lotte di potere, pettegolezzi, piccinerie in genere che assumono, proprio perchè nate tra un numero limitato di persone, grandi e deleterie valenze.



Cara Gabriella hai perfettamente ragione, ricordo molto bene l’aggregazione che vi era e la solidarietà con le famiglie con cui ci si relazionava, all’epoca il “mondo” era quello, era per così dire un “circolo chiuso” d’altronde non poteva essere diversamente, il relazionarsi alimentava la vita comune.

Ed è vero anche (non nella “nicchia” in cui vivevo) il contrario, la dove vi sono/erano lotte intestine, il tutto perché ci si auto confinava, nolente o dolente.


Ora, collegando questo fenomeno alle critiche che, molti di noi, hanno elaborato per ciò che si è vissuto in una particolare forma religiosa, penso che non sia imputabile ad essa, almeno non in toto, ma, soprattutto al fatto che queste comunità si ''cibano'' sempre e solo dei soliti appartenenti, senza avere liberi scambi con il mondo esterno.
Che dite?



Anche questo è vero, ma con la differenza che il loro “Modus Operandi” è al livello inconsapevole, giacché questa “autoesclusione” dal mondo esterno non è da loro voluta, bensì costruita ad arte da altri, che come registi impongono quali scene girare, e sono da queste scene che si “cibano”, facendo della loro comunità un proprio mondo, poiché non hanno più la capacità di scegliere dove andare, cosa che per le nostre comunità sociali dell’epoca tale aggregazione poteva essere “anche una necessità”, ma si aveva la libera scelta di approdare in altre parti.

A ciò, a mio giudizio la “religione” che personalmente preferirei chiamare setta, ha tutta la responsabilità delle condizioni a cui si vengono a trovarsi i loro adepti.

Franco


“Quando si vuol cercare la verità su una questione
bisogna cominciare col il dubbio.
(S. Tommaso d’Aquino)”

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